CIR 2014. 98ª Targa Florio, il Briefing di Paolo Andreucci

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La “Corsa più Antica del Mondo” a due edizioni dalla Numero 100. Poche, azzeccate modifiche e qualche novità. Una Classica a cui il recordman Paolo Andreucci e Anna Andreussi tengono molto. Rally come sempre insidioso | <i>P. Batini</i>
9 maggio 2014

Il Campionato Italiano Rally torna in Sicilia e spazza via l’incertezza del maltempo che incombeva fino a solo un paio di settimane fa. Ma è l’unico dato univocamente rassicurante della 98ª edizione della Targa Florio. Per il resto, la corsa più antica del Mondo apre il proprio scenario alle incertezze di sempre, legate al contesto geografico implacabile, quasi “violento”.


Prove speciali infernali, strade indecifrabili, asfalti di tutti i tipi e in tutte le condizioni di età e manutenzione, ritmo di guida e di attenzione spossanti. Insidie e gran lavoro anche per le meccaniche. La Targa Florio è così, e non potrebbe essere altrimenti. È il suo fascino e il suo spessore, la sua Storia e le storie indimenticabili che ha raccontato in oltre cento anni di esistenza. La prima edizione è andata in scena nel davvero lontano 1906. A pensarci bene è sbalorditivo.

Le auto esistevano appena, non parliamo ancora di prestazioni e di affidabilità, e un ricco imprenditore palermitano decise di dar vita ad un evento che sarebbe diventato una pietra miliare nella storia dello sport automobilistico e un simbolo della Sicilia e dell’intraprendenza nella sua visione imprenditoriale. Vincenzo Florio creò una gara che allora era considerata impossibile, soltanto riuscire a completarla era un onore smisurato, e che oggi è e resta molto difficile, delicata, impegnativa. Una formula sportiva e magica che ha tenuto in vita l’evento anche nei momenti più difficili, e che è l’oggetto dell’odierno progetto di rilancio.

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La 98ª edizione del Targa Florio prevede quest'anno anche una Prova Speciale all'interno del paese

 

Per questo ancora una volta la Sicilia si stringe attorno al tempio dei motori delle Madonie, e i siciliani si concentrano sugli spalti naturali che si affacciano su uno degli scenari più belli dell’Isola. Da Palermo a Cefalù, passando per Campofelice di Roccella e per gli altri luoghi mitici del Targa, Lascari, Collesano, Piano Battaglia, sedici Prove Speciali, oltre cinquecento chilometri in totale, è Targa Florio.

I più forti piloti del Mondo sono passati dalla Targa Florio, da Varzi a Nuvolari, da Taruffi a Moss, da Vaccarella, che sarà all’arrivo di tappa di termini Imerese al volante della leggendaria Alfa 33 del 1971, a Bandini, da Cerrato a Cunico. Sono piloti che hanno caratterizzato capitoli diversi ma ugualmente avvincenti di una stessa, incredibile Storia. Oggi, però, c’è un pilota che detiene il record di successi del Targa Florio, sette, e che è anche il Campione in carica, Paolo Andreucci. Il nostro “Cicerone” sulle strade delle Madonie prima che tutto abbia inizio.

Per prima cosa la Peugeot 208 T16 che alimenta la tua “sete” di vittorie. Un aggiornamento sul work in progress della nuova macchina
«La macchina va bene. Abbiamo lavorato ancora. È migliorata sul piano delle prestazioni e “risponde” ai nostri interventi mirati ad accrescerne l’affidabilità. Abbiamo fatto anche una giornata di test specifici e ci aspettiamo di iniziare finalmente a raccogliere i primi frutti della lunga semina invernale, un percorso inevitabile quando si lavora con una macchina totalmente nuova».

La macchina va bene. Abbiamo lavorato ancora. È migliorata sul piano delle prestazioni e “risponde” ai nostri interventi mirati ad accrescerne l’affidabilità. Abbiamo fatto anche una giornata di test specifici e ci aspettiamo di iniziare finalmente a raccogliere i primi frutti della lunga semina invernale


Dunque, come si dice, “puntiamo” all’ottava vittoria?
«Eh, la vedo dura, ma ci speriamo. Il lavoro lo abbiamo fatto, tutti quanti, ed è stato un buon lavoro, quindi sarebbe giusto iniziare a “raccattare” qualche risultato. è difficile dirlo perché il fatto è, obiettivamente, che sarà un’edizione molto combattuta. Ci potete scommettere. Ci sono i piloti che partecipano abitualmente al CIR e che “normalmente” vanno forte, e in più ci sono i Siciliani, che conoscono bene queste strade, a volte anche troppo. Qui per loro è sempre “aperto”, certe regole a volte non sono propriamente il problema più importante, e giustamente possono dire la loro. Diciamo che ci sarà una bella lotta, diciamo tra cinque o sei equipaggi, e una gara veramente molto serrata, con delle classifiche molto “ristrette”».

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Il Targa Florio è la corsa più antica del mondo ed è nata dalla volontà di un ricco imprenditore locale, Vincenzo Florio, che ha creato qualcosa di unico

 

Tempo buono, almeno, ma strade come sempre…
«Tempo previsto buono, e strade sconnesse, ma quest’ultima non è una novità, anzi. È tipico del Targa, una sua caratteristica, direi storica. Asfalti a volte “finiti” e a volte nuovi, cambi di ritmo continui, di aderenza, sconnesso e liscio che si alternano e che arrivano all’improvviso. Tutto questo fa sì che devi impostare la gara tenendo sempre in conto un certo margine, e valutare con precisione questo margine non è la cosa più semplice. Le strade belle ti invogliano ad andare, ma poi la situazione può cambiare repentinamente, e devi essere pronto. In ogni caso, ripeto, questo è il Targa Florio da sempre, e anche questo è parte del suo fascino».


Rispetto allo scorso anno cosa c’è di nuovo?
«Rispetto all’edizione scorsa c’è la Lascari-Gratteri che è nuova, e poi qualche “variazione”. Qualche pezzo nuovo da una parte, come il finale della Collesano, qualcosa in meno da un’altra, ma sono quasi tutte cose già viste nel corso degli anni. C’è la nuova prova dentro Collesano, quella sì. Proprio nel cuore della Targa Florio, una vera prova speciale sulle strade del paese. Spettacolo d’altri tempi, il Rally che ritorna tra gli appassionati nel centro della loro passione. Questo è molto bello».


“Raccomandazioni” particolari?
«Sono tutte prove molto difficili. Non ce n’è una in particolare. Sì, potrei dire dei tornantini della prima prova speciale, la “Targa”, che sono molto difficili perché vieni da tratti molto veloci, da “centoventi” di media, piombi in settori molto lenti, e poi riparti velocissimo. Difficile, ma spettacolare. Sarà un’altra bella edizione del Targa, di questo sono sicuro. In Sicilia è sempre una festa!».

 

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