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Continua l’opera di rinnovamento della gamma Renault, che completa l’aggiornamento dei propri modelli con la commercializzazione della nuova Koleos. Vista per la prima volta al Salone di Pechino, nell’aprile 2016, e in Europa, al Salone di Parigi dello scorso autunno, la seconda generazione del SUV di segmento D della casa francese, è stata profondamente rinnovata, sia da un punto di vista estetico che nei contenuti. Siamo stati ad Helsinki per osservarla da vicino e per guidarla per la prima volta. Ecco come va.
La nuova Koleos è costruita sulla base della stessa piattaforma impiegata da Renault per la realizzazione di Espace e Talisman, quella CMF-C/D (la piattaforma modulare del gruppo Renault-Nissan) che viene utilizzata anche per la produzione della Nissan Qashqai e X-Trail. Lunga 467 cm (contro i 464 della Peugeot 5008 e della Nissan X-Trail, e i 466 della Audi Q5 – giusto per avere un termine di paragone anche in riferimento alla fascia premium di questo segmento), è larga 184 cm e ha un passo di 270 cm (284 quelli di 5008). A caratterizzarla, innanzitutto, è il nuovo frontale, dove spicca la firma luminosa denominata C-Shape, già vista su Talisman: un sistema di illuminazione che, negli equipaggiamenti superiori, è dotato di tecnologia full LED Pure Vision, in grado di svolgere sia la funzione abbagliante che quella anabbagliante. Sempre all’anteriore, si fa notare, poi, l’ampia griglia, con il logo Renault posto in verticale.
Dettagli, questi, che richiamano in maniera decisa il nuovo corso stilistico imposto da Laurens van den Acker, il designer olandese a capo del centro stile della casa della Losanga, autore – fra le altre – proprio della Talisman e dell’ultima generazione della Espace. Una scelta ben precisa, quella degli uomini francesi, intrapresa per enfatizzare il family feeling del nuovo corso e per trasmettere la percezione di una vettura di gamma alta – un punto, questo, su cui Renault insiste molto nella propria attività di comunicazione. Sempre all’anteriore, è interessante – ancora – osservare quanto la nuova Koleos sia alta: 21 cm, per essere precisi, con un angolo di attacco pari a 19 gradi e con uno di uscita che si attesta sui 26. Valori decisamente buoni che, come vi spiegheremo in seguito, consentono al nuovo SUV transalpino di districarsi con disinvoltura ben oltre una semplice strada bianca. Sempre all’esterno, è possibile notare la cromatura che parte dal cofano e giunge sino allo sportello del guidatore, i cerchi che, a seconda dell’allestimento, spaziano tra i 17 e i 19 pollici, per arrivare, infine, alla parte posteriore dell’auto, con i fari delimitati da una nuova striscia a LED (chiamata, in questo caso, Edge Light).
Una volta all’interno, la nuova Renault Koleos si fa apprezzare per una disposizione molto razionale dei vari elementi lungo la plancia e per l’adozione di materiali di buona qualità. Il centro del cruscotto è, in particolare, dominato dalla presenza del nuovo schermo da 8,7 pollici del sistema multimediale R-Link 2 (sulle versioni entry level, lo schermo è da 7 pollici con disposizione orizzontale). La disposizione verticale di questo elemento consente di guadagnare spazio per le bocchette di aerazione e richiama la gestualità che tutti noi oramai abbiamo interiorizzato con l’utilizzo dei nostri smartphone: una scelta sempre più comune – fatta propria, per prima, da Tesla, in passato – e che, probabilmente, è destinata a diventare uno standard tra le auto dei prossimi anni. Il sistema R-Link 2 consente di collegare il proprio smartphone alla vettura, oltreché attraverso un sistema di mirroring, anche per il tramite delle applicazioni Android Auto e Apple CarPlay.
Lo schermo centrale è dotato di touch-screen capacitivo ed è in grado di supportare il pinch-to-zoom. Da 7 pollici è, invece, lo schermo TFT posizionato dietro al volante, sul quale è possibile visualizzare tutte le informazioni utili durante la marcia. Belli i sedili, ultra imbottiti, come da tradizione Renault, rivestiti con un’ottima pelle – che diventa di nappa, con poggiatesta dedicati, per l’allestimento Initiale Paris. Proprio quest’ultimo, si distingue, inoltre, per la presenza, di serie, del sistema di ventilazione e di riscaldamento dei sedili anteriori e posteriori, dell’impianto audio Bose, dotato di 13 altoparlanti e di funzione noise reduction, e per il rivestimento in pelle del volante, a cui si aggiungono, esternamente, i cerchi da 19 pollici dedicati, il badge di riconoscimento sulla fiancata e una speciale vernice nera. Davvero tanto è lo spazio che separa gli occupanti posteriori dalla prima fila di sedili. A questo riguardo, va sottolineato come Renault abbia deliberatamente deciso di non adottare un sistema di binari che consenta di spostare in senso orizzontale il divanetto posteriore.
I tecnici francesi si sono detti convinti, infatti, che questo tipo di soluzione non consenta di adottare lo stesso tipo di imbottitura che, invece, è possibile impiegare con una panca fissa. In altre parole, i sedili mobili non permettono di utilizzare la stessa quantità di schiuma, risultando – a detta degli uomini Renault – meno confortevoli di quelli da loro impiegati. L’assenza, dunque, di due ulteriori posti nel bagagliaio – disponibili, invece, come optional su X-Trail – è da ricondursi alla volontà di assicurare il massimo del comfort ai passeggeri della seconda fila. Spetterà, ora, al mercato, dire se si è trattato di una scelta vincente. Quanto al bagagliaio, la Koleos dispone del sistema di apertura hands free e può contare su di una capacità pari a 579 litri, che diventano 1.795 con i sedili completamente abbattuti. Il divano posteriore può essere ripiegato in configurazione 1/3 o 2/3, con un solo gesto.
Una volta alla guida, la nuova Koleos si dimostra a tutti gli effetti un SUV “contemporaneo”. Dimenticate, quindi, il tipico rollio che caratterizzava questo tipo di veicoli in passato. La Koleos, come molte delle sue più illustri competitor, si guida quasi come una berlina, fatta salva una massa che, giocoforza, non è di certo quella di un'utilitaria (siamo nell’ordine dei 1.540 Kg per la dCi da 130 CV, con cambio manuale, e dei 1.754 per la dCi da 175 CV e cambio X-TRONIC 4WD, a vuoto). Soltanto due sono, infatti, le motorizzazioni disponibili, entrambe Diesel: un 1,6 litri dCi da 130 CV e 320 Nm di coppia massima e un 2,0 litri dCi da 175 CV e 380 Nm. Entrambe rispettano la normativa Euro 6b ed entrambe sono dotate di Start & Stop, catalizzatore NOx e filtro anti particolato. La motorizzazione 1,6 è disponibile unicamente con cambio manuale e in versione 2WD, mentre la 2,0 litri è disponibile unicamente con cambio X-Tronic, sia in versione 2WD che in versione 4WD.
Il cambio, l’X-Tronic è un cambio a variazione continua di tipo CVT, che consente di simulare la presenza di sette rapporti. Il guidatore è così in grado di intervenire sul regime di esercizio del motore, abbassandolo, con l’inserimento di una “marcia” o alzandolo, “scalando”, ad esempio prima di una curva: una trovata già adottata, in passato, da altri costruttori, e che permette di assecondare maggiormente i gusti dei guidatori europei, spesso piuttosto scettici davanti alla sensazione restituita dai sistemi a variazione continua. Il sistema 4WD che equipaggia il top di gamma assicura la possibilità di scegliere tra tre opzioni di funzionamento: in modalità 2WD, la vettura lavora solo con la trazione anteriore, anche in caso di perdita di aderenza. Se impostata su AUTO, la vettura decide autonomamente come ripartire la coppia tra anteriore e posteriore, giungendo a trasferire fino al 50% di coppia sull’asse posteriore. In modalità 4WD, infine, la vettura blocca la ripartizione, distribuendola, appunto, in maniera omogenea sui due assi. Questa modalità può essere impiegata fino a 40 Km/h e si disimposta ad ogni spegnimento.
Nel corso della nostra prova abbiamo avuto l’opportunità di effettuare un test all’interno di un piccolo circuito dedicato all’off-road. La nuova Koleos si è rivelata decisamente a suo agio, in questo contesto, dimostrandosi un SUV “vero”, adatto, all’occorrenza, anche a qualche deviazione al di fuori del più classico dei sentieri battuti. Capitolo sistemi di aiuto alla guida. A disposizione del guidatore c’è la frenata di emergenza attiva (city e interurbano), il sistema di allarme, in caso di superamento involontario della carreggiata, il segnalatore della presenza di oggetti nell’angolo cieco della vettura, il sistema di riconoscimento della segnaletica stradale, la commutazione automatica della funzione abbagliante/anabbagliante dell’impianto di illuminazione, e il sistema di assistenza alle manovre di parcheggio, comprensivo di Easy Park Assist (parcheggio automatico). Manca, invece – purtroppo – il cruise control adattivo: una pecca non da poco per un’auto che potrebbe fare gola anche a quanti siano abituati a percorrere molta strada, durante l’anno. Sul fronte dei consumi, nel corso della nostra prova, la motorizzazione 1,6 dCi, ha fatto segnare una percorrenza media pari a 6,9 litri/100 Km, con un utilizzo prevalentemente extra-urbano.
La nuova Koleos, a conti fatti, ci è sostanzialmente piaciuta. Bello il design degli esterni, buona la qualità degli interni e il comportamento dinamico. Interessante, ancora, è il comportamento in off-road, per un’auto che fa del comfort il suo punto di forza. Il prezzo? In linea con quello delle concorrenti. Per mettersi una Koleos in garage si parte, infatti, da 31.100 Euro, chiesti da Renault per la versione 1,6 litri dCi da 130 cv in allestimento Zen. 43.200 sono, invece, gli Euro necessari per la 2,0 litri dCi da 175 CV con trazione 4WD in allestimento Initiale Paris.
Alberto Capra
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