CIR 2015. Anna Andreussi: «Adriatico? Rally difficile!»

CIR 2015. Anna Andreussi: «Adriatico? Rally difficile!»
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È la volta del Rally Adriatico, il primo dei due che il CIR ha programmato sulla “terra”. Terreno, caratteristiche, formula della Gara e lista dei partenti i presupposti di una corsa sicuramente combattuta
1 maggio 2015

Cingoli -  CIR, appuntamento numero 3 dell’Italiano. Dei due soltanto che sono in calendario per il 2015, l’Adriatico è il primo Rally che si disputa sulla terra, l’altro è il San Marino. Gli spunti suggeriti dalle evidenze della vigilia dicono che sarà sicuramente un Rally molto combattuto, caratterizzato da distacchi minimi e dunque costantemente “tirato” e avvincente.

 

Anna Andreussi, che parte a fianco a Paolo Andreucci con la Peugeot 208 T16 non a caso con il numero 1, ci aiuta a tracciare i contorni del Rally che parte venerdì pomeriggio con due sole Speciali, per riservare il “piatto forte”, ben nove settori crono, al sabato.

 

Rally Adriatico, arriva la terra...

«Sì, è il primo Rally di terra, quindi bisognerà ri-misurare le forze in gioco. Faremo le strade sterrate più belle che ci sono da queste parti, anzi, direi tra le più belle d’Italia e anche fuori dal nostro Paese. Sono strade generalmente tecniche e veloci, purtroppo le gare italiane sono sempre più corte e quindi sarà sicuramente un Rally da giocarsi sulla base di scarti minimi, di pochi secondi. Le medie sono abbastanza alte, e credo che il podio, a meno di colpi di scena, sarà una questione che potrà stare dentro i quindici secondi di margine tra un Equipaggio e l’altro.»

 

Il fatto che sia sostanzialmente tutto in una giornata complica un po’ le cose?
«Si, diciamo che ci sono anche le due prove nel pomeriggio di venerdì, e quindi le nove prove del sabato. Diciamo che è un due tappe “stiracchiato”, senza che alla sera del venerdì venga riorganizzato in funzione di quelle due PS l’ordine di partenza della giornata successiva, cosa che si poteva invece prevedere di fare con una certa facilità. A Sanremo, per fare un esempio, lo hanno fatto anche solo per la prova notturna. Per intenderci partiremo con il numero 1 sulle portiere e con il numero 1 anche sulla lista di partenza per tutta la gara, indipendentemente dal risultato delle due prime prove del venerdì. Per noi è senz’altro penalizzante, ma per fortuna siamo anche primi nel Campionato, e lo sarà ancor di più per Piloti come Max Rendina, che è un Campione del Mondo, o il finlandese che corre con la macchina di Perico, entrambi costretti a partire sempre da dietro. Parliamo di polvere, concorrenti davanti, anche di sicurezza.»

anna andreussi (2)
Anna Andreussi sa di avere davanti una gara tutta in salita ma è fiduciosa

 

Forse avranno paura di sbagliare a mettere le mani sui documenti ufficiali… beh, andiamo avanti. Elenco degli iscritti “denso”, promessa di grande battaglia?
«Assolutamente sì, pensiamo alla battaglia che ci vede coinvolti, a Giandomenico Basso, a Scandola che, pare, non avrà la nuova R5 ma che sulla terra è molto forte, a Nicola Caldani, agli “stranieri”, Chardonnet, Suninen, Tempestini. Anche questo ci aiuta a ribadire che il campionato Italiano è il più bel Nazionale d’Europa, forse del Mondo. È seguitissimo, ci sono riscontri entusiastici, una marea di appassionati e di tifosi. Direi che è la dimostrazione che la “passione italiana” è la più forte del Mondo. Se solo ci fosse un Campione italiano nel Mondiale…»

 

Beh, un Equipaggio Campione Italiano al Mondiale lo vedremo molto presto, non è così?
«Sì, ci sarà, al prossimo Sardegna Italia Mondiale. Con una vettura, la nostra fida Peugeot 208 T16 in configurazione R5 che non ci consentirà di lottare per il podio, ma ci sarà. Mi raccomando ai tifosi, ricordatevi di questo “dettaglio” e non pretendete la luna dalla macchina e da noi, noi comunque punteremo a entrare nei primi dieci, che sarebbe un risultato stratosferico! Ma puntiamo anche a divertirci, a correre, per una volta, “liberi” dal pensiero dei punti per il Campionato. È un grande regalo che ci ha fatto Peugeot. Grazie!»

Purtroppo le gare italiane sono sempre più corte e quindi sarà sicuramente un Rally da giocarsi sulla base di scarti minimi, di pochi secondi

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Quindi l’Adriatico, sulla terra, potrebbe essere utile anche per il vostro prossimo, imminente appuntamento mondiale?
«No, direi di no. Almeno non troppo. Il Sardegna è una gara abbastanza diversa. Sicuramente l’Adriatico ci farà bene per l’allenamento e per la terra, però devo dire che sono due gare con caratteristiche diverse, per tipologia di percorso e di terreni.»

cir 2014 adriatico (20)
L'Adriatico è il primo Rally di Terra della stagione

 

Parliamo di storia. L’anno scorso l’Adriatico è stato, per voi, abbastanza sfortunato…
«Sfortunato nel corso degli anni. L’Adriatico è una gara che piace molto a Paolo e che ci ha regalato delle grandi soddisfazione, ma è anche una corsa che ci ha “somministrato” delle dosi abbondanti di sfortuna pura. Ricordiamo quella volta che ci si è aperto il cofano impedendoci la visuale. Quell’altra con il quad trovato sulla pista… L’anno scorso, beh, l’anno scorso non è stata sfortuna, è stato un nostro errore, ma è vero che, sebbene io e Paolo non siamo inclini alla scaramanzia, prima della gara ci ha attraversato la strada un gatto nero. Un gattino, com’era bellino, allegro e tutto nero… e ricordo che io a Paolo, per scherzo, dissi “guarda che questa gara non andrà bene!»

 

Che dire per concludere?
«Che il Campionato italiano è partito molto bene, non parlo solo di noi ma di livelli di contenuti, mediatico e di partecipazione, e sta continuando a regalarci delle belle sorprese. Mi piace molto anche il Campionato Junior, e insomma mi pare che in generale il CIR stia pendendo quota e lanciato verso un bel successo.»

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