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Poche compatte ad alte prestazioni risvegliano emozioni, immagini e ricordi come la Renault Clio R.S., che generazione dopo generazione ha saputo divertire migliaia di clienti appassionati della guida e ha contribuito a svezzare almeno due generazioni di piloti, in pista e nei rally.
Così, quando Renault ha presentato a Ginevra l'inedita serie limitata Renault Clio R.S. 220 EDC Trophy, la curiosità di provarla è stata subito grande. Anche perché stavolta il marketing c'entra fino a un certo punto: al di là dei dettagli estetici specifici, infatti, qui c'è tanta sostanza, a cominciare da un motore con più cavalli e più coppia, un telaio affinato ulteriormente per la guida sportiva e un cambio a doppia frizione dalla logica evoluta. E siccome ormai le prestazioni sono diventate davvero importanti, in Renault hanno pensato bene di farcela provare in pista a Monza, senza paura che i lunghi rettilinei dell'autodromo brianzolo la facessero apparire in debito di cavalli.
Evoluta per la guida sportiva
Del resto, come accennato, proprio sotto il cofano troviamo la novità più ghiotta: il 1.6 litri turbo ora eroga infatti 220 cv a 6.050 giri/min, ovvero 20 in più, e anche la coppia è cresciuta, fino a un totale di 280 Nm (+40) già disponibili a 1.750 giri, come dire sempre a portata del piede destro. Il tutto - ci rassicurano - senza penalizzare i consumi (il dato dichiarato è di 5,9 l/100 km, ma confessiamo che a Monza non abbiamo avuto modo di verificarlo...) né le emissioni, dal momento che ora c'è anche uno scarico ridisegnato per ospitare un catalizzatore Euro 6.
Le prestazioni? Meglio di coupè sportive "vere", con una velocità di punta di 230 km/h e un'accelerazione da 0 a 100 km/l in 6,7 secondi.
Altri numeri interessanti riguardano il cambio a doppia frizione EDC, che è stato aggiornato per regalare cambi di marcia più rapidi addirittura del 30% rispetto a prima, agendo sia sul software di gestione sia sul movimento dei paddles al volante, che ora presentano una corsa più breve. Nell'uso di tutti i giorni, inoltre, si apprezza un'inedita modalità Sport (intermedia tra quella più tranquilla e quella più "scatenata") e l'attivazione dello Stop & Start nella sola modalità "Normal", mentre in "Sport" e "Race" viene automaticamente disattivato.
Infine, altre importanti novità riguardano l'assetto, reso più sportivo: ora la Clio R.S. è più bassa di 2 cm davanti e di 1 cm dietro e gli ammortizzatori, accoppiati a dei tamponi di fine corsa idraulici, sono stati rinforzati. Nuova anche la taratura dello sterzo, con una cremagliera a demoltiplicazione ridotta del 10% (da 14,5/1 a 13,2/1 alla ruota) che promette una maggiore precisione e un feeling più diretto.
Dettagli che fanno la differenza
Naturalmente, trattandosi di un'edizione numerata, non potevano mancare anche alcuni dettagli estetici specifici: si comincia con la nuova colorazione Bianco Perlato Nacré Matt con tetto nero (ma ci sono anche il bianco ghiaccio, il nero, il rosso e il giallo), i cerchi in lega da 18'' diamantati e il badge Trophy. Tra gli optional, invece, si segnala il sistema di telemetria R.S., dedicato ai frequentatori dei Trackday, gli inserti carbon look nell'abitacolo e splendidi sedili in pelle riscaldati con poggiatesta integrati.
Tra i cordoli
Provare una compatta sportiva stradale, in configurazione standard, in pista è sempre piccolo azzardo, sopratuttto su un circuito come Monza, dove i cavalli sembrano non bastare mai. Il rischio è sottostimare le reali prestazioni dell'auto, per effetto dei lunghissimi rettilinei dell'autodromo brianzolo. Così ammettiamo di avere iniziato la nostra prova in pista con qualche dubbio, anche perché nell'abitacolo la nuova Renault Clio R.S. 220 EDC Trophy tutto appare tranne che una vettura estrema: gli interni sono spaziosi e rifiniti con cura e i sedili comodi anche se contenitivi.
L'impressione è quella di trovarci a bordo di una segmento C sportiva più che su una "piccola peste" da buttare tra i cordoli. La verità, abbiamo scoperto, sta a metà strada: la nuova compatta francese ad alte prestazioni infatti è una vettura estremamente equilibrata, il che vuol dire piuttosto silenziosa, con un assetto sportivo ma non estremo (i cordoli vengono digeriti con una sorprendente disinvoltura) eppure preciso. In effetti, abbiamo scoperto una vettura rapida in inserimento e sicura in appoggio, capace di "mettere giù" tutti i cavalli e la coppia disponibili anche quando si trattava di uscire dalle chicane con due ruote ancora sul cordolo e il volante mezzo girato.
In ogni caso una vettura da guidare puliti, poco propensa a perdere aderenza, cosa che per inciso dava una grande sicurezza in frenata, consentendo di arrivare fino al limite della staccata sicuri non solo di fermarsi in tempo, ma anche di non innescare pericolosi serpeggiamenti del retrotreno. A proposito: i freni si sono rivelati davvero ottimi, potenti ed esenti da affaticamento, anche in pista dove è normale che dopo pochi giri un impianto stradale dia segni di cedimento.
Trovarsi ben oltre i 130 km/h è davvero questione di pochi attimi, mentre oltre i 5.500 giri la spinta si affievolisce un po', così che conviene cambiare un po' prima del limitatore
Al ritmo elevato contribuisce naturalmente anche il cambio a doppia frizione, che consente passaggi di marcia molto veloci tanto in salita quanto in scalata, anche se ci sentiamo ugualmente di fare due piccoli appunti. Il primo riguarda i paddles, fissati al piantone dello sterzo secondo una scuola di pensiero che li preferisce in posizione fissa così che il pilota sappia sempre dove sono, qualsiasi sia la posizione delle mani in curva: giusto, però se poi questi sono piccoli e non molto facili da raggiungere a volante molto girato questo vantaggio viene un po' meno. La seconda osservazione riguarda la logica di funzionamento, efficacissima ma poco coinvolgente: almeno in Race avremmo preferito dei passaggi di marcia un po' meno vellutati, più bruschi ma anche emozionanti.
E il motore? Iniziamo con il dire che più che i 20 CV in più si fanno avvertire come i 40 Nm di coppia supplementari, che rendono la nuova Renault Clio R.S. 220 EDC Trophy davvero velocissima nelle accelerazioni e riprese da bassa velocità: trovarsi ben oltre i 130 km/h è davvero questione di pochi attimi, mentre oltre i 5.500 giri la spinta si affievolisce un po', così che conviene cambiare un po' prima del limitatore.
In conclusione
A questo punto l'avrete capito, con la nuova Renault Clio R.S. 220 EDC Trophy è possibile andare davvero forte, divertendosi alla guida e in piena sicurezza, anche in pista, ma a dispetto del badge Trophy trattasi di una vettura estremamente equilibrata: divertente per un turno di pista ma perfetta anche e soprattutto sulle strade e nei tragitti di tutti i giorni.
Come tutti i compromessi, dunque, può essere un'ottima soluzione per la maggior parte degli appassionati, a patto di non pretendere che sia ciò che non vuole essere: ovvero una compatta sportiva estrema per chi vuole sentirsi "in prova speciale" anche quando va al supermercato. La Clio, con il passare delle generazioni, è diventata sempre più matura e anche la sua versione sportiva è diventata "adulta". Ecco allora un abitacolo e dotazioni di ottimo livello, un assetto efficace ma che non mettere alla prova le vertebre ad ogni tombino, e un motore educato che sa essere molto generoso soprattutto là dove serve di più realmente, ovvero ai bassi e medi regimi. E scusate se è poco.
Il prezzo? 25.900 euro: una cifra in assoluto non da poco, ma considerando la potenza e la coppia in più e le modifiche ad assetto, cambio e sterzo i circa 2 mila euro supplementari richiesti rispetto alla Clio R.S. da 200 CV sembrano ragionevoli.
Pro
- Assetto efficace ed equilibrato
- Freni potenti e resistenti
- Motore vigoroso ai bassi e medi regimi
Contro
- Emozioni un po' troppo filtrate
- Sonorità poco coinvolgente
- Paddles del cambio piccoli
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