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Castelnuovo di Garfagnana, 19 Marzo. Temperatura ambiente +3 gradi, asfalto +3, asciutto 100%. Bollettino Pirelli. È l’alba spettacolare di una mattina fredda ma tersa, radiosa. Perfetto anticipo di Primavera, e “Gara 1”, prendiamo l’abitudine a chiamarla così, riprende dopo la pausa notturna. In archivio la sola Prova in notturna di Forte dei Marmi, spettacolo davvero speciale, e ora è la volta del “grosso” del programma. 12 Speciali per 75 chilometri, un piccolo errore e sei fuori. Il bel tempo “stana” anche gli appassionati più pigri e i “casuali”. Ogni curva, ogni “pettata” di montagna è gremita di spettatori, e il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio vive un “live” di travolgente entusiasmo che è il miglior premio per gli Organizzatori dell’Evento. Buona parte del delirio sugli “spalti” naturali è intonato sugli accordi del tifo per l’Eroe locale, Paolo Andreucci, che si “svela” ancora una volta Pilota da battere e conclude “Gara 1” imbattuto, “siglando” l’assegno circolare della prima leadership del Campionato Italiano, e naturalmente trascinando i suoi fans in uno stato di euforica beatitudine. Bellissimo, contagioso!
1 a zero. Palla al centro. Il Ciocco “Atto 1” è concluso. In archivio. Quello che si disputa domenica, parametri ri-azzerati, è il secondo appuntamento stagionale, solo per caso, dal punto di vista regolamentare, attaccato e solidale al primo, al punto da esigere, giustamente, che alla fine del week end sia riconosciuto il vincitore dell’Evento globale. Adesso è la storia del bicchiere. Mezzo pieno o mezzo vuoto? Si sbaglia in ogni caso, perché qui si tratta di due bicchierini da tequila boom boom. Piccoli, esplosivi.
Bisognerà mettere a registro anche il modo di definire e giudicare le prestazioni, a seconda dei casi e delle interpretazioni che la nuova “filosofia” del CIR suggerisce. Facciamo un paio di esempi. Testa e Tassone sono ritirati. Il giovane molisano dello Junior Team Peugeot perché il navigatore Mangiarotti si è fatto trascinare una mano nella puleggia nell’operazione di cambiare la cinghia dell’idro guida, e il Campione Italiano Junior in carica, ora promosso alla 208 R5 di PA Racing, per un guasto di natura elettrica quando già si poteva iniziare a definirlo Quinta Forza del Campionato. Secondo la scaletta di incentivi del CIR sono entrambi fortunati, perché, pur… sfortunati ad aver buttato una “data” dell’Italiano, possono disputarne una seconda subito dopo. Secondo una versione più cinica, tutti e due hanno “fallito” al primo tentativo, e con il gioco degli scarti, non muovono la propria classifica ma non hanno perso ancora nulla. Vacci a capire.
Analogamente, sabato sera Andreucci e Andreussi vanno a dormire soddisfatti. Dopo tre anni sono tornati a vincere il sulle strade di Casa, e domenica possono addirittura raddoppiare vincendo “Gara 2”. Giandomenico Basso e Umberto Scandola, invece, si gireranno nel letto perché, sempre di fatto, le hanno prese ed escono sconfitti dal primo… eccetera eccetera. A qualcuno non farà né caldo né freddo, ma con un pizzico di legittima soddisfazione il signor Perico, sempre temibile e veloce sull’asfalto, torna sul podio del Rally che ha vinto lo scorso anno da leader del Trofeo Asfalto.
Un vantaggio della nuova situazione è che i distacchi imposti da Andreucci, 14 secondi a Basso, veloce, 55 a Perico, regolare, e oltre un minuto a Scandola, “stallonatura” e penalità per ritardo a partenza di PS, non vanno ricordati, se non per il loro valore “storico”, e non influiscono in nessun modo sulla Gara 2 della domenica. Quel che è fatto è fatto. Andreucci-Andreussi-Peugeot sono già leader dell’Italiano. Il 9 volte Campione Italiano incassa 7,5 punti, è giusto, in un bicchierino ci sta meno tequila, 6 vanno a Basso e 5 a Perico. Scandola si deve accontentare dei 4. Simone Tempestini potrà andare orgoglioso di aver debuttato nell’Italiano conquistando i 3 punti del quinto classificato, mezzo punto più del concreto Baccega e uno più di “Ciava, e Gabriele Cogni forse se la prenderà con il padre Gianni che non l’ha iscritto al Campionato facendogli buttare un punto e mezzo. Nota bene: nella lunga parafrasi da ragioniere c’è l’elogio di tutti i Piloti e l’archiviazione della top ten di “Gara 1”…
A fine giornata, a fine Gara 1 quando a Castelnuovo di Garfagnana scende la “guazza”, finalmente emerge quella che potrebbe essere la grande, vera, stimolante novità del nuovo regolamento spezza-rally: l’opportunità di una rivincita immediata! E chi ci aveva pensato? Forse solo i Rangers e i Federals, creando il presupposto spettacolare per cui lo sconfitto del sabato abbia agio di vendicarsi prima ancora che l’onta della sconfitta possa raffreddarsi. Nel caso, bisognerà vedere se Andreucci sarà dell’avviso di cedere a un moto di spirito che è tutto sommato poco sportivo e molto primitivo, oppure se starà al gioco e si accanirà domenica sui vinti del sabato con l’istinto altrettanto primordiale del carnefice.
Ora sì che ci piace lo stupendo Rally Il Ciocco e Valle del Serchio nella nuova prospettiva domenicale offertaci dalle novità regolamentari. Forse per questo Valerio Barsella, mente eccelsa del Rally, ha pensato bene di regalarci due splendidi campi di autentica battaglia nelle lunghe, complesse ed infide Speciali riservate al gran finale della Corsa, la doppia Coreglia, la più lunga del Rally, e la San Rocco, non meno “perversa”.
Ma il Ciocco e Valle del Serchio ci piace anche per altri, squisiti aspetti. È bello, per esempio, dissimularsi in mezzo al Pubblico per raccogliere quelle perle di colorita saggezza che solo una Terra come questa può regalare.
Inversione in cima al mondo, sulla Careggine, prima Prova del secondo giro del sabato. Arriva la “Zero”, si ferma in mezzo alla curva, si apre lo sportello e scende l’arrogante ciccione della security: “Hey qua, se non vi spostate tutti più indietro la piesse non parte!” S’incarica di rispondergli l’autoctono in prima fila, inamovibile: “Qui a parte Paolo che si fionda a mille come un frecciarossa e non sbaglia, tutti gli altri passano a due all’ora. Inutile spostarsi!” Arriva Michelini, sub-eroe locale, che si è dovuto ritirare alla prima Renaio del mattino. Un tifoso gli grida dietro: “Dai Miche, sei stato sfortunato.” Ma l’eco di un altro è impietosa: “Sfortunato? Io direi ghe è stato invece bravo. Non è facile rompere una gomma, ma lui è talmente bravo che ha rotto anche il cerchio!” Passano anche Basso e Granai, con la BRC a GPL, che sono di fatto gli unici avversari nella passerella trionfale, 8 successi su 13 Speciali, di Andreucci e Andreussi in Gara 1. Uno fa: “Gredevo ghe la Fiesta EVO andasse più forte!” E l’amico si sente in dovere di spiegare: “A guello glie poi da’ anche un guindigi gilindri, ma il risultato non cambia!”
È così, l’esemplare, equilibrata obiettività dei tifosi di Paolo e Anna!