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Olbia - Secondo classificato al Costa Smeralda e leader provvisorio della graduatoria dell’Italiano, Umberto Scandola e Guido d’Amore sono alla guida della Fabia S2000 del Team Skoda Italia Motorsport.
Umberto Scandola, il Pilota
Ho provato a immaginare che doveva essere una gara difficile da affrontare, indecisi se seguire l’istinto e attaccare, o pensare all’Italiano e amministrare…
«Più di un pensiero è stato fatto. Ma avevamo deciso già prima di partire. Sì, vincere è bello, ma non è neanche detto che ci saremmo riusciti. Comunque è vero, non siamo partiti con quell’obiettivo, e poi già nella prima prova abbiamo preso un bello svantaggio. In rapporto con gli altri iscritti al Campionato abbiamo concluso in una posizione favorevole, ed è andata più che bene. Senza contare che abbiamo finito, un aspetto da non sottovalutare in una gara dura come questa. Bene così, molto bene».
La tua gara nel complesso?
«Una gara accorta. In un’occasione o due abbiamo provato a “tirare” un po’, abbiamo vinto una speciale e i riscontri non sono stati male. La macchina è andata benissimo e non ha avuto il minimo problema. Direi una buonissima gara».
Anche bella? Particolare e infida?
«Devo dire che il percorso è meraviglioso. Guidare su queste strade è veramente bello. Nonostante sia passato prima il Mondiale, poi, le piste non erano scavate come temevamo, e quindi potevamo concentrarci ulteriormente sulla guida senza distrarci troppo alla ricerca di buche e pietre».
“In Italia ci sono i Piloti, e non solo io o solo Andreucci, ci sono altri ragazzi giovani in grado di poter essere lì. Ci vorrebbe solo un po’ di fortuna, che qualcuno di quel mondo guardasse un po’ anche nella nostra direzione”
Voi non avete fatto la prova in notturna…
«Noi no, e mi dispiace perché è una prova che mi piace molto. Ho anche la fortuna di vederci bene, ed è una cosa che conta molto. Infine, e soprattutto, è un tipo di prova affascinante, non solo per noi al volante ma anche per gli spettatori».
Tu e Paolo Andreucci avete dimostrato di poter “girare” sui tempi del Mondiale. cosa ti fa pensare questo?
«Mi fa pensare che anche in Italia ci sono i Piloti, e non solo io o solo Paolo, ci sono altri ragazzi giovani in grado di poter essere lì. Ci vorrebbe solo un po’ di fortuna, che qualcuno di quel mondo guardasse un po’ anche nella nostra direzione».
È possibile, a tuo avviso, aiutare questa fortuna?
«L’unica cosa è correre, correre dove corrono loro e farsi vedere. E lì si entra nell’eterno problema, perché per essere lì ci vogliono i budget, eccetera ettecera».
“Sarebbe stato bello poter fare tutto il Mondiale, oppure almeno avere la possibilità, per quelli che avessero voluto farlo, di correrlo senza perdere i punti dell’Italiano”
Va bene un Costa Smeralda così, separato e diverso dal Mondiale, o avresti preferito l’Italiano maggiormente integrato nel Mondiale?
«Sarebbe stato bello poter fare tutto il Mondiale, oppure almeno avere la possibilità, per quelli che avessero voluto farlo, di correrlo senza perdere i punti dell’Italiano. Penso che questo si sarebbe potuto fare. Speriamo ci pensino per l’anno prossimo. Potrebbe essere una di quelle occasioni di cui si parlava prima per mettersi in luce».
Adesso si torna a pensare solo Italiano. San Marino
«Sì, si torna all’Italiano. San Marino. Un’altra gara su terra. Farà molto caldo, più che nella Sardegna ventosa. San Marino probabilmente sarà duro anche sotto quest’aspetto. Comunque è una bellissima gara, che attendo con ansia».
Guido D’Amore, il Navigatore
Difficile navigare in un Rally come il Costa Smeralda? Perche?
«Sì, il Costa Smeralda non è certo facile da navigare, soprattutto per a causa dei tratti molto veloci e dei passaggi in mezzo al bosco. Il Pilota certo, ma anche il Navigatore è messo a dura prova. È difficile ma ti da grandi soddisfazioni».
Il “Libro delle Note” era buono?
«Sì, il radar era fatto molto bene, preciso. Sì, d’altra parte tutto è stato di gran livello, sono contento che abbiamo una gara così in Italia».