Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Termini Imerese, 6 Maggio. Una volta, neanche troppo lontana, una diecina di anni fa, l’Italiano Rally era ancora bagarre. Andreucci dominava, ma c’era ci cercava di disturbarne il sonno. Ogni tanto ci riuscivano Giandomenico Basso, Umberto Scandola, saltuariamente anche Luca Rossetti, insomma c’era lo spettacolo del confronto “tirato” e dell’impegno dell’”ultima Casa” a tenere accesa la fiamma. Ultimamente la faccenda è cambiata, parecchio, la strada dell’Italiano si è fatta più stretta e, quel che è peggio, a senso unico. Il nome della via, o del vicolo, è Andrea Crugnola, che non ha colpa di quel che succede attorno a sé e che, anzi, porta avanti come un testimone chiave l’istruttoria per il rilancio di una disciplina che viene tenuta in vita solo dall’esagerata perseveranza di appassionati autentici e indomabili. Ultimo Rally a soffrire di questo trend, in ordine di tempo, è il Targa Florio, il cui numero sommatoria di storie diverse è il 107, e che tiene in vita un mito appunto attraverso quel nome, ma che non si decide neanche lontanamente a tirar fuori dalla tomba una leggenda che vale tanto oro quanto pesa la sua storia, non solo per gli appassionati.
Tre Rally di inizio stagione, Ciocco, Piemonte e, appunto, Targa Florio numero 107, e il Campionato cosiddetto Assoluto (forse per dargli enfasi e distanziarlo dall’arrembante Terra) sembra più che ben avviato verso la sua soluzione logica, che è la conferma e consacrazione di primato di un imbattibile Andrea Crugnola, tornato a difendere il Titolo con la Citroen degli ex Lions di FPF Sport. Crugnola, in coppia con Pietro Elia Ometto, non lascia nulla, né al caso né ai pur volenterosi avversari. È bravo, costante, inflessibile professionista. E coì, dopo aver vinto il Ciocco e dopo aver dominato il Piemonte (Lefebvre permettendo), Crugnola fa il pieno anche in Sicilia, che vale punti per una volta e mezzo (per rendere più appetibile l’impegnativa trasferta), e allunga decisamente sugli avversari.
Presto detto, Crugnola vince 5 delle 10 Speciali del Rally, parte in testa aggiudicandosi la corta e spettacolare prova-show iniziale, detta “Power Stage” e intitolata a Nino Vaccarella (io alla leggenda del Professore intitolerei se non l’intero Rally almeno la prova più lunga), resta al comando per tutta la durata della “Cursa”, cioè fino all’epilogo del podio, e annette il bis al successo ottenuto nel 2020, stessa Macchina, stesso team, anno del suo primo Titolo italiano.
A dire il vero una speranza di confronto avvincente c’era, e affondava le sue radici proprio nel ripescaggio di una “vecchia guardia”, Giandomenico Basso. “Giando”, che corre con la nuova Fabia RS e l’inseparabile Lorenzo Granai, è partito tardi con il programma e ha bisogno di chilometri per adattarsi alla nuova Macchina (e viceversa la Skoda deve essere aggiustata sulle misure del Campione). Sta di fatto che un errore nella prima Cefalù gli costa venti secondi, un ritardo irrecuperabile e che resta tale fino alla fine del Rally, solo in parte mitigato dal comunque bel secondo posto assoluto. Terzo posto significativo per gli appassionati, poiché è conquistato dal Pilota di casa Marco Runfola, ancora con Corinne Federighi, che toglie a Fabio Andolfi, attuale secondo nella classifica provvisoria di Campionato (43 unti contro i 76 del leader Crugnola), sia i punti che il gusto del podio. A proposito di Campionato, adesso si passa ad altre due prove a coefficiente di Punteggio 1,5, San Marino e Roma Capitale. Se effettivamente Giandomenico Basso si può considerare finalmente allineato al suo potenziale, è probabile che la seconda parte dell’Italiano risulti ben più interessante e combattuta rispetto all’avvio di stagione, “inesorabilmente” di marca Crugnola!
© Immagini – ACI Sport – Massimo Bettiol
107° Rally Targa Florio. Classifica Finale Assoluta.
1. Crugnola-Ometto (Citroen C3) in 57'30.8; 2. Basso-Granai (Skoda Fabia RS) a 20.9; 3. Runfola-Federighi (Skoda Fabia 2 Evo) a 28.3; 4. Andolfi-Gonella (Skoda Fabia 2 Evo) a 30.3; 5. Avbelj-Andrejka (Skoda Fabia 2 Evo) a 32.5; 6. De Tommaso-D'Ambrosio (Skoda Fabia 2 Evo) a 43.5; 7. Ferrarotti-Bizzocchi (Skoda Fabia 2 Evo) a 1'14.9; 8. Scattolon-Farnocchia (Volkswagen Polo GTI) a 1'23.1; 9. Mazzocchi-Gallotti (Citroen C3) a 1'37.3; 10. Rusce-Musiari (Skoda Fabia 2 Evo) a 1'42.2; 11. Profeta-Merendino (Skoda Fabia 2 Evo) a 1'45.9; 12. Sulpizio-Angeli (Hyundai I20 N) a 2'00.6; 13. Lombardo-Consiglio (Skoda Fabia 2 Evo) a 2'26.8; 14. Liburdi-Cipriani (Hyundai I20 N) a 2'35.9; 15. '''Pedro'''-Tiraboschi (Skoda Fabia 2 Evo) a 2'57.2; 16. '''Pinopic'''-Rappa (Skoda Fabia 2 Evo) a 3'26.2; 17. Vara-Pollicino (Skoda Fabia 2 Evo) a 3'40.6; 18. Angelucci-Cambria (Citroen C3) a 3'58.8; 19. Casella-Siragusano (Renault Clio) a 4'18.8; 20. Pisani-Brachi (Peugeot 208 Gt Line) a 4'20.1…