CIR 2016. Scandola Family, le Skoda ufficiali tra Roma e il Due Valli - Parte I

CIR 2016. Scandola Family, le Skoda ufficiali tra Roma e il Due Valli - Parte I
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Inaugurata oggi, ma operativa da ieri, la nuova sede di Skoda Italia Motorsport è la base di partenza dell’attacco al Due Valli, dove il CIR scoprirà, all’ultimo tuffo, le sue carte migliori. Scandola & Scandola al lavoro
11 ottobre 2016

Verona, Ottobre 2016. La nuova sede di Skoda Italia Motorsport era già operativa dal dicembre scorso, al centro della preparazione invernale della stagione 2016 del CIR. È, di solito, un momento cruciale, in cui si devono fare scelte e prendere decisioni che varranno per l’intera stagione, e non c’è troppo tempo per le cerimonie formali. Ma bisogna farlo, e dunque la Famiglia Scandola ha scelto il momento in cui tutto è pronto per il Due Valli, appuntamento conclusivo del CIR 2016, per lanciare la propria struttura e per ribadire gli obiettivi.

Paghiamo prima i debiti, e sentiamo il parere dei protagonisti della vittoria del Rally Roma Capitale sulla loro gara. Sabato non eravate felicissimi, ma domenica…

Umberto Scandola. “Assolutamente vero, sabato eravamo un pochino arrabbiati, ma fondamentalmente con noi stessi. La macchina non aveva avuto il minimo problema, le gomme neanche. Era stata una nostra scelta, ne abbiamo 14 a gara. Per fare la prova spettacolo bene avremmo dovuto usare almeno due gomme morbide per recuperare lo svantaggio che avevamo. Abbiamo preferito tenerle per il giorno successivo, e siamo partiti con due gomme più dure. Abbiamo rischiato e abbiamo perso per mezzo secondo. Un po’ arrabbiati per quello. L’indomani, tuttavia, probabilmente abbiamo vinto anche grazie a quella scelta che ci ha sacrificato sabato.”

E ora, Verona. Non c’è più da scegliere, per il Campionato dovete vincere entrambe le tappe. Non penso che l’ambiente sia determinante, ma come vi sentite? Avete l’assetto ideale?

Guido D’Amico. “Noi siamo veramente pronti. Alo stesso modo, Skoda e Michelin ci hanno fornito un “pacchetto” perfetto per affrontare la gara nel miglior modo possibile. Umberto lo vedo particolarmente in forma, perciò non azzardiamo, ma secondo me potremo fare bene.”

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Con il senno quasi di poi, vi piace il nuovo regolamento delle due mezze gare?

US. “Mah, io sono favorevole. Favorevole perché? Non possiamo sempre e soltanto criticare le novità. OK, ci sta che qualcosa si debba aggiustare strada facendo, però io sono per i cambiamenti e questo lo è stato, anche drastico. Va aggiustato ma, se siamo all’ultima gara a giocarci il Campionato in tre, vuol dire che ha funzionato.”

E in che modo questo regolamento andrebbe aggiustato, secondo voi?

GdA. “All’inizio di stagione, una volta letto, ho storto un po’ il naso. Adesso che lo abbiamo provato per una stagione, devo dire che mi piace. Proprio per il fatto che arriviamo alla fine con tre Equipaggi e tre Macchine in lizza per la vittoria. Questo è bello! È un modo per rendere vivo il Campionato, e poi se qualcosa va male il primo giorno c’è anche uno stimolo in più per rifarsi il giorno successivo.”

L’unica cosa da fare, direi, per rendere il Campionato più interessante, è allungare le gare. Ci si sta lavorando e non credo che sarà un cambiamento “drammatico”, perché si parla di pochi chilometri, ma è già un passo avanti. Comunque si va in quella direzione, e sono favorevole e contento. Speriamo che nei prossimi anni le gare siano ulteriormente allungate

Non si perde un po’ il gusto della strategia, della pianificazione?

GdA. “I Rally sono talmente corti, oggi, che c’è ben poco da pianificare! Si deve partire a manetta e via, sempre così.”

US. “L’unica cosa da fare, direi, per rendere il Campionato più interessante, è allungare le gare. Ci si sta lavorando e non credo che sarà un cambiamento “drammatico”, perché si parla di pochi chilometri, ma è già un passo avanti. Comunque si va in quella direzione, e sono favorevole e contento. Speriamo che nei prossimi anni le gare siano ulteriormente allungate.”

All’inizio del Campionato si sperava che si aprisse di più il ventaglio dei “papabili” al Titolo. In verità, regolamento o no e a una gara dalla fine, dobbiamo dire che sono sempre i “soliti”, siete sempre i soliti. Qualcosa da obiettare?

GdA. “Beh, intanto quest’anno è entrato anche Campedelli, che ha ottenuto anche dei buoni risultati. Non proprio una sorpresa ma… una sorpresa. Secondo me Campedelli potrebbe essere in futuro un brutto cliente…”

US. “Io vorrei aggiungere che, giustamente, si parla di Piloti, ma non a caso a giocarsi il Titolo sono gli Equipaggi delle Squadre migliori, più preparate. Quindi mi pare giusto dire che non è solo questione di Piloti ma anche di Team. Spesso ce ne dimentichiamo. In Italia il Campionato è di alto livello, e se vuoi andare forte devi disporre del pacchetto forte al 100%.”

Come vedete i vostri due avversari top?

US: Li vedo motivati, come noi e più di noi, perché forse hanno anche loro qualche sassolino da togliersi dalle scarpe. Forse più Giandomenico che Paolo, perché ha avuto delle sfortune durante l’anno. Guarda in Sicilia, era al comando ma ha dovuto ritirarsi per una problema alla macchina. E Paolo, sicuramente ci tiene al decimo Titolo. E noi, noi vogliamo assolutamente… sottrarlo a tutti e due. Ognuno di noi ha qualcosa da dire.”

Giocare in casa. Alla fine c’è o no un vantaggio?

US. “Ormai le gare si preparano tutte allo stesso modo, e si arriva tutti preparati bene o no ma indipendentemente dalla specificità della gara. Io per esempio, non posso negare di conoscere benissimo la prova di Erbezzo - sfido io, ci abito! – ma per assurdo il record di quella prova è ancora di Basso. Che vuol dire? Che quale che sia la gara, tutti noi cerchiamo di affrontarla al 100%, e quindi oggettivamente non cambia molto. Certo, a nostro favore c’è il tifo, gli amici che ci seguono, vivere la gara in un contesto più famigliare, ma per il resto siamo tutti lì.”

Quale che sia la gara, tutti noi cerchiamo di affrontarla al 100%, e quindi oggettivamente non cambia molto. Certo, a nostro favore c’è il tifo, gli amici che ci seguono, vivere la gara in un contesto più famigliare, ma per il resto siamo tutti lì

L’Italiano è uno dei Campionati nazionali più belli, tra i più elevati tecnicamente? Non sarebbe giusto che i Piloti e i Navigatori italiani avessero maggiori chance “internazionali”? E non dovrebbero averne proprio quelli che, come voi, militano una squadra di Marca ufficiale? Non sarebbe il caso di aprire questo recinto?

GdA. “Sicuramente tutti noi vorremmo andare a correre all’estero. Ma è sempre il solito problema, il budget. Noi dobbiamo dire grazie a Skoda Italia, che però giustamente investe in Italia e non all’estero. Dovremmo avere qualche sponsor in più. Il solito problema.”

US. “Oppure bisognerebbe che la filiale italiana della Marca decidesse, come è già avvenuto in passato, di investire nell’Europeo, o nel WRC2, ma queste sono considerazioni che riguardano solo loro.”

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