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Cividale del Friuli, 26 Agosto. Rally del Friuli, e Venezia Giulia, va bene, ma soprattutto Rally di Casa per Anna Andreussi che è nata in questa Terra, e solo in tempi più recenti ha deciso di andare a vivere in Toscana, probabilmente per non lasciare da solo e allo sbando il Campione Italiano Paolo Andreucci, il quale a sua volta, come si fa a non volergli bene, è stato gratificato dagli appassionati friulani della doppia cittadinanza, e così è a casa anche lui. Un giro di parole per dire che, se per entrambi la motivazione è altissima, e d’altra parte che altro non si capisce tipo di stimoli potrebbe avere l’Equipaggio della Macchina Campione in carica in Friuli e detentrice dell’Italiano, è altissima anche la responsabilità. Perché è chiaro, par di vederlo, che lungo le strade della 52ma edizione del Rally, a sinistra prendono posto i tifosi di Paolo Andreucci, a destra quelli di Anna Andreussi, e in fondo alla strada c’è il suocero con il randello in mano.
Vigilia di trepidazione. Tutto è pronto, il magnifico Rally di Giorgio Croce e della sua “Band” si rivela come sempre assai popolato e i motivi del contendere si moltiplicano. Resta il fatto che la Coppia Più Bella Del Mondo ha vinto lo scorso anno e, poiché il sistema di punteggi del CIR di quest’anno non sembra dar troppa retta ai tre Rally vinti sin qui dalla Peugeot 208 T16 numero UNO, Ciocco, Sanremo e Targa Florio, e poiché alla fine delle prime cinque gare tra l’Equipaggio Peugeot Italia e il primo degli inseguitori, Scandola, c’è appena un punto e mezzo, e poiché quest’anno c’è anche il rischio di vincere e… perdere, è chiarissimo che nel mirino di Andreucci-Andreussi non può esserci che un nuovo successo. Facile a dirsi…
Anna Andreussi. “Ciao a tutti, e benvenuti nella mia Terra. Cominciamo col dire che a questa Gara ci teniamo sempre, ma in questo caso il legame e l’attaccamento è ancor più forte, perché luogo e data sono nella storia della nostra Terra. Partiamo da Gemona, a pochi chilometri da casa mia, e la prova spettacolo inaugurale, è corta ma è una vera prova speciale, non una gimkana, e grazie anche al sindaco porta in quella Città dello Sport che è Gemona anche l’adrenalina, l’impatto spettacolare e il rumore, la musica della nostra disciplina. Lo shakedown avrà il punto di assistenza proprio nel mio paese, Artegna, per questo avevo pensato addirittura di portare i ragazzi del Team a fare assistenza nel prato di casa. Purtroppo la festa del Friuli quest’anno è caduta in un momento drammatico e cruciale per il nostro Paese. 40 anni fa il terremoto del Friuli, oggi il terremoto del Centro Italia. Sono friulana, e so bene, purtroppo, che per le popolazioni colpite dal sisma sono e saranno giorni terribili. Il percorso che attende questa gente è lungo e tormentato, ma so che proprio per questo darà alla gente che ha subìto la catastrofe la forza per affrontare e vincere la più grande delle sfide. È importantissimo che tutti si sentano coinvolti in questa sfida che è un atto di irrinunciabile solidarietà. Noi correremo con la nostra Peugeot 208 T16 listata a lutto, per ricordare che siamo impegnati nel cercare di portare un contributo che vorremmo fosse fatto suo anche dal maggior numero possibile di persone.”
Il Rally diventa un momento di forte solidarietà, ma poi si inizia con la “consuetudine” delle sue tensioni agonistiche. Che genere di Rally vi aspettate?
AA. “Sabato, dopo il venerdì-spettacolo di Gemona, si rientra nei ranghi del Rally della storia delle Alpi Orientali, con le sue bellezze, le sue prove “classiche” e le sue novità. La Masarolis, primo impegno di sabato, poi c’è la Speciale di Prosenico, la Montenars, che è una prova che non facevamo da qualche anno, che è bellissima e che mi piace tantissimo perché è molto tecnica e con molte curve in appoggio, e la grande, vertiginosa discesa. Mersino e Trivio, le speciali clou della giornata di domenica, sono delle “classicone”, le conosciamo e sono comunque belle e impegnative, con tutti quei tornanti in salita che, francamente, ci preoccupano un poco. Ci preoccupano in senso tecnico, s’intende, perché sono sicura che Paolo le affronterà con la sua migliore grinta di sempre.”
È un Friuli all’altezza della tradizione?
AA. "Senz’altro. Diciamo che, pur con le limitazioni degli ultimi tempi, con il fatto che gli organizzatori devono realizzare due tappe di simile chilometraggio, e che c’è stata una progressiva riduzione della lunghezza dei Rally, i “Ragazzi” del Friuli Venezia Giulia riescono sempre a confezionare un Rally con i fiocchi e a far quadrare i conti con le normative in continua evoluzione. Giorgio Croce, insieme alla ragazze e ai ragazzi dell’organizzazione, sono riusciti, insomma, a costruire una gran bella gara. Lo dimostrano l’elevato numero di partecipanti, l’incredibile ventaglio di titolazioni, anche europee, e l’importanza riconosciuta all’evento.”
Per noi il Friuli Venezia Giulia è una Gara molto importante. Soprattutto dopo le due corse su terra di Adriatico e San Marino, poiché da lì il Campionato ha cambiato faccia. Eravamo partiti così bene sulle gare su asfalto, e adesso bisogna fare di tutto per riconquistare il vantaggio che avevamo
Siete particolarmente tesi, tu e Paolo?
AA. “Sì, anche per noi il Friuli Venezia Giulia è una Gara molto importante. Soprattutto dopo le due corse su terra di Adriatico e San Marino, poiché da lì il Campionato ha cambiato faccia. Eravamo partiti così bene sulle gare su asfalto, e adesso bisogna fare di tutto per riconquistare il vantaggio che avevamo. Per questo motivo, e perché è la Gara di casa, naturalmente, mi sento un poco tesa, quasi preoccupata. Ma voglio fare bella figura davanti alla mia gente e alla mia Terra, e quindi state tranquilli, sapremo convertire le tensioni nel giusto carico di emozioni per cercare la nostra quinta vittoria.”