CIR 2014, 2 Valli. Paolo Andreucci: «Qui ci giochiamo tutto!»

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Il Briefing di Andreucci alla vigilia del Rally 2 Valli, ultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally divenuto cruciale per l’assegnazione del Titolo Piloti. Inizio show con la Torricelle | <i>P. Batini, Verona</i>
10 ottobre 2014

Dopo la sonnolenta estate del CIR, il Campionato Italiano si consuma in un lampo. Dopo l’Adriatico il Due Valli. Dopo il primo “match point” sprecato a Cingoli, Verona ospita non solo il 2 Valli, ma il clou della stagione, riservandosi il privilegio di emettere il verdetto del CIR 2014. Tre Piloti, e i rispettivi navigatori, sono in lizza per il successo finale, ma l’accesso al Titolo è una questione digitale, sì o nò. Vale per Scandola, per Basso e per Paolo Andreucci, che debutta nel 2 Valli Italiano con la possibilità di portare a otto il numero dei Tricolore sommati nella sua magnifica carriera. A patto di… vincere. Ci siamo, la Torricelle segna il confine tra la vigilia e il Rally Due Valli. 

 

Un breve show sotto i tre minuti, per il delirio del pubblico. Il primo posto, ottenuto in condivisione nella prova inaugurale, è il migliore augurio. Ma è un’indicazione corretta?

«Certamente no. O sì. Non ci siamo sentiti benissimo, io e Anna, nella prova inaugurale. Abbiamo un piccolo interrogativo a cui dobbiamo dare una risposta. Ma se consideriamo il risultato, strettamente limitato alla circostanza, allora il benvenuto da parte di Verona c’è stato. Siamo primi».

 

Ci sono motivi di apprensione, soprattutto dovendo impostare la gara sul piano dell’attacco puro?
«Diciamo che il Due Valli è una prova inedita per l’Italiano, e va presa con le pinze proprio perché non abbiamo sufficienti riferimenti, né sufficientemente precisi. Abbiamo lavorato sulla macchina, sui setting e, abbastanza, sulle gomme. Pirelli ne sa più di noi e ha studiato la situazione, fornendoci una base eccezionale sulla quale poi toccherà a noi lavorare».

 
rally due valli 2014 5
Andreucci e la Peugeot 208 T16 si giocano tutto al 2 Valli

 

La circostanza è piuttosto inedita. L’ultima gara assegna Titolo. Prendere o lasciare…
«Togliamo il “piuttosto”, il due Valli è una circostanza del tutto inedita. È l’ultima prova dell’Italiano e tre Piloti sono ancora in lizza per il Titolo. Il contesto è decisamente inedito. C’è da dire anche un’altra cosa, obiettivamente, e cioè che la circostanza è molto bella, ed è un’occasione speciale per il pubblico e per noi stessi. Una gara importante, letteralmente, non uno dei solito “sprechi di aggettivi”. Si potrebbe dire che il contesto nel quale ci verremo a trovare è determinato dai punteggi e dalla riduzione del numero delle gare, ma questo non cambia molto, di fatto questo è il menù appetitoso del Due Valli».

 

Bisogna incrociare le dita?
«No, non è l’approccio corretto, e non serve a niente “pregare” o appendere un cornino al cruscotto. Tra noi e l’ottavo Titolo c’è il due Valli, e tra il Due Valli e il Titolo c’è solo una strada giusta, quella della vittoria. Ne abbiamo i mezzi, non è la prima volta che ci accostiamo a una situazione senza variabili tattiche possibili, e non possiamo neanche attribuire un peso alla pressione, perché non siamo dei “pivelli” e non sarebbe giusto dare da bere che la sentiamo. Siamo Piloti e Navigatori professionisti, non ci sono scuse, il Titolo reclama la vittoria, e noi siamo qui per ottenerla».

Corriamo a “casa” di Scandola, e non ci vuole molto a pensare che Umberto ce la metterà tutta

 

Tre Piloti e tre imperativi per ognuno di questi, coincidenti. Vorresti fare l’augurio di uno sportivo?
«Quando si è già in macchina bisogna essere estremamente pragmatici. Per prima cosa mi auguro di poter fare una gara senza problemi e di tenere lontano qualsiasi imprevisto. Abbiamo tutto quello che serve per far bene, la Macchina e le Gomme, e punteremo dritti verso la vittoria. Ma subito dopo mi viene in mente un altro desiderio, forse perché ho visto così tanti appassionati già allo shake down. Mi auguro che sia una gara senza rotture e senza problemi per tutti e tre i contendenti al Titolo, in modo che sia entusiasmante per noi, al volante o alle note, e allo stesso modo lo sia per i tifosi, cui andrebbero i frutti del nostro spettacolo».

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Scandola al volante della Skoda Fabia S2000 è il primo avversario di Andreucci

 

E come vedi gli avversari, dunque?
«Corriamo a “casa” di Scandola, e non ci vuole molto a pensare che Umberto ce la metterà tutta, spinto dal Campionato e dal suo pubblico, ma ho visto bene anche Basso e tutto il suo Team. Sono forti e tutti molto determinati».

 

 

Hai delle remore?
«Potrei dire che se la gara dell’Adriatico fosse andata appena un filo meglio e avessimo conservato la testa della corsa fino alla fine saremmo qui in una posizione più vantaggiosa. Ma recriminare e perdersi in variabili solo ipotetiche, distrarsi con dei “se” e dei “ma”, ho imparato che è il modo migliore per andare a cercarsi altri guai, e per perdere tempo. E poi sono abituato a girare pagina e a andare avanti. Dunque sarebbe stato bello… ma è enormemente più bello così, una bella battaglia per il Titolo Italiano».
 

Paolo Andreucci e la Peugeot 208 T16 durante lo Shakedown al Due Valli 2014

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