Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Verona - L’epilogo trionfale è come una fotografia, c’è tutto in un istante, e passa in fretta. Come la cronaca, che bisogna fare in fretta prima che affiorino le emozioni, che si riverseranno per molto, magari moltissimo tempo ancora. E allora in fretta la storia di una mattina di grande Rally e di stress assoluto. Il due Valli è andato al riposo, sabato sera, con Paolo Andreucci e Anna Andreussi in testa. Mezzo minuto di vantaggio, 33 secondi e un decimo, per l’esattezza. Giandomenico Basso è ancora in corsa, Scandola, sfortunato, è invece praticamente fuori gioco. Tutto ancora da giocare, invece, il Campionato, arrivato a Verona come non capitava da tempo immemorabile.
Tensione alle stelle
Erbezzo, 21 chilometri di Speciale che fa paura. Per la lunghezza, perché è l’ultima occasione del Campionato con il Titolo ancora in palio, e perché sino a quel momento il 2 Valli ne ha fatte vedere di tutti i colori. Per fortuna c’è un po’ di sole, una promessa di bel tempo. Concentrazione massima dentro l’abitacolo, tensione alle stelle e delirio lungo la strada. Silenzio assoluto al paddock. È un paddock fantasma. Stanno zitti anche i gruppi elettrogeni, si sente il ronzio dei compressori dei frigo. Ai “box” Peugeot Sport Italia, BRC Gas Equipment e Skoda Motorsport Italia solo statue di sale, tutte con lo sguardo rivolto verso il monitor dei crono.
Andrà in scena la soluzione più logica, più che “matura” dopo le otto prove speciali del sabato, ma in quei momenti non è facile neanche pensare. Andreucci morde il freno, sorride alla signora e scorre asfalto e note senza prendere rischi, quasi sereno. Giandomenico Basso risente ancora dell’effetto volano dell’attacco portato invano sabato, ed è uno che non molla, quindi resta all’attacco. A Scandola, invece, non è rimasto che… demordere. Il Rally di casa non ha portato fortuna al Campione Italiano uscente, e dopo la foratura nella prima Ps di sabato è mancata la forza e la possibilità di reagire. Uno stillicidio, e infine escono i tempi. Vince Basso, Andreucci è secondo, concede solo 4 secondi. Scandola terzo, un buon passo, ma è ormai un’altra storia.
Basso non molla... il gas!
Erbezzo 2, il replay. L’ultima, l’11ma tortura del Due Valli, 32ma edizione. Il silenzio è ancora più pesante. Esce il tempo di Basso, non dissimile dal precedente. Basso e Mitia Dotta non mollano proprio, neanche parlarne. Esce il tempo di Scandola e Guido D’Amore. Non male, un colpo di coda d’orgoglio. Il tempo di Andreucci non esce. Eppure è partito per primo. Il solito isterismo dei dati che talvolta inciampano sulla rete, ma questa volta sembra che lo facciano apposta. L’ambulanza si apposta vicino alla tenda Peugeot, qualcuno telefona alla neuro. Sono attimi, ma bastano per far temere il peggio, a far pensare che la bianca Peugeot 208 T16 non sia uscita dalla PS. Attimi, e attimi dopo eccolo.
Il tempo salta su. Andreucci è andato talmente “male” che ha perso altri… sette secondi dei 29 che aveva. Ancora un attimo di incredulità, c’è chi non si fida di quello che vede e chi non si azzarda a urlare per primo. Poi il sale si scioglie. Urla assordanti, come una vendetta a lungo assaporata, pacche sulla spalla da demolire una diga, lacrime. Lacrime che Fabbri sembra uscire da una storia di Heidi, Leoni pare la vittima di un dispetto tra adolescenti, Franzetti di una delusione d’amore. Il triumvirato di Peugeot Italia, gli artefici del capolavoro, il triangolo delle bermuda degli avversari. Ognuno la sente a modo suo, con la propria “interpretazione” emotiva. Più composti e discreti tecnici e meccanici, che scambiano sguardi soddisfatti mentre fanno finta di sistemare le dinamometriche e i sollevatori per l’assistenza veloce, l’ultima prima dell’ascesa trionfale della T16 sul podio di fronte all’Arena.
“Nessuno è più Blade Runner di Paolo Andreucci e Anna Andreucci. Proprio così, al Due Valli abbiamo visto cose che voi umani…”
Come Blade Runner
Finalmente è finita. Piano piano si torna alla “normalità”. Si “vede” in faccia una realtà niente male. Paolo Andreucci e Anna Andreussi hanno vinto il Rally Due Valli. Il quarto successo di questa stagione dopo Targa, San Marino e Friuli. È una vittoria che consegna nelle mani di Andreucci e Andreussi anche il Titolo di Campione Italiano. Per Andreucci è l’ottavo di una serie che non ha precedenti.
Dopo Ciocco e Sanremo sembrava che per la nuova Peugeot e per i Campioni che la guidano e ”navigano” fosse un sogno un po’ imbarazzante, o prematuro, e con la “scivolata” dell’Adriatico per i creduloni quasi un cattivo presagio. E infatti il Campionato andava all’ultima prova di Verona sul filo del rasoio. Invece la sostanza si è rivelata anche nella sua formidabile forma finale. La Macchina era già diventata competitiva, pop off permettendo, la Marca aveva già vinto l’Italiano un Rally prima, e mancava soltanto il sigillo finale. Nessuno è più Blade Runner di Paolo Andreucci e Anna Andreucci. Proprio così, al Due Valli abbiamo visto cose che voi umani…
Classifica finale Rally Due Valli
1. ANDREUCCI-ANDREUSSI (PEUGEOT 208 T16) in 1:41'49.8; 2. BASSO-DOTTA (FORD FIESTA R5 LDI) a 21.8; 3. SCANDOLA-D'AMORE (SKODA FABIA) a 1'21.3; 4. CIAVA-CIUCCI (FORD FIESTA RS) a 5'47.5; 5. ROSSI-ROCCHI (RENAULT CLIO) a 8'59.6; 6. ALBERTINI-MAZZETTI (PEUGEOT 208 R2) a 10'24.3; 7. PIATTO-FARINA (RENAULT CLIO R3) a 10'43.2; 8. FERRAROTTI-FENOLI (RENAULT CLIO) a 10'58.4; 9. SCATTOLON-GRIMALDI (PEUGEOT 208) a 11'27.5; 10. ANDOLFI-CASALINI (RENAULT CLIO RS) a 11'37.9