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Sanremo - Ormai anche la conferenza stampa di presentazione è andata, così come la giornata di shake down sui cavatappi dell’asfalto ligure più famoso del Mondo. Segio Maiga può ben essere soddisfatto, il “suo” Sanremo ha già fatto il pieno di tutti quegli elementi che rendono elettrizzante l’attesa. Alcuni di questi sono nei numeri, che consentono di affermare che il Rally “tiene”, così come è sicuro che “terrà” il meteo, altri nel livello di partecipazione che garantisce una grande battaglia tra un numero crescente di assi che si mettono in gioco. Iscritti. Lo stesso numero, uno più uno meno, rispetto all’anno scorso.
Sanremo: i grandi protagonisti
Calano un poco “Leggenda” e “Storico”, ma salgono di un venti per cento i partecipanti al CIR, forti dello “straniero” Sebastien Chardonnet che debutta a Sanremo portando a dieci il numero degli iscritti all’Assolta dell’Italiano, e della magnifica dozzina che anima il Campionato Junior. Pieno anche di trofei, i due popolati Clio e Twingo Renault, Suzuki, Peugeot, Italia, European.
I numeri suonano in sordina quando gli acuti si annunciano così numerosi. Mai come quest’anno il Sanremo “moderno” si è avvalso di una task force di pretendenti al successo così potente. I “killer” sono gli stessi degli ultimi anni, in particolare i tre che rispondo ai nomi di Paolo Andreucci, Giandomenico Basso e Umberto Scandola. Il Campione Italiano in carica non vince a Sanremo dal 2010, e non è questo il Rally che fa girare la fortuna e il pallottoliere del Toscano, Basso e Scandola si sono “pappati” le ultime tre edizioni, l‘ultima regalo di Basso a Scandola. Ma con la vittoria del Ciocco sono salite alle stelle le quotazioni di Alessandro Perico, che a Sanremo ha già vinto nel 2005. Il bergamasco getta acqua sul fuoco e si defila dalla lista degli aspiranti al Podio, ma non è un mistero che gli asfalti tortuosi che si arrampicano sulle montagne liguri gli piacciono, così come non è facile dimenticare che Perico è arrivato al Ciocco a corto di preparazione e non in perfette condizioni di salute. Gli errori e le sfortune degli avversari gli hanno dato una mano, ma non abbastanza da nascondere la prestazione maiuscola del “capellone”.
Non è ancora il momento della nuova Skoda Fabia R5
Apparente delusione per il mancato schieramento da parte di Umberto Scandola della nuova Fabia R5 che ha appena ufficializzato l’ingresso in società con l’acquisizione dell’omologazione FIA. Secondo Andreucci, che scherza sul fatto, Scandola la nuova Skoda ce l’ha già. Sta di fatto che sul lungomare la nuova macchina non si è vista, nemmeno sotto i teloni di un camion o in vetrina. La delusione, probabile tra i tifosi, è solo apparente per gli avversari. È sicuro, infatti, che Scandola e la S2000 sono competitivi, non solo per la dozzina di partecipazioni o per la vittoria raccolta per strada dopo l’errore di Giandomenico Basso. Probabilmente portare in gara la R5 nuova di zecca, e quindi vulnerabile inevitabilmente agli inevitabili errori di gioventù, non offrirebbe le stesse garanzie. Basso, al cui fianco torna Lorenzo Granai dopo l’exploit in Sardegna dello scorso anno, a Sanremo ha vinto tre volte e, detto dell’errore-regalo dello scorso anno e dell’errore-regalo del Ciocco, è ora anche “statisticamente” nelle condizioni di rilanciare le credenziali della BRC a Gas con una prova all’altezza del suo talento.
Andreucci è pronto per il Sanremo 2015!Piero Batini seguirà come al solito per noi la mitica corsa del CIR. Tutto quello che c'è da sapere, dunque, su Automoto.it questo WE!
Posted by AutoMoto.it on Venerdì 10 aprile 2015
Il grande atteso, in verità e in mancanza del quale viene meno gran parte dell’interesse per le sfide incrociate auto-piloti, è Paolo Andreucci, il quale può avvalersi anche del movente “riscatto” dopo la sfortunata prova di apertura del CIR 2015. Al Ciocco un flacone di integratore si è infilato tra il comando del freno e lo chassis, e la Peugeot R5 è andata a “gallina” con i freni surriscaldati e un giro al rallentatore. Tolto quel giro, l’”arroganza” stilistica del Campione Italiano ha lasciato ben poco spazio agli avversari sul palcoscenico del Ciocco, in una dimostrazione di efficienza della 208 T16 che gli spagnoli definirebbero “tremenda”, aggiungendo al valore letterario una intonazione irriverente, sonora.
Il grande ritorno di Nicola Caldani
In attesa di vedere di cosa sarà capace il “Francese” a Casa nostra, e di assicurarci un salto di qualità che riteniamo “inevitabile” per Stefano Albertini, resta da chiarire una certa incongruenza: Nicola Caldani. L’altro toscano “è tornato” con la scusa di sviluppare le Hankook, dal Ciocco è uscito con un podio eloquente, a Sanremo si dice venuto per difendere il secondo posto in Campionato alle spalle di Perico, e naturalmente per fare meglio che può, ma lasciando stare “quelli bravi”. Ora, l’incongruenza sta proprio in quel “bravi”. Secondo Caldani i “bravi” sono gli altri, quei tre davanti da anni, ma secondo gli appassionati e gli stessi avversari, Nicola è uno “bravo”.
Nicola Caldani. «Intanto non sono tornato. Direi piuttosto che arrivo all’Italiano, perché di fatto è la prima volta che partecipo al campionato per intero e con un programma. Dopo che ho smesso, nel 2002, con il Mundialito, ho trovato una motivazione eccellente, il richiamo di Hankook che ha voluto che fossi io a portare avanti il loro progetto di sviluppo degli pneumatici. Secondo me è stata una scelta fuori da ogni logica, perché ci sono tanti Piloti di valore e più in forma di me. Hanno voluto me, e trattandosi di un progetto importante, ho deciso che valeva la pena di tornare a dimostrare qualcosa, e da lì è originata la voglia di fare l’Italiano. Hankook vuole farlo quest’anno con l’idea di vincerlo il prossimo, abbiamo un pacchetto di test e di gare davanti a noi e le intenzioni sono molto serie. Dopo tanto tempo che sei fuori, ti manca un po’ il piede e non è facile ritrovarlo. Sono stato un buon Pilota ma non ritengo di esserlo oggi, solo perché ricomincio. Ci vuole un po’ di tempo e poi vedremo se riesco a tornare sui livelli che mi riconosco. Ecco perché dobbiamo lasciare stare “quelli bravi!»
Sicuro che il Sanremo numero 62 risolverà anche questo rebus, pronti per la prima giornata di gara che termina… domani, poco prima dell’una di notte.