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Renault è da sempre uno dei brand che tratta il Motorsport con maggiore passione. Dai rally alla pista, passando ovviamente per quella F1 che ha dominato in lungo e in largo anche come costruttore, la Casa della Losanga ha sempre dato dimostrazione di concretezza ma allo stesso tempo di "godereccia" fantasia: vetture come la Spìder - 1994, spinta dal quattro cilindri da 180 CV della Clio Williams - o la mostruosa Megane Trophy sono solo due esempi di vetture che hanno saputo dare vita a trofei combattuti e spettacolari. Una mission che anche la R.S. 01 fa sua sfoggiando con caratteristiche tecniche (e prestazioni) in linea a quelle delle di un DTM di ultima generazione. Una vettura incredibile, curata nello stile da Laurens Van den Acker per celebrare le forme della Concept Car DeZir (2010) e sviluppata attorno a misure che parlano chiaro in termini di sportività: 2.000 mm di larghezza ed appena 1.116 di altezza...
Ma non è tanto lo stile ad essere impressionante, anche se i dettagli che la compongono sono più vicini a quelli di una vera vettura stradale piuttosto che ad un naturale DNA di vera racing car, ma piuttosto la ricerca della prestazione che si manifesta già scorrendone le caratteristiche in scheda tecnica: telaio e carrozzeria in fibra di carbonio, motore centrale, ed un livello di downforce eccezionale per una GT. I tecnici Renault parlano infatti di 1.200 kg a 270 km/h e di 1.700 a 300...
Numeri degni di una monoposto della World Series by Renault 3.5 (o di una GP2), che tradotto in tempi sul giro pongono la R.S. 01 al di sopra di una GT3 ed a ridosso di una DTM. Merito di questo risultato è da ricercare anche nelle scelte motoristiche effettuate e nell'architettura in cui Christophe Chapelain e Dallara hanno scelto di progettare la loro creatura: imbullonato alla monoscocca in fibra di carbonio, in cui è contenuto anche il serbatoio da 150 litri, si fa notare il V6 da 3.8 litri sviluppato da Nissan per la GT-R.
Il look della R.S. 01, è quasi gentile: se non fosse per il gigantesco alettone posteriore, si potrebbe quasi pensare che la supersportiva Renault sia più una derivazione stradale che un'auto da corsa
Un motore che nella configurazione studiata per la R.S. 01 da Nismo prevede un livello di potenza massima di 550 CV a fronte di un valore di coppia di 600 Nm. Tante le modifiche apportate all'unità giapponese, in particolar modo per quanto concerne il raffreddamento della coppia di turbocompressori e la circolazione dell'olio che ora prevede un sistema a carter secco per far fronte alle forze centrifughe che renderebbero impossibile il pescaggio dell'olio in curva con la coppa di serie.
Un motore molto compatto, perfettamente inserito nel contesto della R.S. 01 anche in termini di dislocazione delle componenti accessorie, abbinato ad un cambio Sadev a sette marce con attivazione elettromagnetica XAP dotato di differenziale autobloccante meccanico a gestione elettronica. Interessante anche la tipologia di frizione scelta: esattamente come le GT3 di ultima generazione è progettata da ZF Race Engineering con funzioni di antistallo a rilascio automatico in fase di partenza.
Da Libro Cuore anche il reparto ciclistico con sospensioni che prevede uno schema a doppio triangolo sovrapposto (montato su uniball) e puntone di attivazione (Pushrod) che lavora su ammortizzatori Ohlins regolabili in compressione e ritorno. Questi sono montati sulla scatola del cambio nella parte alta della scocca, in posizione rialzata. Stesso discorso per i freni che sfruttano la tecnologia di PFC Brakes per i dischi in carbonio da 380 mm e le pinze monoblocco a sei pistoncini per frenare speciali cerchi a fissaggio centrale gommati Michelin. Senza compromessi anche l'elettronica: Renault ha scelto di affidarsi Bosch per il sistema ABS racing (regolabile su 8 posizioni) mentre a Cosworth per gestione motore, acceleratore e controllo della trazione.
Dal vivo: com'è
Il look della R.S. 01, in particolar modo nella colorazione gialla e grigia tipica di Renault Sport, è quasi gentile: se non fosse per il gigantesco alettone posteriore e per alcuni dettagli marcatamente racing si potrebbe quasi pensare che la supersportiva Renault sia più una derivazione stradale che un'auto da corsa purosangue con zero possibilità di essere messa, un giorno, su strada. Un lavoro di stile certosino, certamente uno dei migliori visto negli ultimi anni in ambito racing, che non si fa mancare nulla in tema di funzionalità: i cofani, alla stregua di una F1, si levano in pochi secondi così come la costruzione sottopelle appare davvero ben fatta a tutto vantaggio della facilità di assistenza della vettura nei weekend di gara da parte dei meccanici.
Al centro della plancia trovano posto tutti i pulsanti di attivazione delle varie componenti meccaniche mentre dietro al volante, in una apposito alloggiamento rialzato, fa bella mostra di sé uno quadro strumenti digitale tra i più completi mai visti
Fari a led, frecce ad attivazione dinamica e porte ad ala di gabbiano. La R.S. 01 dimostra di essere in tutto e per tutto una vera auto da corsa quando si "cerca" di salire a bordo: a meno che non si sia dei fantini o dei fanatici del pilates l'accesso a bordo è limitato un po' dall'invadenza della porta ed un po' dalla larghezza del brancardo. Come se non bastasse l'apertura è molto piccola e questo crea non pochi problemi...
Una volta a bordo però, fatta amicizia con il roll bar che va a completare la vasca in carbonio che non fa nulla per nascondere la sua "tecnicità", si scopre un abitacolo relativamente spazioso, con possibilità di regolare sedile e pedaliera a piacere. Molto piccolo il volante, dotato di una impugnatura "generosa" (alla Mansell), e di una forma rettangolare che lo rende concettualmente vicino a quello delle moderne F1 o delle GT3: ci sono tanti tasti e tanti manettini da regolare, di sicuro i più importanti sono quelli centrali con cui si può giocare sulle tarature di ABS, Traction Control e progressività dell'acceleratore.
Al centro della plancia trovano posto tutti i pulsanti di attivazione delle varie componenti meccaniche mentre dietro al volante, in una apposito alloggiamento rialzato, fa bella mostra di sé uno quadro strumenti digitale tra i più completi mai visti: progettato da Cosworth dice vita morte e miracoli della vettura in un modo relativamente semplice da leggere. Di sicuro quando si va forte forte quello che interessa sono i led luminosi che accompagnano l'avvicinarsi alla zona rossa e la marcia inserita. Più piccolo lo spazio riservato alla velocità: meglio così, perché quello che si legge è davvero dell'altro mondo.
Una volta allacciate le cinture viene da chiedersi davvero cosa ne sarà di noi una volta in pista. Vero, di auto da corsa in questi anni ne abbiamo guidate diverse ma questa è un po' più speciale delle altre: stamparla su uno dei muretti di Jerez non sarebbe il massimo. L'emozione ed i dubbi non passano nemmeno quando i tecnici ci chiedono di abbassare la leva dell'iniezione e di premere il pulsante start. Il motore della GT-R fa venire i brividi già a pensarlo sotto al cofano di una stradale da 1800 kg, figuriamoci ora.
Usciamo dai box semplicemente accelerando - senza utilizzare la frizione (non c'è...) - e subito capiamo che la R.S. 01 forse è più amichevole di quello che può sembrare. Fuori si vede bene, gli specchietti sono grandi e fanno vedere molto bene quello che c'è dietro e la seduta è esattamente quello che ci si aspetta da un prototipo: bassa, con le gambe distese ed il volante basso e verticale. Il reparto motore e trasmissione dà l'idea di essere molto dolce ai bassi regimi e non dà i classici "scossoni" delle auto da corsa aspirate di vecchia generazione. Anche lo sterzo sembra essere di questa scuola: è velocissimo nell'imprimere movimento alle ruote ma allo stesso tempo offre un'idea di grande confidenza.
Renaul RS-01 o Jerez Circuit#Masterpilot goes on Renault Sport R.S.01 on CIRCUITO DE JEREZ (oficial)Prestazione? Ne abbiamo?
Posted by AutoMoto.it on Martedì 13 ottobre 2015
Fin qui tutto bene. La R.S. 01 potrebbe essere guidata quasi da chiunque. È invece quando si inizia a spingere che le cose cambiano - e non poco - perché la cavalleria in gioco è tanta e la vettura, sotto questa spinta, inizia ad assumere la dimensione racing per cui è stata progettata.
Il V6 da 3.8 litri Nismo è impressionante, come del resto già nella versione stradale. Spinge fortissimo a tutti i regimi ed il lavoro di "slegatura" effettuato liberandolo da tutte le diavolerie antinquinamento è riuscito a renderlo ancor più aggressivo agli alti regimi dove, sotto la spinta delle due turbine ed avvolti in un sound da pelle d'oca, si arriva di slancio a 6.800 giri. Il tutto accompagnato da una rapidità di cambiata incredibile: il sette marce racing prodotto da Sadev è una "mitraglia" e, soprattutto in scalata, dimostra grande precisione supportando alla grande la dinamica della R.S. 01 nelle fasi di ingresso in curva. Fasi fondamentali nella performance della vettura perché tra le varie caratteristiche che rendono la supersportiva Renault davvero incredibile c'è proprio la rapidità nei cambi di direzione ma soprattutto la velocità con la quale si riesce ad approcciare alle curve, che è da monoposto: un effetto amplificato dalla possibilità di spostare molto avanti la frenata grazie ad un impianto con dischi in fibra di carbonio e pinze a sei pompanti anch'esso degno di una monoposto. A Jerez, applicando sul pedale una forza di 70 kg, siamo passati da 250 a 90 km/h in meno di 100 metri. E forse si potrebbe fare meglio togliendo "tacche" al sistema ABS, che noi in via precauzionale abbiamo utilizzato sulla quinta di undici posizioni. Incredibile.
L'impianto frenante è certamente una delle caratteristiche che distingue di più la vettura in tema di performance ma per funzionare non c'è bisogno solo di tanto potenziale ma anche di un bilanciamento del telaio che permetta di trasferire la giusta dose di carico sulle ruote quando serve: ecco perché nelle fasi di frenata il muso della vettura si abbassa in modo "evidente" per assicurare il giusto carico verticale alle ruote anteriori. Questo non significa che la R.S. 01 sia morbida, anzi: su schiena e sedere arriva proprio tutto ed i movimenti trasversali della vettura si sentono permettendo di essere repentini nelle manovre di correzione che sono all'ordine del giorno alle basse velocità. Questo non significa che la vettura sia instabile, anzi, ma tra la mostruosa potenza disponibile ed il differenziale di carico aerodinamico generato dall'assenza di velocità il comportamento della vettura cambia radicalmente nei diversi punti della pista.
La capacità di generare carico inizia a farsi davvero sentire una volta superati i 130 km/h, ovvero nelle curve da 3/4 marcia: i tecnici Renault ci avevano anticipato ampiamente questo fenomeno ma man mano che la velocità aumenta sembra che la vettura sia sempre più incollata alla strada e la sensazione è davvero bellissima. Più si spinge più la vettura rimane incollata al suolo. Non è facile guidare così, perché se mai dovesse partire partirebbe piatta e senza tanti convenevoli, ma la sensazione che si ha quando la mano magica schiaccia il corpo vettura è davvero incredibile e si ha sempre la sensazione di poter spingere un po' di più di quando fatto il giro precedente.
Su schiena e sedere arriva proprio tutto ed i movimenti trasversali della vettura si sentono permettendo di essere repentini nelle manovre di correzione che sono all'ordine del giorno alle basse velocità
Cinque giri di numero sono pochi per scoprire davvero il potenziale di un'auto del genere ma nella giornata di prova spagnola abbiamo avuto la possibilità provare la vettura anche sotto l'acqua: sù le rain ed impostati i controlli di trazione e ABS in posizioni più safe abbiamo guidato per un'altra ventina di km scoprendo una vettura decisamente più impegnativa ma comunque molto sincera. Il minor carico generato nei curvoni ed il diverso grip offerto dalla pista, del resto, non potevano che generare questo effetto anche se la cosa che più ci ha impressionato è la capacità di scaricare comunque a terra la potenza senza rendere impossibile il rapporto uomo macchina.
In conclusione
La R.S. 01 è sostanzialmente un'auto da corsa perfetta. È bella, veloce e trasmette sensazioni eccezionali. Purtroppo di difetti ne ha e stanno tutti nel costo, che si aggira attorno ai 290.000 euro: tanti considerando che l'unica categoria, per il momento, pronta ad accettarla è il Trofeo per cui è nata. In Renault si sono comunque accorti di questa "mancanza" e stanno cercando di correre ai ripari chiedendo eventuali deroghe nelle categorie GT3: il kit per parificare la prestazione della vettura a quello delle derivate di serie è praticamente già pronto.