Volvo V40 Cross Country

Il concetto di Cross Country, replicato con più o meno successo da molti costruttori nell'ultimo decennio non è certamente qualcosa di ignoto nel mondo Volvo. Anzi, proprio con la V70 Cross Country del 1997, Volvo è stata la prima ad avere l'intuizione e ad investire in questa direzione, ottenendo grandi soddisfazioni.

Oggi, con l'arrivo della V40 Cross Country in listino a partire da 26.000 euro, Volvo allarga dunque la proposta di questo genere di vetture che, con ogni probabilità, nel corso dei prossimi anni assumeranno sempre più rilievo all'interno della gamma, visto che già oggi si prevede che una V40 su cinque sia una Cross Country.

Cross Country non è però una sigla sotto alla quale confluiranno tutte le vetture dallo spirito off-road Volvo, anzi: per le SUV, sottolineano i vertici della Casa svedese, è stato previsto di mantenere la più tecnica sigla XC separando così in modo marcato le due linee.

Come una V40, ma più rude

Rispetto ad una normale V40 le misure di lunghezza e di larghezza non sono poi così diverse (4.360 di lunghezza e 1.800 mm di larghezza la V40 "standard" e 4.370 mm di lunghezza e 1.800 mm di larghezza la Cross Country). A cambiare, e non poco, è il valore dell'altezza che è stato alzato di 40 mm rispetto alle versioni standard. Una differenza visibile ad occhio nudo, che viaggia di pari passo con nuovi design di cerchi in lega (fino a 19"), una inedita sezione frontale con paraurti scuro a contrasto, griglia a nido d'ape, fari diurni a led verticicali e soglie laterali scolpite a contrasto. Alcune novità interessano anche il volume posteriore dove spicca un nuovo paraurti a contrasto con piastra di protezione integrata. I più attenti noteranno anche la cornice anodizzata di colore nero lucido che circonda la sezione vetrata dell'abitacolo, i coperchi degli specchietti retrovisori di colore nero e i binari sul tetto.

Interni: cambiano solo dettagli

Gli interni riprendono in tutto e per tutto quelli della V40, rappresentando un connubio tra comfort di bordo, tecnologia e versatilità. Spiccano la strumentazione digitale dei modelli superiori, personalizzabile nell'impostazione grafica con appositi temi, ma anche l'illuminazione a led dell'abitacolo che adatta la tonalità da rosso a blu in base alla temperatura dell'abitacolo o alle preferenze del proprietario.

Tecnologia: c'è di tutto e di più

Sotto il bracciolo (regolabile) sono stati posizionati un vano piuttosto capiente oltre che la presa USB/iPod o AUX mentre nel bel mezzo del tunnel centrale, protetto da una serrandina e climatizzato, sono posizionati due porta-bicchieri e una presa di corrente a 12V. Non mancano un vano porta-occhiali da sole posto sopra lo sportello del conducente, un porta-penne all'interno del vano portaoggetti, un porta-bicchieri integrato nel sedile posteriore ed aree di stivaggio sotto il quadro strumenti, nei cuscini dei sedili anteriori, negli schienali dei sedili anteriori e sui lati dei sedili posteriori.

E' compatta ma è versatile come una vera V

In tema di versatilità Volvo propone gli schienali del divano posteriore abbattibili progressivamente in due parti (40/60) mentre come optional sono presenti la rete ferma carico ed un pianale di carico supplementare che, inserito nel vano di carico, può svolgere diverse utili funzioni: ripiegato, funge da contenitore per la spesa mentre chiuso e riposto, lascia maggiore spazio per i bagagli.

Si fanno notare, tra gli altri elementi utili a rendere più versatile l'abitacolo, il sedile passeggero ripiegabile, i due ganci fissi nel bagagliaio ed accessori come il "Cargo Organiser": quest'ultimo, in particolare, consente di tenere in ordine gli oggetti di piccole dimensioni impedendo che si spostino, ed il "Load Organiser" che include un divisorio per il vano di carico, una cintura fermacarico e due binari da fissare al pavimento. Gli allestimenti si differenziano leggermente da quelli della V40: non è disponibile la versione Nova standard. Si parte direttamente dalla Nova Plus Edition per arrivare alla Summum passando per Kinetic e Momentum.

Motori: così i benzina

La gamma motori, in tutti i casi abbinata alla funzione start-stop e al sistema di rigenerazione dell'energia di frenata, propone al top di gamma il celebre T5 turbo benzina da 2.5 litri, 400 Nm di coppia massima e 254 CV abbinato ad un sistema di trazione integrale permanente. Elevate le prestazioni, in particolar modo lo 0-100 km/h in 6,1 secondi, a fronte di un consumo di 7,8 l/100 km. Dei due alimentati a verde il meno potente è il T4, declinazione del GTDi 1.6, da 180 CV e 240 Nm. In questo caso il consumo scende a 5,5 l/100 km mentre il livello di emissione a 129 g/km pur assicurando 7,7 secondi sullo 0-100 km/h. T5 viene fornita esclusivamente con cambio automatico a sei velocità, mentre l'unità T4 può essere abbinata alla trasmissione automatica Powershift a sei velocità e doppia frizione o al cambio manuale a sei rapporti.

Motori: così i diesel

Più ampia la scelta tra i motori diesel, con il D4 (2.0 cinque cilindri) da 177 CV e 400 Nm di coppia massima a tenere banco sul fronte prestazionale (0-100 km/h in 8,3 secondi) pur senza essere esagerato nei consumi, anzi: i 4,4 litri necessari per percorrere 100 km ed i 117 g/km di CO2 parlano da soli a riguardo. Sotto al D4 si posiziona il D3 da 150 CV e 350 Nm di coppia massima: si tratta di un motore estremamente interessante per il mercato italiano in quanto in grado di abbinare buone prestazioni (200 km/h e 9,3 secondi per lo 0-100 km/h) e consumi ridotti a 5.2 l/100 km.

Campione di consumi ed emissioni il D2: 1.6 litri il quattro cilindri svedese eroga 115 CV e 285 Nm di coppia massima. Le prestazioni sono più limitate rispetto alle D3 e D4 (11,9 s per lo 0-100 km/h e 185 km/h) ma il consumo scende sino a 3,8 litri con un valore di emissioni di CO2 di 99 g/km. D2, D3 e D4 sono equipaggiati, di serie, con un cambio manuale a sei rapporti ma in via opzionale sui cinque cilindri è possibile scegliere il cambio automatico a sei marce.

Sicurezza al vertice

Come sempre per Volvo la sicurezza è molto importante. A tutti i sistemi già visti su V40, tra cui il Pedestrian Detection, il City Safety, il Cruise Control attivo, sulla V40 Cross Country si aggiungono anche dotazioni più in linea con le esigenze di una vettura di ispirazione off road: tra queste si fa notare l'Hill Descent Control, che controlla automaticamente la velocità della vettura quando questa si trova su strade con forte inclinazione, o la funzione Hill Hold che facilita le partenze in salita.

Dal vivo: com'è fuori

Il nuovo allestimento estetico della V40 rispetta in tutto e per tutto il capitolato di trasformazione estetico che per anni ha reso celebri le Volvo della linea Cross Country ed XC. Scocca rialzata di 40 mm, finiture bicolori con paraurti e codolini passaruota a contrasto, piastra di protezione posteriore sono gli elementi chiave di un nuovo pacchetto estetico che, tra le varie, annovera anche una nuova disposizione delle luci diurne a led.

Dal vivo: com'è dentro

L'aria che si respira a bordo della V40 Cross Country non è diversa da quella delle V40 in allestimento standard. La contaminazione off-road, in questo caso, è limitata ad alcune finiture lasciando così spazio a tutto il comfort e alla tecnologia che contraddistingue V40 sin dal debutto. Molto curato il design della plancia, che prevede come sempre il curioso vano aperto ai lati nella zona inferiore centrale, così come è curato lo stile della strumentazione che è di tipo analogico nei modelli base e digitale, con grafica personalizzabile, nelle versioni al top di gamma.

Interessante è anche l'illuminazione notturna dell'abitacolo, che rende molto accogliente un cockpit pensato per mettere a proprio agio quattro persone. Di spazio, stringendosi un po', ce n'è anche per un quinto. Sotto questo punto di vista, ma anche quello della capacità del vano bagagli, la V40 non è proprio la V che ci si aspetta: certo, rispetto alla C30 il passo avanti è epocale ma dopo anni passati a pensare alle Volvo della serie V come a vetture in grado di trasportare tutto e tutti "fa strano" aver a che fare con poco spazio ed un bagagliaio limitato in altezza, soprattutto per via dell'inclinazione del lunotto.

In termini di posizione di guida la nuova V40 è davvero ineccepibile. Tutti i comandi sono al loro posto e la triangolazione volante-sedile-pedaliera è regolabile a tal punto da mettere a proprio agio persone dal metro e cinquanta ai due metri. La V40 Cross Country rispetto alla V40, però, offre un plus non indifferente: la maggior altezza da terra del corpo vettura, infatti, rende più facile e naturale l'accesso e l'uscita dall'abitacolo.

Il sistema multimediale è facile ed intuitivo da usare nelle versioni top di gamma, mentre in quelle d'accesso è degna di nota la presenza della porta usb, ma mancano alcune funzioni come il bluetooth ed i comandi al volante. Degna di nota, nell'era in cui i cellulari hanno sempre bisogno di energia, la presenza di due prese accendisigari: una è sulla plancia, l'altra sotto al bracciolo.

Su strada la V40 Cross Country non tradisce le aspettative dimostrandosi piacevole quasi come la V40 standard. Certo, la maggior altezza da terra porta con sé un baricentro più alto, che la rende leggermente più sottosterzante e meno precisa nei cambi di direzione a velocità sostenuta, ma il limite di telaio e sospensioni della V40 è talmente elevato che nella guida di tutti i giorni non ci si accorge di alcuna differenza. Come la sorella "stradale", insomma, anche la V40 Cross Country infonde una sensazione di solidità.

Buoni voti anche per la rumorosità. Rotolamento a parte, dovuto alle gomme invernali utilizzate in questa prova (la gommatura di serie è estiva), la V40 Cross Country è un'auto ideale non solo per chi abita in campagna o in montagna ma anche per chi vuole affrontare con un po' di comfort in più la città o un lungo viaggio: in particolar modo con le motorizzazioni diesel, infatti, nel corso della nostra prova la più compatta delle Volvo oggi in produzione si è fatta particolarmente apprezzare anche in autostrada.

Il motore D2, rispetto agli altri, è un po' in debito di potenza, in particolar modo sotto ai 2.000 giri: normale, dunque, che la sua voce in accelerazione sia più forte di quando si percepisce con gli altri motori. Non si tratta di nulla di insopportabile, però, e se si guida senza particolari pretese prestazionali e non si vive in località dove i 130 km/h sono un limite valicabile, può essere considerato come una bella interessante per il portafoglio. Oltre a costare meno degli altri in termini di listino lungo i 150 km d'autostrada che ci ha portato da Verona a Rovereto abbiamo consumato una media di 4,8 litri di gasolio a 130 km/h.

Molto più alto ma non esagerato (media 9 l/100 km) il consumo del T5: si tratta di un motore molto corposo, lineare nell'erogazione, capace di prestazioni quasi esagerate per il genere di vettura grazie anche alla buona collaborazione di cambio automatico a sei rapporti e trazione integrale, offerta di serie. Un sistema 4WD che non è stato pensato per permettere chissà quali potenzialità in off-road, soprattutto con la gommatura di serie estiva, ma per offrire un plus di sicurezza e di trazione in accelerazione quando il fondo si fa più difficile e si cercano comunque il massimo delle prestazioni.

In conclusione

Proposta a 26.000 euro nella versione Nova Edition Plus, la nuova V40 Cross Country è la scelta giusta per chi è alla ricerca di una berlina di segmento C in grado di distinguersi, attraverso un aspetto rude, da quella concorrenza che la versione tradizionale sfida da qualche mese a questa parte con buoni risultati. La motorizzazione più interessante, dati alla mano, è la D3 da 150 CV anche se non è da sottovalutare la D2 nel caso in cui non si abbiano particolari esigenze prestazionali: il risparmio potrebbe infatti corrispondere a qualche accessorio interessante in più, soprattutto in ambito tecnologico.