Subaru Forester 2.0i-L Exclusive

Il concetto di SUV compatto è ormai entrato a far parte del linguaggio della maggior parte dei costruttori automobilistici. Negli ultimi anni infatti, dopo il boom iniziale degli Sport Utility Vehicle full size di grandi dimensioni (vedi VW Touareg, Volvo XC90, Audi Q7, BMW X5, Kia Sorento, Mercedes-Benz Classe M ecc.), i clienti hanno incominciato a rivolgersi verso modelli di dimensioni sempre più ridotte, capaci di garantire in ogni caso elevati livelli di confort e alti standard di sicurezza, ma al tempo stesso in grado di dimostrarsi molto più versatili e pratici da utilizzare nel caotico traffico cittadino.

Subaru ci ha visto lungo

Tra i costruttori d'auto però c'era chi ci aveva visto giusto già molto tempo prima dell'arrivo della “moda” dei SUV compatti, proponendo sul mercato un modello destinato ad anticipare i tempi e a segnare la strada. In questo caso stiamo parlando di Subaru che con il lancio della Forester, avvenuto nell'ormai lontano 1997, si è dimostrato senza dubbio uno dei primi costruttori ad elaborare il concetto di SUV di piccole dimensioni, confortevole e sicuro, ma anche sempre efficace in fuoristrada e in condizioni meteo avverse (pioggia, neve, fango, ecc.).

Oggi la Subaru Forester è giunta ormai alla quarta generazione ed è diventata un'auto matura e collaudata, nonché il modello delle Pleiadi più venduto in Italia, che ora non è più sola (o quasi) come avveniva un tempo e che quindi se la deve vedere con numerose ed agguerrite competitor, a partire da VW Tiguan, Kia Sportage, Hyundai ix35, Nissan Qashqai e Mazda CX-5.

Focus sulla 2.0i a benzina

Dopo il primo contatto, avvenuto in occasione della presentazione stampa, ora abbiamo avuto modo di mettere alla prova a lungo la nuova Forester, in particolare la versione 2.0i a benzina, equipaggiata con l'immancabile quattro cilindri boxer, nella versione top di gamma Exclusive, che in Italia viene offerta a 37.390 euro (il prezzo d'attacco della Forester 2.0i è fissato a quota 29.900 euro).

Dal vivo: com'è fuori

La Forester di nuova generazione, nella configurazione standard come quella protagonista della nostra prova (a listino è disponibile anche una versione Dynamic con dettagli esterni più sportivi), mette in mostra un design che reinterpreta il linguaggio stilistico del modello precedente, facendo però maggiormente ricorso alla linea tesa e alle forme squadrate. Il risultato è una vettura dal look più incisivo che in passato, che riscopre il piacere di sottolineare con maggior forza la sua anima off-road, grazie a forme più nette e una conformazione che ricorda quella tipica dei fuoristrada. Gli accoppiamenti di carrozzeria sono quasi sempre rigorosi, mentre non ci hanno troppo convinto solamente alcune saldature lasciate troppo in vista, come quelle che non si possono fare a meno di notare quando si apre il tettuccio panoramico in vetro (opzionale).

Dal vivo: com'è dentro

I designer giapponesi all'interno della Forester sono rimasti fedeli allo stile Subaru, realizzando una plancia che fa della razionalità la sua vera essenza, con uno stile caro ai gusti degli automobilisti del Sol Levante. Ogni componente è studiato per essere pratico ed intuitivo da utilizzare, mentre esigenze di tipo puramente estetico cedono tranquillamente il posto a soluzioni che badano al sodo ed alla concretezza.

Il punto di forza di questo abitacolo rimane in ogni caso l'incredibile ariosità che si respira non appena ci si mette a sedere, merito senza dubbio del tetto panoramico in vetro della versione Exclusive, che peraltro regala una piacevole luminosità all'interno, ma in generale della generosa volumetria generale, come dimostra l'ampio spazio tra il tetto e la testa dei passeggeri. I materiali sono di buona qualità, compresa la pelle dei sedili offerta sulla versione Exclusive, così come gli assemblaggi che non rivelano punti di imprecisione, mentre una nota va riservata al computer di bordo con display multifunzione MFD, veramente ricco di informazioni (consumo medio e istantaneo, autonomia, velocità media, orologio, calendario ecc.) ma davvero troppo complicato da utilizzare, anche per la presenza di tasti di controllo piccoli che non ne facilitano l'utilizzo. Inoltre in particolari condizione di luce, il piccolo display non appare sempre facilmente leggibile.

Il grande display da 6,1 pollici del sistema multimediale, di serie su Exclusive, che include il navigatore oltre ai colelgamenti Aux-In, USB e Bluetooth, si rivela invece sufficientemente ampio ed è piuttosto semplice da utilizzare ed efficace nel condurre a destinazione, anche se l'interfaccia grafica non è delle più moderne. Il volante merita alcune osservazioni dal momento che mette a disposizione del guidatore pratici tasti multifunzione, che però si rivelano un po' troppi, con il rischio di confondere e di distrarre eccessivamente il guidatore. Con un po' di tempo e pratica la situazione migliora nettamente, ma forse sarebbe stato meglio condensare alcune funzioni in un numero inferiore di comandi.

Ora è lunga più di 4 metri e mezzo

La Subaru Forester di nuova generazione è lunga 460 cm, larga 180 ed alta 174, con un passo abbondante pari a 264 cm, mentre il peso non è di certo indifferente, complice anche la presenta della trazione integrale Symmetrical AWD di serie su tutte le versioni, fermando l'ago della bilancia tra i 1.477 e i 1.613 kg a secondo delle motorizzazioni.

All'anteriore la nuova Forester adotta una sospensione a montanti indipendenti di tipo MacPherson, mentre al posteriore si nota un classico schema con sospensione a doppio braccio oscillante. Indipendentemente dalla versione la nuova Forester dispone di due dischi freno ventilati all'avantreno e di due non ventilati al retrotreno, ad eccezione delle versioni turbo benzina Dynamic e diesel Exclusive e Dynamic (non il nostro caso quindi), che prevedono quattro dischi autoventilanti. La versione Exclusive protagonista della nostra prova monta cerchi in lega leggera da 17 pollici, abbinati a pneumatici 225/60, mentre lo sterzo di serve di una servoassistenza elettrica, che risulta più efficiente del 2% in termini di consumi, ma anche più leggera e meno ingombrante.

Sicurezza: non manca nulla

Per quanto riguarda la dotazione in termini di sicurezza la Forester oggi può contare su un equipaggiamento completo, che ha permesso di ottenere le ambite 5 stelle nei severi test Euro NCAP. Tutti i modelli sono equipaggiati di serie con 7 airbag, tra cui spicca quello per le ginocchia del guidatore, oltre a ESP, ABS e VDC, un sistema di controllo di stabilità del veicolo studiato per assicurare stabilità di marcia longitudinale in frenata ed in accelerazione, ma anche per limitare i fenomeni di sottosterzo e sovrasterzo. In caso di strade fangose o innevate si può limitare l'intervento del VDC sul controllo della coppia motrice premendo semplicemente un pulsante, mentre lo stato operativo del VDC può essere monitorato sul dispaly MFD.

E' comodissima

La Forester è una vettura ideale per viaggiare, anche quando si è numerosi. I sedili anteriori, regolabili anche in altezza, offrono infatti un elevato livello di confort e permettono ai passeggeri di assumere una posizioni di guida particolarmente rialzata, che si rivela l'ideale per affrontare lunghi viaggi e che trasmette un senso di grande sicurezza. La sensazione che si avverte è quella di dominare letteralmente la strada, mentre la triangolazione che si va ad assumere è quella tipica di una vettura alta, con le ginocchia molto piegate e il volante leggermente inclinato.

I due passeggeri posteriori però non devono andare incontro a grandi rinunce dal momento che hanno a disposizione molto spazio per le gambe, mentre il terzo non ha l'ingombro del tunnel, ma deve fare i conti con uno schienale più ristretto e soprattutto meno confortevole. Il divanetto posteriore inoltre permette di regolare l'inclinazione dello schienale in due diverse posizioni, una soluzioni rara su auto di questo segmento, ma molto utile nel caso di viaggi molto impegnativi.

Visbilità eccellente, bagagliaio ampio e ben sfruttabile

La Forester conferma la sua natura di viaggiatrice anche per merito di un bagagliaio capiente, che raggiunge i 450 litri di capacità, ma soprattutto molto ben sfruttabile, anche per merito della notevole altezza del tetto. Molto pratica la possibilità di abbattere i sedili posteriori premendo un singolo tasto, che permette di raggiungere una capacità di carico pari a 1.300 litri, così come abbiamo trovato molto comodo il portellone con apertura e chiusura automatica (di serie su Exclusive). La visibilità della Forester è davvero ottima in tutte le direzioni, grazie alle ampie superfici vetrate e alle mai eccessive dimensioni dei montanti, ma in ogni caso ci è sembrata davvero utile la retrocamera posteriore, che trasmette le immagini in retromarcia sul display centrale e che rende molto più agevoli le manovre di parcheggio di una vettura piuttosto alta da terra.

Un benzina (anche a GPL) e un diesel: naturalmente boxer

La gamma motorizzazioni per il mercato italiano prevede motori a quattro cilindri boxer da 2.0 litri sia benzina che diesel. L'unità d'ingresso è il 2.0i a benzina aspirato da 150 CV e , disponibile ora anche in versione BI-Fuel benzina+GPL, affiancato dal più prestazionale 2.0 XT turbo da 241 CV, disponibile in Italia solo in abbinamento al cambio automatico CVT. Chi dovesse preferire il gasolio invece può optare per il boxer diesel sempre da 2.0 litri in grado di produrre 147 CV. Tutte le motorizzazioni, ad esclusione del 2.0 turbo, sono abbinate ad un classico cambio manuale frazionato a sei rapporti.

2.0i

Il motore è protagonista della nostra prova è il classico boxer aspirato a quattro cilindri da 2.0 litri in grado di erogare 150 CV a 6.200 giri/min e di scaricare sulle quattro ruote motrici 198 Nm a 4.200 giri/min. Questa unità permette alla Forester di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in 10,6 secondi e di fermare l'ago del tachimetro a 190 km/h, mentre i consumi medi dichiarati parlano di un valore pari a 6,9 l/100 km nel ciclo combinati, con le emissioni che non superano la soglia dei 160 g/km.

Sistema Symmetrical AWD: ora c'è tanta elettronica

Tutte le versioni della Forester sono dotate di trazione integrale Symmetrical AWD. Nel modello con cambio manuale, come nel caso di quello utilizzato nella nostra prova, il sistema si avvale di un giunto viscoso e di un differenziale centrale. In condizioni normali la ripartizione della coppia ha un rapporto 50:50 tra anteriore e posteriore. Quando invece il sistema rileva perdita di aderenza all'anteriore, la motricità viene ripartita con un rapporto 60:40, cosa che avviene anche in altre particolari condizioni, in base alla velocità di marcia, del grado di sterzata o della pendenza di una salita. Per di più la trazione Symmetrical AWD è in grado di modificare la distribuzione della coppia motrice nel caso in cui ci si trovi a perdere la traiettoria impostata in curva, in modo da aiutare a far rientrare la direzione di marcia della Forester in quella prescritta dall'angolazione assunta dal volante.

SI-Drive

La Forester è dotata anche della tecnologia SI-Drive, che permette di variare la risposta della vettura selezionando diverse modalità di guida direttamente dall'apposito comando al volante. Attraverso l'elettronica di gestione l'SI-Drive mette a disposizione sull'esemplare in prova due diverse modalità denominate Intelligent e Sport (una terza modalità Sport# è riservata ai modelli con cambio automatico Lineartronic CVT). In modalità Intelligent, che si attiva in automatico ad ogni avvio del motore, la risposta del motore all'acceleratore è molto graduale, al fine di garantire una marcia più fluida ed un risparmio energetico maggiore, mentre il veicolo si dimostra più facile da gestire su strade innevate o superfici scivolose. Questa modalità viene attivata di default ad ogni avviamento del motore. Attivando Sport invece il motore risponde in maniera lineare all'azionamento dell'acceleratore e quindi le prestazioni ed i consumi vengono influenzati di conseguenza.

Al volante: le nostre impressioni di guida 

Saliamo a bordo della Forester senza il bisogno di tirare le chiavi fuori dalle tasche grazie al sistema keyless. Premiamo il tasto start e quasi non ci accorgiamo che il motore ha già preso vita, se non per l'indicatore del contagiri che si anima improvvisamente. Il quattro cilindri boxer mette in mostra tutte le sue doti in termini non solo di estrema silenziosità, ma soprattutto di totale assenza di vibrazioni, merito dell'architettura stessa a cilindri contrapposti che garantisce un'ottima bilanciatura del propulsore.

Ingraniamo la prima e partiamo. Bastano poche centinaia i metri per comprendere l'indole della Forester, che si rivela fin da subito un'auto che fa del confort e della facilità di guida i suoi veri punti forza.  Immersi in una silenziosità quasi surreale per un'auto di queste dimensioni, ci muoviamo per la città scoprendo che il 4 cilindri boxer va mantenuto sempre intorno o, meglio ancora, sopra ai 2.000 giri/min se si vuole avere un po' di quello spunto fondamentale per muoversi con agilità nel traffico cittadino. Sotto a questo regime infatti il 2.0 litri a benzina e si è dimostrato po' fiacco e la mancanza di un turbo, (disponibile invece sulla versione XT da 241 CV) si sente tutta. 

Nasce per viaggiare, godendosi il tragitto

Il pane di questo motore quindi si dimostrano i viaggi a velocità costante lungo autostrade e strade a scorrimento veloce dove si lascia apprezzare per la sua fluidità e assoluta silenziosità. Solo quando ci si avvicina a velocità prossime ai 130 km/h i fruscii aerodinamici, complici l'altezza e l'ampia sezione frontale, diventano troppo invasivi all'interno dell'abitcaolo. I 150 CV si sentono dal primo all'ultimo solo quando si gioca a premere fino in fondo il pedale dell'acceleratore. In termini assoluti i CV non mancano, ma l'assenza di un turbo e soprattutto il peso della vettura che si aggira intorno ad una tonnellata e mezza, si fanno sentire in fase di accelerazione. Meglio guidare guidare quindi con un occhio di riguardo ai consumi, senza fretta e godendosi il tragitto. In questo modo il motore si dimostra davvero piacevole e sufficientemente elastico. Lo dimostra il fatto che non è necessario continuare ad intervenire con la leva del sei marce manuale, che presenta innesti precisi, ma offre un'escurione abbastanza lunga, che non regala un grande feeling di guida.

La taratura delle sospensioni va di pari passo con l'indole del motore e si rivela quindi ottimale per un utilizzo in modalità "passeggio", assorbendo anche le asperità del terreno più dure e aspre da digerire e regalando a tutti i passeggeri, compresi quelli posteriori, un viaggio immersi nella comodità. Le cose cambiano se si forza eccessivamente il ritmo. In questo caso il peso della vettura inizia a farsi sentire nei cambi di direzione e i fenomeni di rollio e beccheggio non sono del tutto estranei. In ogni caso, come abbiamo visto, la SUV delle Pleiadi non nasce per essere portata al limite, ma piuttosto per viaggiare  in tutta tranquillità. Nienta da dire invece sul comportamento in fuoristrada, che non lascia spazio a tentennamenti. La Forester, merito anche di un'elettronica raffinata, che interviene sempre al momento giusto e in maniera immediata, non mette mai in difficoltà mentre si affrontano strade bianche, percorsi in fuoristrada e pendenze in sterrato mediamente impegnative.

Consumi

Alla voce consumi la Forester è riuscita ad eguagliare il consumo medio dichiarato (6,9 l/100 km) solo in autostrada, dove a velocità di codice costanti si riescono a registrare i 7,0 l/100 km. Con l'utilizzo cittadino invece i consumi salgono, così che si sono attestati mediamente, per tutto l'arco della nostra prova, intorno ai 9,8 l/100 km. A questo proposito occorre sottolineare che la motorizzazione 2.0i a benzina protagonista della nostra prova si dimostra più adatta nel nostro Paese nel caso in cui venga scelta nella variante BI-fuel benzina+GPL (2.020 euro in più rispetto alla versione solo a benzina), già disponibile da alcuni mesi.

Conclusioni

La Subaru Forester si rivela un'auto che reinterpreta al meglio l'esperienza maturata nel campo dei SUV compatti dalla Casa delle Pleiadi, che oggi offre sul mercato non più solo un'auto robusta ed affidabile, anche in fuoristrada, ma anche tecnologica e sofisticata, che fa dello spazio a bordo e del confort di viaggio i suoi veri punti di forza. Il motore boxer a benzina da 2.0 litri è un vero gioiellino, ma per ragioni di costi di mantenimento in Italia è preferibile sceglierlo nella versione BI-Fuel a GPL. Per chi fa tanta strada rimane comunque più valida la scelta del boxer diesel da 2.0 litri da 147 CV. Per quanto riguarda gli allestimenti la versione top di gamma Exclusive protagonista della nostra prova è davvero completissima, ma il prezzo ne risente (37.390 euro). Si dimostra quindi una valida scelta la versione intermedia Trend, che ad un prezzo decisamente inferiore (32.790 euro) offre comunque già tutto quello che serve in termini di confort e sicurezza.

Pregi

- Spaziosità abitacolo

- Silensiosità motore boxer 2.0i  

- Confort

Difetti

- Motore boxer 2.0i un po' spento sotto ai 2.000 giri/min

- Fruscii aerodinamici intorno ai 130 km/h

- Alcune finiture potrebbero essere più curate