Volvo C30

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Su strada con il "restyling" della compatta di Goteborg
21 febbraio 2010
Dopo averla vista in anteprima al Salone di Francoforte 2009, la nuova Volvo C30 restyling è arrivata in concessionaria, forte del suo solito look "evidente" rivisto e corretto laddove non aveva mai del tutto convinto: la zona frontale.

Con il nuovo sguardo, in effetti, la nuova compatta di Goteborg guadagna i classici 100 punti, cogliendo al volo l'occasione per mettere definitivamente le distanze da quel piacevole ma forse un po' incravattato stile da piccola V50 che non è mai sembrato del tutto in linea alle forme muscolose di fiancata e coda.

Oggi la C30 ricorda molto più da vicino la giovanile SUV XC-60, nata dalla geniale matita di Steve Mattin come punto di partenza di un nuovo corso stilistico, che ha già preso possesso anche di C70, S60 ed a breve si estenderà su tutta la gamma: uno stile che fa dei gruppi ottici allungati e della grande calandra con l'iron mark in bella vista un marchio di fabbrica e che colpisce davvero nel segno quando c'è da farsi notare.

Cambia anche la strategia di personalizzazione, con la scomparsa dei body kit (passaruota e minigonne verniciati) in favore di più completi styling kit, che comprendono fendinebbia, modanature laterali, battitacchi ed alcuni dettagli dei paraurti. Ampia anche la gamma di cerchi in lega, grazie a 11 differenti set disponibili (di cui uno di colore bianco!) così come c'è da perderci un paio d'ore nello stabilire quale sia il colore più idoneo a carrozzare la propria C30: si può scegliere tra 13 tonalità, tra cui il bellissimo Orange Flame che ben si contrappone al "solito" bianco.

Tanta roba fuori, ma anche dentro gli stilisti Volvo non hanno certo giocato a pettinare le bambole: vi sono 27 possibilità di personalizzazione a cui abbinare 4 tipologie di finiture per il cruscotto. Geniale il tributo della variante Oyster Burst Déco alle chitarre classiche svedesi Hagström, diventate famose nel mondo grazie a star come Elvis Presley, negli anni '50.

Kinetic, Momentum e Summum rimangono i tre allestimenti "standard" della vettura, ai quali si aggiunge il protagonista della nostra prova, l'R-Design: a differenza di quanto si possa pensare, l'R-Design non rappresenta solamente un allestimento dal look più sportivo degli altri, ma introduce tutta una serie di migliorie in chiave "racing" pensati per rendere più dinamica la guida della nuova C30. Compresi nel kit, oltre all'inedita calandra, lo spoiler anteriore e posteriore, gli specchi satinati ed i cerchi in lega a cinque razze da 17 pollici Cratus, vi sono anche assetto ribassato ed irrigidito per mezzo di molle più rigide del 30%, ammortizzatori sportivi e barre antirollio riviste nella taratura. Tra le nuove feature del pacchetto R-Design anche le boccole di sterzo ed rapporto più diretto tra la rotazione del volante e l'angolo di sterzo delle ruote.

Ampia la gamma di motori proposta sin dal lancio: 2.5 T5 da 230 CV ai 100 CV, 2.4 cinque cilindri da 170 CV, 2.0 e 2.0 Flexifuel da 145 CV ed il 1.6 da 100 CV compongono la gamma dei benzina, alla quale si affiancano le interessanti 1.6D DRIVe 109cv (disponibile anche nella versione Start/Stop), 2.0D da 136 CV ed il più potente 2.4 D5 180 CV, disponibile - come T5 - con cambio automatico Geartronic. Anche per le 2.0 e 2.0D, il cambio automatico è disponibile, ma al posto del tradizionale sistema con convertitore di coppia proposto nei modelli a cinque cilindri, Volvo propone il nuovo sei rapporti a doppia frizione robotizzato Powershift. Per chi non volesse proprio fare a meno del terzo pedale, di serie viene proposto il cambio manuale a cinque marce per le 1.6 ed a sei marce per 2.0, 2.0D, D5 e T5.

 

Su strada la nuova Volvo C30 restyling conferma sostanzialmente tutte le buone qualità del precedente modello, pur trovando nella nuova versione R-Design tutto quello che i ragazzi più sportivi non si sarebbero mai sognati di chiedere ad una Volvo. Sì perchè a differenza dei modelli standard, più morbidi, pensati per un pubblico meno sportivo e più femminile, la R-Design con cui abbiamo avuto il piacere di condividere la stagione più fredda si è dimostrata estremamente piacevole da guidare, avvicinandosi ai migliori prodotti della concorrenza quanto a sensazioni di guida.

Le modifiche allo sterzo, più diretto rispetto a quello delle versioni standard, sono evidenti: si possono impostare curve a raggio stretto o tornanti senza quasi muovere le mani dal volante e nei curvone ad alta velocità è ben percepibile tutto quello che accade sotto le ruote da 17", nel nostro caso gommate in M+S. Una scelta indispensabile vista la neve caduta nelle settimane centrali dell'inverno, che non ha penalizzato poi molto la C30 in termini di rumorosità: anzi, preso atto del normale rumore dovuto dallo scorrimento di questo tipo di pneumatici, dobbiamo ammettere come in Volvo siano riusciti a rendere estremamente pacata la voce del propulsore 2.0D, ben orchestrato dal cambio automatico Powershift.

Un cambio che si è dimostrato valido alleato quando abbiamo scelto di dare fondo ai 136 CV del propulsore, rispondendo con una logica di funzionamento in modalità automatica estremamente confortevole, priva di indecisioni anche se leggermente meno rapida nell'esecuzione delle cambiate rispetto al cambio DSG del Gruppo VAG. Niente male anche la modalità manuale, anche se è ora che Volvo inizi a dotare le sue vetture di paddles sul volante e non solo perchè l'assenza fa meno "pilota di F1": l'ergonomia conta, a Goteborg lo sanno bene, ma su questo punto fanno ancora finta di non sentirci.

Peccato perchè alla fine - per pigrizia - si è portati ad accontentarsi della pur buona modalità "full automatic" anche quando ci si diverte a pennellare curve, facendo affidamento su di un pacchetto ben dimensionato, piacevole da guidare, ma non per questo spaccaschiena: gli interventi all'assetto sono evidenti, ma la bontà del telaio ha consentito ai tecnici Volvo di spostare molto oltre il limite pur senza costringere i clienti della R-Design a girare sul tipico asse da stiro.

Un pacchetto "divertente", insomma, ben calibrato anche con un duemila diesel che inizia ad avere qualche cavallino in meno della concorrenza: non ce ne siamo accorti più di tanto, a dire il vero, soprattutto guidando senza cercare i regimi più alti. Una modalità che esalta le doti di erogazione del propulsore svedese, che risponde con accelerazioni convincenti anche sotto ai 2.000 giri e consumi contenuti: consumi che si sono mentenuti sempre entro i 7 litri/100 km pur utilizzando una gommatura specifica per l'inverno.

L'arredamento della vettura è stato, come al solito, una positiva conferma: la C30 usa materiali da grande, assemblaggi di ottima fattura, anche se rimane l'impressione di una volumetria "posteriore" sottodimensionata rispetto alle misure della vettura: passi per la coppia di sedili posteriori, ma il bagagliaio ed il suo accesso necessitano di un pizzico di "fantasia" e capacità di problem solving per essere utilizzati al meglio.

La nuova C30 è in vendita a partire da 18.950 euro nella versione 1.6 Kinetic: di serie un'ampia dotazione di sicurezza, il clima automatico, l'indispensabile telo copri bagagli ed il sistema audio Performance. Più elevata la spesa per i modelli di punta: nel caso in cui desideraste pilotare i 230 CV della T5 Geartronic nell'allestimento R-Design, la cifra richiesta si spingerà sino a 34.650 euro.
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