Volkswagen Polo

Volkswagen Polo
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La storica sigla rende diverte da guidare ed esaltante da ascoltare la piccola di Casa Volkswagen
19 ottobre 2007

In un'epoca in cui le compatte ad alte prestazioni si collocano con potenze comprese tra i 180 e i 200 CV, dando prova forse di avere un po' smarrito il senso originario di questo concetto di vettura, in Volkswagen giocano la carta dell'equilibrio, infilando sotto il cofano della Polo un 1.8 benzina sovralimentato da 150 CV. Nemmeno tanti, verrebbe da dire pensando alla concorrenza più dotata, ma nemmeno pochi.

E poi la "piccola" di Wolfsburg può contare su un asso nella manica non da poco, per lo meno in termini emozionali: quella sigla GTI ripresa direttamente dalla mitica Golf. Tre letterine magiche che rappresentano allo stesso tempo il migliore dei biglietti da visita e una pesante responsabilità: la Polo GTI davvero all'altezza di una denominazione tanto impegnativa?

Tanta sostanza
Nella migliore tradizione Volkswagen anche la Polo più pepata gioca la carta dell’understatement. I dettagli sportivi infatti sono numerosi, ma senza ostentazione: ecco allora i cerchi in lega di disegno specifico e l’assetto ribassato, che assieme ai pneumatici con misura generosa (205/45 R16) dà l’idea di una vettura molto più piantata a terra rispetto al resto della gamma, la mascherina specifica, il piccolo spoiler sopra il lunotto e il terminale di scarico sportivo, altre alla già citata sigla GTI piazzata nei punti strategici.
L’abitacolo è in linea con questa impostazione: ecco quindi dei sedili sportivi, confortevoli e con una buona capacità di contenimento laterale (peccato solo per il disegno a quadrettoni dei tessuti di rivestimento: qualcuno dovrebbe spiegare ai tedeschi che questa fantasia non è proprio sinonimo di sportività, per lo meno al di fuori della Germania…), il colante sportivo rivestito in pelle (come la cuffia della leva del cambio) con delle belle cuciture rosse e l’immancabile targhetta GTI.

Certo, la base – dentro è fuori – è quella di una vettura non più giovanissima (l’attuale generazione della Polo risale al 2001, con un restyling nel 2005) e questo si evince dalle forme della carrozzeria e della plancia, ancora gradevoli ma meno “modaiole” rispetto alle proposte più recenti della concorrenza.

 

Nell’insieme, però, la Polo sa ancora difendersi, grazie a proporzioni comunque equilibrate e ad un abitacolo davvero molto spazioso in rapporto alle dimensioni esterne.
Una vettura che punta innanzi tutto sulla sostanza, quindi, senza però che questa caratteristica sembri troppo limitativa. Lo stesso discorso, del resto, si può fare per la meccanica, che il proprio punto di forza nello storico quattro cilindri di 1.8 benzina sovralimentato. Si tratta di un propulsore ricco di qualità e ampiamente collaudato, avendo trovato posto nei più diversi modelli del gruppo Vollkswagen: in questo caso eroga la bellezza di 150 CV a 5.800 giri e 220 Nm di copia costantemente disponibili tra 1.950 e 4.500 giri.

Certo, manca l’iniezione diretta che impreziosisce la nuova generazione di quattro cilindri sovralimentati di casa VW, ma il motore della Polo GTI non lascia alcun rimpianto, grazie ad un’erogazione molto progressiva senza risultare noiosa e tanta coppia nei regimi più frequenti su strada. Tutto questo, sul corpo vettura leggero della Polo (solo 1.031 kg a vuoto) si traduce in prestazioni di rilievo (da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi, con una velocità massima di 216 km/h) senza penalizzare troppo i consumi, che sono ragionevoli (10,9 l/100 km in città, 6,2 nei percorsi extraurbani, 7,9 nel ciclo combinato).

Diverte da guidare, esaltante da ascoltare
Certo, in circolazione ci sono compatte molto più cavallate che sanno fare di meglio in termini di prestazioni assolute, ma nella guida di tutti i giorni la Polo GTI non risulta affatto una scelta di ripiego. Al contrario appaga pienamente, riuscendo a essere sempre gratificante senza imporre particolari sacrifici.
L’assetto infatti è stato opportunamente irrigidito ma non è estremo, garantendo un livello di comfort sempre discreto, anche perché la Polo GTI digerisce splendidamente anche le asperità del fondo stradale, che vengono superate senza mai una perdita di aderenza, un comportamento anomalo né uno scricchiolio. L’impressione è quella di essere in una vettura solida e molto ben costruita, a dispetto del design non proprio all’ultimo grido.

 

Una vera sorpresa poi si è rivelato lo sterzo: è il comando più diretto e preciso che ci sia capitato di provare su una compatta sportiva e consente di disegnare le traiettorie con la massima precisione, senza per questo risultare pesante in manovra.
Il cambio, da parte sua, è “solo” un manuale a cinque marce, ma i rapporti sono ben spaziati e la manovrabilità è ottima, con una corsa piuttosto breve.

Il protagonista assoluto dell’esperienza di guida con la Polo GTI è però il propulsore, e non solo per le sue capacità dinamiche: fin dall’accensione infatti si presenta con una voce cupa davvero grintosissima, che si fa sentire ad ogni affondo sull’acceleratore, regalando una bella dose di emozioni. La cosa più bella, però, è che la sua presenza si avverte solo in fase di accelerazione, mentre a velocità costante l’insonorizzazione mantiene anche il comfort acustico a livelli apprezzabili.
Al di là della colonna sonora, comunque, il 1.8 turbo regala allunghi sempre incisivi, consente di girare anche in città con le marce più alte e dà alla Polo GTI un comportamento davvero molto vivace e divertente.

Il merito va naturalmente anche all’assetto, che sfrutta al meglio la generosa impronta a terra dei pneumatici per garantire limiti molto elevati di tenuta laterale, che potrebbero forse essere apprezzati ancora di più con un assetto ulteriormente irrigidito: il rollio infatti, pur contenuto rispetto alle Polo standard, è ancora piuttosto presente, creando a volte la sensazione di essere al limite, quando in realtà questo è ancora piuttosto lontano.
La stabilità, infatti, è buona, con il retrotreno che segue docilmente le traiettorie impostate e si “agita” solo nei cambi di direzione repenti ad alta velocità. Un comportamento, questo, del tutto normale e comunque progressivo, quindi facile da controllare.

Emozioni quotidiane
Divertente quando si decide di dare libero sfogo al propulsore, la Polo GTI sa essere una perfetta compagna di viaggio anche nei percorsi di tutti i giorni: si disimpegna bene in mezzo al traffico, è facile da parcheggiare e all’occorrenza può trasportare quattro adulti senza sacrifici, con un bagagliaio di tutto rispetto per la categoria: 270 litri, che possono diventare 1.030 abbattendo il divano posteriore.
E comunque a mettere tutti d’accordo, ad ogni pressione sull’acceleratore, c’è sempre la voce suggestiva del quattro cilindri turbo…

Sorpresa… è anche conveniente!
La Polo GTI protagonista della nostra prova costa 19.600 euro, con una dotazione di serie che comprende tra le altre cose: climatizzatore automatico, sensore della pressione dei pneumatici, 4 airbag (anteriori e laterali), ESP, ABS, specchietti retrovisori riscaldabili e regolabili elettricamente.
La vera sorpresa, però, è arrivata osservando il listino di altre compatte ad alte prestazioni: per la Mini Cooper S occorrono almeno 23.800 euro, , per la Opel Corsa OPC 22.800, per la Renault Clio RS ancora 22.800. Certo, le rivali appena citate possono contare su una cavalleria superiore, progetti più giovani e un appeal maggiore, ma in termini di divertimento di guida e praticità nell’uso quotidiano la Polo GTI sa difendersi molto bene, con un risparmio medio di oltre 3 mila euro rispetto alla concorrenza….

Da comprare perché:
- il propulsore convince per le prestazioni ed esalta per la sua sonorità
- abitacolo spazioso
- rapporto prezzo\contenuti favorevole

Da rivedere:
- l’assetto sarebbe perfetto... con un po’ meno rollio
- il design inizia a mostrare i segni del tempo
- il propulsore ha tanti pregi, ma non è il più recente tra i quattro cilindri turbo del Gruppo VW

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  • Lunghezza 407 cm
  • Larghezza 175 cm
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    a 1.125 dm3
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  • Carrozzeria Berlina
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