Albertini (Peugeot Rally Junor Team) prova la 208 T16 di Andreucci

Albertini (Peugeot Rally Junor Team) prova la 208 T16 di Andreucci
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L’estate non si dimentica dei giovani, cui qualcuno di tanto in tanto riserva una bella sorpresa. È il caso di Stefano Albertini, che ha provato la Peugeot 208 T16 | <i>P. Batini</i>
25 agosto 2014

La Maddalena - In vacanza, ma non troppo. Era ora che i nostri bambini si avvicinassero alla vela. Così li abbiamo portati al Club Nautico della Maddalena e affidati alla sua Scuola. Ed è così che abbiamo visto ancora, proprio nella stupenda Isola e in mezzo alle sue enormi contraddizioni, quanto si può fare per i giovani al di là del mero fine di “contratto”. La famosa scuola di Caprera è riservata ai ragazzi dai 16 anni in su, per i minori c’è il Club Nautico. Non ha finanziamenti, non ha sovvenzioni, non ha sponsor né alcuna forma di supporto istituzionale, ad eccezione della concessione di utilizzo di un vecchio, ormai abbandonato ex mattatoio dell’Isola. Ma ha il privilegio di contare sulla forza etica e di passione di un piccolo organico, il cui trascinatore e “guida spirituale” è Antonello Camarda, professore del liceo della Maddalena, per metà oltre la soglia della pensione, e enorme appassionato di mare e di vela.

La vela, Peugeot Italia e i giovani

L’attività del club, soltanto una delle tante indirizzate ai ragazzi dell’Isola, si rivela un'occasione concreta, “vera”, per ragazzi e bambini, senza tanti fronzoli ma concentrata e spinta da quella sostanza ineguaguagliabile che è mettere e loro disposizione una struttura e un’esperienza, con un fine pratico che è solo un angolo di un più ampio bacino di opportunità. Struttura datata, barche datate, vele già passate sotto la macchina da cucire più volte, ma uno spirito sempre nuovo, smaltato. I bambini arrivano al mattino, salgono in barca, escono, e imparano o migliorano. Ad andare a vela e a stare insieme. Rientrano, possono mangiare un piatto di pasta e continuare a vivere insieme, giocare, imparare a usare remi, cime, drizze, scotte o attrezzature, partecipare al barbecue di “aggiornamento” serale della piccola, iperattiva comunità. È molto bello, i nostri bambini sono lì per imparare ad andare per mare, e al Club hanno trovato altre cento cose. Cresceranno molto più dei quindici giorni pattuiti.

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Albertini ha effettuato un'intensa sessione di test con la Peugeot 208 T16

 

Chissà perché mi è venuto in mente, ma l’accostamento con Peugeot Italia e la sua attività è saltato fuori quasi contemporaneamente nel ricevere un comunicato. Certo, ecco perché: si parla acora di giovani, di “Progetto Giovani”, ma l’accostamento è in quel qualcosa di più rispetto all’accordo di base, iniziale, che viene offerto. Stefano Albertini ha un contratto con Peugeot Italia per correre con la 208 R2 nel Campionato Italiano. Parallelamente al “dovere” contrattuale, cone non contempla penali e il cui obiettivo è l’esperienza, ha già avuto a disposizione per due volte la 207 S2000 super titolata, con la quale ha corso in Sardegna e a San Marino, in entrambi i casi contraccambiando il favore con l’evidenza del risultato.

Albertini: «La 208 T16? E' bellissima»

Adesso, la settimana scorsa, la Filiale italiana della Marca francese, ha fatto fare al giovane bresciano, un altro salto di qualità, offrendogli l’opportunità di provare la nuova 208 T16 della declinazione R5, con la quale Paolo Andreucci è in corsa per il Titolo italiano conduttori. Albertini è rimasto estasiato dall’esperienza, non soltanto per il fatto di aver guidato la macchina del futuro ma soprattutto per il fatto di averlo fatto nel presente, inaspettatamente e a sorpresa.

Stefano è uscito dall’abitacolo e dall’esperienza con la nuova T16, esprimendone un valore apparentemente fuori luogo: «È bellissima!»

 

Tanto è vero che della macchina Stefano ha apprezzato, certo, i freni, quelle caratteristiche di erogazione e di maggiore sfruttabilità del cambio nel rapporto con l’arco di utilizzo della potenza, la precisione dello sterzo e della risposta sui passaggi, critici o no, quell’equilibrio che fa della nuova macchina un trampolino verso un nuovo “quanto” prestazionale. Ma la risposta finale, il giudizio conclusivo che Albertini ha dato della vettura ha ben poco a che vedere con le caratteristiche tecniche o di performance della macchina. Stefano è uscito dall’abitacolo e dall’esperienza con la nuova T16, esprimendone un valore apparentemente fuori luogo: “È bellissima!”

 

Lo stesso giudizio dei bambini, scesi da un veliero di cinquant’anni che, non fosse amorevolmente accudito dai soci del Club, sarebbe ormai legna da ardere: “Bellissimo!”. Il fatto è che i giovani, come i Piloti, sentono tutti i giorni di “progetti” che li riguardano. Dalla scuola alle istituzioni, dai pulpiti ai bar, è un concerto di proposte che, nella maggior parte dei casi, resta una bella operazione di propaganda il cui fine non li riguarda che tangenzialmente. Ecco perché, quando da un’iniziativa quasi sempre personale e potenziata dall’energia individuale, oltre alla “promessa” arriva anche una valanga di spinta in avanti, quasi si stupiscono e sintetizzano il loro pensiero in modo un po’ naif: “Bellissimo!”

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