CIR 2015. La questione BRC: cosa c'è sotto al polverone?

CIR 2015. La questione BRC: cosa c'è sotto al polverone?
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Cercando di dare un senso al quadro creatosi nell’immediata vigilia del Ciocco, quando alla macchina di Basso viene concessa una “variante opzione” che azzera il gap di peso tra la R5 a gas e le altre R5 a benzina. Dov’è, ora, la sfida di BRC?
23 marzo 2015

Il Ciocco - Di fronte ai sussulti ci metto sempre un po’ a realizzare. Voglio sempre cercare di capire se è un terremoto o una sbandata, un fenomeno “naturale” o un artefatto. Come promesso, eccoci alla questione BRC.
Tutto nasce da una Decisione della Giunta Sportiva ACI del 19 marzo, 2015, siamo già dentro il Rally del Ciocco, che consente al Team BRC di recuperare parte dello svantaggio di peso della macchina alimentata a GPL. Il testo è talmente breve e lapidario che possiamo riportarlo integralmente e lo vedete qui sotto, in fondo all'articolo. 

Il piccolo alleggerimento diventa... (troppo) grande!

Un po’ di “storia”. Grosso modo tra Natale e fine febbraio, BRC prima minaccia di non iscrivere la propria vettura al CIR 2015, polemizzando tra gli auguri sul Titolo vinto da Peugeot Sport Italia, poi annuncia che ci sarà, e infine conferma Giandomenico Basso alla guida della Fiesta alimentata a gas. Neanche tre settimane dopo, “dentro” il Ciocco, arriva la decisione della giunta sportiva, accompagnata da un “rumour” che quantifica il recupero di svantaggio in circa 17 chili. Quanto basta, insomma, per suggerire che il gap, se era di una sessantina di Kg, resta sostanziale.


Sabato 21 marzo, il sabato del Ciocco, le vetture sono pesate. Al termine dell’operazione i “rumours” salgono di tono. Veniamo a sapere che il tecnico che ha avvallato la decisione della giunta sportiva è verde di bile e si sente preso in giro. La “quantità” del risultato ha annullato la “qualità” dell’intenzione, poiché i pesi della BRC e della Peugeot sono allineati, anzi in assoluto la 208 T16 è più pesante della Fiesta di un chilo. C’è anche una foto, benzina… anzi gas sul fuoco, rapinata con un telefonino e distribuita da una signora, della scheda su carta intestata ACI Sport completata con i dati, che evidenzia i valori a confronto. Basso rischia di vincere il Rally ma si ritira al termine della penultima Speciale, Andreucci ne vincerà 7 sulle 14 disputate, e la gara va Alessandro Perico. La questione resta aperta.

basso brc fiesta (7)
La Ford Fiesta a GPL della BRC è arrivata a pesare meno della Peugeot 208 T16

BRC: ne vale la pena?

Diciamo che ai miei occhi, seppure miopi, sono saltate subito due immagini almeno imperfette, l’irrompere del fatto in contemporaneità con l’avvio del Rally e la “sordina” dell’ufficialità, e il timore di un pericolo grave: il venir meno, da parte dell’istituzione sportiva, del ruolo di arbitro a protezione dei presupposti d’imparzialità che stanno alla base del contenuto sportivo e, più genericamente, dell’etica del confronto. La rabbia del tecnico vuole far pensare a una forma di raggiro, ma nel caso l’ignoranza non è una scusante e il ruolo un’aggravante. La mia riflessione, però, prende un’altra strada. Lo scorso anno avevamo ammirato l’operazione BRC, la sfida di un’auto “storicamente” handicappata che se la gioca alla pari con lo stato dell’arte dell’evoluzione tecnologica tradizionale. BRC aveva vinto la sfida. I dati, costantemente riferiti ai limiti della tecnologia del gas in termini di sovrappeso, avevano assunto valori non più relativi bensì assoluti. Classifiche e risultati di gara ne erano la certificazione inoppugnabile, la bontà e l’efficacia dello sviluppo tecnologico di BRC erano rese in modo palese, e la bravura di Basso enfatizzata.

Lo scorso anno avevamo ammirato l’operazione BRC, la sfida di un’auto “storicamente” handicappata che se la gioca alla pari con lo stato dell’arte dell’evoluzione tecnologica tradizionale

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Alla luce del 19 marzo, quest’anno il quadro non mi appare, magari sempre per miopia, così entusiasmante. Le macchine sono ora sullo stesso piano per quanto riguarda il peso, ma la Fiesta esce ancor di più dalla configurazione R5 originale e dalla plausibilità di un’omologazione italiana che aveva come ispirazione il fatto che il CIR ne risultasse accresciuto in termini di interesse. Dunque non sono più sullo stesso piano. Soprattutto, tuttavia, mi pare che l’aggiornamento regolamentare invece di rilanciare mortifichi la sfida di BRC. Lo scorso anno Basso e Andreucci sono arrivati al traguardo del CIR praticamente appaiati, a magnifica dimostrazione che la tecnologia LDI di BRC è in grado di minimizzare il gap della massa sfavorevole, e il pubblico degli appassionati ha conosciuto le particolarità, l’efficienza e il valore ecologico di BRC. Quest’anno, stando così le cose, sembra invece di ripartire assumendo che il gas arriva alla benzina solo con un vantaggio extra, la riduzione del peso. Ma azzerando la differenza tra i pesi si annullano anche i presupposti della sfida lanciata da BRC, e si avvilisce il confronto rendendo indecifrabile il valore di un Pilota bravo come Basso.

cir ciocco 2015
Il documento "incriminato" che ha svelato il peso della Ford Fiesta BRC


Nella vita di tutti i giorni è come suggerire all’utente “a gas”, solitamene non concentrato sull’aspetto puramente prestazionale, che per ottenere le stesse performance della benzina dovrà segare via una parte della sua macchina, o utilizzare il serbatoio di un accendino. Nella vita dello sport, per esempio nella vela, per far regatare insieme più barche c’è il rating, una formula che tiene conto di un gran numero di variabili a handicap, ma alle Olimpiadi tutti i Laser o i 470 che vanno a cercare il vento migliore sono perfettamente uguali. L’evoluzione dei serbatoi nel senso del peso, già nei progetti di BRC, quella sì è l’attualizzazione, il rinnovo della sfida già vinta l’anno scorso. Probabilmente la questione è ben lungi dall’essere definita e composta, e certamente ci sono ancora elementi che devono saltar fuori, ma ora che si parla sostanzialmente dello stesso peso, non vorrei che si andasse avanti a furia di chiacchiere fino a tirare in ballo l’altra variabile in gioco, il baricentro. Non vorrei che, di questo passo, le regole del Campionato Italiano iniziassero a prediligere teste piccole e culi grossi, minando sia l’intelligenza che… l’immagine di questo magnifico sport.

 

Il testo della delibera

“La Giunta Sportiva tenuto conto anche del parere tecnico favorevole espresso dall’esperto della Commissione Rally; nelle more della procedura di estensione nazionale della fiche di omologazione già avviata dalla M.T.M. srl per conto della BRC Gas Equipment; vista l’urgenza dettata dall’imminente inizio del Campionato Italiano Rally ha deliberato di autorizzare, con decorrenza immediata, le modifiche alle seguenti parti della vettura da rally di categoria R5 (omologazione internazionale n. A5748) modificata con alimentazione a GPL (estensioni 0101 e 0202 VO nazionale): l’impiego di protezioni sottoscocca in materiale composito (carbonio e/o kevlar e/o fibra di vetro) oppure in lega di alluminio oppure in acciaio e senza limiti minimi di spessore; l’impiego di una lamiera metallica di spessore 0,8 mm. anziché 1,2 mm., a divisione della zona serbatoio dall’abitacolo.”

 

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