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San Marino, 12 Luglio. Paolo Andreucci e Anna Andreussi vincono il Rally di San Marino. Alla grande e con un’interpretazione della parte da standing ovation! Il Toscano, adesso che ha vinto per la quinta volta, è anche nella “leggenda” del Rally della Terra della Libertà, alla pari con Longhi e sulla strada di Cerrato.
La parabola della 43ma edizione “sinistra” e insidiosa, martellata dai colpi di scena sin dalla prima Speciale, si conclude con il lieto fine delle due bellissime esecuzioni sulla Sestino, Prova Speciale meravigliosa e da manuale, simbolo del Rally e riferimento di quella che dovrebbe essere ogni prova su terra. È un doppio spettacolo che non porta più nessun colpo basso al Rally. La prima volta vince Paolo Andreucci, e con quella la partita è chiusa, e la seconda, finalmente Giandomenico Basso. La cortissima domenica del Rally di San Marino passa in fretta e si conclude sul barbecue d’asfalto del piazzale di Serravalle, anonima porta d’uscita dell’ultima Prova su terra del CR 2015 per fortuna permeata della magnificenza degli scenari del Montefeltro.
La gioia di Ucci e Ussi
Sono le circostanze che hanno determinato la massima efficienza del “pacchetto”. Di queste, solo l’affidabilità della Peugeot R5 e la bravura dell’Equipaggio erano un dato di riferimento acquisito. L’affidabilità della T16 certificata dall’impareggiabile prova del Mondiale in Sardegna, e la bravura fissata in una specie di gerovital agonistico del Campione toscano che, patto con il diavolo?, sembra essere riuscito a far girare al contrario la macchina del tempo.
Il Rally di San Marino, in particolare, ha suffragato la competitività della macchina, lo stato dell’arte dell’evoluzione Pirelli e infine, cosa che non guasta per gustarsi una vittoria come questa in prospettiva di Campionato, anche l’apparentemente irrimediabile turbolenza delle retrovie, un’altra volta in affanno. E la fortuna? È accorgersi di una perdita d’olio solo al parco di assistenza, o forare poco prima della penultima PS di sabato, e poter cambiare pur sacrificando dieci secondi in penalità. Tutto questo, ecco, fa sì che per Andreucci & Co. non ci sia modo migliore per… andare in vacanza!
Deludono Scandola e Basso
Ci si aspettava di più da Umberto Scandola e da Giandomenico Basso, questo sì. Scandola e D’Amore sono usciti di scena “prematuramente”, durante la seconda Speciale del Rally e dopo aver vinto la prima, e hanno “rovinato” così, oltre all’atmosfera di sfida che si era creata alla vigilia, anche la fiammante Fabia R5 che debuttava, dopo una lunga attesa, proprio al San Marino. E non c’è stata sfida neanche con Basso, Granai e la BRC Fiesta LDI, ben presto rinunciatari e, per la verità, neanche troppo fortunati, che si sono “blindati” nella difesa del pur ottimo terzo posto che porta al Progetto punti-ossigeno dopo lo “zero” del Targa.
L’effervescenza agonistica del Rally è venuta dall’immancabile, bellissima prova di Mauro Trentin, quarto assoluto e primo nel Trofeo Terra che lo vede leader provvisorio e, soprattutto, dal ritorno di Simone Campedelli al volante di una 207 Super 2000 di Munaretto. Certo, il Pilota conosce bene gli sterrati del Montefeltro, ma non era così per la macchina, avuta per la prima volta tra le mani solo venerdì, e c’è pur sempre da considerare l’anno passato lontano dal confronto. Si è parlato di “ruggine”. Ma la ruggine aggredisce il ferro e, metaforicamente, le giunture o i riflessi, la reattività del pilota nella pratica della guida, ma non il talento.
Il talento di Campedelli brilla in casa
E Campedelli il suo talento forse non l’ha mai sfruttato del tutto, ma l’ha ritrovato intatto sulle piste di Casa. Ha vinto una speciale, è andato in testa alla corsa, ha insidiato Andreucci quando è sembrato che il Campione Italiano potesse essere vulnerabile, poi si è fermato, ha fatto la sua bellissima corsa, è salito sul podio, ha tolto punti a Basso, e favorito in questo modo Andreucci, e ha cercato di uscire dalle porte del “suo” Rally con l’evidente proposta di tornare nel grande giro. Gran bella gara, un super secondo posto, grande spettacolo di guida e gran parte del contributo di bollicine di un Rally frizzante nel confronto con Andreucci.
L’ideale Coppa Rimet del San Marino è di Peugeot Sport Italia. Arrivata al Titano con le unghie rosicchiate dalla preoccupazione Skoda R5, la “nazionale italiana” del Marchio francese ha fatto la parte del… Leone (lo so, questa è scontata). Ha vinto tutto.
L’ideale Coppa Rimet del San Marino è di Peugeot Sport Italia. Arrivata al Titano con le unghie rosicchiate dalla preoccupazione Skoda R5, la “nazionale italiana” del Marchio francese ha fatto la parte del… Leone
Da protagonista assoluto con la vittoria di Andreucci e Andreussi, con lo zampino di imprinting nel successo della 207 S2000 di Mauro Trentin e Alice De Marco nel Trofeo Terra, e di nuovo da “animale da palcoscenico” con la vittoria dell’Under 25 Michele Tassone che, in coppia con Daniele Michi, non solo ha vinto il Rally della R2B ma ha già chiuso, per quest’anno e con una prova d’anticipo, la partita della Junior del CIR con la 208 a due ruote motrici. Qualcosa di simile, ma in scala ridotta, è riuscita solo a Luca Panzani e Sara Bacci che, pure con un Rally di anticipo, portano a casa il Trofeo Renault Twingo Top.
Campionato. Piloti e Costruttori. Solo la matematica “tiene in vita” il CIR e le illusioni degli avversari. Andreucci sale a quota 59 punti, Scandola resta a 35 e Basso ne ha 32. Peugeot sale a 80 punti, Ford a 64. Friuli, Roma e Verona significano una forbice di 45 punti, ma il trend del 2015 pare ben consolidato e senz’altro più “chiaro” di quanto lo fosse un anno fa.