CIR 2013. Rally Adriatico. Umberto Scandola “Extra… Terrestre” nel prologo-spettacolo

CIR 2013. Rally Adriatico. Umberto Scandola “Extra… Terrestre” nel prologo-spettacolo
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Il Pilota Skoda Italia Motorsport ha preso tremendamente sul serio il prologo-spettacolo della terza prova del CIR, staccando gli avversari e offrendosi in gran forma al pubblico di Osimo | <i>P. Batini</i>
18 maggio 2013

La terza prova del CIR 2013 è anche la prima su terra del Campionato, la prima di una trilogia eccellente che comprende anche i prossimi Rally della Costa Smeralda e di San Marino. Gli organizzatori riminesi hanno allestito un Rally abbastanza complesso, con almeno tre punti focali. Cingoli, che è quartier generale e arrivo del Rally, Jesi, nevralgico punto di assistenza e, per l’occasione, Osimo, sede della partenza del Rally marchigiano, che ha ospitato anche il prologo-spettacolo serale del venerdì, risvegliando l’area industriale alle porte della città e trasformandola in un piccolo salotto da corsa.

Il Rally su terra inizia... dall'afalto!

Il Rally Adriatico su terra è dunque iniziato… sull’asfalto, tra le gomme e le fettucce dei poco più di tre chilometri del prologo e su un tracciato che ricorda più la gimkana che la prova speciale peculiare del Rally. Caratteristico, per l’occasione, è anche il particolare assetto delle vetture, già pronte per la terra e quindi in configurazione “morbida”. Poco male, ne esce una prova ad uso e consumo del pubblico, che l’ha onorata ammirando le evoluzioni talvolta sorprendentemente plateali dei concorrenti. Poca aderenza significa più “numeri”, e gli spettatori hanno apprezzato.

Tra tutti, a prenderla davvero sul serio è stato Umberto Scandola, che è entrato in pista come all’ingresso di una prova decisiva e, non risparmiando funambolismi e qualche rischio, ha “staccato il tempone” e vinto per distacco, un fatto decisamente inusuale in un prologo, per definizione breve e raramente selettivo. Basti dire che al termine del prologo Chardonnet, Albertini e Manfrinato, rispettivamente secondo, terzo e quarto, sono racchiusi in un intervallo di appena due secondi, ma accusano un ritardo relativamente abissale, otto-dieci secondi, da Scandola e dal suo navigatore D’Amore che per una volta ha potuto essere spettatore privilegiato a fianco del Pilota.

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La partenza effettuata da Scandola èÈ indubbiamente una dimostrazione di bravura del Pilota Skoda Italia Motorsport, e anche il segnale che l’esuberanza del veronese è indirizzata verso ben altri obiettivi

Partire determinati

È indubbiamente una dimostrazione di bravura del Pilota Skoda Italia Motorsport, e anche il segnale che l’esuberanza del veronese è indirizzata verso ben altri obiettivi. Certo, il prologo non offre nessuna certezza sul verdetto finale, e per certi versi è meglio così. Meglio per il Piloti, che possono godersi la vigilia della battaglia in una serata dedicata allo spettacolo, per il pubblico, che è il destinatario principale di questo spettacolo, e anche per quelli che per sfortuna o troppa occasionale foga, tra i birilli buttati giù non avrebbero ottenuto nemmeno il patentino della vespa. Anche questo è spettacolo, e per di più in diretta televisiva.

Il Rally Adriatico è dunque nel mirino di Scandola, ma anche dell’intero lotto dei contendenti che si sono riuniti a Cingoli. Non una marea di partenti, ma tutti quelli “buoni”. Come Giandomenico Basso, vincitore della prova di apertura al Ciocco, o Alessandro Perico, primo al MilleMiglia e leader del Campionato, che dovranno vedersela anche dagli assalti di giovani di sicuro avvenire come Stefano Albertini, sfortunato a Brescia, o Andrea Crugnola, capoclassifica provvisorio del Campionato Junior. Senza contare quei Piloti, tali Paolo Andreucci e Renato Travaglia che, seppure indirizzati quest’anno verso traguardi interlocutori, portano all’Adriatico il lustro delle pagine di antologia dei Rally italiani.

120 km di gara

Tra le rughe della campagna pre-montana ad Ovest di Ancona gli organizzatori hanno disegnato un tracciato spettacolare e suggestivo per un totale di oltre 120 chilometri di gara. Oltre ai Titoli del CIR sono in “discussione” gli attestati del Trofeo Rally Terra e il tricolore Cross Country Rally, e degli interessanti Trofei monomarca Citroen, Suzuki, Renault. Tre le prove speciali, che i concorrenti dovranno effettuare tre volte ciascuna, la Castelletta, la Castel Sant’Angelo e la Colli del Verdicchio. Il fattore “X” dell’Adriatico del ventennale resta il meteo, tanto per cambiare incerto. Alla vigilia della corsa ha piovuto molto, ma poi il vento ha asciugato gran parte delle piste. Le previsioni permettono un “moderato” ottimismo, ma sono ben pochi quelli che si fidano dei bollettini, di questi tempi. A “gufare” perché il tracciato resti almeno umido ci sono i “manici” che non possono contare sulla cavalleria ma devono “accontentarsi” delle proprie qualità. Senza fare nomi…

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Tra le rughe della campagna pre-montana ad Ovest di Ancona gli organizzatori hanno disegnato un tracciato spettacolare e suggestivo per un totale di oltre 120 chilometri di gara


Per finire una nota assolutamente personale, di un valore infinito nella considerazione degli umani. Oggi ho perso dalla borsa della moto, apertasi non so come, la cartella contenente computer, macchina foto, registratore, documenti vari. Tutto. Potevo anche tornare a casa. Ho ripercorso il lungo tratto di strada per oltre un’ora, fino a quando un Signore marchigiano è riuscito ad acciuffarmi e a riconsegnarmela. Grazie Mille Roberto!

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