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Verona – Come vi avevamo anticipato in un articolo dedicato, Volvo ha rinnovato la gamma 60 – ovvero V60, XC60 e S60 - portando sotto al cofano tre diversi nuovi propulsori, tutti quadricilindrici, di cui uno alimentato a gasolio e due alimentati a benzina, ovvero il D4 da 2.0 litri da 181 CV e 400 Nm di coppia, il T5 da 2.0 litri da 245 CV e 350 Nm e il T6 da 2.0 litri da 306 CV e 400 Nm.
Forte di una rivisitazione stilistica caratterizzata da un linguaggio ora semplice e lineare, la gamma 60 presenta numerosi elementi volti a prometterne un design più “pulito”, come ad esempio gli ugelli lavavetri - prima molto visibili - riposizionati al di sotto del cofano o la tinta nera lucida impiegata per rivestire il pannello di copertura del dispositivo radar al fine di rendere quest’ultimo occultato all’interno della griglia, ma anche la rimozione della cornice cromata intorno alla griglia frontale per dare invece maggior spazio al logo Volvo in metallo.
A quanto elencato si aggiungono i nuovi scarichi integrati, disponibili in abbinamento ad alcune varianti di motorizzazioni, oltre ad una gamma di cerchi più ampia in termini dimensionali e stilistici. Aperta la portiera è inoltre possibile notare una serie di ulteriori nuovi contenuti, tra cui nuove tonalità per i rivestimenti, nuovi inserti in legno, un nuovo rivestimento del padiglione e nuove cornici in metallo satinato poste intorno alle bocchette dell’aria e ai comandi delle luci.
La S60
Abbiamo messo alla prova sulla Volvo S60 (proposta a partire da 29.050 euro chiavi in mano e IVA inclusa) queste novità. Caratterizzata da una sezione frontale dominata da una calandra dotata, come precisato, di elementi cromati ai cui lati si stagliano i gruppi ottici di ampie dimensioni, la Volvo S60 mette in mostra delle fiancate che presentano quattro accessi a bordo, mentre la porzione di coda evidenzia un diffusore alle cui estremità sono integrati i terminali di scarico cromati a sezione romboidale.
Aperta la portiera, la Volvo S60 restyling mette in mostra un ambiente interno molto ordinato, caratterizzato da un'ampia presenza di elementi cromati che vanno ad arredare tunnel centrale, volante e portiere, oltre che da una bella strumentazione digitale che fa il paio ad un display collocato al centro della plancia e preposto a gestire le funzioni di infotainment.
Largo ricorso alla tecnologia digitale
Pilota e passeggero possono, come anticipato, gestire il sistema di infotainment tramite un display a colori da 5 pollici e dispongono, di serie, di lettore CD/MP3 dotato di impianto Performance Sound con radio RDS, il quale può contare su sei altoparlanti e su un amplificatore 4x20W, oltre che di un ingresso AUX per la connessione dei dispositivi esterni e di un computer di bordo.
E' lunga 4.635 mm
Lunga 4.635 mm, larga 1.865, alta 1.484 e dotata di un passo di 2.776 mm, oltre che caratterizzata da una massa a vuoto di 1.346 kg, la Volvo S60 restyling vanta delle sospensioni anteriori di tipo MacPherson con barra antirollio, mentre al posteriore troviamo uno schema Multilink a ruote indipendenti con barra antirollio.
Dinnanzi a queste troviamo dei cerchi con dimensioni che partono da 16 pollici, alle cui spalle si stagliano dei dischi freno da 300 mm di diametro e 28 mm di spessore all'avantreno e da 302 mm di diametro e 11 mm di spessore al retrotreno, entrambi di tipo autoventilato.
Molta l'attenzione riservata alla sicurezza
Alla voce sicurezza la Volvo S60 restyling mette in luce una dotazione composta da ABS, EBD; EBA e DSTC, oltre che dai canonici airbag. A quanto elencato, in via opzionale, è possibile aggiungere il pacchetto Driver Support Basic (proposto ad un prezzo di 1.060 euro IVA inclusa), che include i sistemi BLIS (Blind Spot Information System), LCMA (Lane Change Merge Aid) e CTA (Cross Traffic Alert), oltre al Driver Alert System, che include l'avviso di anticollisione, l'Active Head Beam con fari allo xeno, il Lane Departure Warning e il sistema di riconoscimento dei cartelli stradali.
Per chi desiderasse una dotazione di sicurezza ancor più completa è inoltre disponibile il pacchetto Driver Support Pro, commercializzato ad un prezzo di 2.470 euro IVA inclusa, che aggiunge, tra le altre cose, l'Adaptive Cruise Control e il rilevamento di pedoni e ciclisti, oltre alla frenata d'emergenza automatica.
Propulsori Drive-E
Grande novità della rinnovata gamma 60 sono le unità Drive-E da 2.0 litri quadricilindriche (che vengono lanciate anche sulle nuove V70, XC70 e S80) volte a pulsare al di sotto del cofano e preposte a pensionare le vecchie unità più grandi ed assetate di carburante.
“I motori diesel sono dotati della tecnologia i-Art, che sfrutta il ritorno di pressione di ciascun iniettore del carburante al posto di utilizzare il sensore di pressione singolo del common rail, permettendo di monitorare l’iniezione per ogni combustione in ciascuno dei quattro cilindri”
Il motore turbodiesel è dotato della tecnologia i-Art, mentre i propulsori a benzina abbinano il compressore ad un turbo-alimentatore. Tutti i motori sono affiancabili da una nuova trasmissione automatica ad 8 velocità. L’intera gamma di motori Drive-E è quindi essenzialmente costituita da due unità a quattro cilindri; un diesel common rail ed un benzina a iniezione diretta. Questi propulsori vanno a sostituire otto diverse architetture in tre piattaforme. I diesel hanno un range di potenza che spazia da 120 a 230 CV, mentre i a benzina partono da 140 e arrivano ad oltre 300 CV di potenza massima.
Tre propulsori Drive-E per la gamma 60
I nuovi modelli S60, V60 e XC60 sono equipaggiati con tre dei motori della nuova gamma: il T6 turbo benzina da 306 CV, il T5 da 245 CV e il D4 turbo diesel da 181 CV. Il T5 e il D4 sono anche disponibili sulle nuove Volvo V70, XC70 e S80.
Motori diesel con tecnologia i-Art
Come precisato, i motori diesel sono dotati della tecnologia i-Art, che sfrutta il ritorno di pressione di ciascun iniettore del carburante al posto di utilizzare il tradizionale sensore di pressione singolo nel common rail, permettendo quindi di monitorare e adattare l’iniezione del carburante per ogni combustione in ciascuno dei quattro cilindri.
Ogni iniettore monta nella parte superiore un piccolo computer volto a controllare la pressione di iniezione. Basandosi su queste informazioni, il sistema auto-adattante i-Art controlla che nel corso di ogni ciclo di combustione venga iniettata la quantità ideale di carburante. Questa tecnologia viene inoltre affiancata da un sistema bi-turbo ad attrito ridotto, oltre che da un sistema di valvole intelligenti per l'impianto di raffreddamento al fine di promettere un riscaldamento più rapido dopo le partenze a freddo.
Motore a benzina con compressore e turbo
L’utilizzo del super-alimentatore contribuisce a creare un effetto di aspirazione naturale del motore. Il compressore collegato meccanicamente entra in funzione immediatamente ai bassi regimi, mentre il turbo si attiva quando il flusso dell’aria aumenta. Le altre migliorie delle unità a benzina Drive-E includono un livello di attrito ridotto ottenuto grazie all’impiego di cuscinetti a sfere sull’albero a camme, un sistema ad alta velocità di variazione continua dei tempi di azionamento delle valvole e una gestione del calore intelligente con pompa idraulica elettrica a portata variabile.
Pronti per l’elettrificazione
I propulsori Drive-E nascono già predisposti per una futura elettrificazione. Le componenti chiave, come ad esempio il Generatore d’Avviamento Integrato, possono essere facilmente collegate permettendo l’installazione del motore elettrico sia nella sezione anteriore che in quella posteriore del veicolo, mentre il pacco batterie potrà essere collocato al centro della vettura.
Posizione di guida e visibilità
Ben studiata la posizione di guida - che mette a portata di mano quanto necessario senza costringere il guidatore a distrazioni per gestire i sistemi presenti a bordo – permettendo al pilota di regolare come meglio desidera la triangolazione di guida grazie ad un sedile ampiamente regolabile tanto in altezza quanto in profondità alla stregua del volante. Migliorabile la visibilità posteriore, che per via dell'inclinazione del lunotto e della lunghezza della coda, rende praticamente indispensabile includere i sensori di parcheggio nella lista degli optional con cui dotare la vettura.
Alla guida
Al di sotto del cofano della vettura da noi provata pulsava l'unità quadricilindrica D4 da 2.0 litri in grado di sviluppare una potenza massima di 181 CV a 4.250 giri e 400 Nm a 2.500 giri affiancata da una trasmissione automatica ad otto rapporti di fabbricazione Aisin.
È un'unità molto silenziosa e che vibra poco quella messa in campo dalla Casa di Göteborg. Il propulsore svedese convince per la sua consistenza, dimostrandosi molto pieno sin dai bassi regimi. La sostanza compare subito a partire da 1.200/1.500 giri. Basta una piccola pressione sul pedale dell'acceleratore per percepire di che pasta questo propulsore è fatto grazie al basso regime a cui la coppia massima è disponibile.
Grazie al cambio automatico ad otto rapporti (anche se è disponibile il sei marce manuale) è possibile godere appieno della linearità d'erogazione di questo motore, in quanto quando la pressione sul pedale del gas rimane costante le cambiate avvengono in maniera impercettibile, fornendo una sensazione di spinta costante grazie ad una logica di cambiata che porta la trasmissione ad inserire il rapporto più alto con molta rapidità intorno ai 1.500 giri.
“Grazie al cambio automatico ad otto rapporti è possibile godere appieno della linearità d'erogazione di questo motore, in quanto quando la pressione sul pedale del gas rimane costante le cambiate avvengono in maniera impercettibile, fornendo una sensazione di spinta costante”
Quando il pilota decide di necessitare di maggior sostanza, oppure sceglie di adottare una guida più sportiva, può invece optare fra tre diverse soluzioni; ovvero affondare con maggior decisione il piede sull'acceleratore per fruire di logiche di cambiata a regimi più elevati, oppure decidere di effettuare le cambiate manualmente agendo sui paddles posti alle spalle del volante o portando il selettore posto al centro del tunnel sulla posizione preposta all'attuazione manuale delle marce.
Il Geartronic ad otto velocità ben affianca l'ottimo funzionamento del propulsore svedese. I cambi di marcia avvengono con sufficiente rapidità e senza il minimo sussulto; solo in fase di scalata è di tanto in tanto percepibile un intervento un po' secco, ma comunque non brusco, dello stesso, senza però mai scadere nel fastidioso.
Quando richiamata all'ordine da parte del guidatore, l'unità di Göteborg dimostra una buona inclinazione sportiva, dimostrandosi in grado di allungare in maniera convincente fino ad oltre 4.000 giri. Il tutto contenendo anche consumi ed emissioni. Queste ultime risultano infatti pari a 99 g/km, con un consumo medio che non si discosta troppo dai 3.8 l/100 km dichiarati dal costruttore nel ciclo misto, rimanendo compreso tra i 4 e i 5 l/100 km segnalati dal computer di bordo. Il tutto con uno scatto verso i 100 km/h con partenza da fermo che viene coperto in 7,4 secondi di tempo per una velocità massima di 230 km/h. Buona la precisione di percorrenza in curva. La vettura risulta essere agile nei cambi di direzione e precisa negli inserimenti, facendo così il paio con dei freni tanto potenti quanto modulabili.
Conclusioni
La Volvo S60 si è rivelata una vettura convincente ed in grado di abbinare sportività e sobrietà grazie ad un linguaggio stilistico dominato dalla razionalità dei volumi, andando così a braccetto con un'unità sostanziosa tanto capace di divertire quanto di rendersi incline alla fruizione quotidiana.
Pregi:
-Motore corposo
-Consumi contenuti
Difetti:
-Intervento del cambio leggermente avvertibile in scalata
-Scarsa visibilità posteriore
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