Andreucci: «Per il 2014 ci aspettiamo una Turbo 16 gloriosa»

Andreucci: «Per il 2014 ci aspettiamo una Turbo 16 gloriosa»
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Solidamente in testa fino a tre quarti del Rally, Paolo Andreucci ha “toccato” ed è passato da vanamente inseguito a inseguitore, un ruolo che non si addice al sette volte Campione Italiano | <i>P. Batini</i>
17 ottobre 2013

Solidamente in testa fino a tre quarti del Rally, Paolo Andreucci ha “toccato” ed è passato da vanamente inseguito a inseguitore, un ruolo che non si addice al sette volte Campione Italiano.

Non tutte le ciambelle vengono col buco. Come mai?
«Eh, stavolta, purtroppo… stavamo facendo una bellissima gara, perché a quattro Prove dalla fine ci trovavamo con ventisei secondi di vantaggio. Sembrava quasi fatta, e “buttar via” una gara così, in questo modo, beh, ti rimane un po’ di amarezza. Però vale il discorso generale, applicato in questo caso anche alla mia corsa: così sono le gare! È successo in un modo anche un po’ stupido, e stranamente, non sono solito fare queste cose. Però, purtroppo è andata così. Mi dispiace per la Squadra, per Peugeot e per Pirelli. Avevamo tutto per vincere e, infatti, eravamo messi molto bene. Mi dispiace più per loro che per me».


Quale è stata, esattamente, la dinamica dell’incidente?
«Ho sottovalutato una curva, e mi sono girato. Purtroppo all’esterno della curva c’era una pietra miliare, che non mi ha consentito di controllare la sbandata e di rientrare in traiettoria. Ho rotto una ruota e un po’ di lamiere, e non sono riuscito a rimettere subito la ruota, e così abbiamo perso molto tempo».


Dì la verità, è stato un errore, una svista, o c’entra anche il fatto che avessi cambiato la gomma prima della PS e che questa fosse ancora “fredda”?
«No, forse quello ha influito un poco sul bilancio della macchina, ma io dovevo stare più attento. Un Pilota deve saper valutare queste cose. Quindi nessuna scusa, l’errore è stato mio».


Facciamo il bilancio della stagione?
«La stagione è andata molto bene. Non avevamo nessun obiettivo nella corsa al Titolo Piloti, e lo abbiamo trovato nel Titolo Costruttori strada facendo. Abbiamo centrato anche questo, ed è il settimo per Peugeot, e abbiamo vinto la classifica della R2 con la “piccolina”, per cui possiamo essere molto soddisfatti. Gli obiettivi che erano a portata di mano li abbiamo centrati, e poi, l’anno prossimo… arriverà finalmente la Turbo 16 che aspettiamo in gloria».

La stagione è andata molto bene. Non avevamo nessun obiettivo nella corsa al Titolo Piloti, e lo abbiamo trovato nel Titolo Costruttori strada facendo. Abbiamo centrato anche questo, ed è il settimo per Peugeot, e abbiamo vinto la classifica della R2 con la “piccolina”, per cui possiamo essere molto soddisfatti


Sanremo imprevedibile e ricco di colpi di scena.
«Come sempre. Il Sanremo è una gara difficile e lunga. Ci sono stati molti cambiamenti di classifica, ma se guardiamo indietro nel tempo e nella storia del Rally, ci sono sempre stati. È una gara dura».

Che farai prossimamente?
«Parleremo con Peugeot. vedremo se faremo ancora qualche gara prima della fine della stagione, tipo il Monza, ma non lo so ancora».


Anna, si parla sempre con il Pilota, adesso tocca a te, anche se in una circostanza “medium”. Tu, come navigatrice di Paolo, sei anche metà dei suoi successi. Ti ritieni anche metà della sfortunata uscita di strada al Sanremo?
«Sì, sì. Beh, non si è trattato di sfortuna, perché è stato un errore nostro, e mi prendo il 50% della responsabilità, della “colpa”».


Comunque, un’altra stagione molto bella… il successo con la 208 R2, e tre bellissime gare con la 207 Super 2000. Compreso il Sanremo, direi, che vi ha visti per due terzi della sua storia in testa. Come giudichi questa edizione?
«Diciamo che è mancata la ciliegina sulla torta. Sicuramente, per la legge dei grandi numeri, prima o poi un errore dovevamo commetterlo. Devo dire che sono cinque anni che corriamo con Peugeot e che con questo contiamo il 54° arrivo consecutivo. Un errore ogni tanto ci sta, è inevitabile, altrimenti saremmo dei mostri. Purtroppo è capitato nella gara più importante dell’anno, ma sono contenta che Paugeot abbia vinto il Tricolore Costruttori che era l’obiettivo che accompagnava la nostra partecipazione a questa gara. Probabilmente, se Paolo ed io fossimo stati in corsa per un Titolo più personale, forse non sarebbe successo, perché forse avremmo avuto una maggiore concentrazione. Quando corri un Campionato in questo modo, con diverse macchine o, per così dire, più leggero, anche la concentrazione fa presto a scappar via. Per cui diventa molto più difficile gestire la voglia di vincere. In questo senso è stato un anno un po’ strano, ma Peugeot sta preparando una macchina che l’anno prossimo ci darà grandi soddisfazioni, ed è stato anche questo lo stimolo per fare bene quest’anno».

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