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L'idea di poter coprire i 507 km che dividono Verona da Roma con meno di 20 euro di carburante non è certamente un sogno ma una realtà quando si parla di vetture alimentate a metano. Un segmento, quest'ultimo, in lenta ma costante espansione ed in cui Seat ha deciso di investire molto con il lancio della nuova Leon TGI, che si presenterà in concessionaria il prossimo febbraio ad un prezzo di 22.780 euro nell'allestimento Style.
Il metano c'è ma non si vede
La TGI non è una normale Leon a benzina convertita a metano ma è una vettura preparata in ogni dettaglio per ospitare la seconda alimentazione. Questo significa che la bocchetta del rifornimento è affiancata a quella della benzina (e nascosta dal classico sportellino) o che per conoscere l'autonomia residua non occorre ricorrere a stime basate per lo più sull'esperienza del guidatore: nel quadro strumenti, al posto della temperatura dell'acqua, Seat ha scelto di integrare un indicatore di livello anche per il metano ed, allo stesso tempo, ha introdotto una nuova schermata sul display del computer di bordo in cui viene dichiarata l'autonomia residua totale oltre che quella della singola tipologia di carburante.
110 CV per il 1.4 TSI
Una vera vettura a metano, insomma, spinta da un motore sovralimentato anch'esso rivisto e corretto per supportare al meglio le diverse caratteristiche del metano pur "digerendo" senza battere ciglio anche la più nobile benzina: 110 CV a 4.800 giri contro i 122 a 5.000 della versione standard, il 1.4 TGI offre lo stesso valore di coppia del 1.4 TSI (200 Nm a 1.500 giri contro i 1.400 del TSI), un'autonomia leggermente più limitata a benzina (900 km contro 960) e prestazioni ovviamente inferiori: dai 202 km/h della TSI si scende a 194 km/h e da 9,3 secondi sullo 0-100 km/h si passa ad un più lento 10,9 secondi.
Elementi che interessano sicuramente meno i grandi chilometristi, che troveranno invece interessante il valore d'autonomia che si può ottenere combinando il potenziale delle due alimentazioni: 1.300 km tondi tondi a fronte di un valore di emissione medio di 94 g/km (Euro6) contro i 120 del TSI che viene omologato come Euro5+.
Bagagliaio: scende da 380 a 275 litri
Lunga 4.263 mm, larga 1.816 ed alta 1.459, la Leon TGI a metano conserva quasi del tutto inalterato l'abitacolo delle versioni ad alimentazione singola: la bombola da 15 kg, infatti, prende il posto della ruota di scorta andando a sconfinare nel bagagliaio che perde 105 litri passando da 380 a 275 pur mantenendo la possibilità di essere ampliato fino a 595 litri abbattendo progressivamente (60/40) gli schienali posteriori.
Un solo allestimento
La dotazione dell'allestimento Style propone i cerchi in lega da 16”, volante e leva del cambio in pelle, bluetooth e cruise control. Non mancano il sistema di ausilio alla partenza in salita, i fari fendinebbia con funzione cornering, il bracciolo anteriore, il sistema audio touchscreen con bluetooth integrato, mentre i cerchi da 17" (350 euro) e le luci diurne a led (1.190 euro) ed i sensori di parcheggio posteriori (280 euro) o anteriori e posteriori con sistema di visualizzazione della manovra (460 euro) rimangono opzionali.
Dal vivo: com'é fuori
Distinguere la nuova Seat Leon TGI dalle altre Leon in allestimento è praticamente impossibile: le uniche differenze, infatti, si limitano alla scritta TGI che a Martorell viene applicata sul portellone posteriore. Null'altro. Un plus, quello dell'omogeneità estetica, che mette le versioni a metano nella condizione di competere ad armi pari con le motorizzazioni diesel d'accesso seppur a parità di allestimento, visto che la doppia alimentazione sarà disponibile solamente con il pur apprezzatissimo allestimento Style.
Non ci saranno, dunque, versioni base né allestimenti Business, ma tramite la lista degli optional sarà comunque possibile, ad esempio, completare l'estetica della Leon con le luci diurne a led, che caratterizzano in modo inequivocabile e piacevole il look della segmento C spagnola.
Dal vivo: com'é dentro
Come già verificato nel corso delle altre prove su strada della terza generazione, l'arredamento della nuova Leon non stupisce per fantasia o per soluzioni architettoniche particolarmente estrose. L'ambiente è tendenzialmente minimalista ma non si fa mancare nulla in termini di ergonomia ma soprattutto di tecnologia, soprattutto se si sceglie di investire altri 650 euro e dotando la vettura di un sistema di navigazione ed infotainment che implementa le numerose informazioni provenienti dal computer di bordo.
“Tanto dentro quanto fuori è difficile comprendere se davvero ci si trovi o meno a bordo di una Leon a metano: per capirlo non rimane che notare la presenza del doppio indicatore di livello carburante integrato nella grafica digitale del quadro strumenti”
Tanto dentro quanto fuori è difficile comprendere se davvero ci si trovi o meno a bordo di una Leon a metano: per capirlo non rimane che notare la presenza del doppio indicatore di livello carburante integrato nella grafica digitale del quadro strumenti oppure aprire il vano bagagli posteriore e notare la presenza di un pavimento rialzato che limita la capienza di un centinaio di litri: nulla di così penalizzante nella vita quotidiana, in particolar modo se si sceglierà la versione ST (la station wagon), anche se la cosa può rappresentare un limite quando si sceglie di affrontare un weekend fuoriporta con qualche bagaglio in più.
Su strada
Su strada la nuova Leon TGI non risulta particolarmente differente rispetto alle versioni 1.4 TSI "tradizionali": solo i più attenti, infatti, coglieranno la leggera differenza prestazionale derivante dal peso superiore e dall'assenza di quei 10 CV sacrificati sull'altare dell'affidabilità e dell'armonia di funzionamento a metano.
Il lavoro di tuning dei tecnici Seat, infatti, è stato davvero puntiglioso e grazie al nuovo assetto del retrotreno - leggermente più ridido per compensare il peso delle bombole - ed alla generosità del quattro cilindri da 1.4 litri la guida della Leon rimane sufficientemente brillante ma soprattutto molto armoniosa. Non si notano buchi di erogazione e per nessun motivo si scende a compromessi nell'uso del metano: la vettura, di base, funziona sempre a gas utilizzando la benzina solamente in fase di avvio o quando il metano si esaurisce.
Tra le curve, rispetto alla 1.6 TDI da 105 CV, si nota un peso inferiore dell'avantreno - dovuto alla maggior leggerezza del propulsore a benzina - mentre il retrotreno risulta leggermente più pesante e rigido: complessivamente, però, la Leon TGI rimane confortevole ma soprattutto ben guidabile grazie anche alle caratteristiche del pianale MQB che, come su Volkswagen Golf e Audi A3, assicura grande precisione di guida e, grazie alla buona geometria delle sospensioni, buona stabilità senza dover ricorrere ad assetti troppo sportivi.
In conclusione
La nuova Seat Leon TGI a metano rappresenta per piacevolezza di guida una valida alternativa alle versioni 1.6 TDI da 105 CV pur offrendo valori di costo chilometrico decisamente inferiori: per percorrere 100 km con la TGI bastano 3,5 euro mentre per la pur risparmiosa versione d'accesso a gasolio l'importo sale ad almeno sei euro. Un differenziale che alla lunga assicura grandi vantaggi e che permette di ammortizzare gli 860 euro di differenza in favore della diesel (22.780 euro la 1.4 TGI e 21.920 euro la 1.6 TDI Style) dopo pochissimi km, ancor di più se si considera la libertà di entrare liberamente in zone considerate a pagamento (vedi area C a Milano) per veicoli diesel o benzina.
Pro:
- Perfetta integrazione del metano
- Qualità costruttiva
- Costo km irrisorio
Contro:
- Bagagliaio ridotto
- Unico allestimento
- Poca fantasia per gli interni
SEAT
Viale G.R. Gumpert, 1
37137 Verona
(VR) - Italia
800 100 300
https://www.seat-italia.it/
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