Ma chi l'ha detto che una SUV debba essere per forza di cose a trazione integrale? Alzi la mano chi di voi ha mai preso la sua fuoristrada di lusso ed ha percorso qualcosa in più di una mulattiera.
I mezzi informatici ancora non ci permettono di contarvi uno ad uno ma siamo sicuri che in un ipotetico sondaggio tra 100 clienti di SUV meno del 5% ha utilizzato a fondo le capacità dinamiche della propria vettura. Ma allora perchè portarsi a spasso il peso e gli attriti generati dalla presenza passiva di albero di trasmissione, differenziali, semiassi e tutto quello che serve per trasferire coppia alle ruote motrici quando, con una vettura esteticamente identica il 95% dei clienti farà le stesse identiche consumando meno ed ottendo prestazioni migliori a parità di motore?
Se lo devono essere chiesto anche ai piani alti di Goteborg e la soluzione che ne è venuta fuori è la versione a trazione anteriore della XC60, entrata in listino ad un prezzo di 34.800 euro con il nome di Volvo XC60 FWD 2.4D. Sotto al cofano il collaudatissimo motore 5 cilindri turbodiesel da 2.4 litri, capace di 175 CV e 420 Nm di coppia massima. Rispetto al motore in dotazione alla versione "integrale" i CV sono stati leggermente "limati", così da poter rientrare entro la fatidica soglia dei 160 g di CO2/km, ma le prestazioni sono addirittura superiori. 85 kg in meno ed una considerevole riduzione degli attriti, infatti, possono davvero fare miracoli tanto che Volvo dichiara per la XC60 così configurata un consumo quasi degno di una moderna utilitaria: solo 6 litri di gasolio, infatti, sono sufficienti per percorrere 100 km nel ciclo misto.
Numeri che hanno del miracoloso, certamente soggetti a quell'arrotondamento verso l'alto tipico della reale vita su strada, ma per quanto abbiamo potuto verificare dal computer di bordo non si va poi molto oltre, con il plus di una guidabilità addirittura migliore a quella dei modelli a quattro ruote motrici. Sì perchè il mix tra bilanciamento dinamico, peso e cavalleria disponibile nella versione 2.4 D standard non sono sufficienti per mettere in crisi le due sole ruote anteriori nella normale guida su asfalto, nemmeno quanto in seconda marcia si spalanca il gas in uscita da una rotatoria stretta o un tornante: la XC60 non sottosteza, corre comunque su un binario virtuale come la versione a trazione integrale.
Piccole differenze si possono notare lasciando l'asfalto, quando si da "stupidamente" sfogo ai 175 CV su sabbia o ghiaia, ma il traction control (parte dell'ESP) è talmente ben tarato da non essere fastidiosamente invasivo e non far minimamente rimpiangere la nobile assenza. Dentro le differenze tra un modello e l'altro sono davvero minime: anzi, a parità di allestimento non c'è alcuna differenza. La XC60 è moderna fuori e piacevole dentro, non solo nello stile, ma anche nella capacità di mettere a proprio agio guidatore e passeggeri, con un abitacolo spazioso e luminoso ma allo stesso tempo silenzioso e curato nel dettaglio.
La posizione di guida è molto comoda, con un sedile ben profilato, la pedaliera ben posizionata ed un volante, dall'impugnatura ad alto grip ma non fastidiosa, regolabile in altezza e profondità. Non manca nulla nemmeno in termini di interattività tra vettura e passeggero: le informazioni che si possono ottenere dal computer di bordo sono numerosissime e la possibilità di pilotare numerosi comandi direttamente dal volante rendono questa SUV compatta una delle migliori interpreti della sua categoria.
Insomma, se siete indecisi sul quale XC60 acquistare, dateci credito e risparmiate qualche soldino: scegliete la versione a trazione anteriore. Nel caso in cui consideriate una SUV così configurata un "vorrei ma non posso", siete ovviamente liberi di farlo...i soldi sono vostri: se volete scoprire come va, vi rimandiamo con piacere al nostro test drive siciliano dello scorso anno.