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Qualche cambiamento nella linea esterna c'è stato. Ed è sostanziale, perché porta Volkswagen Tiguan a essere un "mini-Touareg" raccontando di un family feeling che anche nel segmento SUV della casa di Wolfsburg si traccia in maniera convinta. In generale, abbiamo un SUV compatto che si candida a prima auto di famiglia.
Sobrietà ed eleganza, e oggi qualche nervatura in più che accresce la sensazione di trovarsi di fronte a un segmento superiore. Piace la calandra, meno la telecamera anteriore vagamente sporgente; piace l'ingresso keyless, così come piacciono i cerchi da 17 pollici, con il taglio posteriore che vede il portellone manuale. In generale abbiamo una figura abbastanza slanciata, con quattro metri e 50 di lunghezza, uno e 84 di larghezza e uno e 63 di altezza. Vettura comoda per cinque occupanti, e non manca nemmeno lo spazio dietro.
Anche qui la sobrietà regna sovrana, ma rispetto a fuori alcuni materiali e la scelta di non rompere con il passato in certi elementi, vedi le manopole del climatizzatore, paiono non azzeccatissime. Azzeccato è invece il sedile di guida del driver, che può sembrare un po' caldo a causa della scelta del velluto e microfibra per l'assemblaggio, ma che non molto avvolgente ci tiene comunque saldamente nella giusta posizione di guida. Tutti i setup sono manuali, compresi quelli di altezza e profondità del volante, con il driver che davanti agli occhi si trova un cockpit virtuale simile a quello di Audi. Al centro della plancia c'è invece un ampio display infotainment che sovrasta un tunnel molto ampio (attenzione allo spazio per le ginocchia se siete alti). Il passo è più che sufficiente a garantire l'abitabilità di tre persone sul divano posteriore, e dietro si possono sia gestire le bocchette del climatizzatore sia sfruttare i due tavolini per varie operazioni. Il bagagliaio offre 615 litri di spazio che diventano facilmente più di 1650, ma attenzione alla ruota di scorta (non ruotino) che nel nostro caso toglie un pizzico di spazio.
Abbiamo il canonico 2.0 litri diesel da 150 cavalli con 340 Nm di coppia a 1750 giri. Si parte bene, si guida senza disagi, le risposte del motore non mancano ma se cercate la prestazione puntate sul 190 cavalli. Qui abbiamo un propulsore che offre andature tranquille, nonché leggermente sopra la media per quanto riguarda i consumi - ma qui dipende tutto dalla trazione integrale permanente: percorriamo 10 chilometri in città con un litro di gasolio, 13.5 a 130 orari, 17 intorno ai 110. Forse si sarebbe potuto fare qualcosina di meglio, ma con un pieno riusciremo a percorrere 700 chilometri. Accelerazione nella media, 0-100 in meno di dieci secondi, velocità massima 200 chilometri orari, frenata di emergenza in spazi assolutamente contenuti, con il beccheggio che si affaccia ma con un assetto che è facilissimo da gestire. L'abbiamo definita noiosa, ma in accezione positiva: è una formula che usiamo anche per questo motore. Già visto, ne conosci le possibilità e l'elasticità, e non tradisce se non per la voce, che non è brillantissima quando entra nell'abitacolo. Disponibile e sempre utile lo start and stop.
Possiamo gestire le sospensioni, possiamo gestire le modalità di guida ma il consiglio è di impostare sulle nostre esigenze l'Individual, visto che per il resto non abbiamo grandissima sensibilità nelle varie impostazioni. Lo sterzo ha una corona e una disposizione dei comandi già vista, avremmo voluto solo un filo di grip in più sulla corona di pelle liscia. Dalle dimensioni adeguate, offre uno sterzo non così diretto ma certamente in linea con le dimensioni della vettura. Davanti agli occhi la marcia è aiutata non poco dal cockpit virtuale che ricalca in tutto e per tutto quello di Audi: Sempre visibile, garantisce un supporto ideale a differenza dell'Head up display, che non piace visto il rimbalzo sul supporto in plastica e non direttamente sul parabrezza. Il cambio è un'unità DSG da 7 rapporti, un po' pigro anche in modalità sportiva, ma è una virgola che si perde in un mare di silenzio e insonorizzazione. Anche ad alte velocità si conversa volentieri, così come si sta comodi anche dietro e si raggiungono agilmente gli agganci isofix.
Ci sono tutti, e sono tarati alla perfezione: dal sensore di protezione dell'angolo cieco alla frenata di emergenza, dall'assistente di corsia al cruise adattivo. Manca solo il traffic jam, ma ne possiamo fare a meno.
L'optional imprescindibile è certamente la telecamera 360 gradi. Perché? Perché offre svariate angolazioni dalle quali controllare la nostra Tiguan. Stitch praticamente inesistente, mentre ci sono i sensori di parcheggio in aggiunta a fornire un ulteriore supporto nelle manovre. C'è ovviamente anche il parcheggio automatico, c'è il climatizzatore sdoppiato davanti con la possibilità di gestire le bocchette dietro, c'è un sistema infotainment, il Discovery Pro, che abbiamo già imparato a conoscere. Dell'Head up display abbiamo già parlato: potete evitare.
Possibile prima auto di famiglia, visto lo spazio e la capacità di
carico, si parte da quasi 28.000 euro ma nella nostra versione
Business con quattro ruote motrici si sfiorano i 50.000 euro. Una
bella cifra, quindi, che però viene giustificata da tanti aspetti.
Primi tra tutti, i sistemi di sicurezza attivi alla guida tarati
alla perfezione.
Motore In prova
Cilindrata: 2.0 litri diesel
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 150 cavalli
Coppia: 340 Nm a 1750 giri
Cambio: DSG automatico a 7 rapporti
Trazione: integrale permanente
Consumo km/litro: 10 in città, 13.5 a 130, 17 a 110
Emissioni CO2 per km: 147 grammi
Prestazioni:
Velocità Massima: 200 chilometri orari
0-100: 9.3 secondi
Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 449/184/163
Passo: 268 centimetri
Bagagliaio: 615/1655 litri
Pneumatici: 17 pollici
Peso: 1641 chilogrammi
Volkswagen
Viale G.R. Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 865 579
https://www.volkswagen.it/it.html
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