Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Da quest’anno, mi dicono, Terenzio Testoni è l’Operativo Numero 1 di Pirelli, da qui in avanti confidenzialmente ONU-1, sui Rally. È corretto? Dobbiamo aggiungere qualcosa?
«Numero 1? Te lo dico a fine anno, se sono il numero 1 oppure no. Diciamo che mi occupo, per Pirelli, di tutto quello che è Rally in giro per il Mondo. Seguo in primis tutte le attività di spicco di Pirelli, che sono il WRC e il Campionato Europeo. In caduta seguo anche i Campionati nazionali in cui siamo presenti, in termini di sviluppo prodotto e assistenza tecnica.»
Facciamo una premessa basica. Parliamo dell’importanza, ovvia in verità ma riproponiamone l’assunto, dei pneumatici nell’uso con una Macchina da Rally.
«Viene bene, ottima, una nostra vecchia pubblicità: la potenza è nulla senza il controllo. Il pneumatico è la parte finale, quella che serve per trasmettere a terra tutto il “buono” della Macchina e del Pilota. Senza i penumatici adatti al pacchetto Pilota-Vettura è difficile svilupparne tutto il potenziale. È un argomento chiave, anche perché le macchine di oggi sono “geometricamente” sempre più simili tra loro. Parlo, indicativamente, per dare un’idea, di un 80% di similitudini per quelle di categoria “R” che si riferiscono a un capitolato e a un regolamento. Per cui, se pure consideriamo il rimanente venti per cento da attribuire al setup, la differenza la fanno le gomme.»
L’evoluzione dei pneumatici, quindi, segue quella delle macchine, o talvolta diventa tecnicamente propositiva “suggerendo” le novità che arriveranno sulle auto?
«Lo sviluppo delle gomme avviene fondamentalmente su due strade. La prima è ovviamente quella propriamente delle macchine, ma l’altra è quella della tipologia delle gare. Faccio un esempio. Pirelli fornisce gomme in tutto il Mondo, ma prendiamo le gare in Italia, patria di Pirelli. In Italia le gare dell’Italiano sono strettamente dipendenti da regolamento particolare e, per certi versi, esclusivo, per cui c’è la necessità di sviluppare dei pneumatici che si adattino il più possibile alle variabili presenti nelle gare italiane. Ecco che parte dei nostri studi riferiscono anche ai diversi regolamenti locali. C’è inoltre l’imperativo di fornire delle gomme adatte alle necessità specifiche di clienti, il che determina il livello senza compromessi della qualità del prodotto finito e fornito.»
Non fate troppa attività di sponsorizzazione. Fa parte della vostra politica?
«No, diciamo meglio. Noi puntiamo più che sulla dotazione“secca”, a fornire assistenza. Ovvero non le gomme soltanto ma anche il supporto tecnico per il suo utilizzo, che è un plus che ci deriva dall’esperienza acquisita sul campo. È chiaro che cerchiamo di sviluppare i pneumatici in funzione del mercato, ma allo stesso tempo ci teniamo ad essere il più vicino possibile ai Piloti che le utilizzano, in un “loop” di scambio di esperienze che produce un innalzamento della qualità del servizio e dello sviluppo del prodotto. Il servizio è, sostanzialmente, indicare come utilizzare i penumatici, e più precisamente, quindi, come sceglierli in funzione del Rally che si corre. Questo è un aspetto molto importante, capitale se si pensa che ogni tipologia di Rally regola il numero dei pneumatici utilizzati.»
Veniamo dunque al Campionato Italiano. C’è, per l’appunto, un nuovo regolamento, non più un “solo” Rally ma due Rally sprint uniti dal cordone ombelicale dell’evento. Questo cambia anche l’approccio con il pneumatico?
«Dunque. È vero che hanno diviso in due i Rally intendendo proporre due gare separate, e questo sembrerebbe presupporre la richiesta di pneumatici più efficienti sotto il profilo della performance pura. Ma la Federazione ha anche confermato l’imposizione del numero limite di pneumatici da utilizzare per ogni Rally. Avendone 14, ciascun Team o Equipaggio deve comunque stare veramente attento a come sceglierli. Per fare un esempio, scegliere dei pneumatici a mescola morbida può essere redditizio nella prima parte della gara, ma eccessivamente penalizzante in funzione di un degrado importante nella seconda parte. Quest’anno, dunque, sarà ancor più cruciale, per i Piloti e i Team, la gestione corretta del “patrimonio” di 14 pneumatici. In questa ottica, ci può stare benissimo che quattro pneumatici utilizzati al sabato mattina a Ciocco, per esempio, vengano riutilizzati anche la domenica.»
Restiamo alla prospettiva del Rally del Ciocco. Quindi, c’è una linea guida che seguite per aiutare a scegliere i pneumatici per questo Rally? È una gara in qualche modo particolare?
«Come dicevamo prima, supporto tecnico. Vuol dire fornirlo ai Team ufficiali come quello di Andreucci, ma anche e allo stesso modo all’ultimo dei classificati che hanno scelto Pirelli. Di solito siamo strutturati in questo modo. Abbiamo creato un gruppo di lavoro di esperti, e ci avvaliamo di una tecnologia semplice e molto diffusa come può essere WhatsApp. Prendiamo il Ciocco. Abbiamo creato un “Gruppo” WhatsApp che comprende tutti i Piloti che partecipano al Rally, e invieremo loro, in tempo reale sin dal mattino e anche prima dell’inizio della gara, le informazioni utili per la scelta dei pneumatici da utilizzare, e indicazioni di utilizzo quali comportamento e pressione. È una tecnica di assistenza che è diventata una delle nostre forze e che, comunque ci ha premiato con la soddisfazione degli Equipaggi Ufficiali e, soprattutto, dei Clienti che ci sono stati riconoscenti per il servizio fornito. Anche questo è un passo avanti, se solo si pensa che una volta il Pilota doveva telefonare all’amico, all’amico dell’amico sulla prova speciale per farsi dare delle informazioni che erano comunque soggettive e non necessariamente basate su una vera esperienza.»
Per fortuna, del Pubblico soprattutto, si prevede bel tempo sulla Versilia e sulla Garfagnana, e dunque, un problema, relativamente, in meno. Quanto ci si può fidare delle previsioni?
«Effettivamente, continuo a controllare la situazione, le probabilità che ci sia tempo buono e asciutto sono alte. Avremo, altrettanto sicuramente, temperature molto basse al mattino, oscillanti tra lo zero e i dieci gradi al massimo. Quindi dovremo tenere conto di questi fattori, e soprattutto verificare frequentemente le circostanze. Delle previsioni meteo, che in generale possono andar bene per organizzare un viaggio o un’escursione, operazioni in cui l’incidenza non è capitale, non ci si può fidare troppo per quanto riguarda i Rally. La necessità di precisione è alta, e le informazioni ormai non sono più così attendibili a causa della grande variabilità dei fenomeni atmosferici. Ecco una funzione di base del nostro Gruppo di Lavoro, ed ecco perché non troverete mai me o uno dei miei collaboratori al Parco Assistenza. Durante la gara siamo sempre disseminati lungo le prove speciali per raccogliere le ultimissime informazioni sullo stato del cielo e delle strade da passare agli Equipaggi. Informazioni, è il nostro lavoro che parte da prima dell’inizio della Gara con il sopralluogo delle strade e degli asfalti, l’indice di abrasività e di temperatura, dell’umidità e delle possibili, percettibili variabili meteo. Tutti parametri che diventano fondamentali per suggerire la scelta di un pneumatico piuttosto che un altro, e ancor di più se si pensa che oggi la scelta di un pneumatico per una PS deve tenere in considerazione anche le prove successive, e le concatenazioni di Speciali sul giro. La scelta deve rappresentare sempre un buon compromesso, possibilmente il migiore. Se il pneumatico va bene ora, come andrà più avanti nella gara? In questo senso l’esperienza sul pneumatico, la conoscenza dei lati positivi e di quelli meno gioca un ruolo chiave. Scegliendo una gomma bisogna saper valutare se quella buona per una PS non perde troppo in quella successiva, o viceversa. Certo, bisogna essere anche un po’ fortunati, ma l’esperienza aiuta moto anche la… fortuna!»
Vuol dire che la vostra gara inizia prima di quella degli Equipaggi?
«A volte inizia molto prima, molte ore prima. Ma la soddisfazione di poter passare delle informazioni corrette e utili ai nostri vale bene una levataccia!»
Grazie Mille
«Grazie a voi.»