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Correva l'anno 1974 e nel mondo dell'auto arrivò la prima Golf. Un'icona, più che un'auto, verrebbe da dire oggi, dopo i festeggiamenti del 2012 per l'arrivo della sua settima generazione. Una versione presentata agli automobilisti con due importanti biglietti da visita: minor peso e minori consumi. Due aspetti che buttati lì così, vogliono dire tutto e niente. E così sia, perché quello che oggi vogliamo mostrarvi è sì la nuova figlia della famiglia Golf in allestimento Plug-in Hybrid DSG (che ovviamente porta sempre avanti quelle due caratteristiche ovvero leggerezza e consumi limitati), è sì descrivervela ma soprattutto sottolineare come anche grazie a lei stia cambiando drasticamente il modo di interpretare la mobilità.
Vogliamo quindi parlarvi sì della vettura, con i suoi pregi e difetti, ma soprattutto spiegarvi a chi è più indicata e perché sia più o meno conveniente comprare un'auto ibrida/elettrica come questa.
Come funziona
Le Case sono sempre più spinte a produrre vetture ibride perché gli iter di omologazione, presenti e futuri, premiano e premieranno (a livello di emissioni) questo tipo di veicoli. Ed ecco allora che Volkswagen ha pensato di allestire la Golf non solo con motorizzazioni benzina, diesel, metano ma anche in versione ibrida plug-in e totalmente elettrica, diventando così la prima azienda al mondo ad avere una vettura così molteplicemente declinata. I più attenti tra di voi, si staranno domandando come sia possibile avere così tanti allestimenti così differenti per un'unica auto. La risposta si chiama MQB ovvero il pianale modulare trasversale, introdotto per la prima volta nel 2012 con l’attuale generazione della Golf.
Dicevamo. La GTE è un'auto ibrida/elettrica ovvero può funzionare sia in configurazione ibrida come la Toyota Prius e Lexus CT 200h ma può funzionare anche in modalità totalmente elettrica e quindi, in buona sostanza, raggiungere una velocità maggiore a quella raggiunta comunemente dalle ibride (50 km/h) grazie alla sola elettricità. Per ottenere una vettura di questo tipo, è stato necessario utilizzare un motore endotermico (quattro cilindri in linea alimentato a benzina) e un motore elettrico alimentato da una batteria ad alta tensione agli ioni di litio con raffreddamento a liquido. Il primo, il motore principale turbo a iniezione diretta, è in grado di erogare una potenza di 150 cavalli. Il secondo, che definiremmo di “supporto” ha una potenza di 102 CV.
Tra i componenti della propulsione ibrida ci sono, tra l’altro, l’elettronica di potenza (che converte la corrente continua della batteria in corrente alternata sfruttabile dal motore elettrico) e il dispositivo di carica. Ma i più curiosi e attenti di voi si saranno chiesti come possono essere garantite funzioni quali la frenata e la climatizzazione durante la marcia “elettrica”?
Presto detto: alla prima ci pensa un servofreno elettromeccanico e alla seconda un compressore del climatizzatore elettrico. Discorso cambio: la GTE è disponibile solo in configurazione automatica DSG a tripla frizione a 6 rapporti, appositamente sviluppato per l’impiego ibrido. Ed è proprio nell'alloggiamento del cambio che è posizionato il motore elettrico.
Fino a 130 km/h con il motore elettrico! Peccato, solo per pochi chilometri
Infine, capitolo prestazioni: se si sfrutta la massima potenza del TSI, la GTE passa da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e, dove consentito, raggiunge una velocità massima di 222 km/h. Con il motore elettrico, come dicevamo poco sopra, la velocità di punta è 130 km/h.
Un'auto “bipolare”
Come detto all'inizio, la GTE è sì una vettura ibrida, ma che può anche funzionare come auto totalmente elettrica (basta premere il tasto E-mode sul tunnel centrale o selezionare la funzione dal menù che appare sul display touch-screen). La velocità massima che può essere raggiunta dalla vettura spinta dal solo motore elettrico è di 130 km/h e la distanza che si può coprire (indicata dalla Casa) è di 50 km circa.
Il pacco batterie (che pesa 120 kg su un totale di 1.524 kg della vettura) può essere ricaricato in due modi: con la presa elettrica e l'apposito cavo (la spina è dietro lo scudo VW al centro della calandra) oppure sfruttando il motore endotermico. A sua volta, la ricarica a muro può seguire tre strade: presa di casa (tempo richiesto 3,5 ore), wall-box (per il garage di casa) o colonnina pubblica. In questi ultimi due casi il tempo di ricarica scende a circa 2,5 ore. Ovviamente la ricarica ideale ed “ecologicamente” più intelligente è la prima perché come è facile capire, consumare benzina per ricaricare le batterie è, senza paura di smentita, un controsenso.
Da qui deriva il modo più intelligente per l'impiego di un'auto come questa: è sicuramente indicata per chi quotidianamente percorre circa 30-40 km, il tipico tragitto casa-ufficio e che in questo caso possono essere coperti con trazione totalmente elettrica. Una volta poi giunti a destinazione o rientrati a casa, si potrà attaccare la vettura a una presa di corrente e ricaricarla, così da renderla pronta per il viaggio del giorno dopo.
Per le gita fuoriporta dei week-end invece si potrà e dovrà sfruttare il motore 1.4 centrimetri cubi. Insomma, estremizzando, potremmo definire la Golf GTE come un'auto, passateci il termine, “bipolare” perché va utilizzata in due maniere differenti: città con motore elettrico e extraurbano con il propulsore tradizionale. Fondere le due cose, non solo non ha senso ma sarà anche antieconomico.
Dal vivo: come è dentro
L'interno è razionalità e rigore allo stato puro, come da tradizione. Nulla fuori posto ma nemmeno nulla di così accattivante. Il compito è stato svolto in maniera accademica. Non un pulsante fuoriposto, non un comando scarsamente raggiungibile o con un utilizzo poco immediato. Il voto insufficiente va solo ai comandi di regolazione dei sedili, che sono ancora di tipo meccanico. Per avere il sedile del guidatore con la regolazione elettrica bisogna spendere 700 euro. Buona in generale l'ergonomia di massima con una triangolazione volante-pianale-seduta che merita un bel voto otto.
Definiremmo buona anche l'accessibilità ai sedili posteriori che offrono ai passeggeri una seduta larga e un buono spazio per le gambe. In ogni caso, seduti in tre, si sta un po'strettini. Ridotta anche la capacità del vano bagagli: come immaginabile, il pacco batterie, posizionato dietro l'assale posteriore, ha condizionato la capacità del serbatoio della benzina che perde dieci litri (da 50 a 40) e la capienza del baule che è diminuita così di 108 litri per un valore totale pari a 272 litri.
Il colore blu, simbolo della mobilità elettrica secondo Volkswagen, come quello rosso la sportività sulla GTI, veste l'interno colorando le texture dei sedili, le luci di cortesia e le cuciture del volante, della cuffia del cambio e dei tessuti.
Dal vivo: come è fuori
Il colore blu adorna anche l'esterno e in particolare le pinze e il muso della vettura grazie a delle strips sui fari e sulla calandra.
«Il sistema di trazione elettrica afferma la propria identità come tale anche sulla Golf GTE attraverso la caratteristica forma a C delle luci diurne. Tutti gli altri elementi di design del frontale rappresentano invece un legame con la GTI». Queste le parole di Bischoff, (Vw Design Director) nell’illustrarne le differenze. Il rosso diventa blu. Là dove sulla GTI domina il rosso, sulla GTE è presente il blu. Bischoff prosegue: «Un listello trasversale blu nella calandra, che corre fino ai gruppi ottici, conferisce un ulteriore tocco sportivo nell’ambito della mobilità elettrica Volkswagen».
Un'auto che va utilizzata con intelligenza: in città con motore esclusivamente elettrico e fuori con motore termico
Esternamente non troviamo altre grosse novità rispetto alla serie Golf, eccezion fatta per il doppio terminale di scarico, i cerchi di 18” (specifici per questa versione). La GTE è lunga 4270 mme larga quasi 1800 mm.
In conclusione
La Golf GTE, che coniuga la praticità dell'ibrido alle zero emissioni dell'elettrico, è un'auto che oseremmo dire senz'altro più “furba” delle più semplici auto ibride.
Si presterà a essere infatti una vettura ecologica da città con trazione esclusivamente elettrica con delle brevi deviazioni su autostrade e tangenziali, ma anche di trasformarsi in un'auto “tradizionale”, oppure fondere le due cose, ma in questo caso i vantaggi sui consumi sarebbero a nostro parere limitati. Grossi difetti non ne abbiamo riscontrati. Un plauso va alla ciclistica della vettura che è garanzia di un comportamento neutro in ogni circostanza, anche cercando di forzare il ritmo. Il controllo di stabilità svolge in maniera egregia il proprio lavoro.
La Golf GTE, come tutte le sorelle, vanta una precisione di inserimento in curva invidiabile, un'ottima direzionalità di percorrenza e stabilità, con un beccheggio e rollio ai minimi. Consigliamo questa vettura, come detto sopra, a chi ha bisogno di due vetture, una per i piccoli spostamenti urbani e una per il week-end e le vacanze. In questo caso, penalizzati, saranno solo i bagagli che non trovano a ospitarli un vano capiente, per via del pacco batterie che innalza il fondo del baule.
Infine è importante segnalarvi che tutti i proprietari di una Golf GTE potranno scaricare gratuitamente sul proprio smartphone l’app Volkswagen Car-Net e-Remote che consente di controllare funzioni e richiamare informazioni. E per concludere prima del prezzo, due indicazioni sui prezzi dei piani di manutenzione: Service Plan 4 anni fino a 40.000 km costa 830 euro, quella fino a 80.000 km invece 1160 euro.
Per concludere, come anticipato nel sommario, Golf GTE PLUG-IN Hybrid Dsg è in vendita a 37.900 euro chiavi in mano.
Pro
- Assetto e dinamicità
- Frenata potente e modulabile
- Possibilità trazione esclusivamente elettrica
Contro
- Capienza bagagliaio ridotta
- Design cruscotto
- Regolazione sedile meccanica
Maurizio Vettor
Volkswagen
Viale G.R. Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 865 579
https://www.volkswagen.it/it.html
Volkswagen
Viale G.R. Gumpert, 1
Verona
(VR) - Italia
800 865 579
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