Seat Leon

Seat Leon
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Sportività trasversale!
11 ottobre 2006

Se un buon titolo dovrebbe riassumere in pochissime parole il senso di un articolo – e nel nostro caso addirittura lo spirito di un’auto – quello che abbiamo scelto ci sembra davvero il più azzeccato per la seat Leon 2.0 FSI. Sportiva, la vettura spagnola, lo è davvero: nel comportamento stradale e nella risposta generosa del suo propulsore, ma anche nelle linee della carrozzeria, estremamente dinamiche e ricche di suggestioni. Ma Leon non è una sportiva “dura e pura”, e nemmeno una berlinetta ad alte prestazione: per i fan di questa categoria, restando in casa Seat, ci sono già le versioni FR e Cupra. Piuttosto, è una vettura in grado di mettere la propria garbata sportività a disposizione di un pubblico il più ampio possibile, grazie ad un prezzo competitivo e un abitacolo generoso in termini di spazio interno. Insomma, una vettura sportiveggiante per (quasi) tutte le tasche e (quasi) tutte le esigenze. E proprio questo, a ben guardare, è il merito più grande della Leon 2.0 FSI perché di vetture con queste caratteristiche non ce ne sono poi tante in circolazione…

Ricca di personalità
Lunga 4.315 mm, larga 1.768 e alta 1.458, la Leon inizia a sedurre già ferma, perché le sue linee – per quanto diventate ormai familiari – continuano a incantare, con quel gioco sapiente curve, il frontale aggressivo, il padiglione sfuggente, il parabrezza inclinato come in una gran turismo all’italiana e la nervatura curvilinea che percorre tutta la fiancata collegandola al frontale e conferendo all’insieme una sensazione di grande coesione e dinamismo.

Una cura dei dettagli insolita piuttosto in una vettura di questo segmento e testimoniata anche da altri dettagli, cole l’accenno di spoiler sulla sommità del lunotto e il doppio terminale di scarico che a motore acceso emette una sonorità particolarmente gradevole e insperata, dal momento che non siamo di fronte all’allestimento più sportivo della gamma.

 

Abitacolo spazioso con quale rinuncia
Generalmente la sportività non va molto d’accordo con l’abitabilità interna, ma la Leon sembra fatta apposta per smentire questo luogo comune, perché il suo abitacolo appare spazioso e molto luminoso, grazie al parabrezza di dimensioni davvero extra large. I passeggeri anteriori godono di ampia libertà di movimento e anche chi siede dietro non può lamentarsi, con qualche limite in altezza solo per i passeggeri che superano il metro e ottanta. Valida anche la capacità di carico, pari a 340 litri con la possibilità di arrivare a 656 abbattendo il divano posteriore.

Da dieci e lode il posto guida, che può realmente essere cucito su misura per qualsiasi corporatura o preferenza. Il volante è regolabile in altezza e in profondità e anche il sedile offre un’ampia possibilità di personalizzazione, al punto che sulla Leon si può guidare con un assetto da monovolume, con la seduta rialzata (tanto lo spazio in altezza davanti è sorprendentemente ampio), oppure con il sedile in basso, le gambe distese e il volante perfettamente verticale, per chi andando in ufficio vuole sentirsi come Gabriele Tarquini in una gara del Mondiale Turismo…

Tutto bene quindi? Quasi, perché se la strumentazione è completa e ben leggibile e la console centrale ripropone la razionalità tipica delle vetture del Gruppo VW, qualche piccolo neo c’è. Tanto per cominciare, la collocazione dei comandi degli specchietti elettrici, dietro la leva del cambio anziché nel bracciolo della portiera sinistra, come è consuetudine. Niente di grave, comunque: basta sapere dove mettere le mani.

Più deludenti, invece, i materiali utilizzati: le plastiche usate non sono particolarmente attraenti, né alla vista né al tatto, e il trattamento di superficie di molte parti che ricorda vagamente la fibra di carbonio non appare convincente.

 

Anche i sedili, perfetti per ergonomia – con quelli anteriori particolarmente profilati – cadono un po’ sul disegno scelto per il tessuto, che almeno nell’esemplare in prova presentata una quadrettatura di gusto molto… tedesco.

Certo, la Leon come vedremo costa meno di una Golf – tanto per restare in famiglia – ma resta l’impressione che un po’ di attenzione in più si sarebbe potuto realizzare un abitacolo più gratificante anche da questo punto di vista.

Tanta coppia e consumi sotto controllo
Del tutto esente da critiche invece ci è apparso il comportamento dinamico della vettura, a partire dal propulsore: il quattro cilindri di 2.0 litri aspirato con sistema di iniezione diretta della benzina FSI eroga 150 CV a 6.000 giri e 200 Nm di coppia massima a 3.500 giri. Soprattutto la coppia costituisce un valore di eccellenza per la categoria e al volante i suoi benefici sono evidenti, consentendo alla vettura riprese rapide e una guida sempre rilassata, non dovendo ricorrere continuamente al cambio, nemmeno in città. Piaceri più da turbodiesel, abbinati però ai vantaggi tipici dei propulsori a benzina: una sonorità gratificante in fase di accelerazione, la possibilità di prodursi in allunghi che non si infrangono immediatamente contro il limitatore e un’ottima silenziosità a vettura ferma.

Il tutto senza doversi fermare troppo spesso al distributore di benzina, dal momento che grazie anche all’iniezione diretta la Casa dichiara una percorrenza di 11,3 l/100 km in città, 6,4 nei percorsi extraurbani e 8,2 nel ciclo combinato. Certo i valori dei migliori turbodiesel sono ancora lontani, ma se il vostro chilometraggio annuo non è quello di un rappresentante di commercio potrebbe valere la pena puntare su questo 2.0 FSI piuttosto, con benefici appena elencati, piuttosto che sul motore a gasolio.

 

Rolla ma non molla
Fin qui le prestazioni e i consumi, ma cosa succede quando arriva una curva? Succede che la Leon dà il meglio di sì, grazie ad un sottosterzo molto contenuto (emerge solo quando si esagera davvero, ma a quel punto serve anche a infondere una maggiore sicurezza) e un appoggio sempre sicuro. Certo il rollio è piuttosto marcato, ma va ricordato che non siamo di fronte né alla versione FR né tanto meno alla più estrema Cupra. La vettura del nostro test presentava infatti l’allestimento Stylance, più improntato al comfort che alla sportività.

Note positive anche da sterzo e cambio manuale a sei rapporti: il primo presenta una buona precisione, il secondo si fa apprezzare per la sua manovrabilità.

Prezzo competitivo
La seat Leon 2.0 FSI Stylance protagonista della nostra prova costa 20.045 euro, con una dotazione che comprende tra le altre cose sei airbag (anteriori, laterali e a tendina), ABS, controllo della trazione, climatizzatore, radio con lettore cd ed mp3, quattro alzacristalli elettrici, cerchi in lega da 16 pollici, computer di bordo e fari fendinebbia. Una dotazione completa che ha un unico neo, abbastanza inspiegabile: l’ESP si paga a parte, e non poco (487 euro).
Con questo prezzo si colloca il linea con due concorrenti dirette come l’Opel Corsa 1.8 16v (20.700 euro) e la Renault Megane 2.0 16v Luxe (20.600 euro) e ben al di sotto della VW Golf equipaggiata con lo stesso propulsore (22.785 euro).

Pregi:
- design accattivante
- comportamento stradale convincente
- il 2.0 FSI è ricco di coppia e consuma il giusto

Da rivedere:
- materiali e finiture interne migliorabili
- l’ESP è un optional a pagamento

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  • Prezzo da 26.600
    a 34.950 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 437 cm
  • Larghezza 180 cm
  • Altezza da 144
    a 146 cm
  • Bagagliaio 380 dm3
  • Peso da 1.344
    a 1.455 Kg
  • Carrozzeria Berlina
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