CIR 2014. 98ª Targa Florio, Super Paolo in testa al termine della prima giornata.

CIR 2014. 98ª Targa Florio, Super Paolo in testa al termine della prima giornata.
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Contro la nuova 208 T16 “in palla” niente da fare. Il Campione in carica vince 8 delle 10 Speciali. Gli resiste Giandomenico Basso, poi è un piccolo vuoto. Gara molto interessante e “tirata”, pubblico all’altezza della Storia | <i>P. Batini</i>
10 maggio 2014

“Ah, sì. Mo te lo dico: u secunnu è Basso, Scandola è terzu. U quartu? U quartu nun me l’arricordo. Ueh, mi pare che è Nucita, ma ti dico che nun me l’arricordo di precisu… E poi l’importante è che Paolo è primo! Qillu è nu laser, ‘o dovevi a vede’ a pilu di gaddarreill e in funnu alla scennuta… Paolo le quattro ruote motrici ce l’ha sempre avute, e quando nun ce l’aviva ce le metteva lui!”

La cronaca lapidaria, fatta al telefono ad un amico, è di Mario, il fondatore del Fan Club Andreucci. Fondatore quando? Ufficialmente nel 2006, ma nel cuore già dal 1988, anno in cui Pilota e tifoso si sono incontrati per la prima volta in Sicilia.

La 208 finalmente "in palla"

E Mario ha ragione. Li dovevate vedere, Paolo Andreucci e Anna Andreussi, ora che la Peugeot 208 R5 comincia a essere “in palla”, sugli avvitati tornanti della Targa a filo di guardrail, in fondo alle discese vertiginose della Cefalù, sugli improvvisi dislivelli della Lascari, o sui diabolici cambi di fondo di ognuna delle speciali tracciate dalla storia della Targa Florio sul versante Nord delle Madonie tra Palermo e Cefalù.

Soprattutto li dovevate vedere nell’ultima Speciale della giornata tra le case di Collesano, uno degli epicentri della leggenda dove Rally e appassionati sono tornati a fondersi nella storia del Targa. Uno spettacolo! L’anfiteatro di Montagne, il Rally, le sue strade, il pilota e la macchina!

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Paolo Andreucci e la 208 R5 stanno dimostrando tutta la loro competitività al Targa Florio

La scintilla che accende la miccia

Uno spettacolo amplificato dallo spessore che questa Corsa ha in questa Terra e tra questa gente, che conosce la storia e ne ha la competenza nell’anima. Nessun dubbio: per tornare ai fasti di un passato leggendario alla Targa Florio manca solo una scintilla che accenda la miccia. Speriamo solo che chi ha il cerino in mano non lo sprechi buttandolo in mare.

Al bilancio intermedio alla fine della prima giornata di gara, Paolo Andreucci ha vinto otto delle dieci Prove Speciali, tre volte Targa, Lascari e Cefalù più il finale di Collesano. Verdetto inappellabile, seppure obbligatoriamente aperto alla “discussione” della giornata finale.

Alle spalle dell’ufficiale Peugeot Sport Italia Giandomenico Basso e Lorenzo Granai con la BRC Ford Fiesta, che si sono aggiudicati due volte la Speciale “Targa”, e al terzo posto il Campione Italiano Umberto Scandola sulla Skoda Fabia ufficiale insieme a Guido D’Amore. Basso è in ritardo di quindici secondi, Scandola di quasi un minuto e vede il suo terzo posto minacciato da Andrea Nucita e, anche, da Simone Campedelli.

Come interpretare le prime dieci PS

Cioè da un pilota di casa e da un’altra R5 Ford. La lettura della sentenza sembra dunque evidenziare anche un’altra motivazione, ovvero il differenziale che si delinea tra le nuove R5 e le “antiche “ Super 2000. Le quattro ruote motrici “aspirate” sembrano accusare il fischio della Ford e il… ruggito del Leone, o almeno questa è l’interpretazione che si può dare ai valori delle prime dieci Speciali del Targa Florio edizione 2014.

Ma il risultato al giro di boa è un messaggio forte e chiaro, per di più irrobustito dal lungo e stressante impegno imposto dalla natura del Targa Florio. Basso ha potuto permettersi anche una certa prudenza, Andreucci di attingere al patrimonio smisurato della sua esperienza


È vero, Andreucci ha portato a termine una prima tappa perfetta, Basso ha dato un’altra prova del suo consumato talento, e non tutto è filato liscio per i loro avversari. Scandola, partito con il numero 1, ha avuto l’ingrato compito di aprire le speciali, ha accusato un piccolo “dritto” nella seconda Lascari e probabilmente non ha indovinato le gomme del terzo e ultimo giro, Nucita ha faticato con l’assetto del primo giro e ha sbagliato la seconda Targa, e Campedelli ha forato.

Al giro di boa

Ma il risultato al giro di boa è un messaggio forte e chiaro, per di più irrobustito dal lungo e stressante impegno imposto dalla natura del Targa Florio. Basso ha potuto permettersi anche una certa prudenza, Andreucci di attingere al patrimonio smisurato della sua esperienza e, insomma, il Rally ha dato corpo all’ipotesi di un nuovo spartiacque di categorie che, se confermato, destinerebbe le Super 2000 a un tramonto rapido come quello siciliano, che in cinque minuti traghetta il mare siciliano dalla luce accecante al buio.

Quello che è chiaro, come direbbe anche Mario, è che se la Ford R5 ha già un anno di esperienza e di messa a punto sulle spalle, la nuova Peugeot T16 in configurazione R5 sembrerebbe aver bruciato le tappe del suo sviluppo, dando di conseguenza conferma del suo grande potenziale di competitività.

Il duello a breve distanza tra Andreucci e Basso è stato molto bello. Il pilota Peugeot è partito meglio, vincendo tutte le speciali del primo giro, il pilota BRC si è fatto sotto a partire dal secondo giro. È interessante notare che fino alla fine del terzo giro Andreucci e Basso erano veramente vicini, separati da una diecina di secondi soltanto, troppo pochi per “liquidare” una gara incerta e insidiosa come la Targa Florio.

Il colpo di grazia Andreucci lo ha inferto nella cortissima prova speciale finale, mandando in visibilio i suoi fans locali. Tra le mura cittadine di Collesano, infatti, e sul chilometro e mezzo scarso della speciale dell’epilogo giornaliero, Andreucci ha guadagnato sull’avversario quasi cinque secondi


Il colpo di grazia Andreucci lo ha inferto nella cortissima prova speciale finale, mandando in visibilio i suoi fans locali. Tra le mura cittadine di Collesano, infatti, e sul chilometro e mezzo scarso della speciale dell’epilogo giornaliero, Andreucci ha guadagnato sull’avversario quasi cinque secondi, ovvero metà di quello che aveva accumulato in ben nove Speciali e poco meno di ottanta chilometri. Anche in questo caso, è vero che Basso non ha spremuto a fondo meccanica e talento, ma a quanto pare neanche Andreucci, che alla fine della Speciale era il primo a stupirsi del risultato. Autentica sorpresa, fine tattica psicologica o spregiudicata guasconeria toscana? Poco importa, la verità ultima la da sempre il risultato.

Fermi tutti, non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. La 98° Targa Florio è solo a metà del suo programma. Restano da giocare sei prove speciali e altri ottanta chilometri. Andreucci è in vantaggio e può concedersi un piccolo margine di controllo, ma Basso può essere favorito dal fatto di partire alle spalle dell’avversario e decidere di mettere da parte ogni prudenza.

Lasciando da parte la facile e menagramo retorica del “tutto può ancora succedere”, è vero che con una classifica così corta e con un Rally così lungo e insidioso, anche un piccolo errore può dare uno scossone alla bilancia. Accontentiamoci, quindi, per il momento, di registrare una magnifica prima giornata di gara, con il confronto che oppone i progressi evidenti in termini di competitività di Andreucci con la nuova T16 e di Basso la BRC a Gas, e la altrettanto avvincente lotta per il terzo posto tra Scandola, Nucita e Campedelli. Niente di meglio come premessa di un gran finale.

Classifica Assoluta al termine della prima giornata:

1. Andreucci-Andreussi (PEUGEOT 208 T 16) in 50'36.8; 2. Basso-Granai (FORD FIESTA R5 LDI) a 15.3; 3. Scandola-D'Amore (SKODA FABIA S2000) a 52.0; 4. Nucita-Princiotto (PEUGEOT 207 S2000) a 57.7; 5. Campedelli-Bizzocchi (FORD FIESTA R5) a 1'04.7; 6. Perico-Lo Neri (PEUGEOT 207 S2000) a 1'04.8; 7. Runfola-Pollicino (PEUGEOT 207 S2000) a 1'19.6; 8. Scimeca-Siracusa (FIAT SEICENTO SPORTING) a 2'49.7; 9. Ferrarotti-Fenoli (RENAULT NEW CLIO) a 4'01.4; 10. Albertini-Mazzetti (PEUGEOT 208) a 4'01.7.

 

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