CIR 2014. Adriatico Day 1. Di notte, spettacolo di Scandola (Skoda Fabia S2000)

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Il 21° Rally dell’Adriatico è partito da Ancona. Affascinante inizio in notturna. Prova Speciale unica, la Avenale, disputata due volte. Al “riposo” con Scandola-D’Amore in testa di un soffio su Andreucci-Andreussi | <i>P. Batini</i>
21 settembre 2014

Cingoli, 20 settembre - Fine dell’attesa, il 21° Rally Adriatico è nel vivo, e lancia la sua prima sfida di notte. Il fascino della notturna richiama il mondo, e bisogna addirittura sgombrare i bordi delle strade, allargare il fiume di gente. Per questo si parte in ritardo. Poi è… guerra sulla Avenale, prova inaugurale e unica, sebbene da effettuare due volte, della prima “semi”-tappa del Rally. Non una vera tappa, infatti, i tempi e l’ordine di arrivo non influiranno sul prosieguo della gara, domenica. È un “assaggio”, spettacolare!

Gli oneri dell'apripista

A Scandola il compito di aprire la pista. È sempre una situazione particolare. In genere, il vantaggio è che non c’è polvere, lo svantaggio è che il primo a partire è anche il primo “scopino”. Ma la polvere è poca, perché nel pomeriggio ha piovuto, e i primi dieci partono a due minuti di distanza. La notte, poi, alla quale i piloti non sono troppo abituati, può anche giocare qualche scherzo.

Chi la “sente” e guida contratto ed emozionato, chi addirittura si dimentica di accendere la batteria di fari. Resta il fascino, per il pubblico, che deve aguzzare una diversa sensibilità, e per esempio riconoscere le auto non più dai colori ma dal “rumore”, e per gli equipaggi, che talvolta risentono dell’atmosfera ancor più esclusiva che si crea dentro l’abitacolo. Un esercizio che si aggiunge al già difficile compito. Naturalmente, la variante incide solo in minima parte, e per tutti nella stessa misura, sui “big”, per definizione abituati a competere ai massimi livelli. E questo aggiunge contorno e spessore al fascino della notturna.

Face-off

Il Rally dell’Adriatico va al “riposo” con due soli log cronometrici, in un assaggio scandito dal botta e risposta, come da copione, tra i due protagonisti annunciati della corsa, Andreucci e Scandola. Il toscano recordman dell’Italiano porta la prima stoccata e vince la prima “botta”, il veronese Campione Italiano in carica risponde nella seconda frazione, abbassa il proprio tempo di oltre dieci secondi e restituisce il favore con un piccolo interesse.

 



In un equilibrio quasi perfetto la grande sfida è solo abbozzata, e comunque rimandata a domani, quando la Skoda Fabia S2000 di Scandola e D’Amore partirà ancora per prima portandosi in dote sei decimi di secondo di vantaggio sulla Peugeot T16 R5 di Andreucci e Andreussi. Scandola, la classifica di campionato lo impone, è già partito all’attacco, Andreucci si è permesso anche un piccolo errore nella seconda PS. Il tono della sfida è già alto, tanto è  vero che Basso, BRC Ford, si è sentito a suo agio solo nella seconda parte di entrambe le PS, ed è già in ritardo di “ben“ 5 secondi, e Nucita, che deve levarsi di dosso la polvere della lunga assenza dall’Italiano, è alle spalle anche dal bravo Colombini.

Tutto da giocare, e tutto da seguire, quindi, l’Adriatico numero 21, e tutto di domenica. Tre prove speciali, la Colli del Verdicchio, la Castel Sant’Angelo e la Dei Laghi, per tre giri, 124 KM di PS contro i poco più di sedici già andati in archivio con la notturna.

Classifica dopo la prima giornata:

1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia) in 11'08.2; 2. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 0.6; 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 LDI) a 5.1; 4. Colombini-Furlan (Ford Fiesta St) a 12.0; 5. Nucita-Cotone (Peugeot 207) a 13.7; 6. Travaglia-Ciucci (Peugeot 207) a 17.3; 7. Pons Puigdollers-Amigo Colon (Ford Fiesta) a 24.2; 8. Ricci-Pfister (Ford Fiesta) a 32.6; 9. Tonso-Stefanelli (Ford Fiesta) a 36.5; 10. Biolghini-Morina (Skoda Fabia) a 36.6

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