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San Marino, 10 Luglio. Dalla vittoria al targa Florio sono passati ormai 40 giorni, sufficienti per stiepidire l’entusiasmo per la nona campagna vittoriosa di Sicilia, cambiare chip e personalizzare progressivamente il sistema operativo in vista della seconda e ultima prova su “terra” del Campionato Italiano. La dura legge del successo impone che i vincitori di metà dei Rally dell’Italiano sin qui disputati paghino gli onori dell’assiduità al primo gradino podio con qualche… onere.
Gli indizi portano a credere, infatti, che all’appuntamento che è il massimo dell’internazionalità del CIR, l’Equipaggio Campione italiano Piloti, Navigatori e Marche, sarà la preda inevitabile e designata a cui darà l’assalto un piccolo gruppo di accaniti Predatori. Forse per questo, cioè nel tentativo di sviare la muta di inseguitori, la 208 T16 abbandona la tradizionale livrea Pure Racing per adottare, una tantum, i colori di guerra che sono propri della Nuova 208, vettura per il grande pubblico che si è tentato, riuscendoci solo parzialmente, di addomesticare. Ma si sa, se è impossibile cancellare i tratti di codice DNA di un “leone”, altrettanto difficile è tentare di addolcire l’imprinting dell’Equipaggio.
OK, finita la voglia di chiacchierare spensieratamente, veniamo al sodo.
L’Equipaggio Campione d’Italia affronta il “ritorno alla routine” dopo lo spaventoso exploit del Mondiale in Sardegna, e trova pane per i suoi denti. Umberto Scandola, che lo scorso anno uscì dal San Marino con le ossa rotte dallo stillicidio di una interminabile e penosa diatriba “legale”, sale per la prima volta ufficialmente sulla nuova, e già competitiva, Skoda Fabia R5. BRC annuncia ufficialmente che Giandomenico scende sul secondo e ultimo Rally su terra della stagione con il dichiarato obiettivo di conquistare la prima vittoria stagionale.
Sebastien Chardonnet schiera la sua Fiesta R5 consapevole che, oltre all’esperienza di talento, ha ormai affinato anche il “feeling” con l’atmosfera agonistica del Campionato Italiano. Con una Peugeot Super 2000 ecco in gara l’episodico, ma non per questo meno forte se si parla di “terra”, Mauro Trentin. Con una 207 S2000 anche Simone Campedelli, che torna al volante dopo mesi di latitanza e si propone come… quarto incomodo. Ecco, questa è la “temperatura” che si misura all’ombra del Titano alla vigilia del 43° Rally di San Marino. In programma, 120 chilometri in 11 Speciali, formula “compact” con partenza serale da Riccione, “partitone” con 11 PS il sabato, e le due “Sestino” per concludere alla domenica.
Le riflessioni di Anna Andreussi
Anna Andreussi. “Siamo al giro di boa del Campionato e stiamo bene, è passato un po’ di tempo dall’ultima del CIR, e poi ci sarà ancora uno stacco di un mese e mezzo. Credo che dovremo impegnarci al massimo per poter… passare bene le nostre vacanze.”
Come si presenta, sulla carta, questo “impegno” pre-vacanze?
AA. “Da quello che abbiamo visto, intanto sarà un Rally un poco più corto, compatto. Alcune Prove sono state accorciate, o tolte, altre entrano nel programma, come la Sestino. Non dobbiamo però farci sorprendere, sarà un Rally come sempre molto tirato, direi delicato.”
Qual è il clima…
AA. “Fa molto caldo, ma le previsioni dicono che la temperatura potrebbe calare. Speriamo che ci dia un po’ di tregua. Sai, da 37-38 gradi abbassarsi a 32-33, e magari con un po’ di vento, sarebbe già una bellissima differenza, sia per la macchina che per la… salute…”
Parlavo di clima agonistico…
AA. “Si certo, volevo darvi anche gli ultimi aggiornamenti meteo. Il clima agonistico è catalizzato dall’arrivo della nuova R5, la macchina di Umberto Scandola. Una ragione di più per difenderci come sempre… con le unghie! Se guardiamo i dati “crudi”, al Mondiale la sua macchina è andata bene, vediamo dunque come si comporta all’Italiano. È chiaro che chiamo il Pilota più bravo del Mondo, Paolo Andreucci, solo per caso anche compagno di equipaggio e “moroso”, alle sue migliori doti, di guida e di esperienza, quelle che hanno sempre fatto la differenza!”
Avete provato in vista del San Marino? Ci sono novità?
AA. “Solo un piccolo shakedown, e la macchina è la stessa del Rally Italia Sardegna. La stessa nel senso che i tecnici dei Racing Lions hanno apportato solo alcune modifiche di regolazione per adattarla al Rally di San Marino. La 208 T16 ha dimostrato di andare fortissimo, anche con le Pirelli siamo perfettamente a punto e, dunque, una volta di più, tutti i “soggetti” che lavorano attorno al Progetto sono pronti a dare il massimo per esserne all’altezza.”
Sarà una gara “tirata”?
AA. “Non abbiamo dubbi in proposito. Di Scandola abbiamo parlato, Basso, dopo la gara del Targa, andrà “a tutta”, perché può contemplare solo la vittoria come risultato utile, Chardonnet ha corso benissimo all’Adriatico e vorrà confermarsi, Mauro Trentin sulla terra non è mai andato piano. Io dico che ci sono cinque macchine che possono salire sul podio. Vediamo quali sono le due che saranno buttate giù.
Strategie particolari?
AA. “Assolutamente no. Lo scorso anno abbiamo vinto per tre secondi e quindi, ribadendo che bisogna stare attentissimi alle “forature” e a tutti quegli errori che, qui, significano buttare via la gara, massima concentrazione e accortezza, e via al massimo".