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In un mondo in cui il segmento B gioca un ruolo da assoluto protagonista – in Europa questa fascia di mercato vale qualcosa come il 30% delle vendite – è inevitabile che si vengano a creare dei punti di riferimento. Modelli che diventano il metro di paragone per tutti i costruttori e che rappresentano, di fatto, lo stato dell'arte, almeno per quanto riguarda quella determinata fascia di modelli. Nel nostro caso stiamo parlando della Volkswagen Polo, vettura di segmento B che è giunta a piena maturazione con l'arrivo della quinta generazione ed in particolar modo con il recente restyling. Un facelift che ha perfezionato ulteriormente la compatta tedesca, grazie all'arrivo di nuove motorizzazioni, tutte omologate Euro 6, e a tecnologie di bordo molto sofisticate, considerato il segmento di appartenenza.
Dal vivo: com'è cambiata fuori con il restyling
I Tedeschi ci hanno abituato a restyling estetici molto lievi e del resto non c'è nemmeno bisogno di rivoluzionare lo stile quando un modello rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia. La rinnovata Polo quindi fuori si distingue soltanto per la nuova fascia frontale, con prese d'aria ridisegnate e una calandra più geneorsa e per i gruppi ottici leggermente rivisti nell'architettura di illuminazione.
Dal vivo: com'è cambiata dentro con il restyling
Lo stesso identico discorso può essere trasferito all'interno, dove i progettisti di Wolfsburg si sono limitati a perfezionare l'esistente, introducendo nuove finiture in alluminio ma soprattutto facendo posto ad un nuovo sistema multimediale. Nel nostro caso, sull'allestimento più ricco Fresh, troviamo la Radio Composition Media con uno schermo da 5 pollici, che permette di interfacciarsi con un software di gestione semplice ed essenziale, ma davvero ben fatto e capace di integrarsi alla perfezione con il proprio smartphone. Manca però il navigatore, che si può avere solo a pagamento (909 euro) così come la funzione Mirror Link, capace di trasferire sul display dell'auto l'interfaccia del proprio smartphone, diponibile anche in questo come soltanto come optional (162 euro).
Gli accessori top sono tutti extra
Ed è proprio questo il tallone d'Achille della Polo. È ricchissima di accessori, anche molto utili e ben fatti, ma per averli spesso bisogna aggiungere pacchetti o optional aggiuntivi all'allestimento prescelto. Non che la rinnovata Polo sia offerta con un equipaggiamento di serie scarso. Anzi, la versione di accesso alla gamma Trendline infatti comprende già aria condizionata, computer di bordo, sistema di riconoscimento stanchezza del guidatore, radio con schermo touchscreen e 4 altoparlanti, sedile lato guida regolabile in altezza, vetri elettrici anteriori, paraurti e maniglie in tinta e perfino il sistema di frenata anti collisione multipla. Passando a Comfortline si può avere la Radio Composition Colour con touchscreen e 6 altoparlanti (come quella che vedete nella nostra prova), vetri elettrici posteriori, sistema doppiofondo per il bagagliaio, illuminazione specchietti di cortesia e sedili anteriori regolabili in altezza.
Il top di gamma Fresh invece, protagonista della nostra prova, sfoggia cerchi in lega bruniti da 16 pollici , fendinebbia con luci direzionali, sedili anteriori sportivi, pedaliera in alluminio, volante, pomello del cambio e impugnatura freno a mano rivestiti in pelle e vetri posteriori oscurati. Come abbiamo detto però gli accessori più sfiziosi sono optional anche sulla Fresh. Rimangono extra a pagamento infatti il clima automatico (278 euro), tettuccio (839 euro), cruise control (399 euro), la retrocamera (253 euro) e il Front Assist per frenata di emergenza automatica (273 euro). Buona la capacità del bagagliaio, che mette a disposizione 280 litri di capacità di carico, che possono diventare 952 abbattendo i sedili.
Qualità: punto di riferimento
Non appena si entra in contatto con la Polo quello che colpisce di più è l'incredibile qualità costruttiva, davvero difficile da trovare su auto dello stesso segmento. All'esterno le superfici di carrozzeria sono assemblate con una cura davvero sopra le righe. Chiaramente non siamo certo ai livelli di perfezione della sorella maggiore Golf, ma in ogni caso Polo si dimostra un esempio più unico che raro nel panorama offerto dalle concorrenti. Lo stesso giudizio vale anche per l'abitacolo. È sufficiente stringere il volante, afferrare la leva del cambio o azionare qualsiasi comando per “toccare con mano” il livello qualitativo raggiunto dalla piccola tedesca, che riesce veramente a fare la differenza, dentro ancora più di fuori.
“È sufficiente stringere il volante, afferrare la leva del cambio o azionare qualsiasi comando per “toccare con mano” il livello qualitativo raggiunto dalla tedesca”
Prezzi: la qualità ha un costo
Come è facile immaginare questo incredibile – almeno per il segmento di appartenenza – livello qualitativo ha un prezzo. La Polo restyling parte da 12.600 euro (Trendline) per passare a 14.500 euro (Comfortline) e ai 15.800 euro del top di gamma (Fresh). Cifre di attacco interessanti, considerati i contenuti di alto livello, ma senza dubbio meno aggressive di certe concorrenti. Cifre che peraltro possono salire sin troppo facilmente aggiungendo pacchetti e i tanti optional che affollano il listino.
Motorizzazioni: largo agli Euro 6
Oltre al 1.0 tre cilindri benzina aspirato MPI da 60 o 75 CV, la rinnovata Polo offre motorizzazioni decisamente più frizzanti come il 1.2 TSI sovralimentato da 90 CV e persino il 1.8 TSI da 192 CV, che è riservato alla GTI. Se per qualcuno non dovesse essere ancora abbastanza rimane poi sempre l'esclusivissima (32.800 euro!) R WRC con il 2.0 TSI da 220 CV. Ben strutturata anche la famiglia dei diesel che può contare sul tre cilindri TDI da 1.4 litri da 75 e 90 CV.
Le nostre impressioni di guida
Abbiamo messo alla prova la Polo in versione 4 porte (+ 650 euro rispetto alla tre porte) con allestimento top di gamma Fresh. L'abitabilità davanti è molto buona ed anche i sedili offrono un buon livello di comfort considerata la topologia di auto. Sono ben sagomati, “alla tedesca”, ma non sono eccessivamente rigidi e rimangono comodi anche dopo qualche ora di guida. Discorso diverso invece per il divanetto posteriore, che offre una seduta un po' rigida e soprattutto ristretta in profondità. Risultato? Quando i viaggi diventano lunghi ed impegnativi può risultare scomodo, anche se lo spazio per le gambe non appare poi così limitato. Non ci ha convinto fino in fondo nemmeno l'accessibilità ai posti posteriori. Il brancardo infatti è piuttosto pronunciato e rischia di far inciampare ogni volta che si tenta di uscire.
Sotto al cofano abbiamo trovato il piccolo tre cilindri MPI aspirato nella versione più briosa da 75 CV. Capace di esprimere 95 Nm di coppia a 3.000 giri/min, questo piccolo propulsore, che abbiamo già conosciuto a bordo di up!, si fa apprezzare per l'estrema silenziosità e per la quasi totale assenza di vibrazioni.
Com'è ovvio questo motore non nasce per regalare prestazioni brucianti nello scatto da fermo, quanto piuttosto per permettere di muoversi con agilità in città, favorendo al massimo il contenimento dei consumi. E la Polo 1.0 ci riesce perfettamente, tanto che nel nostro test è riuscita a consumare – secondo quanto dichiarato dal computer di bordo – 6,7 l/100 km, un ottimo risultato soprattutto perché ottenuto senza mai risparmiarsi troppo con il pedale del gas e in assenza del sistema Start&Stop.
“Sotto al cofano abbiamo trovato il piccolo tre cilindri MPI aspirato nella versione più briosa da 75 CV”
È un motore sempre pieno e molto rotondo, che regala il meglio di sé tra i 2.000 e i 3.000 giri/min. Ci ha convinto molto positivamente anche il cambio a cinque marce, davvero preciso negli innesti e con un'escursione della leva non eccessivamente lunga. Manca la sesta, ma con un motore di questo tipo non se ne sente per niente la mancanza, anche perché la quinta è piuttosto lunga. Ben riuscito l'assetto.
È davvero difficile mettere in crisi la Polo e anche in situazioni difficili il retrotreno rimane ben incollato a terra. In curva, anche a velocità piuttosto sostenuta, la vettura non si scompone, rimane salda e sicura, mentre lo sterzo garantisce sempre una buona direzionalità e una discreta comunicabilità. Il merito è delle sospensioni che non sono eccessivamente morbide ma in ogni caso non mettono a rischio il confort, nemmeno di chi siede dietro. Convincono infine i freni, pronti e con grande mordente anche in situazioni di emergenza.
Conclusioni
La Volkswagen Polo, con questo restyling, si riconferma un vero punto di riferimento nel segmento B. Non solo per l'incredibile qualità realizzativa, ma anche per l'offerta di dispositivi tecnologici di bordo di ultima generazione, solitamente riservati a modelli di categoria superiore.
Naturalmente tutta questa esclusività ha un prezzo e i listini non possono essere così aggressivi come nel caso di alcune competitor. Il motore tre cilindri aspirato è perfetto per chi si muove prevalentemente in città, consuma poco ed è molto silenzioso, mentre chi viaggia spesso in autostrada è meglio che si rivolga alle unità più potenti della gamma.
Pregi
- Qualità complessiva: è eccezionale
- Equipaggiamento tecnologico: è il punto di riferimento
- Motore 1.0 MPI: perfetto per la città. Silenzioso e poco assetato
Difetti
- Essere il punto di riferimento ha un prezzo: gli optional ci sono ma spesso sono a pagamento
- Divano posteriore: nei lunghi viaggi finisce per risultare un po' scomodo
- Accessibilità posteriore: su una cinque porte di questo livello ci si aspetterebbe una discesa più agevole
Volkswagen
Viale G.R. Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 865 579
https://www.volkswagen.it/it.html
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