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Ormai ci siamo, nel week end 14-16 marzo il Campionato Italiano Rally 2014 decolla dal Ciocco, con la 37ma edizione dell’omonimo Rally. Otto appuntamenti da marzo a ottobre, dalla Sicilia al Friuli, dal Tirreno (Ligure) all’Adriatico, ma tanto per incominciare la prova inaugurale è sulla colonna vertebrale della Penisola, sui contrafforti appenninici della Garfagnana, Terra di grande tradizione motoristica e di passione. Il Rally il Ciocco e Valle Serchio (la denominazione esatta, così non si offende nessuno) riunisce e porta a battesimo tutte le novità della stagione 2014 che, non è un modo di dire beneaugurale, è già carica di moventi e motivi, e si garantisce quanto mai interessante.
Regolamenti e macchine nuove, o nuovissime al punto che arriveranno in Versilia con la vernice ancora fresca, un ventaglio di Trofei mono Marca, piloti focalizzati su assetti sportivi diversi, oppure consolidati o migliorati, che si presentano sulla linea di partenza del CIR con rinnovate velleità e sedimentati potenziali. Tutto questo arriva, e tutto insieme, al Ciocco, con un evento di tre giorni che, da venerdì a domenica 16, si incaricherà di dare le prime risposte alla sfilza di domande che la vigilia del Campionato ha già raccolto.
Ma al Ciocco e dintorni non è stato un inverno facile, e il maltempo ha reso la vita dura un po’ a tutti. In particolare, per gli organizzatori che erano al lavoro sin dalla fine dell’edizione dello scorso anno, le piogge torrenziali dell’ultimo mese sono state la… goccia che ha fatto traboccare il vaso, con una parte della struttura progettuale del Rally travolta dal più generale dissesto idrogeologico. Ma vediamo com’è andata, quali problemi sono insorti e come gli uomini di Organization Sport Events ci hanno messo… una pezza. Ne parliamo con Valerio Barsella, che della società, autodefinita niente meno che organizzatrice di ogni genere di evento sportivo, è il referente putativo e autorevole del settore Rally.
Dunque, a che punto siamo con l’organizzazione della Prima del 2014? Qualche “difficoltà”?
«Con i preparativi? Diciamo che nonostante tutti gli imprevisti che hanno incrociato la nostra strada, soprattutto di origine meteo, stiamo ancora correndo ma siamo pronti. Nonostante tutto, dico, perché abbiamo dovuto cambiare alcune parti del percorso e metterci mano anche negli ultimi giorni, proprio nell’attesa che gli uffici tecnici comunali potessero dare il loro via libera. Abbiamo dovuto cambiare una Prova Speciale, e questo ha scombinato un po’ i nostri piani, ma l’abbiamo sostituita degnamente e siamo pronti con l’intero percorso».
“Abbiamo eliminato la Prova di Tereglio, ma l’abbiamo sostituita con una PS nella zona di Coreglia Antelminelli, che chiameremo Coreglia e che è una prova inedita per il Rally del Ciocco. O meglio, è inedita perché non è stata mai disputata in questa conformazione”
Quale è la Prova che lascia e quella che subentra?
«Abbiamo eliminato la Prova di Tereglio, ma l’abbiamo sostituita con una PS nella zona di Coreglia Antelminelli, che chiameremo Coreglia e che è una prova inedita per il Rally del Ciocco. O meglio, è inedita perché non è stata mai disputata in questa conformazione, ma esisteva nelle prime edizioni del Ciocco, in senso contrario e non completa come adesso».
Che caratteristiche ha questa nuova PS?
«La “Coreglia” è una Prova molto veloce nella parte iniziale, in salita verso il centro abitato di Coreglia, perché la sede stradale è molto larga e guidata. Scendendo nella seconda parte sarà, invece, molto tecnica e impegnativa. Senza dubbio è molto spettacolare e, diciamolo, potrebbe diventare una bella Prova del Rally del Ciocco. Diciamo anche che, dovendo cambiare a causa del dissesto dovuto alle piogge, abbiamo scelto di farlo ripescando dalla tradizione più antica del Rally per proporre una Speciale che era nella storia della corsa. Per la verità avevamo pochissime scelte, e siamo stati spinti in questa direzione anche dal fatto di voler mantenere il format del Rally con 12 Prove al sabato, che lo rende particolarmente “vero” e favorisce anche i concorrenti del TNR che corrono solo il sabato. Secondo me, la “Coreglia” può diventare una “classica”».
Altre modifiche sul resto del percorso?
«No, per il resto siamo riusciti a mantenere il Rally intatto. La manifestazione partirà come lo scorso anno da Forte dei Marmi con lo shake down a Massarosa. Il sabato giornata “piena”, con il “cuore” nella parte bassa della Garfagnana. PS di Bagni di Lucca, Coreglia e Ciocco da ripetersi due volte prima del Parco Assistenza, e la Fabbriche di Vallico, la San Rocco, la Renaio, la Prova MTV all’interno del Ciocco il pomeriggio. Due prove da ripetersi due volte la domenica mattina, la Cerreto e la Masso Sassorosso, una delle più amate dal pubblico della Garfagnana, e arrivo a Castelnuovo Garfagnana».
Sostenere l’impegno organizzativo di una gara sempre più importante come il Rally Il Ciocco e Valle Serchio, con la “responsabilità” di inaugurare la stagione del CIR, è un compito sempre più gravoso?
«Chiaramente, “storicamente” siamo stati quasi sempre prova di debutto stagionale, diciamo quindi che sotto questo punto di vista siamo abbastanza abituati e collaudati. Il fatto è, però, che l’impegno generale cresce. Noi lavoriamo a un’edizione del nostro Rally sin dalla fine di quella che l’ha preceduta, e conosciamo le problematiche. La lentezza di certe procedure burocratiche, che ci costringono a un’attenzione particolare e quasi snervante, e l’arrivo delle novità, che se anche sono annunciate con largo anticipo, sono poi ratificate e rese definitive sempre, immancabilmente all’ultimo momento, ormai a ridosso della manifestazione».
“La novità più importante è l’introduzione del tracking system, che diventa obbligatorio. Purtroppo non abbiamo uno storico né un’esperienza del sistema che terremo a battesimo proprio al Rally del Ciocco. Faremo da cavia”
E parliamo di queste novità
«Dal punto di vista dei regolamenti la novità più importante è l’introduzione del tracking system, che diventa obbligatorio. Purtroppo non abbiamo uno storico né un’esperienza del sistema che terremo a battesimo proprio al Rally del Ciocco. Faremo da cavia. Penso che il problema sarà la copertura GPS, che non ritengo possa essere completa su tutte le PS, e bisognerà all’atto pratico capire come reagirà il Direttore di Gara di fronte al fatto eventuale di non riuscire a monitorare perfettamente un equipaggio in corsa, e dunque a capire co-+sa realmente sta succedendo. Tutto questo in considerazione che la gara deve scorrere velocemente, soprattutto il sabato».
Il Campionato Italiano Rally si annuncia molto interessante, e a maggior ragione la prima Prova del Ciocco, cui va il compito di “svelarne” molti dei motivi presunti. Andreucci in “casa” con la nuova 208 T16, la macchina a gas di Giandomenico Basso, Scandola al banco del Campione Italiano con la Skoda, le nuove R5 Ford e Citroen. Che risposta avete, intanto, a livello di partecipazione?
«Il polso della situazione, che “batte” in sintonia con le difficoltà generali del momento difficile che stiamo vivendo, è piuttosto buono. Credo che raggiungeremo un buon numero di iscritti e, soprattutto, una grande qualità del plateau. E certamente la gara sarà avvincente».
Ogni figlio è il più bello agli occhi di mamma sua. Cosa pensi del Ciocco in questo senso?
«Io credo che il Rally del Ciocco, per le sue caratteristiche legate al meteo, all’estrema volubilità del terreno in questo periodo dell’anno, alla geografia e alle sue strade, sia sempre stato una delle gare più incerte e interessanti sotto il profilo tecnico. Per un Rallista tutte queste incertezze si convertono nell’affrontare un Rally completo e molto impegnativo, e per questo ancora più bello e probante. Un altro grande pregio del Ciocco è l’estrema varietà e la grande qualità dei percorsi. Questa è un’area geografica meravigliosa, e non a caso da vita a un grande numero di manifestazioni di pregio».
“Un grande pregio del Ciocco è l’estrema varietà e la grande qualità dei percorsi. Questa è un’area geografica meravigliosa, e non a caso da vita a un grande numero di manifestazioni di pregio”
Anche per questo il Ciocco è così amato dal pubblico?
«Sì, certo. Un po’ perché strategicamente la gara si pone benissimo. Centro Italia e tutte le novità della stagione da scoprire, e molto perché la popolazione dell’area è molto appassionata e competente, e risponde con un grande afflusso di spettatori al richiamo della nostra Prova».
Il pubblico ama il Ciocco. Anche le amministrazioni del territorio?
«Sì, direi di sì. Nonostante tutte le difficoltà che il maltempo ha creato, e pensando anche al fatto che oggettivamente un Rally è anche una specie di “imgombro”, devo dire che anche in questo caso la risposta è sensazionale. Il “movimento” si allarga. Forte dei Marmi ha confermato la sua adesione al Rally, e lo ha già fatto anche per la prossima edizione. Vuol dire che l’evento attrae molta gente. Lo stanno capendo un po’ tutti, compresi quegli abitanti, sempre meno in verità, che non gradiscono troppo il passaggio della corsa o il blocco delle strade per la manifestazione. Diciamo che in Garfagnana siamo molto fortunati».
In bocca al lupo, dunque, per gli ultimi ritocchi…
«Crepi, ci vediamo intanto il sette e l’otto a Forte dei Marmi per la due giorni di eventi e di presentazione del Rally?»
Ci mancherebbe altro. Ci saremo. Grazie!