CIR 2015. Andreucci: «Vacanze meritate!»

CIR 2015. Andreucci: «Vacanze meritate!»
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Il modo migliore per andare in vacanza è quello di non lasciare niente in sospeso. Grande Mondiale in Sardegna, vittoria al San Marino, la quinta, leadership del Campionato Italiano Rally, e Peugeot in testa al Costruttori
16 luglio 2015
San Marino, 12 Luglio. Quello che conta è essere puntuali agli appuntamenti. Anche e soprattutto se dipendevano dai propositi. Il Campionato Italiano parte con la seconda metà della stagione e… va in vacanza, e così fanno i suoi Campioni. Archiviato il San Marino con la quinta vittoria, e sospeso il Campionato Italiano con una leadership concretamente nelle sue mani, Paolo Andreucci può concedersi di tagliare l’erba del prato di casa sottolineando un momento particolarmente felice della stagione. 

 

In Sardegna, con Anna Andreussi e la Peugeot 208 T16, ha ottenuto un risultato strepitoso, e subito dopo ha ribadito il concetto con un’affermazione netta anche al San Marino. La terza vittoria in Campionato, che segue quelle ottenute al Sanremo e al Targa Florio, unita ai passi falsi degli avversari, consente all’Equipaggio di andare in vacanza, il Campionato tornerà a fine agosto in Friuli, con la certezza di aver fatto un buon lavoro e con il conforto di altri dati estremamente positivi. 

 

Paolo Andreucci: «Sì, il Mondiale in Sardegna e il successivo Rally di San Marino ci hanno fatto capire definitivamente che abbiamo una macchina affidabile. C’è voluto un po’ di tempo, e come sempre ci vogliono dei dati oggettivi per “capire” a fondo. Chiaramente la macchina era giovane, lo scorso anno l’abbiamo avviata all’attività agonistica prendendola in mano completamente nuova e con la consapevolezza che ci era assegnato il compito di completarne lo sviluppo. Abbiamo anche sofferto un po’, ma ora è sicuramente molto veloce e affidabile. A San Marino abbiamo ottenuto sempre dei riscontri cronometrici eccellenti. Sia nel primo passaggio, quando dovevamo “pulire” le strade, sia nei successivi quando erano più pulite e poi addirittura molto “segnate” dal passaggio delle macchine in corsa. Abbiamo completato il lavoro di setup delle sospensioni, con le gomme Pirelli che, non c’è niente da fare, sono davvero competitive in ogni situazione di terreno e di temperatura, abbiamo raggiunto un livello di performance davvero invidiabile, e sono spariti, grazie al lavoro dei Racing Lions, tutti quei piccoli dettagli che, è logico, ancora non ci facevano stare tranquilli. Adesso siamo pienamente coscienti di avere tra le mani un “pacchetto” vincente». 

CIR 2015 Rally SanMarino sab 2
Paolo Andreucci e Anna Andreussi festeggiano sul podio del 43esimo Rally di San Marino


A San Marino eravate venuti più per vincere o più per ottenere dei punti Campionato?

«Abbiamo fatto molte considerazioni, è vero. Sulla situazione di Campionato, sull’arrivo di una concorrenza più agguerrita, sulla necessità di correre al riparo dai rischi. Ma poi, è successo come al solito: con un Team così si finisce sempre per partire con l’obiettivo di vincere!».


Vogliamo tracciare un grafico del San Marino nei suoi punti salienti, riferendoci più al dettaglio del primo giro, con tre vincitori e tre leader in tre prove speciali?

«Sappiamo che la prima tappa e il primo giro, hanno quasi sempre queste caratteristiche. Le strade sono sporche, e chi parte dietro può essere avvantaggiato. Sicuramente è il momento in cui la classifica è più fluida e meno veritiera. Con il succedersi delle prove speciali abbiamo capito che le “avevamo prese” talmente poco al primo passaggio, pur essendo i primi a partire, che ce la potevamo giocare bene. E così è andata, al secondo e terzo passaggio abbiamo potuto aumentare il nostro ritmo, e sulla terra pulita ci siamo resi conto che riuscivamo a sfruttare tutto il potenziale della macchina, delle gomme e dell’assetto. Quando è tutto così perfetto la soddisfazione è grandissima!».


E diventa anche divertente? Ci si scorda per un attimo delle esigenze della gara?

«Quando si è in corsa per un Campionato, dimenticarsene sarebbe davvero un peccato capitale. Ma sì, quando tutto è così perfetto, in certi passaggi guidare diventa davvero piacevole. Sentire la macchina che ti asseconda, che risponde istantaneamente e con precisione ai “comandi”, che gira da sola, che non pattina sulle staccate e sulle accelerazioni va via come un fulmine, diventa un autentico piacere». 

Sentire la macchina che ti asseconda, che risponde istantaneamente e con precisione ai “comandi”, che gira da sola, che non pattina sulle staccate e sulle accelerazioni va via come un fulmine, diventa un autentico piacere

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Diciamo che ben presto non avete più avuto la “pressione” del “nuovo” Scandola… ma Campedelli ha fatto davvero una bella gara.

«Sì, Campedelli ha fatto davvero una bellissima gara. Era un po’ che era fermo, ma è partito subito molto bene. Conosce le strade del San Marino, ma questo non vuol dire non essere un bravissimo Pilota, perché è stato lì, in lotta finche era possibile, ha “tenuto”. È stato davvero bravo».


Ma la gara dove si è decisa. Più sul ritiro di Scandola, sulla macchina che andava benissimo o… sulla fortuna di scoprire la perdita d’olio all’assistenza?

«Chiudere il primo giro con un distacco minimo, un secondo, da Campedelli, ci ha fatto capire che potevamo far bene in quelli successivi. Scandola è stato sfortunato, troppo presto e, dunque, il confronto è senza voto, e per quanto riguarda la perdita d’olio, forse avremmo anche potuto continuare, ma i Racing Lions sono stati bravissimi a trovare la piccola magagna e a decidere istantaneamente di cambiare… il cambio».


Ultima domanda, un giudizio su una Speciale, la Sestino.

«La Sestino, ultima prova speciale del Rally, è davvero molto bella. Direi che è rappresentativa non solo di questa gara, ma più in generale dei Rally su terra. È molto panoramica, completa sotto il punto di vista della tecnica di guida, molto piacevole. In più resta sempre un poco “sporca”, e il piacere della guida in una situazione così delicata si amplifica. Sì, è una prova rappresentativa, e anche quella con il fondo più bello».


Adesso potete andare in vacanza con la coscienza a posto?

«Noi cerchiamo di essere sempre con la coscienza perfettamente a posto, e lo siamo. Diciamo che i risultati sono molto “convincenti”, nettamente più di quanto lo fossero un anno fa alla vigilia della pausa estiva. Non faremo delle vacanze lunghissime, c’è sempre da lavorare, ma è certo che avere un po’ di tempo a disposizione per rilassarsi e caricare le batterie, e avere solo cose belle sulle quali riflettere, è senz’altro il modo ideale per andare in vacanza». 

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