Peugeot 407 CC

Peugeot 407 CC
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2.500 km con la più potente delle 407 Coupè!
17 marzo 2007

Con quel metro quadrato di sorriso e quelle branchie da squaletto ai lati del paraurti anteriore, la Peugeot 407 Coupè sembrerebbe avere tutte le carte in regola per emozionare pilota e passeggeri lungo strade di montagna e stretti percorsi lungolago. Un pensiero che può anche esaltarsi sapendo che sotto al lungo cofano argentato dell'esemplare protagonista della nostra prova pulsa un 3.0 V6 da 210 CV, ma che sparisce per incanto appena imboccata la tangenziale, a poche centinaia di metri dalla sede milanese di Peugeot Italia.

Delusione? No, non proprio: ci eravamo solamente infilati nell'abitacolo della Peugeot 407 Coupè pensando di trovare un certo tipo di auto e ne siamo usciti, pochi istanti dopo, con un'idea completamente diversa. La leonessa ruggisce, per carità, ma lo fa a modo suo...privilegiando alcuni aspetti legati al confort di bordo che ci si aspetterebbe di ritrovare nell'abitacolo di una 607 piuttosto che in quello della più sportiva delle 407.

C'è un errore? Forse, ma è solamente una questione di punti di vista: questa vettura, per noi, è una delle migliori GranTurismo in circolazione ma non è certamente un coupè di razza. La storia della 406 Coupè si ripete, dunque: nemmeno le elegantissime linee studiate da Pininfarina per la precedente generazione della "sportiva" francese erano pensate per alimentare focosi pensieri in zona rossa.

Nonostante il marcato tono sportivo che contraddistingue la berlina dalla quale deriva, la Peugeot 407 Coupè è ancor più slanciata ed aggressiva. Altezza è mezza bellezza, dice il proverbio, e grazie ai generosissimi 4.82 m di lunghezza, uniti ad una linea di cintura altissima ed una superfice vetrata piuttosto ridotta, fanno sembrare un refuso di stampa i 1.40 m di altezza dichiarati sul libretto. Un valore, quello dell'altezza, di soli 3 cm superiore a quello di una rivale "tosta" come l'Alfa GT, che però è lunga 4.49 m, e che appare quasi come una mosca bianca in un mondo costellato di vetture ben oltre i quattro metri e cinquanta. Sul filo dell'azzardo, invece, gli sbalzi anteriori e posteriori: rispetto alla 407 berlina ci sono la bellezza di 5.5 cm in più davanti e 8.5 cm in più dietro.

Originale nelle forme ed atipica nelle dimensioni, insomma, la 407 Coupè sorprende ancor di più quando si apre l'immensa porta lato guida per accedere nell'abitacolo. La versione da noi provata, dotata di un raffinato interno in pelle by Pelli Pasubio, è in grado di ospitare comodamente quattro persone, grazie a spazi da berlina di categoria superiore, sedili comodi, avvolgenti e pluriregolabili ed una seduta piuttosto bassa, che rende la distanza tra la testa ed il tetto perfettamente in grado di mettere a proprio agio anche chi supera il metro e novanta.

In tema di aiuti alla guida è presente praticamente tutto, a partire dall'ESP per arrivare al controllo della trazione ed all'aiuto alla frenata di emergenza, ma ci sono anche accessori più "frivoli" ma comunque interessanti come il cruise control e il navigatore con funzione di riprogrammazione della rotta in base alle condizioni di traffico (opzionale), che si abbina ad un impianto audio di notevole qualità e la possibilità di utilizzare la consolle della vettura come telefono cellulare, con la sola introduzione della propria sim card nell'apposito slot.

 

Insomma una coupè dotata di tutto quello che serve per affrontare un lungo viaggio, bagagliaio compreso grazie alla bellezza di 400 i litri a disposizione per le valige di pilota e tre passeggeri, il che equivale ad almeno una borsa a testa. Davvero una bella comodità.

Ad un metro e mezzo dal sedile di guida pulsa, nel caso della vettura in prova, il 3.0 V6, 24 valvole alimentato a benzina. Si tratta del propulsore più potente in gamma, capace di 211 CV a 6.000 giri e 290 nm a 3750 giri, ma forse non il preferito da un mercato come quello tricolore: meno raffinato per tipologia di carburante - gasolio... - ma non per architettura e tecnologia, a quota 204 CV c'è l'eccellente V6 2.7 turbodiesel, capace di prestazioni pressochè analoghe grazie anche ad una coppia motrice di 440 Nm a 1.900 giri.
Molto distanziato e dedicato ad una clientela che non pensa certamente alle prestazioni, è disponibile anche un 2.2 litri a benzina da 163 CV.

Ma è ora di concentrarci sulla nostra 3.0 V6. L'abitacolo, come già detto, è davvero molto lussuoso. Rispetto alle Peugeot di precedente generazione, lo sforzo compiuto dagli stilisti Peugeot per rendere più "europeo" lo stile d'arredamento è evidente. Pulita, lineare e priva di fronzoli, la plancia della 407 potrebbe essere migliorata solo per quanto concerne l'ergonomia di alcuni comandi, che appare piuttosto difficoltosa, in particolar modo in una fase iniziale: parliamo della nutrita schiera di pulsanti e pulsantini che caratterizza la zona centrale della plancia, mentre per quanto concerne i comandi standard e quelli multimediali al volante abbiamo trovato tutto in ordine. Piuttosto interessante e ben leggibile anche il quadro strumenti, composto da cinque elementi circolari ed un completissimo pannello lcd a matrice rossa. L'unico appunto che si sentiamo di muovere riguarda la posizione dei comandi degli alzacristalli: il braccio sinistro deve compiere un movimento innaturale per raggiungerli. Lo spazio per traslarli di una decina di centimetri più avanti o al centro del tunnel c'era ed è un peccato che si sia data così poca attenzione ad un dettaglio così importante.

Una volta tanto manca l'inutile pulsante start. Per avviare la 407 Coupè è sufficiente ruotare, nella più classica delle maniere, in senso orario la chiave. Il sound che filtra nell'abitacolo è un leggerissimo sibilo, a tratti un po' scomposto, che ben si intona alla rigorosa eleganza dell'abitacolo. Chiusa la gigantesca porta, pesante e complicata da "gestire" negli spazi più ristretti, cerchiamo la posizione di guida migliore: il sedile, regolabile elettricamente in ogni direzione, combinato all'altrettanto vasta possibilità di "giocare" con la posizione del volante, permette davvero a chiunque di cucirsi addosso l'abitacolo.

 

Il cambio manuale, dotato di leva corta ma di innesti non troppo brevi, si rivela immediatamente preciso e piacevole da usare. In realtà lui non ha proprio nessuna colpa quando ci siamo, spesso, ritrovati a pensare che il cambio più indicato sarebbe stato un bel automatico...perchè la curva di coppia del sei cilindri è quanto di meglio ci si possa attendere se si ricerca confort. Ecco perchè all'inizio abbiamo detto che Peugeot ha sbagliato appellativo per questa 407: con un abitacolo simile ed un motore che sfoggia poca grinta ma una erogazione a dir poco elettrica, si può tranquillamente parlare di Gran Turismo e non di coupè di razza. Una definizione che non toglie certo dignità a questa vettura, ma che appare sicuramente più incline a descriverne il carattere.

Un carattere che passa attraverso caratteristiche dinamiche che per certi versi sorprendono: difficile ipotizzare che una vettura di 4.82 metri e 1.612 kg di massa sia così equilibrata in curva, ed invece il telaio della 407 Coupè risponde sempre in modo piuttosto neutro, anche guidando di cattiveria, offrendo all'ESP vita veramente facile. Merito delle sospensioni anteriori a doppio triangolo con perno disaccoppiato, derivante direttamente dal mondo delle corse, combinato ad un retrotreno a bracci multipli, ma anche delle quattro Pirelli P-Zero Nero da 18" in grado di assicurare sempre grande mordente in ogni situazione. Una caratteristica, quella del mordente, che abbiamo ritrovato anche nell'impianto frenante, ben gestito dall'ABS ma forse un po' troppo supportato dall'aiuto alla frenata di emergenza quando si cerca la staccata al limite: nella guida sportiva è fastidioso che qualcosa freni al tuo posto senza "saper" valutare realmente le condizioni di guida e la possibilità di disattivarlo, come del resto l'ESP che si attiva obbligatoriamente una volta superati i 50 km/h, potrebbe anche far parte di un pacchetto sportivo opzionale.

Passando allo sterzo, segnaliamo di averlo trovato piuttosto a punto: consistente nella marcia extraurbana e piacevolmente assistito in manovra, è in grado di trasferire al pilota, con pochi filtri, quanto passa sotto le ruote, a tutto vantaggio della guida sportiva...

Elementi sportivi si mischiano, insomma, ad elementi più turistici e questo mix rende la 407 Coupè una vettura a tratti estremamente interessate e per certi versi un po' incompiuta: cosa assai strana visto e considerato che il produttore che l'ha pensata e realizzata sforna da anni alcune tra le micro-bombe più entusiasmanti del mercato (la 207 GTi, per non parlare della 206 RC...).
E' evidente che i tecnici del Leone abbiano tarato la vettura per una clientela matura, non sempre incline a pigiare sul pedale del gas ma piuttosto felici di viaggiare sulle strade tedesche, in sesta marcia, sul filo dei 240 km/h: il tutto senza dover alzare troppo il volume della radio o il tono di voce per parlare con chi occupa i sedili riservati ai passeggeri.

E' incredibile, infatti, il silenzio che è in grado di assicurare questo V6, tutto sommato nemmeno troppo assetato: con piedino leggero siamo riusciti tranquillamente a toccare quota 11 km/litro nella marcia fuoriporta, mentre in autostrada con il cruise inserito a velocità codice si viaggia tra i 9 ed i 10 km/litro. Niente male.

Indiscutibile anche la dotazione di accessori che vanno a comporre la voce "sicurezza passiva": sono 7 gli airbag, due frontali, due anteriori laterali, due a tendina sia anteriori che posteriori con l'aggiunta di un airbag installato sul piantone dello sterzo per prevenire danni alle ginocchia nel caso di impatto.

Prezzi: si parte dai 41.340 euro per la versione da 3.0 litri 24V con allestimento Feline e cambio manuale a sei marce per arrivare ai fino a giungere ai 42.840 euro per il 2.7 litri 24V HDi FAP in allestimento Feline e cambio automatico (di serie). Se invece può bastarvi il 2.2 da 163 CV, vi saranno sufficienti poco più di 35.000 euro.
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