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La nuova Renault Twingo, che entra in listino a partire da 9.950 euro ed in concessionaria dal 20 settembre, vanta un look decisamente conservativo rispetto a quello della prima piccola monovolume che ha sconvolto il segmento nei mercati di tutta Europa ma rispetto alla prima serie non è di certo meno originale: sotto al vestito, infatti, c'è tanta tecnologia ma soprattutto uno schema costruttivo che ha permesso di creare interni spaziosi e una dinamica di guida davvero a misura di città: in 8,6 metri la Twingo gira su sé stessa. Un vero record per la categoria se non si considera la Toyota iQ.
Sembra davvero la 500? Non così tanto dal vivo
Lunga 359 cm, larga 165 ed alta 155, la nuova Twingo condivide tutti gli organi invisibili con la prossima generazione della smart forfour e come la prossima citycar della Stella a tre punte è stata sviluppata su un passo di 249 cm che spinge le ruote agli estremi del corpo vettura riducendo al massimo gli sbalzi: ecco perché, decontestualizzando il montante posteriore, si può cogliere qualche sfumatura stilistica legata alla Fiat 500. Cosa che nella sua globalità e soprattutto vedendo la vettura dal vivo, contestualizzata, passa assolutamente in secondo piano.
Sbalzi corti, calandra che richiama nello stile quella di Capture e nuova Clio, ma anche un posteriore che richiama alla memoria le tipiche bombature laterali della R5 maxi-turbo, la nuova Twingo si nota per la presenza di un portellone completamente in cristallo sul quale spiccano il logo Renault e quello Twingo. Sotto, nel bel mezzo del paraurti, spiccano invece gli sfoghi dell'aria del propulsore che, da buona tradizione smart, è stato spostato dietro con l'obiettivo di avanzare l'abitacolo e quindi offrire maggior spazio per gli occupanti, che ora godono globalmente di 33 cm in più. Le cinque porte, insomma, non sono solamente pensate per dare un asso agli uomini di marketing ma sono davvero funzionali a permettere un migliore accesso alle persone (vere, non marziani...) che prenderanno posto dietro.
Connessa con semplicità
Totalmente nuovo il disegno della plancia della Twingo è molto originale, personalizzabile nei colori oltre che nelle finiture e condivide molta della componentistica con altri modelli Renault, anche di classe superiore. Maniglie, pomello del cambio, interruttori, devioluce e molto altro sono infatti in comune con altri modelli così come l'elettronica di bordo che sfrutta il già conosciuto sistema R-Link (su base Android) per dare tutto quello che serve in termini di multimedialità, navigazione satellitare e servizi di bordo.
Il sistema è ovviamente opzionale ma nelle versioni più basiche si potrà sfruttare lo smartphone in modo decisamente... smart: R-Go, infatti, è sostanzialmente una profonda evoluzione della ventosa con cui, sino a ieri, si è attaccato il navigatore portatile o lo smartphone al parabrezza. Una volta scaricata la app, incastonato il telefono alla "morsa" fissa al centro della plancia e collegato il cavo USB, infatti, l'R&Go attiva tutta una serie di servizi sul telefono (tra cui anche mappe satellitari off-line) in grado di non far rimpiangere la presenza del più sofisticato, costoso e dimensionalmente generoso (display da 7" fisso) R-Link. Tra le funzionalità di R&Go interessanti c'è anche la presenza del contagiri che purtroppo nella strumentazione di serie non è stato previsto, nemmeno in quelle più potenti.
Bagagliaio: ok anche con il motore dietro
188 litri di bagagliaio che salgono a 219 considerando anche alcuni vani ricavati ad esempio sotto ai sedili posteriori, la nuova Twingo permette di caricare fino a 980 litri di oggetti con una profondità di 230 cm: un valore decisamente interessante, quest'ultimo, frutto della possibilità di frazionare gli schienali posteriori (50/50) e della capacità del sedile anteriore destro di inclinarsi non solo indietro ma anche in avanti, proprio come previsto da smart sin dalla prima generazione del 1998 (non a caso i sedili sono di progettazione Mercedes). Quattro i colori disponibili: Blu Shopping, Bianco Dream, Giallo Race e Rosso Passion alle quali si affiancano kit di personalizzazione estetica pensati per assicurare maggior personalità e slancio alla fiancata.
“Due i motori offerti al lancio. Il più potente dei due, in realtà, è quello con cilindrata più piccola ma a differenza dell'altro tre cilindri è turbo”
Motorizzazioni: due tre cilindri, turbo o aspirato
Due i motori offerti al lancio. Il più potente dei due, in realtà, è quello con cilindrata più piccola ma a differenza dell'altro tre cilindri è turbo. Parliamo del Energy TCe che in 898 cc racchiude 90 CV e 135 Nm di coppia massima. Già visto su Clio e Capture questo motore si accontenta, nella applicazione Twingo, di consumare 4,3 l/100 km di verde con un livello di emissione di CO2 pari a 99 g/km. Grazie anche al peso complessivo della vettura, pari 943 kg, l'unità sovralimentata ed alimentata ad iniezione diretta è in grado di spingere Twingo a 165 km/h assicurando una accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,8 secondi. Il più tradizionale dei due motori, invece, è un 999 cc disponibile con o senza Stop&Start. Quest'unità eroga 70 CV e 91 Nm di coppia massima di cui il 90% disponibile già a 1.000 giri. Il consumo è di 4,2 l/100 km mentre in termini di emissione Renault è riuscita a contenere il valore di CO2 a 95 g/km.
La nuova Renault Twingo in azione
Prezzi e allestimenti: ce n'è per tutti i gusti
La nuova piccola della Casa transalpina arriva sul mercato a partire da un prezzo di 9.950 euro nella versione Wave al fianco della motorizzazione SCE da 70 CV. Servono invece 11.550 euro per mettere in garage la variante Live sempre mossa da questa unità. Il listino prezzi della Energy si apre a quota 12.500 euro con motorizzazione SCE da 70 CV dotata di Start&Stop, per poi proseguire con i 13.300 euro richiesti per lo stesso allestimento motorizzato con l'unità Energy TCe da 90 CV. Lo step successivo è rappresentato dall'allestimento Openair, che richiede 13.500 euro se motorizzato con l'unità da 70 CV dotata di S&S oppure 14.300 euro se affiancata dal TCe da 90 CV, sola motorizzazione quest'ultima nella quale viene proposto l'allestimento Sport, che viene commercializzato a 14.750 euro. L'allestimento Wave propone, tra le altre cose, ABS, ESP e ASR, airbag frontali e laterali per testa e torace, alzacristalli manuali, attacchi Isofix, computer di bordo, copriruota in acciaio da 15”, fari diurni a LED, sensori di controllo per gli pneumatici e servosterzo elettrico.
La versione Live aggiunge, tra le altre cose, il climatizzatore manuale, sedili posteriori reclinabili ½ e ½ e volante regolabile in altezza, mentre la Energy propone anche cerchi in lega da 15”, Cruise Control, retrovisori esterni regolabili elettronicamente, sedile conducente regolabile in altezza, volante in pelle e Visio System. Più in su troviamo l'allestimento Openair, che aggiunge il tetto apribile, mentre il top di gamma Sport aggiunge i cerchi in lega da 16”, la pedaliera in alluminio, il pomello del cambio Sport e le sellerie rivestite in pelle. Molto interessante l'offerta commerciale, con un contributo rottamazione di 1.000 euro (per tutta la gamma in fase lancio) e la possibilità di accedere ad un finanziamento di 60 mesi che comprende anche cinque anni di garanzia e soccorso stradale.
Le nostre impressioni di guida
Curiosi di sapere com'è da guidare questa rivoluzionaria citycar “tutta dietro” saltiamo in auto. Notiamo subito che la posizione di guida è molto buona, sicuramente cittadina, ma non è difficile trovare la triangolazione ideale grazie alle ampie possibilità di regolazione, con il volante regolabile anche in profondità. I sedili sono complessivamente comodi. Sono realizzati in un pezzo unico, con il poggiatesta integrato in puro stile smart e quindi non regolabile. Da un lato appaiono molto gradevoli alla vista, dall'altro limitano non poco la visibilità laterale perché risultano inevitabilmente ingombranti. Un vero peccato perché le superfici vetrate sono davvero ampie e vengono penalizzate dai grandi sedili di derivazione Mercedes.
Davvero sorprendente, date le dimensioni, si dimostra lo spazio riservato ai passeggeri posteriori. Magie del motore montato al posteriore, che peraltro non ha limitato troppo nemmeno il vano bagagli. I litri disponibili sono 188, non un'enormità, certo, ma ci sono citycar più tradizionali, con motore davanti, che fanno anche peggio. Forse è un po' troppo ridotto lo spazio utile dal pavimento al tendalino (sotto c'è sempre un motore!), ma in ogni caso siamo perfettamente in linea con la categoria. Abbiamo trovato inutilmente scomoda piuttosto l'apertura del bagagliaio: i tecnici hanno tenuto separato il pulsante di sblocco dalla maniglia con cui si apre fisicamente il portellone, costringendo ogni volta a due movimenti quando solitamente ne basta uno soltanto.
“Non mancano poi soluzioni portaoggetti interessanti, in puro stile Renault, come i vani ricavati sotto ai sedili posteriori oppure i curiosi elastici fissati alla portiera”
Non mancano poi soluzioni portaoggetti interessanti, in puro stile Renault, come i vani ricavati sotto ai sedili posteriori oppure i curiosi elastici fissati alla portiera per contenere oggetti (Anche Captur offre qualcosa di simile). La plancia ci ha convinto. È semplice e realizzata in economia ma è originale, ben fatta e di fatto non trasmette l'idea di essere povera. Molto divertente l'idea di poter montare cover con diverse trame e colori, che rendono l'abitacolo molto più movimentato e personale. A noi per esempio è piaciuta molto quella con la trama da pallina da golf.
Peccato solo per due note stonate. La strumentazione non è il massimo della visibilità (è un po' troppo scura) e non ha il contagiri (come già detto si può visualizzare solo nella App di R-Go). Va bene andare ad orecchio, ma specialmente sulla versione con motore turbo, un po' più spinta, un vero contagiri non avrebbe di certo guastato. E poi le bocchette di ventilazione centrali si possono regolare inspiegabilmente solo all'insù o all'ingiù e non a destra o a sinistra. Se un flusso d'aria dà fastidio quindi non si può far altro che chiudere la bocchetta! Abbiamo trovato davvero sfizioso però il tetto apribile in tela, che lascia entrare il giusto quantitativo d'aria regalando un tocco di divertimento in più ai passeggeri senza compromettere mai il comfort durante il viaggio.
Che grinta il turbo, ma la vera sorpresa è l'aspirato!
Partiamo a conoscere la nuova Twingo spinta dal tre cilindri turbo TCe. È un motore davvero ben riuscito e persino quasi divertente, complice il peso ridotto della vettura e i 90 CV disponibili a basso numero di giri. La vera sorpresa però arriva dal più tradizionale 1.0 aspirato. Il piccolo tre cilindri certo è meno brillante della versione turbo, ma ci ha dato l'impressione di offirere tutto quello che serve per muoversi con disinvoltura in città. Chi pensa di utilizzare Twingo in ambito urbano quindi può scegliere ad occhi chiusi il motore aspirato senza andare incontro a particolari rinunce, mentre chi ha bisogno di percorrere anche tratti autostradali o, perché no, strade in salita, per esempio in montagna, è meglio che scelga la variante più brillante con sistema di sovralimentazione. Chi desidera il cambio automatico poi è bene che si metta il cuore in pace, almeno per un po'. Il doppia frizione di origine Mercedes non arriverà prima di un anno e in ogni caso sarà abbinato solo al motore turbo Tce e non al più tranquillo aspirato.
Nonostante lo schema al giorno d'oggi atipico con motore e trazione posteriori, guidare Twingo non è mai impegnativo e men che meno pericoloso. L'elettronica tiene tutto sotto controllo a dovere e solo forzando pesantemente il ritmo è possibile avvertire un po' di inevitabile sottosterzo. In compenso lo sterzo si rivela incredibilmente pulito e dotato di una servoassistenza da dieci e lode. Anche in accelerazione o in corrispondenza di irregolarità del fondo stradale il volante non trasmette la minima vibrazione e restituisce quindi un confort di guida assoluto.
Inoltre garantisce un angolo di sterzata fenomenale, ideale per rendere semplici ed immediati anche i parcheggi più difficili in città. Convince infine la frenata, ben modulabile e pronta anche in casi di emergenza.
La nuova Twingo non delude nemmeno dal punto di vista tecnologico, dimostrandosi una vera citycar di ultima generazione. Sono disponibili infatti tutta una serie di dispositivi di assistenza alla guida davvero utili come il cruise control (non attivo) e il dispositivo che segnala l'involontario cambio di corsia. Per quanto riguarda i consumi abbiamo registrato percentuali di poco superiori a quelle dichiarate (+ 20%) e naturalmente il campione in economia è il tre cilindri aspirato, con cui si percorrono senza troppe difficoltà più di 20 km con un litro.
Conclusioni
La nuova Renault Twingo, grazie allo sviluppo congiunto con smart, si rivela una vera rivoluzione rispetto alla generazione precedente. Lo schema “tutto dietro” non rende mai pericolosa o impegnativa la guida e ha permesso di ottenere un abitacolo sorprendentemente spazioso nonostante le dimensioni da ultra compatta e doti di agilità da prima della classe. Gli interni sono ben realizzati, mentre i motori convincono per prestazioni e consumi. Peccato solo per qualche dettaglio interno.
Pregi
- Interni: davvero spaziosi considerate le dimensioni esterne
- Angolo di sterzata: nei parcheggi è fenomenale
- Motori: convincono sia il turbo che l'aspirato
Difetti
- Cambio automatico: non disponibile per un anno e abbinabile solo al motore turbo
- Bocchette di ventilazione centrali: non si possono direzionare liberamente
- Strumentazione scura/Assenza di un vero contagiri
Renault
Via Tiburtina n. 1159
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