CIR 2015. Adriatico Day 1: in testa Scandola (Fabia S2000)

CIR 2015. Adriatico Day 1: in testa Scandola (Fabia S2000)
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Divari trascurabili dopo 2 sole PS. L’Equipaggio del Team Skoda Motorsport Italia ha un piccolo vantaggio su Basso (BRC Ford) e sul sorprendente Chardonnet (Fiesta R5). In ritardo Andreucci (valvola pop-off)
2 maggio 2015

Cingoli, 1 Maggio. Giornata pressoché insulsa, la prima “mezza” del Rally Adriatico. La formula delle due prove speciali al termine della lunga istruttoria preliminare, che però non influiscono sull’ordine di partenza della giornata clou del rally, tutto nel sabato del villaggio con nove delle 11 PS in programma, non rende onore all’ambientazione della corsa, affascinante per i luoghi in cui è tracciata e intrigante per le proposte agonistiche dovute al grande livello di partecipazione.

 

È un aperitivo senza nessuna soluzione tattica possibile, insomma, che fornisce le prime, piccole indicazioni sullo sviluppo della gara, ma che lascia un buco di un’intera notte in attesa che il piatto forte venga servito. Sembra la fine della prima tappa, e invece è solo la prima piccola parte del lungo Rally Adriatico, che si gioca sull’arco di due giorni ma con due prove soltanto alla fine della prima giornata di gara. Capricci incomprensibili della formula.

Davanti a tutti Scandola e D'Amore

Spostato il “grosso” del Rally a sabato 2, dall’alba al tramonto, al venerdì restano le due esecuzioni della Avenale, la Prova di meno di 9 chilometri a Sud di Cingoli. Entrambi i passaggi sono vinti da Umberto Scandola e Guido d’Amore, per la cronaca ancora a bordo della gloriosa Skoda Fabia Super 2000. Il Team Skoda Motorsport Italia, tanto per chiarire che non svelerà tanto presto i propri programmi tecnici, ha fatto stampare una t-shirt con la dicitura “non sappiamo ancora quando arriva la R5”. Il “mistero”, insomma, non è svelato, e da adito a due differenti interpretazioni. C’è chi dice che l’Equipaggio italiano avrà la nuova Macchina più avanti, in coda ad altre assegnazioni, e chi ritiene che, tutto sommato, al Team non convenga troppo avere a disposizione una vettura che potrebbe portare in dote gli inevitabili vizi di gioventù. In questo scenario la S2000 sarebbe ancora non solo competitiva ma anche più conveniente sotto il profilo “economico” generale.

 

Sul fatto della competitività, se non della macchina almeno del “pacchetto”, non ci sono dubbi. Scandola conosce la S2000 come le sue tasche, sa ormai perfettamente come sfruttarla, ed è un autentico piacere vederlo passare sicuro e velocissimo con la “vecchia” cara Fabia. Il problema, comunque, qui all’Adriatico si pone ancora meno, perché sugli sterrati marchigiani Scandola è davvero forte. Lui dice che è la macchina che fa benissimo, ma è evidente che il Pilota va ancora meglio. L’uno-due imposto dal veronese ad avversari di lusso come Basso e Andreucci ne è una prova abbastanza evidente, anche a fronte della frazione di attendibilità che le due sole prove speciali disputate possono offrire. Di fatto, oltre a Scandola, il solo a poter dire di essere pienamente soddisfatto è l’”ospite” francese dell’Italiano, Sebastien Chardonnet, che ha inserito la propria Fiesta R5 tra i tradizionali “litiganti” del Cir, Basso e Andreucci. Se Giandomenico Basso non può lamentarsi, visto che ha potuto disputare le due prove all’insegna di una grande regolarità con la Fiesta alimentata a GPL, e che quindi mantiene ravvicinato il contatto con Scandola, dello stesso avviso non è Paolo Andreucci.

Andreucci e la valvola pop-off che non funziona

CIR 2015 Adriatico gio 18
Problemi per "Octopus" Andreucci

 

Intanto, infatti, il Campione Italiano in carica è costretto, e lo sarà fino alla fine del Rally, a partire per primo, con l’evidente disagio di dover “pulire” le strade di 11 Speciali. E poi, almeno per quanto riguarda il primo scorcio del Rally, sulla Peugeot 208 T16 di “Octopus” Andreucci, “serenamente” efficientissima nelle due Prove dell’Italiano sin qui disputate, è tornato a pesare l’incubo di una valvola pop-off, unico “corpo estraneo” imposto al regolamento, che non funziona come dovrebbe. Sul morale del Toscano potrebbe, insomma, incidere quel qualcosa di scaramantico che viene da una statistica di partecipazione all’Adriatico non troppo favorevole.

Solo due speciali in un Day 1 blando

Per il resto, la prima “dose” dell’Adriatico 2014 è piuttosto blanda. Albertini non riesce ancora a farsi vedere come dovrebbe, Caldani sembra far fatica anche se è giustificato dalla lunga assenza dagli sterrati marchigiani, e Max Rendina non è ancora perfettamente a posto fisicamente, il “famoso” dito del piede infortunato in ambiente extra-rally che toglie al Campione del Mondo romano il completo gusto del ruolo. Senz’altro più contento, per esempio, è l’altro ospite di riguardo dell’Adriatico, il finlandese Suninen che, forte del rassicurante futuro legato al rientro di Toyota nell’olimpo dei Rally, è qui a macinare chilometri su una Fabia S2000.

CIR 2015 Adriatico gio 29
Rendina non è ancora al top della forma

 

Ma non è il caso di fasciarsi troppo la testa. Due sole speciali, nervose quanto si vuole, sono poca cosa per giudicare un Rally che è appena partito e che è già a nanna. È un po’ come fare della filosofia basandosi su un cavillo retorico. Meglio aspettare che il forte vento notturno spazi via le nuvole di pioggia che hanno fatto capolino nel tardo pomeriggio, rovesciando anche qualche goccia d’acqua sulla seconda Avenale, e vedere cosa porterà di nuovo, oltre il buio della notte, il promesso sole del sabato.

 

Prendiamo tutto sotto forma di aneddoti preliminari, dunque. Come il tramonto e il buio che si sono divorati parte della seconda Prova Speciale del venerdì, a causa dell’allungamento del programma.

Il tramonto e il buio si sono divorati parte della seconda Prova Speciale del venerdì

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Un “delay”, spiegavano gli organizzatori, dovuto all’ingente numero di partenti al via del Rally (che poi sono, più o meno, quelli previsti dall’elenco degli iscritti). Mezz’ora, poi diventata un’ora per far sgombrare alcune auto incidentate lungo il percorso, ma quanto basta per costringere gli Equipaggi a montare il “castello” dei gruppi ottici supplementari inizialmente non previsto. Montare, e smontare successivamente, dopo averli prelevati dalle mani inermi dei tecnici lungo il percorso, e riconsegnati, ancora senza l’intervento dei meccanici, o buttati dietro, nel “bagagliaio”. Aneddoti “velenosi” di una prima… giornata di gara che, in attesa di esaltare percorso e “fame” agonistica dei suoi protagonisti, langue un po’ noiosa.

 

Lo shakedown del Rally Adriatico - video

 

https://www.youtube.com/watch?v=ejI0vdNKw4U

Posted by CIR Campionato Italiano Rally on Venerdì 1 maggio 2015

 

CIR/TRT, Rally Adriatico, 02/05/2015

Classifica dopo la PS3 (top ten)

1. Scandola/D'Amore - Skoda Fabia S2000 - 16'48"3

2. Basso/Granai - Ford Fiesta R5 LDI - +9"0

3. Chardonnet/De La Haye - Ford Fiesta R5 - +12"4

4. Andreucci/Andreussi - Peugeot 208 T16 - +16"0

5. Albertini/Fappani - Peugeot 208 T16 - +19"6

6. Tempestini/Chiarcossi - Ford Fiesta R5 - +27"1

7. Suninen/Markulla - Skoda Fabia S2000 - +40"9

8. Costenaro/Bardini - Peugeot 207 S2000 - +50"9

9. Trentin/De Marco - Peugeot 207 S2000 - +51"1

10. Ricci/Pfister – Ford Fiesta R5 – 53”4.  

 

 

Piero Batini

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