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A confronto due nomi noti nel segmento C, non solo in Italia. Oggi forse non al top delle vendite, ma in rappresentanza di due grandi industrie, tricolore e giapponese, su questo fronte automobilistico un tempo riferimento per l’Europa; la seconda invero più forte, a livello internazionale. Berline due volumi cinque porte di progetto distante anagraficamente, con la nazionale più matura e l’asiatica che vanta maggiori innovazioni sotto il vestito, hanno listini che aprono su medesimo valore, poco sopra i ventiduemila euro (6/2017). Prendiamo in esame due combinazioni semplici, con motorizzazione benzina non spinta e allestimento di secondo livello, pensando ad automobilisti che esigano un’auto di qualità e stile identificativo, più personale di certa concorrenza ma senza eccessi, o oneri troppo elevati: Alfa Romeo Giulietta Super 1.4 Turbobenzina 120 CV e Honda Civic Elegance 1.0 Turbo VTec. Due vetture non solo allineate per cavalleria e prezzo, intorno ai 24mila, ma anche per elementi come motori e trazione, anteriori, oltre la gradita cura per le sospensioni. Caratteri, contenuti e rendimento però, differiscono.
GIULIETTA ****. Non certo fresca come la rivale, poiché solamente aggiornata nel 2016, vanta il family feeling con l’apprezzata sorella maggiore Giulia. All’immagine filante e pulita quasi come una tre porte (quelle dietro sono mimetizzate) di taglio posteriore quasi netto e impatto visivo più uniforme rispetto alla Civic, si aggiungono i dettagli della calandra con griglia a nido d'ape e il paraurti anteriore, che richiamano il trilobo frontale. Proiettori bruniti, inserti sui paraurti, inediti cerchi e terminali scarico obliqui completano le novità estetiche per un’Alfa che si fa riconoscere in quanto tale, non troppo omologa a rivali maggiormente squadrate, o di profili più taglienti. Proprio per la personalità evidente espressa dalle sue forme, Giulietta può piacere o no secondo i gusti, ma anche togliendole marchio e nome dalla carrozzeria, riesce a farsi riconoscere come un’auto italiana, poco più compatta e armoniosa della rivale. Attualmente si propone in undici diverse colorazioni e dodici varianti di cerchi in lega, fino a 18".
CIVIC ***. Se l'italiana ha stile proprio, la giapponese non scherza affatto, anzi, a dispetto di un nome che dura da decenni l'immagine 2017 è ancora e volutamente futurista, senza spartire troppo con passato e rivali. Questo non vuol dire che possa piacere più di Giulietta, è sempre questione di gusti (altrimenti parleremmo di tedesche) ma la cura per le forme non manca anche qua. Molto più aggressive e taglienti, aerodinamiche, addirittura sofisticate potremmo dire, rispetto quelle dell'armoniosa italiana; qui potenzialmente più gradite a un target giovane ma anche più esposte alle mode, nel lungo termine. La nuova Civic soprattutto è più voluminosa e lunga, di oltre 15 cm, sfiorando i 4,5 metri longitudinali. Oltre che piena di elementi che rompono l’uniformità della carrozzeria arricchendola con griglie o parti di taglio orizzontale, come le fanalerie. La sua “chiusura” posteriore, contrariamente a Giulietta, rivolge più lo sguardo verso l’alto, con lunotto più inclinato e piccolo spoiler. Sette i colori disponibili, con cerchi di serie 17’’ e scelta di altri tre modelli sino ai 18’’. Per l’estetica, opzionali, ci sono Spoiler e due pacchetti, Orange e Black line, capaci di rendere la Civic ancor più cattiva fuori con spesa sino a + 1.700 euro.
GIULIETTA ****. Non ci si sta male, sulla Giulietta nata nel 2010, nulla a che vedere con le più anguste antenate di analogo nome (nate nel 1955 e 1977) soprattutto per la sicurezza unita al maggiore comfort. La posizione di guida è ottimale con i comandi ben disposti: si trova sempre la postura corretta e se le forme di base della strumentazione hanno il tipico richiamo dei due profondi gruppi circolari Alfa, con qualche anno di troppo sulle spalle almeno in estetica, tutto quello che occorre toccare per gestire la vettura è dove deve’essere, con buone possibilità di regolazione. Davanti sta bene chiunque, dietro i passeggeri se la passano meglio se in due e di statura non troppo elevata, non tanto per le gambe quanto per un tetto lievemente discendente. Abbastanza valido il bagagliaio, da 350 litri, minore però non poco di quello della rivale giapponese: è questo il distacco maggiore.
CIVIC *****. In quanto a spazio la giapponese vanta qualcosa in più dell'italiana, parte deriva dal suo maggiore ingombro esterno, dal suo passo esteso, ma anche da una buona gestione delle strutture interne. Ampio margine e comodità a chi sia davanti, senza svettare molto rispetto ad Alfa, ma soprattutto dietro dove la giapponese permette qualcosa in più se si debbano caricare persone; Civic vince in quanto a bagagliaio, dove sono addirittura 128 in più i litri disponibili (da 478 a 1267) pur se il dispositivo flessibile di chiusura superiore può andare incontro a qualche gusto discorde. Anche in quanto a vani intelligenti e sfruttabili, per i dispositivi elettronici, Civic ha qualcosa di meglio, come il piccolo spazio frontale nascosto. La strumentazione (tre elementi con priorità ai giri motore) e i comandi, concentrati e moderni più nell’hardware che nello stile, danno una sensazione più disomogenea rispetto a quella nota di Alfa Romeo: se il volante e certi tasti alla sua sinistra ricordano il recente passato, il tunnel centrale e la console sono più moderni e “puliti”di Giulietta.
GIULIETTA *****. Il cuore sportivo Alfa rimane sempre vivo, anche in questa variante non troppo spinta di Giulietta. Il 1.4 italiano che ha sulla carta meno CV (120) anch’esso abbinato a sei rapporti, registra poi prestazioni migliori della rivale in ripresa e accelerazione (dichiarati 9,4 secondi da 0 a 100 km/h) non per velocità massima. Il turbocompresso Alfa vanta qualcosa in più di coppia, offrendo la sensazione piena tipica dei quattro cilindri cui se non si vuole rinunciare, dall’altra parte non si trova salvo salire di versione e prezzo (1.5). Caratteristico il selettore di guida DNA, con cui variare il comportamento dinamico, intervenendo su coppia del motore, freni (Pre-Fill) risposta del Drive by wire, sistema di controllo ESC e controllo trazione (ASR). Quello che da non scordare per la casa del Biscione, che dota sempre Giulietta di sospensioni posteriori indipendenti multilink, vede qui anche Honda essere alla pari per la nuova Civic (cosa non da tutti). La guidabilità è ottima per l’italiana che, se voluto, ha più prestazione ma anche più coinvolgimento al volante grazie a stabilità, precisione e sterzo. Giulietta avvantaggiata anche per manovre e percorsi tortuosi, con minor passo ruota (per oltre trenta centimetri) e raggio sterzata, oltre che ingombri.
CIVIC ****. La giapponese in questa motorizzazione pur di accesso non va certo piano, pensando che ha un cilindro e 380 cc in meno (qui siamo a 988) di Alfa; non fa impazzire i puristi del motore per sound ed erogazione, ma nove CV di potenza sono addirittura in più. Merito del lavoro da sempre ben fatto di Honda per la cura meccanica del motore. Per un utilizzo normale non si può dire che dia meno feeling guida, grazie alla bontà delle sospensioni, anche qui indipendenti sulle quattro ruote e migliori di certa concorrenza. È solo spingendo a fondo che paga qualcosa. Con i 200 Nm di coppia Civic accelera da 0 a 100 in 10,9 secondi e potenzialmente supera i 200 Km/h (203 dichiarati). Penalizzata un pochino da massa (fino a 1348 Kg) e volume, è meno reattiva ai giri bassi, di controparte offre maggiore comodità e rilassatezza per uso di viaggio in più persone, sia per la migliore ergonomia ma anche per l'impostazione di sospensioni parecchio orientate in tal senso. Altro punto forte di Civic la stabilita e onestà di reazioni anche qualora maltrattata. Già in quest’allestimento, Honda propone poi dispositivi di sicurezza attiva che Alfa non riesce a dare con medesimo prezzo, il suo vantaggio è quindi per chi voglia essere dotato di tali sistemi che si “sentano” alla guida, per andare in maggior leggerezza e silenziosità, visto il buon lavoro d’insonorizzazione; mantenendo piglio estetico sportivo. Per gli ambiti urbani la giapponese paga qualcosa alla Giulietta, causa raggio di sterzo superiore (11,8 metri) e dimensioni altrettanto superiori: il passo è ben 2,69 metri. Tappo del serbatoio a lato sinistro, come l'italiana, con fermate che sarebbero meno frequenti vista la minore sete del tricilindrico a doppia fasatura giapponese, ma qui i litri sono solo quarantasei, quattordici meno di Giulietta. Al proposito non manca un tasto Econ, per ottimizzare i consumi.
GIULIETTA ****. In questa combinazione Alfa Romeo da una giusta dotazione a prezzo coerente, meno però di Honda. Non ci sono interni in pelle o richiami troppo sportivi, come su altri allestimenti o su Civic Elegance, ma quanto serva oggigiorno. Il pack Super . Tra gli optional graditi, troviamo il tetto apribile e la seconda chiave con telecomando (fornita da Honda) ma non si patiscono serie carenze salvo avere necessità di frontiera. L’italiana non è troppo distante in termini di finiture e percezione qualità, grazie a nuovi materiali e dotazioni 2016: al centro della plancia il dispositivo multimediale con touch-screen 5’’ (sviluppato con Harman e Here Auto) è completo di connessione Bluetooth (vivavoce e streaming audio), connettore Aux-in, porta USB, comandi vocali, SMS Reader e dispositivo DAB per ascoltare in qualità digitale. I servizi Uconnect LIVE consentono, tramite smartphone, di essere sempre connessi e ci sono un po’ tutti gli elementi ora in voga (musica, news, navigazione TomTom e social network) inoltre alcuni strumenti di misurazione permettono di controllare parametri dell’auto, prestazioni e statistiche di guida, ricevendo consigli. La navigazione si paga a parte, come per Civic, è però sul fronte sicurezza dove sei airbag, TPMS e un’ottima assistenza di sterzo, non sono certo tutti i nuovi sistemi posseduti da una Honda uscita sette anni dopo sul mercato.
CIVIC *****. Sul capitolo dotazioni Civic è un po' più avanti, a parità di prezzo, mentre per quanto riguarda finiture e materiali non c'è un grande discostamento con la rivale Alfa Romeo, entrambe non sono al massimo di lusso e ricchezza percepita, pur ben assemblate. La giapponese appare quasi più sobria, ma la minore età del progetto Honda si nota, seduti dentro, quindi chi apprezzi la modernità trova maggiore gratificazione, con un display più grande (7 pollici) e comandi poco più moderni ma, soprattutto, un Infotainment e delle applicazioni dedicate più aggiornate che quelle Alfa Romeo. Come già detto anche i sistemi sicurezza sono di base superiori per la Civic, vantando Brake Assist, Segnale frenata emergenza, frenata attiva in città, avviso collisione, mantenimento corsia con avvisi, riconoscimento segnali stradali e cruise control adattivo. Inclusi tra gli altri anche: retrocamera e sensori parcheggio, vetri oscurati, clima bizona, sensore luci e protezione perimetrale.
GIULIETTA ****. 24.100 euro il listino di Giulietta Super 1.4 Turbobenzina 120 CV, poco meno della Civic considerata, ma la differenza non è sulla cifra di partenza, oltretutto oggetto di frequenti campagne promozionali. L’italiana che va un po’ di più, come le vere Alfa di una volta, “beve” anche di più: extraurbano (l/100Km) 5,1 combinato 6,2 e urbano 8,1. Soprattutto Giulietta in questo allestimento paga qualche contenuto incluso invece alla giapponese, si potrebbe quantificare (errando) in almeno un migliaio di euro, su accessori a listino. La variabile economica si potrebbe poi far sentire nel lungo periodo, con manutenzioni e rivendita. Sul fronte tecnico la Giulietta è a un buon livello, ultra collaudata, non invidia affidabilità alla rivale anzi, gode di qualche vantaggio sul fronte dei costi manutenzione straordinaria, qualora dovesse capitare, grazie alla maggior diffusione di know-how teorico e riparativo presso la rete indipendente, con sistemi elettronici in gran parte europei (es. Bosch o Marelli). La casa del Biscione offre estensione garanzia da +1 a +3 anni e manutenzioni con vari pacchetti Mopar, alcuni molto convenienti per i controlli più semplici (Essential Care). A livello usato la Giulietta è ben rivendibile ma a quotazioni non troppo alte, specie a lungo termine, considerando anche la sua età.
CIVIC *****. Prezzo di listino analogo, 24.100 € per Honda Civic Elegance 1.0 VTec Turbo. La Casa ha costruito un'immagine di assoluta affidabilità nei decenni che fa presumere per Civic una buona confidenza di andare tranquilli e gli intervalli di manutenzione non sono in realtà poi distanti da quelli Alfa. Garanzia triennale inclusa con possibili estensioni, il vero fattore di costo variabile, potrebbe stare nelle eventuali manutenzioni straordinarie che alla giapponese storicamente non capitano, pur se maltrattata. Da un altro punto di vista, la rete di assistenza e i sistemi elettronici in caso di ricodifica, sono un po' meno popolari e fruibili dalla rete aftermarket indipendente ferrata per Giulietta in tutta Italia; Honda non propone nemmeno tutti i pacchetti pre-pagati di Fiat, divulga però dettagliate informazioni tecniche e operative per il proprio modello. Netto il vantaggio giapponese fronte consumi, con: ciclo urbano 6.4, extraurbano 4.4 e combinato 5.1. Sulla tipica annata da 15000 km, sono ben 165 i litri risparmiati dalla Civic 1.0. Fronte usato la Civic di decima generazione è ancora molto giovane per essere valutata, tendenzialmente però, pur con numeri di nicchia e commerciabilità più limitata di Alfa, mantiene discreta quotazione.
ASSICURAZIONE. Valutando le polizze low cost gestibili online per le due auto di segmento C in esame, scopriamo che le stime per un conducente maturo che inserisca la vettura nel nucleo familiare sono molto vicine. La sola RC di un guidatore esperto in classe di merito bassa, vede in poche decine di euro la differenza e anche includendo ulteriori garanzie come incendio e furto, atti vandalici, cristalli, collisione, eventi naturali e assistenza, la differenza salire a cifre non troppo influenti, variabili tendenzialmente secondo il valore che si voglia assegnare come riferimento. Peggiorando la classe di merito, parallelamente incrementa anche la differenza costo assicurazione, mentre in termini di valore residuo dell’auto, con il passare degli anni potrebbe essere quello della più fresca Civic a rimanere più alto.
La sommatoria delle valutazioni porta a una piccola differenza in favore di Honda nuova Civic, oggettiva su alcuni parametri come quello economico e di dotazione (per una verifica numerica completa potete usare il comparatore Automoto.it, con le due schede modello affiancate) ma come sappiamo un’auto non è pura scelta razionale, include gusto e bisogni soggettivi. L'italiana ha un'immagine più tradizionalmente Alfa e sensazioni guida più forti, volendo, la giapponese al contrario può vantare una superiorità di spazio per carico oggetti e persone oltre che qualche dotazione e soprattutto sistema sicurezza in più, senza costare maggiormente. Dovendo pensare a uso singolo e città, Giulietta può avvantaggiarsi, per certi conti su consumi da elevate percorrenze invece, è la giapponese che offre qualcosa di meglio, senza correre. Per varianti differenti da quelle prese in esame, Honda offre invero poco di tecnico, con il solo prestante 1.5 da 182 CV e il cambio CVT (esiste anche una CIvic quattro porte, ma è altra cosa) Alfa Romeo propone invece una gamma più varia, non per allestimenti (quattro, meno di Civic) ma per le nove motorizzazioni (benzina, diesel e GPL) sino a potenza massima di 240 CV.
Alfa Romeo
Corso Giovani Agnelli, 200
10135 Torino
(TO) - Italia
800 253 200
https://www.alfaromeo.it/
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