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Il Progetto Junior Team è un vecchio prospetto “morale” di Peugeot Sport Italia, ma così come è strutturato, esiste solo da un paio di stagioni. L’anno scorso Stefano Albertini arrivò secondo. Quest’anno Michele Tassone e Daniele Michi hanno vinto.
Semplice. Così come è semplice e “drammaticamente” pragmatico il Progetto. Non ci sono formulari da riempire o procedure burocratiche da seguire speranzosi, e nemmeno la necessità di districarsi in una selva di promesse o nel labirinto di un castello di carte di opzioni. L’obiettivo “effettivo” è quello di portare un Equipaggio di giovani nel Campionato Italiano Rally e fornire loro non solo la 208 R2 ufficiale, ma tutto il resto, ovverossia l’assistenza, i test, il supporto e tutto quello che serve per disputare un Campionato al massimo dell’efficienza possibile.
State pensando “Pilota Ufficiale”? Esatto, è proprio così. Peugeot Sport Italia cerca, segue, valuta il Pilota, e quindi propone. Poi tutto si risolve in un incontro. La “leggenda” narra che, quest’anno, Peugeot abbia deciso che la proposta, maturata anche grazie al suggerimento di esperienza di Paolo Andreucci e Anna Andreussi, andasse fatta a Michele Tassone, e che nello stesso momento Michele Tassone si sia presentato in Via Gallarate chiedendo di essere ascoltato.
Desiderava correre con Peugeot, ed è andato dritto all’obiettivo, arrivandoci senza raccomandazioni o filtri. Si può dedurre che l’incontro è durato poco, più che altro per iniziare a lavorare. Un piccolo programma preliminare, la presentazione ufficiale, la scelta del navigatore, Daniele Michi, e si era già al debutto del Ciocco con la 208 R2 Junior. Secondi classificati, ma era solo un aggiustamento del tiro. Nei successivi Sanremo, Adriatico, Targa Florio e San Marino, l’ultimo appuntamento prima delle “ferie”, il “Pacchetto” Peugeot 208-Racing Lions-Tassone-Michi è diventato imbattibile, ed è così che il prossimo Rally di Roma Capitale, ultimo appuntamento dal Campionato Junior, diventa inutile. Il Titolo è già assegnato. Michele Tassone e Daniele Michi, e con loro la 208 R2, sono Campioni Italiani.
Ogni volta che siamo riusciti ad individuare una prova o una gara più adatta a noi, abbiamo spinto al massimo. Al contrario, quando quella sensazione non c’era, ci siamo concentrati sulla necessità di gestire la situazione
Una stagione, come si dice, da manuale. Quale ne è il “segreto”?
Michele Tassone: «Non bisogna pensarci molto. Credo che il segreto sia nell’aver avuto completamente a disposizione così tanta esperienza vincente. È quella, che mi ha aiutato a crescere molto rapidamente, di una Squadra bellissima, perfetta. Così è stato facile anche per noi essere “perfetti”. Abbiamo potuto imparare a gestire quelle gare dove c’era solo molto da perdere, e ad attaccare in quelle dove l’orizzonte si presentava sgombro. Il Rally di San Marino si è presentato in una situazione particolare. Ci bastava un piazzamento per assicurarci il Titolo, ma eravamo talmente a punto, la macchina era al massimo dell’efficienza e così, senza comunque esagerare, abbiamo alzato il ritmo e abbiamo vinto. Credo che sia il coronamento ideale di una stagione bellissima».
Di solito l’”esperienza”, ovvero quella capacità di gestire le corse, di sapere quando è il momento di attaccare o quando è meglio stare attenti e risparmiarsi, arriva con l’età e con le gare. Voi avete messo subito in campo questa caratteristica eccellente…
«Credo che questa sia una delle mie attitudini. Mi piace correre e andare forte, ma non mi piace sbagliare. Per questo sin dalle prime esperienze ho cercato di equilibrare i due fattori. In questo caso quest’anno, pur trattandosi di un Campionato “tirato” e combattuto, sul filo dei decimi di secondo, ho potuto godere del vantaggio di una situazione efficiente e confortevole, e concentrarmi solo sul meglio. Ogni volta che siamo riusciti ad individuare una prova o una gara più adatta a noi, abbiamo spinto al massimo. Al contrario, quando quella sensazione non c’era, ci siamo concentrati sulla necessità di gestire la situazione. Questo potrebbe essere uno dei nostri punti di forza. Tra i risultati di contorno ce n’è uno che ritengo importante: non abbiamo mai bucato o, a parte due specchietti retrovisori, rovinato minimamente la nostra 208!».
Questa affermazione importantissima può essere considerata un punto chiave della tua vita? Occuparsi del ristorante di famiglia o dedicarsi alle corse professionalmente?
«Io spero sempre molto in una carriera di Pilota. Sono giovane e credo di potermelo permettere. Quest’ anno con Peugeot è stato fantastico e, oltre all’enorme patrimonio di esperienza che mi ha dato la possibilità di accumulare, spero che non finisca qua e che mi possa aprire le porte di un futuro come intendo io. Il Progetto Junior Team di Peugeot ha questo grandissimo vantaggio, inedito nel panorama della nostra disciplina. È un ambiente super professionale e una famiglia. L’esperienza è completa. È una di quelle opportunità rare nelle quali puoi mettere a fuoco un grandissimo numero di interrogativi e di parametri».
Dunque al lavoro per una carriera di Pilota?
«Prima di mettermi al lavoro devo ringraziare tutti quelli che hanno permesso che io avessi questa opportunità impagabile. È una stagione indimenticabile, una di quelle che auguro a tutti quelli che sognano di diventare Piloti. Dopo, sì, spero anche che questo sia solo il magnifico punto di partenza della mia carriera agonistica».
Grazie mille…
«A voi, ma qua se c’è uno che deve ringraziare, quello sono solo io. Quindi permettimi: grazie a tutti quelli che hanno reso possibile che realizzassi questo sogno!».