Suzuki Across 2020 | 98 km in elettrico per il SUV plug-in

  • Voto di Automoto.it 8.9 / 10
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Entra in listino a 58.900 euro la nuova Suzuki Across, vettura plugin hybrid che la casa di Hamamatsu condivide con Toyota. Un prodotto indubbiamente costoso ma in linea con le ultime tendenze dell'automotive che mirano ad unire le caratteristiche delle auto elettriche a quelle delle auto a benzina
23 settembre 2020

Con l’arrivo della nuova Suzuki A-Cross plugin hybrid si completa anche in Italia l’offerta ibrida del costruttore giapponese celebre non solo per le auto ma anche per i motori marini e le motociclette. Un brand globale, anche per numeri visto che è l’ottavo costruttore di auto al mondo dietro a Chevrolet e davanti a Kia, che da anni ha fatto la scelta di abbandonare i motori a gasolio per sposare la causa dell’ibrido leggero (mild) su tutta la gamma ed ora quella di un ibrido alla spina con caratteristiche importanti in termini di autonomia nella sola modalità elettrica: A-Cross, infatti, è in grado di percorrere fino a 98 km nel ciclo cittadino senza accendere il 4 cilindri a benzina (2.5 a ciclo Atkinson da 180 CV) facendo affidamento sui due motori elettrici di trazione di cui uno disposto davanti (134 kW) ed uno posteriore da 40 kW.

Un mix “letale” in termini di potenza perché il valore assoluto dichiarato è di 306 CV che permettono ad A-Cross di passare da 0 a 100 km/h in 6,0 secondi grazie anche alla presenza del sistema di trazione integrale, seppur simulato.

Lo schema tecnico della Across
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A ben guardarla i più esperti capiranno quasi immediatamente di essere di fronte ad qualcosa di diverso rispetto alla tradizione Suzuki: anzi, in qualche modo il fatto di rimarchiare le stesse auto condividendo piattaforme e motori con altri costruttori è qualcosa tipicamente nelle corde dell’azienda…(vedi Fiat Sedici vs Suzuki SX-4) anche se spesso sono i Suzuki a cedere le loro idee agli altri. In questo caso, facendo forza sul fatto che Toyota possiede il 5% di Suzuki e che la loro tecnologia ibrida alla spina sia decisamente avanti (è dalla Prius Plug-in che se ne parla) è stato scelto un processo contrario, che lato Toyota avevamo già visto con il vetture come GT-86 e Subaru BRZ. Con tutto che anche in Toyota non hanno mai disdegnato di farsi dare una mano, come nel caso dei motori diesel o della Suora A90 di origine BMW…

Insomma di Suzuki in questa macchina c’è realmente poco, anche se ad Hamamatsu hanno avuto l’accortezza di ridisegnare il frontale portando forme più morbide ed un look vagamente ispirato alle ultime produzioni: di certo la vista laterale non tradisce l’origine come il look del posteriore, che è sì cambiato ma rimane evidentemente ispirato al Toyota. 

Poco male perché la RAV4 non è per nulla una macchina fuori target tra i SUV del segmento D grazie a dimensioni di 464 cm di lunghezza sviluppati attorno ad un passo di 269 cm, che hanno permesso di fare spazio a cinque persone e 490 litri di bagagli. Una piattaforma, la TNGA-K, che ha permesso l’installazione del pacco batteria da 18,1 kWh sotto al pavimento senza rinunciare a nulla in termini di spazio: questo perché Toyota ha sviluppato questa soluzione sin dall’origine della piattaforma.

Across si ricarica in 5 ore
Across si ricarica in 5 ore

Strumentazione mista analogica-digitale, display generoso al centro della plancia con Apple CarPlay ed Android Auto, A-Cross ha tutto quello che serve in tema di aiuti alla guida (livello 2 pieno) ed è quindi in grado di gestire la distanza di sicurezza dal veicolo che precede con il Cruise control attivo, è in grado di attivare sistemi di frenata di emergenza per evitare impatti con ciclisti e pedoni oltre che con veicoli ma offre anche il mantenimento della carreggiata, il controllo dell’angolo cieco dello specchietto ed i fari con gestione attiva del fascio abbagliante. Non mancano nemmeno chicche come l’apertura del portellone con il piede che in Suzuki hanno battezzato simpaticamente come Apriti Sesamo.

Una vettura che ha davvero qualsiasi cosa in termini di tecnologia e di confort, anche se vissuto alla giapponese, costruita con materiali migliori rispetto alla tradizione Suzuki ma ancora distanti dal mondo del premium tedesco, in grado di viaggiare a 1,1 l/100 km di consumo con un livello di emissione di 22 g/km di CO2 nel ciclo WLTP. Numeri incredibili ottenibili solo con la batteria carica e per il tempo in cui la batteria ha energia al proprio interno. I tempi di ricarica vanno da un minimo di 5 ore ad un massimo di 9: non è pensata per essere una vera auto elettrica, con sistemi fast-charge pronti a far ripartire la corsa “al volo” ma piuttosto è un mezzo pensato per essere ricaricato a casa durante la notte.

In termini di guida la A-Cross ricorda in tutto e per tutto la RAV4 di Toyota anche se il maggior peso che si porta a “spasso” (2.015 kg in ordine di marcia) è un valore che è stato compensato con un assetto più rigido: questo significa che la vettura è più secca nei cambi di asfalto o sulle buche rispetto alla Toyota ibrida tradizionale pur senza risultare scomoda o spiacevole da guidare. Di certo non è una macchina sportiva nel comportamento, anche se i valori di accelerazione e ripresa sono notevoli, ma lo ripetiamo…non è una sportiva. E’ una family car con 306 CV ed una combinazione tra motore elettrico e termico che risolve definitivamente il classico effetto scooterone della tecnologia ibrida Toyota: il supporto del motore elettrico anteriore, unito a quello della propulsione da dietro fa lavorare meno e diversamente il cuore termico che continua però ad essere fondamentale quando la batteria agli ioni di litio scende vicino allo zero e la A-Cross torna a lavorare come una ibrida tradizionale: ovvero trasferendo ai motori elettrici l’energia recuperata in frenata o utilizzando il motore termico come una sorta di generatore. Ed è per questo che la funzione 4x4 non viene mai a mancare, nemmeno a batteria prossima allo zero.

Una macchina molto complessa, frutto di questa ultima ondata di regole che diversi continenti hanno introdotto per abbattere le emissioni di CO2, con l’aggravio di mega-multe milionarie per le Case che non riusciranno ad essere virtuose. Che poi il destino del mondo sia quello di essere salvato da un SUV plug-in è tutto da discutere: di certo quello che è possibile dire è che la A-Cross vanta un profilo ingegneristico di valore assoluto per come è in grado di far convivere tecnologie diverse sotto lo stesso cofano chiedendo all’utente la solita benzina ed una presa di corrente durante la notte. 58.900 euro il prezzo di listino, salato come tutte le plug-in hybrid, che diventano 47.900 con incentivi rottamazione e sconto Suzuki.

Da Moto.it

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