Basso: «La Ford a GPL va forte e non è inferiore ai benzina»

Basso: «La Ford a GPL va forte e non è inferiore ai benzina»
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Giandomenico Basso è stato l’unico pilota in grado di contrastare Andreucci alla 98ª Targa Florio. Il Progetto BRC Ford LDI a GPL si conferma tra gli argomenti, tecnici e agonistici, di maggior interesse del CIR | <i>P. Batini</i>
14 maggio 2014

Già detto. Il progetto BRC Ford è una delle grandi novità del CIR di quest’anno. Il debutto vincente del Ciocco ha sottolineato in maniera evidente che ci sono “alternative” non solo valide dal punto della curiosità ma anche, aspetto ben più importante, sotto il profilo tecnico e delle prestazioni.

Non c’è dubbio che il CIR ha ritrovato nella partecipazione di Giandomenico Basso con la BRC Ford R5 LDI uno dei suoi argomenti più avvincenti. Se guardiamo all’agonistico, è evidente che Basso ha a disposizione un mezzo che gli consente di esprimere in toto la sua classe e l’esperienza maturata in lunghi anni di attività e di successi. Se osserviamo dal punto di vista strettamente tecnico, inoltre, è molto interessante seguire la rapidità con la quale una tecnologia nuova, non tradizionale e innovativa, viene adattata in un ambito senza compromessi coma l’Italiano Rally.

La reattività della Squadra BRC è un altro degli argomenti “nascosti” nelle prestazioni di Basso, ma soprattutto uno di quelli che rappresentano un punto fermo di sicuro interesse nello sviluppo del Campionato
«Diciamo che prendere e tenere il passo di Paolo a questo Targa Florio era veramente difficile. E poi, dopo il ritiro amaro di Sanremo, è chiaro che dovevamo cercare di concentrarci al massimo anche su un risultato diverso dalla vittoria e sulla necessità di raccogliere dei punti che sono sempre molto importanti per il Campionato. Paolo è andato molto forte, così come sono andati forte anche Nucita e Scandola. Domenica abbiamo cercato di lavorare sull’assetto, ma non siamo riusciti ad andare in quella direzione giusta che ci consentisse di avvicinarci ad Andreucci. Morale, il secondo posto ottenuto in una gara difficile come questa è senz’altro un risultato di cui essere molto soddisfatti. Dobbiamo continuare a lavorare così, perché ad ogni gara va abbinato un assetto diverso della macchina. Per noi ogni situazione risulta in gran parte nuova e abbiamo bisogno di dati che ci consentano di presentarci ad ogni gara con delle soluzioni sicure. Diciamo che al Targa ci tenevo molto ad arrivare… secondo. Certo la prima posizione è più bella e più importante, ma risultati come questo sono sempre importanti. La Squadra ha fatto un gran lavoro, e con Michelin abbiamo scelto sempre in maniera ottimale».

La macchina va molto forte. Il nuovo sistema creato da BRC con l’iniezione diretta del GPL non accusa nessun complesso d’inferiorità rispetto alle vetture alimentate a benzina. Non abbiamo niente di diverso rispetto ai migliori


Come va la macchina?
«La macchina va molto forte. Il nuovo sistema creato da BRC con l’iniezione diretta del GPL non accusa nessun complesso d’inferiorità rispetto alle vetture alimentate a benzina. Non abbiamo niente di diverso rispetto ai migliori, ad eccezione di un po’ di peso in più. Su questo aspetto tecnico dobbiamo lavorare un po’ di più per cercare di trovare l’assetto giusto, ma fa parte del gioco ed è anche un po’ il bello della sfida. Adesso passiamo alle gare su terra, ed è un tema nuovo che dobbiamo svolgere al meglio. Vedremo lì se questo handicap del peso ci crea delle nuove difficoltà oppure no».


Rispetto a quello che ti aspettavi e che vorresti, a che punto siete con lo sviluppo?
«Stiamo cercando di lavorare di più sul peso e sul bilanciamento della macchina. Cerchiamo di togliere qualche chilogrammo per rendere questa equazione più facile da risolvere. Per il resto l’impianto e il motore funzionano molto bene. In Sicilia siamo andati molto bene, nonostante abbiamo affrontato delle Prove nelle quali abbiamo faticato un po’, il ritmo che abbiamo raggiunto è molto buono. Le situazioni in cui si fa più fatica mi preoccupano ancora un poco, ma c’è da dire che lo sapevamo, che sapevamo quello cui andavano incontro e che i problemi non si presentano mai in maniera irrisolvibile».

Stiamo cercando di lavorare di più sul peso e sul bilanciamento della macchina. Cerchiamo di togliere qualche chilogrammo per rendere questa equazione più facile da risolvere


Nessun “rammarico”, quindi?
«No, no, assolutamente. Se prendiamo il Targa, per esempio, io in ogni caso avrei “firmato” per la seconda posizione che abbiamo ottenuto. Sono iper-soddisfatto dei risultati, delle prestazioni della macchina, dell’impegno e del lavoro della squadra. Siamo alla pari, ed anche questo è uno dei motivi per cui ero deluso del ritiro di Sanremo, che mi fa pensare ancora molto. Lavoriamo sodo ed è difficile attribuire la causa ad un evento o una circostanza precisi».


Parliamo del Targa
«È una gara storica, bellissima. È giusto che continui a vivere e che torni il più in alto possibile. Attorno al Targa e in Sicilia c’è molta passione, è bellissimo trovare tutte queste persone che ci vengono a vedere, ed è bello salire su un palco così importante. Non tutte le gare sono così».


Passiamo alla terra. Avete un’idea di quello che dovete affrontare?
«Per la verità non ho ancora un’idea precisa. Dovremo affrontare quanto prima il discorso con la squadra. Sulla terra non abbiamo mai provato, e i prossimi giorni stabiliremo il programma per la trasferta in Sardegna».


Molto da fare in questo programma, quindi?
«Spero di non avere troppo da fare, e di arrivarci già abbastanza a posto. Vedremo nelle prossime due settimane a che punto è il lavoro sull’assetto della macchina e che miglioramenti potremo portare in Sardegna in modo da presentarci come in queste prime gare del Campionato, alla pari con gli altri».

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