Toyota C-HR nasce per combinare il look di una coupé nel corpo di un SUV e consumi da utilitaria: nel corso del nostro test abbiamo sfiorato un consumo di 23 km/l. Questo è possibile grazie alla tecnologia Toyota Hybrid Sinergy Drive. Ecco com'è e come è fatta nel nostro test prova
Toyota C-HR è certamente un'auto ricca di spunti interessanti: che piaccia o non piaccia il suo stile è molto personale ma allo stesso tempo il cuore ibrido che la spinge la rende unica nel panorama delle SUV compatte di segmento B/C. Un segmento molto affollato, in cui la Coupé High Ride (coupè a guida rialzata) messa a punto dalla Casa giapponese sta ottenendo ottimi risultati, anche grazie a dimensioni che sono perfettamente in linea con le esigenze della clientela.
Un mix vincente, calcolato in ogni minimo dettaglio per piacere e farsi notare, anche da chi guarda di buon occhio l'impatto ambientale ed il contenimento dei costi: grazie alla sua power-unit ibrida, infatti, la C-HR fornisce i suoi 122 CV di potenza combinando un motore elettrico ad uno termico da 1.8 litri aspirato attraverso una trasmissione e-cvt studiata per far rendere al meglio le due unità attraverso uno specifico controllo elettronico HSD messo a punto dalla Casa giapponese.
Lunga 436 cm, larga 180 ed alta 157, C-HR è costruita sulla piattaforma TNGA (Toyota New Global Architecture) sulla quale sono costruite anche la nuova generazione di Auris che arriverà in concessionaria e la Prius. Una piattaforma che non significa solamente "ferro" ma anche tecnologia di sicurezza e appunto il powertrain ibrido che è comune a tutti i modelli.
Una vettura molto completa, che vanta assistenti alla guida di level 2 (lane assist attivo, controllo angolo cieco specchietto, cruise control adattivo etc.) cinque posti ed un bagagliaio da 377 litri. Presente anche un sistema multimediale relativamente avanzato (schermo da 8") visto che mancano nella dotazione Apple Carplay ed Android Auto.
Tra i motori disponibili, oltre all'ibrido da 122 CV non ci sono unità a gasolio ma un 1.2 turbo benzina da 116 cv disponibile con cambio manuale a sei marce o trasmissione automatica CVT. Per questa unità Toyota ha sviluppato anche un sistema di trazione integrale in grado di rendere C-HR interessante anche per chi vive in campagna o nelle zone montane.
Come dicevamo all'inizio la C-HR è una vettura molto speciale in termini di estetica: ha uno stile "robotico" ma allo stesso tempo è evidente una forte ricerca nelle proporzioni e nella cura per il dettaglio. E' moderna, si fa notare ma senza troppi eccessi. E' un prodotto certamente riuscito e le vendite, soprattutto al pubblico femminile, confermano questo elemento.
Com'è dentro
Gli interni della C-HR hanno due volti: il primo, che si rispecchia nella zona anteriore e nel bagagliaio, è perfettamente in linea con le esigenze di questa vettura: c'è molto spazio, si siede in posizione rialzata ed il bagagliaio è in linea con le esigenze di un SUV compatta come la Coupé High Ride.
Discorso completamente opposto per chi siede dietro: di spazio ce n'è in abbondanza, visto il lungo passo assicurato dalla piattaforma TNGA, ma la ridotta superficie vetrata necessaria per la linea sportiva rende difficile la vita a chi soffre di claustrofobia: c'è poca luce e si vede poco fuori.
In termini di tecnologia C-HR non offre la strumentazione completamente digitale, ma un efficace misto analogico, mentre per quanto riguarda il sistema multimediale c'è da dire che è sì molto completo ma pecca nella mancanza di elementi oggi utili come Apple Carplay o Android Auto. Peccato.
Come si guida
Come per gli interni anche alla guida la nuova C-HR ha due volti: il primo, quello di un'auto comoda e rilassante, completamente automatica, in grado di avere prestazioni interessanti grazie ai 122 CV della sua variante ibrida.
L'altro, quello che viene apprezzato meno da parte di chi guida per la prima volta la tecnologia ibrida, è quella di un quattro cilindri estremamente rumoroso nel momento in cui si va a cercare con insistenza la massima prestazione. E questo è dettato dalla presenza di un cambio che in realtà cambio non è.
L'e-cvt, infatti, è un sistema che sulle prime spiazza: non è un vero cambio ma una sorta di differenziale che gestisce la "velocità" dei due motori restituendo un valore di coppia al differenziale che muove più o meno velocemente la vettura. E' un sistema semplice ed allo stesso tempo estremamente efficiente ma non esente da difetti: quando si va a richiedere la massima prestazione, infatti, la vettura diventa molto rumorosa perché il quattro cilindri sale di giri e ci resta finchè la richiesta di accelerazione non è completata. Poi tutto torna nella quiete, un silenzio quasi da vettura elettrica.
La vera verità è che nonostante la piattaforma TNGA sia molto a punto in termini di guidabilità e di comfort, segno che il progetto è ben fatto, la C-HR non è una vettura sportiva e di fatto non lo vuole nemmeno essere: per lei è "figo" fare 18 km/litro di media con punte che vanno a 23/24 km/litro in città. Questo è il motivo per cui nasce, andando a combinare quest'anima votata al risparmio (ed all'ecologia) con un look decisamente più sportivo in relazione al segmento di appartenenza.
Un mix al quale bisogna abituarsi sfruttando al meglio il potenziale di quello che si ha a disposizione: con la C-HR, come del resto su tutte le ibride Toyota, è inutile puntare sulla prestazione assoluta ma bisogna cambiare stile di guida cercando una guida più fluida, morbida, comunque molto efficace. Se si riesce a fare questo step il pacchetto tecnico restituisce consumi molto bassi ed una guida molto fluida, comoda rilassata.
In conclusione
Un progetto, quello della piattaforma TNGA, molto avanzato e che C-HR sfrutta nella migliore delle maniere andando a conquistare il mercato con forme ricercate e soluzioni tecniche che permettono di risparmiare effettivamente molto carburante. Ha i suoi difetti, se usato male l'e-cvt diventa fastidioso, ma se si impara a guidarla regala enormi soddisfazioni. Gli anglofoni direbbero: it's up to you, ovvero dipende da te, ed in questo caso il volto della C-HR dipende proprio da chi la guida.
Pregi e difetti
Pro
- consumi
- design
- ibrido a prezzo interessante
Contro
- dietro è claustrofobica
- l'ibrida non è 4x4
- qualche CV in più non guasterebbe
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