Mercedes-Benz 4Matic

Mercedes-Benz 4Matic
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Compie 110 anni la trazione integrale Mercedes 4Matic, che abbiamo avuto la possibilità di provare su tre diversi modelli della Stella: CLS, GL e Classe G
4 aprile 2013

La tecnica usata da Mercedes per le trazioni integrali è comune nelle scelte teoriche e nella perfezione tecnica ed elettronica, ma poi in base all’auto, berlina, SUV, 4x4 ( ma anche trasporti leggeri) la trazione viene dotata di sistemi tecnici ed elettronici atti a garantire il giusto mix tra prestazioni, costi e peso, nonché facilità d’uso, a seconda delle esigenze.

Abbiamo in totale 5 diverse modalità d’utilizzo, compresa la nuova trazione AWD della CLA, ovvero una trazione anteriore con inserimento della posteriore solo in caso di necessità (che in questa sede non abbiamo avuto modo di testare).

Per quanto concerne le 4Matic abbiamo su tutte le varianti il differenziale centrale (bloccabile al 100% su G, GL ed M) in grado di ripartire la coppia con uno schema 40:60 sulle auto e 50:50 sui SUV e, tramite una frizione elettronica, di agire come una sorta di blocco automatico del differenziale e di ripartire la potenza sull’asse anteriore o posteriore in base alle condizioni di aderenza.

Ogni asse riceve almeno 50 Nm di coppia, ed alle basse velocità o in caso di manovra sul ghiaccio ciò risulta davvero pregevole. In tutti gli schemi 4x4 grazie all’EBS, il dispositivo Mercedes riesce di fatto a simulare l’intervento di un differenziale autobloccante al fine di garantire una buona trazione sia sui terreni particolarmente impervi che nei percorsi più dinamici senza scomporre l’assetto dell’auto. Il tutto in maniera automatica e nel giro di pochi centesimi di secondo. Insomma, sicurezza, prestazioni e facilità d’uso finalizzate a permettere al guidatore di non pensare ad altro che alle traiettorie.

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Siamo partiti da Milano con la nuova Shooting Brake della Stella, ovvero la Mercedes-Benz CLS 350 4Matic, un’auto comoda e dinamica, molto lunga (quasi 5 metri) e quindi dotata di un passo generoso, ma che grazie al cambio automatico a 7 marce ed al poderoso V6 diesel, riesce a muoversi con inaspettata agilità

3 trazioni per altrettante vetture: CLS, GL e G

Tra i diversi modelli che abbiamo potuto provare tra le alpi engadinesi, con le strade a tratti parzialmente, e ad altri completamente, figurano 3 vetture molto diverse tra loro al fine di capire la bontà del progetto 4Matic e le differenze tecniche e di taratura della trazione integrale Mercedes-Benz.

CLS 350 (264cv) V6 TD 3.0 4Matic

Siamo partiti da Milano con la nuova Shooting Brake della Stella, ovvero la Mercedes-Benz CLS 350 4Matic, un’auto comoda e dinamica, molto lunga (quasi 5 metri) e quindi dotata di un passo generoso, ma che grazie al cambio automatico a 7 marce ed al poderoso V6 diesel, riesce a muoversi con inaspettata agilità.

Già in città avvertiamo come, in fase di accelerazione, la potenza ripartita al 45% sulle ruote anteriori ed al 55% su quelle posteriori, renda il comportamento dell’auto neutro e non soggetto a far percepire al guidatore la sensazione di alleggerimento dell’avantreno. Costeggiando il lago di Como, abbiamo poi potuto apprezzare la sincerità dimostrata dall’avantreno in fase di ingresso nei curvoni veloci e l’estrema silenziosità della vettura, oltre ai consumi che, complice il sistema start&stop, divengono davvero degni di nota: si oltrepassano i 13 km/l.

Dopo Chiavenna inizia però il vero banco di prova per la CLS: curve e controcurve salendo da 400 a oltre 1.800 metri in meno di 30 km attraverso il passo del Maloja. E’ qui che abbiamo potuto avvertire con quanta efficacia la trazione integrale 4Matic riesca ad aggredire forte dei ben 600 Nm di coppia erogati dal V6 tedesco. Unico neo il cambio 7G-tronic, che abbiamo trovato lento in fase di scalata ed in accelerazione e, per quanto progressivo e morbido, l’avremmo preferito un po’ più veloce.

mercedes benz 4matic 110 anni
Confronta tra loro le protagoniste della nostra prova con il nostro esclusivo confronta modello

 

L’ultimo terreno di prova della Mercedes CLS 350 4Matic è costituito da una stradina di montagna completamente innevata, ed anche qui, con tutti i controlli di trazione inseriti, risulta difficilissimo far slittare la CLS. Abbiamo provato anche le partenze in salita da fermi e le gomme scivolano solo per qualche centimetro, dopodiché la trazione torna ad essere avvertibile in maniera corposa (grazie al sistema 4ETS) al punto che, per divertirci, abbiamo provato a disinserire tutti i controlli dando così luogo a dei bellissimi controsterzi di potenza, peraltro molto ben controllabili grazie al passo lungo della CLS e alla coppia del diesel, oltre che  grazie anche agli pneumatici invernali Michelin Pilot Alpine.

GL 63 AMG

Arrivati in Valle Engadina, per la precisione a Samedan, proprio sotto al Passo del Bernina (che arriva quasi a 2.400 metri) prendiamo in prova per circa un’ora la Mercedes GL 63 AMG V8 Biturbo: 5,20 metri di lunghezze ed uno scatto da supersportiva. Per coprire lo 0-100 bastano infatti meno di 5 secondi grazie ad oltre 550 CV di potenza 760 Nm di coppia.

Ci avviamo così su per i tornanti del Passo del Bernina, all’interno di un’auto comoda e silenziosa, se utilizzata oculatamente, ma con un biturbo così è impossibile resistere e dopo poco schiacciamo il pulsante “Sport Plus AMG” per godere delle prestazioni del V8 di Stoccarda. Le sospensioni si induriscono, lo sterzo diventa sportivo e le cambiate del 7G-tronic divengono fulminee.

Mettiamo le ruote sulla neve e di nuovo possiamo apprezzare il lavoro svolto dalla trazione 4Matic, che distribuisce la potenza al 40% sull’asse anteriore e al 60% su quello posteriore, simulando in un certo qual senso, con buona pace dei puristi, la dinamica di una trazione posteriore


Dopo i 3.000 giri il rombo dell’unità tedesca inizia a farsi sentire e l’auto inizia a farsi guidare tra i tornanti e le curve come se fosse una SUV di taglia media, ma se ci si volta è possibile osservare quasi 4 metri di abitacolo e ben 7 posti disponibili a bordo.

Mettiamo le ruote sulla neve e di nuovo possiamo apprezzare il lavoro svolto dalla trazione 4Matic, che distribuisce la potenza al 40% sull’asse anteriore e al 60% su quello posteriore, simulando in un certo qual senso, con buona pace dei puristi, la dinamica di una trazione posteriore. Un’auto bellissima, capace di assecondare sia le esigenze di una famiglia, che la vocazione della clientela sportiva, efficace e divertente in fuoristrada e comoda nei lunghi viaggi. Consumi? Bhè, di questi… Meglio non parlarne!

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Scegliamo, per tornare verso l’Italia, un mito del 4x4, ovvero la Classe G, che noi proviamo in versione G 350 CDI BluTEC alimentata da un V6 da 3.0 litri in grado di erogare fino a 211 CV di potenza massima

Classe G 350 CDI

Il giorno dopo scegliamo, per tornare verso l’Italia, un mito del 4x4, ovvero la Classe G, che noi proviamo in versione G 350 CDI BluTEC alimentata da un V6 da 3.0 litri in grado di erogare fino a 211 CV di potenza massima. Un motore pieno di coppia in basso ma con poca potenza in termini di allungo. Se all’esterno la Classe G si dimostra quasi identica al modello del 1979, all’interno è possibile osservare un ambiente perfettamente allineato alle esigenze odierne, con una strumentazione e un navigatore di ultima generazione, così come di ultima generazione sono anche motore e cambio.

Anche la trasmissione 4Matic è aggiornata con i sistemi elettronici più moderni, pur mantenendo quelle caratteristiche fondamentali per ottemperare alle necessità richieste dal 4x4 estremo. Ad alcuni automatismi per la guida di tutti i giorni sono affiancati comandi manuali che si rivolgono agli specialisti, come i tre blocchi meccanici dei differenziali e le marce ridotte, che ovviamente possono essere usati solamente su terreni caratterizzati da scarsa aderenza e che permettono di superare anche le pendenze più estreme.

Anche la posizione di guida rialzata, con conseguente ottima visibilità perimetrale, è propria del più puro off-road. Tutto questo con una 4x4 si paga su strada con un baricentro alto e con delle sospensioni cedevoli nella guida sportiva, e lo sterzo - complice l’assale rigido anteriore (che rende l’auto resistentissima in fuoristrada) - rende la guida stradale non particolarmente precisa.

Insomma un’auto perfetta per il fuoristrada e buona da utilizzare anche laddove inizia il manto stradale, a patto di non esagerare con l’utilizzo dei cavalli. Per quanto concerne i consumi, con una guida accorta il valore da noi registrato si è attestato sull’ordine degli 8 km con un litro, che vista la mole e l’aerodinamica, rappresentano un dato degno di nota. In fuoristrada abbiamo trovato molto comodo il cambio automatico, morbido e progressivo, mentre su strada si avverte qualche limite in termini di velocità di risposta, anche se usato manualmente.

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