CIR 2014. San Marino Day 1. Scandola (Skoda Fabia) al comando

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Sugli oltre 40 km delle due Prove su terra è Andreucci (Peugeot) a fare la differenza con Scandola inseguitore, ma la situazione si inverte sui 10 km di asfalto della PS cittadina, e il Pilota Skoda Italia passa al comando. Distacchi “simbolici”. | <i>P. Batini</i>
5 luglio 2014

San Marino, 5 luglio - Contrordine, rispetto all’entusiasmo della vigilia che aveva contagiato anche noi. Lo scenario su cui ci si affaccia arrivando a San Marino non è dei più stimolanti. Oltre a Nucita, all’ultimo momento ha “disertato” anche Max Rendina, unico “testimone” delle vicende del Mondiale di cui il pilota romano è leader nella Production.

Il risparmio è nell'aria

C’è “risparmio” anche nell’aria. Primo pomeriggio del venerdì, 29 partenti, pochi davvero, e non un solo spettatore al paddock di San Marino, per la verità come al solito piuttosto defilato. Forse sono tutti ancora al lavoro o, forse, bambole non c’è una lira. Viene da pensare che Germania e Brasile, che divoreranno Francia e Colombia, si stiano mangiando anche il Rally di San Marino.

Per fortuna lungo il percorso va meglio. Le prove speciali sono più “frequentate”, bar, ristori e banche della piadina lavorano, e per raggiungere i punti chiave della Rofelle, l’unica PS “vera” del venerdì, bisogna lasciare la macchina parcheggiata lontano. Gli appassionati veri non abbandonano la nave.

Per fortuna Andreucci c'è

Per fortuna c’è un grande Paolo Andreuci che “promuove” l’evento. È lui la migliore pubblicità della prima parte della giornata inaugurale del 42° San Marino. Il Toscano, che alla vigilia ha manifestato qualche perplessità sulle condizioni del tracciato del Rally, una volta scattato il verde parte all’assalto del tempo come se dovesse raccogliere un en plein di autovelox.

La Rofelle, 20.48 km da disputare due volte è, come Andreucci aveva annunciato, disastrata, soprattutto nella prima parte. È lunghissima, piena di curve e fa molto caldo. Un vero banco di prova per circuiti di raffreddamento e freni, negativo per Albertini e Campedelli, per esempio. Ma le condizioni sono analoghe per tutti, e una volta neutralizzata la sfortuna, torna a essere una questione di puro “manico” e di macchina.

Per fortuna c’è un grande Paolo Andreuci che “promuove” l’evento. È lui la migliore pubblicità della prima parte della giornata inaugurale del 42° San Marino

"Manico" e macchina

Ad Andreucci non mancano né l’uno né l’altra, e con Anna a bordo famiglia ed equipaggio ottengono il massimo vincendo entrambe le prove. All’apparenza potrebbero fare ancora meglio, ma forse è solo un’impressione. E certamente non è la situazione ideale per strafare. Troppi rischi. Stesso risultato anche alle spalle di Andreucci. A Umberto Scandola, Skoda Fabia S2000, e Giandomenico Basso, BRC Ford LDI, non resta che inseguire, non troppo distanti per la verità, meno di tre e dieci secondi al termine dei due passaggi.

Dietro è già il vuoto. Il San Marino numero 42 ha tre protagonisti e 26 comparse. Day One del Rally ha uno schema atipico. La prima parte della giornata è concentrata su un’unica prova su terra da ripetere due volte, a cinquemila curve dal Titano, quasi in Toscana. È la Rofelle subentrata alla cancellata Sestino. La  seconda parte è completamente diversa.

Al buio arriva... la prova cittadina

Su asfalto, arriva ormai a buio la prova cittadina. La PS parte dal basso, lambisce il paddock, e lì gli organizzatori hanno avuto l’idea di piazzare un dazio ed estorcere 5 euro ai meccanici per una volta spettatori del proprio lavoro, e in poco più di 5 chilometri raggiunge il centro storico della Terra della Libertà. Un corto e sinuoso serpente, spettacolare, tecnicamente una mini gara in salita.

A vincere i due spettacolari sprint sull’asfalto del centro storico è Giandomenico Basso, in entrambi a casi davanti a Scandola e Andreucci


La prova è già stata collaudata l’anno scorso, quando Scandola la utilizzò per far suo il Rally, ed è logico attendersi che

il pilota ufficiale Skoda Motorsport Italia ci conti anche quest’anno. Infatti è così, e la gara cambia faccia. Non proprio come l’anno scorso ma, limitatamente alla prima giornata del Rally, con lo stesso risultato. A vincere i due spettacolari sprint sull’asfalto del centro storico è Giandomenico Basso, in entrambi a casi davanti a Scandola e Andreucci.

Il colpaccio di Scandola

Basso ne approfitta per avvicinarsi alla coppia di testa, ma il “colpaccio” lo fa Scandola che, immancabilmente preciso e redditizio, passa al comando del Rally. Di poco, meno di tre secondi su Andreucci e meno di otto su Basso, e con il leggero sospetto che “qualcuno” alle sue spalle non abbia dato il massimo per lasciargli l’”onore” di aprire anche le tre PS, a rotazione per un totale di otto frazioni cronometrate, della giornata conclusiva.

Comunque sia, il risultato all’intermedio di metà Rally è allo stesso tempo chiaro e indecifrabile. Chiaro nel presente, perché Scandola è in testa alla corsa, indecifrabile in prospettiva, poiché i distacchi sono davvero irrisori e tengono ancora, perfettamente, aperto il Rally e in gioco sia Andreucci che Basso. E mentre facciamo queste riflessioni, sul percorso cittadino si continua a girare.


Sono le macchine del San Marino Rally Show, un’appendice al “main event” introdotta in questa edizione. La formula, una specie di open class aperta praticamente ad ogni tipo di macchina, sembra funzionare. Lo dimostra il fatto che conta quasi sessanta vetture, ovvero il doppio di quelle iscritte al CIR. A mezzanotte arriva il risultato finale dopo i tre strappi della PS cittadina: vince Jader Vagnini, in coppia con Alice Palazzi su una Ford Fiesta WRC.

 

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