Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Parallelo tra due degne interpreti del segmento, distanti nell’origine ma vicine per impronta, target e persino rappresentanza nel motorismo sportivo. Moderne cinque porte prossime ai quattro metri d’ingombro, con buona qualità, rendimento e dotazioni di livello, ma la coreana deve ancora farsi strada nella fascia superiore cui ambisce, mentre la tedesca regna da tempo quale riferimento per il valore percepito e costruito nei decenni. Aprono i rispettivi listini italiani sotto i 14mila euro (4/2017) con forti promozioni che avvicinano la soglia dei diecimila, in accesso gamma. Considerando chi non debba percorrere tratte esagerate e tantomeno correre veloce, permettendo la guida ai giovani che debbano accumulare esperienza senza però troppe rinunce, in quanto a dotazioni e sistemi, confrontiamo: Hyundai i20 5P 1.2 84 CV Comfort e Volkswagen Polo 1.0 MPI Comfortline 75 CV.
i20 ****. Nulla a che vedere con la vecchia percezione coreana del secolo scorso, la nuova i20 di seconda generazione è una gradevole auto di segmento B dal primo colpo d’occhio, anche in Europa, dove nasce concettualmente grazie a team di design e marketing, con sede guarda caso in Germania, madre patria della rivale. Forme equilibrate nei tratti principali, pulite e persino un po’ simili alla Polo ma con dimensione leggermente superiore e quel piglio modaiolo più marcato, avvicinandola, pur senza eccedere come altre concorrenti. Lunga quasi sette cm più della tedesca (4,03 metri) espone finiture ricercate e varietà maggiore, di toni come di profili, soprattutto posteriormente con quei fianchi molto più muscolosi sopra le ruote e un tetto che stacca volutamente, molto, con montanti nero lucido (Fluidic Sculpture); non mancano anche modanature e barre a contrasto della tinta base, secondo gli allestimenti. Le colorazioni possibili per la carrozzeria sono nove, con sovraprezzo sino a 550 euro rispetto al Morning Blue di base. Tre varietà di tono interni sono però incluse nel prezzo, da scegliere. Cerchi di acciaio da 15’’ per quest’allestimento intermedio, teoricamente, con l’attuale Login pack incluso a zero euro però si hanno 16’’ in lega. La sua massima declinazione sportiva, richiamata nell’immagine e nella comunicazione, è quella i20 WRC coupé che corre nel Mondiale con una forte squadra, capace di vincere e puntare al titolo iridato 2017.
POLO ****. È una certezza, quasi simbolica nel segmento con l’attuale quinta generazione (6C) forte di tratti decisi ma con finiture morbide, poco meno vive della rivale e ricche di equilibrio. Non vanta effetto novità, poiché solamente aggiornata nel 2014, quando la rivale invece debuttava; oggi però nemmeno richiama apertamente alcun altro modello di produzione VW, divenendo abbastanza personale come tedesca (o meglio come Polo) pur meno movimentata nei dettagli rispetto alla rivale coreana, che usa fanaleria più orizzontale ed estesa, lunotto maggiormente inclinato, oltre quell’ampia griglia frontale oggi di moda, ma che Polo non ha mai adottato. Una garanzia di gradimento proprio, anche con il passare degli anni, quella Volkswagen, come dimostrato dalle generazioni Polo precedenti. Di impatto più compatto, prevede nove tinte di carrozzeria in questo allestimento, con cerchi di acciaio 15’’ (575 € per quelli in lega 16’’) e sovraprezzo sino a 1.025 € (per il bianco perla) rispetto al rosso base. Proprio come la i20, anche Polo esiste in versione “da Mondiale” rally: Polo R WRC, capace addirittura di fare poker di titoli nelle stagioni più recenti, sia tra i piloti sia tra i costruttori.
i20 *****. Lo spazio che offre la compatta Hyundai è molto buono, per il segmento, con linee morbide e solo qualche regolazione meno “fluida” di quella Polo. Anche dietro si sta un po’ più comodi, volendo persino in tre. Non per niente il progetto più recente della i20, di un quinquennio, aggiunge qualche centimetro in larghezza (1,73 m) e altezza (1,47 m) anche esteriormente rispetto a Polo. In quest’allestimento, sono apprezzabili il vano portaocchiali centrale, la rete ferma bagagli e un vano organizzato sotto il piano di carico (regolabile su due posizioni). Non mancano utili spazi porta bottiglie anche sulle portiere. Il volume del bagagliaio è di 326 litri, che arrivano sino a 1042 rimovendo gli schienali, con soglia di carico però a 75 cm da terra, pur piatto: meno agevole della rivale. Anche la visibilità posteriore paga qualcosa alla tedesca. I comandi e le regolazioni sono tutti a portata di mano, d’impronta abbastanza classica ma non totalmente uniforme per finitura (es. bocchette areazione) rispetto a VW, con molti tasti nella parte centrale e anche sul volante, più qualche ghiera per radio e clima.
POLO ****. Anche dentro è sempre lei, la Polo, modello apprezzato per le sue caratteristiche che permangono negli anni, aggiornandosi in meglio. Impronta ordinata quindi, molto, con i comandi ben disposti e apparentemente meno affollati rispetto a i20, anche se posti sostanzialmente nei medesimi punti. Lo spazio è buono ma complici i volumi esterni, qui più contenuti, si ha qualcosa in meno per larghezza e gambe dei passeggeri, meno comodi di i20 qualora si salga con la stazza piuttosto che numericamente. Il bagagliaio è anche qui con due possibili altezze, ma di volume inferiore, da 280 a 952 litri: differenza che si sente qualora serva caricare oggetti voluminosi o in quantità, come un po’ si sente la migliore finitura e la più agevole altezza da terra, con sei centimetri meno (quota 69). Illuminazione gestita con classica manopola “tedesca” a lato sinistro, mentre il volante, con smusso, ha meno affollamento di comandi rispetto a i20.
i20 ***. Assemblata in Turchia, ha una scheda tecnica classica, che vede sotto il cofano un onesto quattro cilindri 1.248cc da 84 CV a seimila giri e 121 Nm di coppia. Alimentazione Multipoint e doppia fasatura lo fanno rendere bene, pur senza elevate prestazioni: 0-100 in 12,8 secondi è comunque meglio di Polo 1.0, per ben un secondo e mezzo perché la cubatura si sente, mentre la velocità massima è simile, di 170 Km/h. Non si richiama certo nella sostanza la prestante WRC, però la i20, auto non nata per correre con questo motore aspirato, vanta un buon equilibrio nella guida sostenuta, per quanto lo possa essere, grazie alla taratura delle sospensioni che non dimentica come il troppo coricarsi non aggradi i giovani conducenti europei. Sincera, anche se cambio e feeling di sterzata sono più vicini all’uso urbano tranquillo, in cui si trova bene pur se non immediata da gestire nella visione posteriore. Ben insonorizzata, davvero e pastosa da condurre in quanto a erogazione, si fa apprezzare in pacate percorrenze dove quando serva, meno frequentemente rispetto alla rivale, il rifornimento carburante avviene a lato sinistro, per i 50 litri disponibili nel serbatoio.
POLO ***. Simile sulla carta, per schema tecnico che vede motore e trazione anteriori, con cinque rapporti e sospensioni McPherson davanti abbinate a ponte torcente dietro. A nessuna delle due mancano freni a disco anche dietro, per fermare la medesima massa (solo dieci i kg di differenza). Differente però il motore, con il tricilindrico tedesco più piccolo (999cc) e “misurato” per potenza: 75 i CV erogati con solo 95 Nm di coppia. VW Polo si guida un po’ diversamente dalla rivale Hyundai, una percezione al volante che contrariamente a i20 non offre sospensioni troppo toniche, con però sterzo preciso. Vantaggio quindi per i fondi sconnessi, per la reattività sterzo, ma non per appoggi ad alta velocità, pur se non si parla di grandi differenze, sia chiaro. Con la tedesca o la coreana si possono fare le medesima cose, inteso come percorsi stradali, però coppia e CV sono inferiori per Polo 1.0 e fruibili con una moderata sensazione di prestazione solo quando ci si muova nel tortuoso. Alla guida, se capiti, si fanno percepire gli avvisi di sicurezza, per mantenimento corsia, affaticamento e collisioni, mentre su percorsi o per manovre strette, qualche vantaggio la misura inferiore lo concede (passo ruota 247cm, dieci meno di i20). Viaggiando il rifornimento è a lato destro, contrariamente a i20, con cinque litri meno nel serbatoio.
i20 ****. La percezione di qualità è divenuta certamente buona sulla i20, anche se non pari alla rivale tedesca, per poco. Materiali validi e buon assemblaggio, con solo qualche plastica un po’ rigida, nelle parti inferiori, ma davvero non s’invidia troppo alla concorrente. Personalità oltretutto vivace volendo, con le due tinte, ma nel dettaglio nessuna dote di spicco per una strumentazione con ampie lancette, inserite in elemento unico contro quello sdoppiato di Polo e una consolle centrale che alterna due livelli di comandi e finiture ospitando un display più piccolo, sopra e due prese di corrente più ingressi AUX e USB sotto. Il configuratore online della casa coreana è abbastanza completo e semplice, da fruire, con scelte più nette e inferiori numericamente alle tante possibilità VW. In questo dotato allestimento, ci sono: volante e pomello cambio in pelle, Bluetooth con riconoscimento vocale, comandi al volante, alzacristalli elettrici posteriori, Cruise control e Sensori parcheggio posteriori. Per la sicurezza i20 Comfort si dota di sei airbag, assistenza alla partenza, ESP, gestione della stabilità, TPMS e segnalazione per frenate di emergenza, ma soprattutto di LDW e HAC. Tra gli optional inclusi attualmente con il pack Login, fari con illuminazione statica degli angoli e docking station per Smartphone (più economico che avere l’Infotainment 7’’ opzionale). Da considerare invece il tetto apribile in cristallo, ben fatto e non comune sul segmento.
POLO ****. Se i coreani han fatto buoni passi verso cura degli assemblaggi e insonorizzazione, in casa VW erano già sul fronte da tempo e hanno alle spalle qualcosa in più da poter offrire, ancora, specie per pulizia visiva e sistemi di assistenza alla guida. Non tutto è incluso però, Polo si dota infatti di rilevatore di fatica, sistema anticollisione e un discreto impianto radio, pagando a parte ci sono poi anche frenata automatica e ACC, elementi graditi per viaggi o tratte extraurbane. Per la qualità percepita si ha una buona impronta, anche rispetto ad alcuni dettagli di i20, ma non così superiore, specie per la forte razionalità imposta alla strumentazione, di due quadranti e display Infotainemt 5’’ con qualche contenuto maggiore della rivale, quello sì. In quest’allestimento di costo analogo a quello i20, mancano varie dotazioni ritenute un must per VW di segmenti superiori e si possono considerare anche elementi come il bracciolo (135 €) la pelle parziale o la connettività, che i20 offre invece a parità di listino. Volendo personalizzare i contenuti però, Polo, anche attraverso un esteso configuratore online, spazia maggiormente.
i20 ****. In vendita a € 15.650 chiavi in mano, i20 i20 5P 1.2 84CV Comfort (listino 4/2017). Il rapporto contenuti prezzo è a suo favore, in questo allestimento. Qualità e affidabilità poi non mancano a Hyundai, con origine totalmente coreana ma molti sistemi elettronici, tra cui quello motoristico, non certo inferiori a quelli europei dai quali hanno appreso informazioni (e anche licenze, es. Kefico con Bosch) nei decenni passati. La garanzia è di cinque anni a chilometraggio illimitato, altro elemento a tutto vantaggio Hyundai. I consumi dichiarati sono a suo favore mantenendo pneumatici da 15’’ (valori tra parentesi) altrimenti non si distanzia dalla Polo, con: ciclo urbano 6,6 {6,0} l/100km, extraurbano 4,2 {4,1} medio combinato 5,1 {4,8}. Solo da usata, se tenuta per termini brevi o medi, non riesce a tener testa alla rivale in quanto commerciabilità e valorizzazione percentuale.
POLO ****. 15.500 € il prezzo partenza di listino per Polo 1.0 MPI Comfortline 75 CV. Questa combinazione motore allestimento però, pur sulla carta a costo del tutto analogo alla rivale, non offre solo qualcosa meno di prestazione ma anche di dotazione, che equiparando alla rivale (Comfort + Login) porterebbe a superare non poco la cifra. Vero è poi che anche VW prevede promozioni variabili presso la propria rete, da ponderare caso per caso, ma si parte con maggiore onerosità a parità circa di contenuto. Analoghi i consumi, con ciclo urbano 6,4 l/100km, extraurbano 4,4 e ciclo misto 5,1: davvero poco significative le differenze, salvo guida pesante in città, dove potrebbe avvantaggiarsi. Arcinota l’affidabilità di una Polo specie in allestimento e motore “semplici” (la ecu è comunque Bosch, ME17) ma per estendere la garanzia sino a tre anni o 150mila km ci sono costi per 776 euro, altro elemento che non avvantaggia la tedesca pensando al portafoglio. Fronte usato però compare sempre, il plus VW che già dopo qualche anno riallinea il gap sui listini del nuovo e anzi, avvantaggia poi la Polo sul fronte della rivendibilità, salvo arrivare lunghi sull’ultra decennale dove entrambe appiattiscono il teorico ramo d’iperbole del valore.
ASSICURAZIONE & BOLLO. L’imposta fiscale basata su potenza e normativa antinquinamento le vede vicine, con quella Polo solo lievemente più bassa. Valutando polizze assicurative low cost gestibili online, per le due compatte in esame, scopriamo che le stime di conducenti maturi e giovani che li inseriscano nel nucleo familiare, sono leggermente a favore della tedesca. La sola RC di un guidatore esperto in classe bassa, non vede differenze significative, ma includendo ulteriori garanzie come incendio e furto, atti vandalici, cristalli, collisione, eventi naturali e assistenza, oltre la “guida giovane” la differenza supera i centocinquanta euro annui, variabili secondo il valore veicolo assegnato. Peggiorando la classe di merito, parallelamente incrementa anche la differenza costo assicurazione, mentre in termini di valore residuo dell’auto, con il passare degli anni sembra quello di Polo a rimanere potenzialmente più elevato.
La sommatoria delle valutazioni qui considerate porta a un potenziale equilibrio ma soggettivo, con evidente vantaggio per Polo (1.0 Comfortline, nel caso) osservando i risultati del mercato. La tedesca è forte non solo di valore popolarmente percepito su stile e nome, poco scalfiti dalle mode, ma anche effettiva resa al volante per fruibilità urbana, con apprezzamento anche al momento della rivendita (è guidabile da neopatentati). i20 non svetta sui maggiori fronti però ha qualità compatibile nell’insieme, offrendo maggiori dotazioni a pari prezzo, incluse quelle di sicurezza; senza contare la oggettiva superiorità di volume e carico con quella personalità che si distacca dalla più razionale tedesca, per chi lo desideri. Per necessità o gusti diversi da quanto considerato, Polo offre carrozzeria tre porte, analoga esteticamente, mentre i20 diviene Coupé ancor più forte esteriormente. A livello tecnico le motorizzazioni spaziano in modo similare, con varietà tedesca per potenze dai 60 CV sino ai 110 CV del TSI, mentre i20 va da 75 a 120 CV, entrambe usando dei sovralimentati benzina o gasolio; ma VW può abbinare il noto e gradito DSG, contro un automatico Hyundai poco accattivante per l’Italia. I coreani di contro propongono da sempre anche il GPL e si pensi a un neopatentato, la cifra i20 scende ancora oltre variando motore (perdendo però i vantaggi citati in dotazione). A questo link, tutti i numeri delle schede modello affiancati, per i20 e Polo 2017, sullo strumento di Confronto Automoto.it.
Hyundai
Via Giovanni Bensi, 1/1
Milano
(MI) - Italia
800 359 127
https://www.hyundai.com/it.html
Hyundai
Via Giovanni Bensi, 1/1
Milano
(MI) - Italia
800 359 127
https://www.hyundai.com/it.html