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Si dice che il Rally del Ciocco e della Valle del Serchio è una corsa un po’ all’”antica”. Vai a sapere perché. Poi ci si rende conto che la montagna sopra Lucca riserva un evento “tosto”, molto vario nelle sue dinamiche, probante per Piloti e Macchine, spettacolare e avvincente. Si scopre con piacere che un fiume di spettatori s’inerpica aiutandosi con una frasca strappata al bosco sulle strade e sui sentieri, e che non rinuncia di fronte alla prospettiva di raggiungere il bordo delle Prove Speciali al costo di chilometri di scarpinate in salita.
Ognuno guadagna un posto in prima fila sullo scorcio di spettacolo che ha scelto e attende pazientemente l’inizio del film. L’audio che ne annuncia l’inizio rimbalza nella valle, un rombo omogeneo intercalato dalle fucilate dei ritorni di fiamma delle cambiate. Nel campo lungo sono solo punti multicolori, che scorrono rapidissimi ricalcandoi il serpente di curve della prova. Nell’inquadratura stretta irrompono le auto.
In un attimo sfrecciano sui binari della fiducia del Pilota e della memoria del Navigatore, sfruttano ogni centimetro di carreggiate improbabili grattando l’edera dei muretti, si rimettono in aderenza e spariscono dietro una curva cieca. Uno via l’altro, le differenze sono talvolta impercettibili, e solo la somma dei mille fotogrammi della Prova Speciale definisce risultati che sono a volte incredibilmente ravvicinati. Fuori dalle ceste il pane, il prosciutto e un bicchiere, e si aspetta il secondo passaggio, che è sempre meglio, che svela un nuovo dettaglio dello spettacolo, che insegna qualcosa di nuovo dello spettacolo dei Rally.
“Nel campo lungo sono solo punti multicolori, che scorrono rapidissimi ricalcandoi il serpente di curve della prova. Nell’inquadratura stretta irrompono le auto”
E si scopre che si ha sempre da imparare. La lezione, alla fine della prima giornata “piena” del Rally d’apertura del Campionato Italiano, viene a proposito, e più in generale ci insegna che bisognerebbe essere un po’ più cauti nel formulare i pronostici.
Il sabato del Ciocco ne ha sovvertito almeno uno di una certa importanza. Se ne può parlare liberamente, poiché le lezione non è finita. Anche se i due terzi di gara non sono il risultato finale, intanto il favorito numero uno le ha prese. Non importa fino in fondo perché, i motivi non sono uno solo e il “verdetto” non è definitivo. Domenica magari Scandola risolve la questione del “feeling” e delle regolazioni della sua Skoda e ribalta il risultato della giornata conclusiva del Rally, ma sta di fatto che il veronese non è primo, e non è neanche secondo.
In testa c’è Giandomenico Basso, che ha preso in mano il volante della sua Peugeot 207 S2000 solo il giorno prima, e solo per i pochi chilometri dello “shakedown”, e al secondo posto s’installa Alessandro Perico, con la medesima vettura. L’exploit del Pilota di Montebelluna non è arrivato da un colpo di scena, ed è stato una sorpresa solo al termine della prima delle 12 Speciali disputate. Basso ne ha poi vinte ancora sei, lasciandone tre a Perico, una a “Ciava” e solo l’ultima a Scandola, ed ha gradatamente incrementato il suo vantaggio fino a portarlo al limite di un minuto e mezzo che, se non “matematicamente”, almeno emotivamente è molto più che una semplice ipoteca sul risultato finale. Niente da fare per gli avversari, niente sotto il sole del mattino e nella pioggia del pomeriggio, il Campione Italiano 2007 “va al riposo” con un risultato tondo e sufficientemente immunizzante contro le sorprese.
“Domenica magari Scandola risolve la questione del “feeling” e delle regolazioni della sua Skoda e ribalta il risultato della giornata conclusiva del Rally, ma sta di fatto che il veronese non è primo, e non è neanche secondo”
A proposito di sorprese, per modo di dire, eccone alcune buone. Il quarto posto di Luca Rossetti, Mitsubishi, ed il quinto di Lorenzo Bertelli, Ford Fiesta, ed a seguire le ultime due “Enne” delle sette in testa, le 207 di “Ciava”, che come abbiamo detto ha vinto anche una Speciale, il cortissimo “strappo” all’interno della tenuta de Il Ciocco, e di Gabriele Lucchesi. Ed eccone un paio bruttine. Sembrava che la strada della categoria Produzione fosse sgombra per la Citroen DS3 di Simone Campedelli, e invece la macchina si è fermata ormai in vista di un traguardo felice. Via libera, così, per la Clio R3T di Alessandro Bosca. Analogamente, se parliamo di giovani, ritardo anche per Andrea Crugnola, 19°, e decisamente miglior intermedio per Andrea Nucita, decimo assoluto al giro di boa della prima giornata di gara.
Nessuna sorpresa per quanto riguarda Paolo Andreucci e, se vogliamo, solo conferme dei migliori pronostici, questa volta. Il Pilota di Casa ha portato la Peugeot 208 R2 ad un risultato lusinghiero e “rassicurante”, che se vogliamo legare alla storia delle previsioni è un buon segno. Andreucci era ”quotato” nei quindici, ed invece è entrato nei dieci. Il suo nono posto non può essere né una coincidenza né troppo legato al fattore Campo, il che lascia prevedere… ma lasciamo stare, che qui al Ciocco ci hanno indovinato solo le previsioni meteo!