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Siamo volati dalle parti di Graz, in Austria, per visitare Magna Steyr, riservata azienda che da lavoro a oltre 10000 persone e, tra le altre, assembla anche la vettura più fuoristradista che abbia in gamma Mercedes. Forse anche la più pura, certo la più longeva, più prestante in pendenza e su fango, grazie ai suoi muscoli ma anche.. La più “scatolosa”. Poche in giro da noi, è vero, ma tutti la conoscono, perché è nata nel 1979 e, in qualche modo, è la progenitrice dei SUV targati MB: la Classe G. L’ultima generazione, che però è sempre denominata W463, debutta nel secondo semestre 2018 per reinterpretare i valori dell'icona senza spostarli minimamente, in quanto a stile e doti off-road. Si aggiungono tanta sicurezza attiva e tanto confort, vero, anche in velocità. Ci sono lusso e doti premium, con tutta la tecnologia che basta, internamente.
Con la nuova Classe G ci si sente su un'auto unica e ottima anche per andare in viaggio, oltre che su quelle montagne dove nasce. Viaggiare, anche parecchio spediti, a dispetto delle forme, visto che i motori sono solo benzina a V otto cilindri turbo, 4000cc, con una succosa AMG da ben 585 cavalli. L’indubbia autorevolezza della G, comprovata dalle sue versioni racing e a uso militare (W461) che vivono oltre i decenni, con qualità e prestazioni sempre più al top come il top sono quei tre bloccaggi dei differenziali (che la dicono lunga, rispetto a chi si fa solo “definire” fuoristrada) si sente tutta. Si paga anche, con un listino prezzi Italia da 115.020 euro.
“Come sempre” verrebbe da dire. È dal 1979 che gli esterni sono sostanzialmente quelli per Classe G: spigolosi, come se fosse rifinita da un solo grande blocco. Auto lunga 4,7 metri circa, come tante, ma alta quasi due metri e divenuta oggi parecchio singolare, visti i richiami netti al passato. Se le forme delle carrozzerie, come le mode, spesso ritornano, qui invece non sono mai state abbandonate. Soprattutto nei particolari, quelli che gli altri non sempre vanno a ripescare nei loro progetti heritage, come: le maniglie, inclusa quella del portellone, la modanatura di protezione esterna, la ruota di scorta a vista e i mitici indicatori direzione sporgenti. Qualcosa però si corregge, vedendola bene: se rimangono le cerniere porta esterne e quel cofano quasi “appoggiato”, la nuova Classe G 2019 è un pochino più lunga, di cinque cm e più larga, di dodici. Tutte le lavorazioni di carrozzeria poi, quasi artigianali rispetto a certe factory, sono state affinate, con giunzioni più strette e precise. I passaruota e i paraurti, risultano integrati in modo più armonico. Certo, al netto del sapore “so ‘70s” deve piacere, come deve piacere non passare inosservati. Colori disponibili tantissimi, ventiquattro, anche con disegno (ma a noi è piaciuto molto il serio verde scuro metallizzato) e cerchi fino a 22’’.
Come è bello salirci, specie se si è stati sulle vecchie serie precedenti. Qui non è come da fuori, gli anni si sentono eccome, per fortuna. Da vera Mercedes, prima che vera off-road, la nuova G MY 2019 vanta dotazioni di lusso, moderne. Ci si sale in fretta, sale nel senso vero del termine, scoprendo altrettanto in fretta che restano elementi a richiamo degli esterni e del passato, come la forma delle bocchette ventilazione e degli altoparlanti, la manigliona di sostegno e quegli interruttori cromati, per i bloccaggi. La plancia è però ridisegnata, pur se mantiene quadranti tubolari analogici con strumenti circolari. Volendo e sicuramente molti lo vogliono, a discapito del purismo, è disponibile la strumentazione con ampio display e strumenti virtuali, abbinata a ulteriore display sopra la consolle centrale. Entrambi 12,3 pollici si fondono sotto unico vetro e si possono usare in tre diversi stili. Con questa estetica e le funzioni digitali o comandi vocali, la moderna Classe G non fa distogliere lo sguardo dalla strada; rimangono giusto alcuni comandi di scelta rapida manuali e quelli di assistenza alla guida, sopra l’interruttore luci. Il “suono” delle portiere è lo stesso di un tempo, intenso anche se oggi si usa l’alluminio. Serve energia per chiuderle e la seduta conducente è rimasta quella: molto prossima al parabrezza, per ottima visuale. Le dimensioni aumentate, offrono però più spazio, per gambe, spalle e gomiti di tutti, specie chi sieda dietro. A proposito, i sedili posteriori sono sdoppiabili 60/40 o interamente, per un vano bagagli da 454 litri a oltre 1900. Poiché è 100% off-road ma anche 100% premium, un pacchetto denominato Multicontour comprende, oltre a speciali sedili ortopedici multicamere, anche diverse funzioni di massaggio, climatizzazione e riscaldamento rapido. Nelle parti laterali sono integrate camere d’aria che sono riempite o svuotate secondo la dinamica di marcia: qualcosa di davvero cool oltre che utile a rimanere ben aderenti e sicuri.
Si guida in maniera ottimale per chiunque e soprattutto inattesa, vedendo quelle forme ispirate agli anni Settanta e quei volumi, o sentendone il pauroso rombo dal V8 biturbo. Per comprenderlo non basta leggere quanto sia agile nonostante massa e telaio, a longheroni e trasverse, non serve elencare i tre differenziali autobloccanti e il rapporto fuoristrada ridotto; non basta nemmeno vedere un video a parer nostro, o farci qualche chilometro su strada. Bisognerebbe sedersi al fianco dei collaudatori ufficiali della Casa, quelli che ci hanno portati su autostrada, pista ma soprattutto percorsi proibitivi del monte Schöckl. Dove abbiamo letteralmente preso una strizza quasi più che andando in pista su certe auto da gara Turismo, di fianco a un consumato asso del volante. Già, perché scendere in gruppo come dei forsennati, al pelo del limite di 80 Km/h (previsto dalle modalità G-drive) lungo sentieri ripidi, profondi e strettissimi, con sassi ovunque, fa veramente effetto. Non meno di quello seguente, quando si scopre che con la nuova Classe G potete fare anche voi, comuni automobilisti, qualcosa d’impensabile. Tipo passaggi con sbalzi da 24 cm o pendenze oltre il 50%, andandoci precisi con lo sterzo e molto dolci con il pedale gas. È una macchina comoda, per tutti gli occupanti, che guida chiunque persino in fuoristrada estremo, tanto che è prestante in trazione e tutelata dai sistemi. Basta solo scegliere il momento giusto per attivare o disattivare ognuno dei tre blocchi differenziale, mentre la modalità di guida, francamente è già buona in quasi ogni posizione delle cinque (4+1 custom) disponibili, quando si abbia la sequenza differenziali a posto (ognuno ha doppio led, di selezione e attivazione, in rigoroso ordine!). È un piacere quando si arriva all’imbocco di passaggi proibiti a qualunque SUV generalista, pur 4x4 e la Classe G invece avanza con velocità e sicurezza trasmesse ineguagliabili. La cosa che più sbalordisce, dopo la guidabilità, è la qualità di assemblaggio austriaca: nessuno scricchiolio, nessuna vibrazione anche procedendo a pendenze vicine ai 30° o con ruote che si alzano, una dopo l’altra. Nessun rumore dai detriti che toccano, sembra di essere su una berlina Mercedes per qualità della morbida selleria di pelle e in effetti la climatizzazione è derivata dalla Classe E.
Già con la G 500 da 422CV e 612 Nm, senza scomodare sua maestà AMG G 63 si ha quanto serva. Per ogni uso, anche su asfalto, dove nel caso si raggiungono i 210 Km/h in ottimo comfort e piena sicurezza, nonostante l’altezza da terra. Le doti maggiori qui sono nella buona struttura telaistica di base (visibile in dettaglio nella nostra gallery finale) fatta di un telaio irrigidito ancor più e sempre arricchito di accessori negli anni, come la barra duomi all’interno del vano motore, o l’asse rigido posteriore guidato da quattro bracci longitudinali più barra Panhard. Per risultare a prova di bomba o quasi, se si pensa alle sequenze di test su e giù a manetta per lo Schöckl, prima di apporre quel logo Approved nell'interno porta. Ai tre differenziali che lavorano egregiamente, oltre a connotare la G rispetto a certa concorrenza, si sposa un cambio automatico con convertitore di coppia 9G-Tronic. Peccato solo per la praticità, quando si è un po' di fretta, di alcuni comandi manuali a distanza dal volante, visto che non sempre si è in percorso chiuso e altre novità Mercedes 2018 hanno ora tutto a comando smart, touch o vocal, grazie all’MBUX. È un vero spasso, se ci si sa fare con il fuoristrada, ma soprattutto è gratificante anche per chi non ci si sa fare e riesce con lei a superare guadi da 70 cm o passaggi twist: basta andarci piano a mollare il freno (su AMG by Brembo) e far frullare il V8 al pelo dei 2000/2500 giri massimo (il G-Tronic lavora in modalità ridotte). Perché meglio di questa ce ne sono poche, nella guida rilassata e non per il lusso. Un po’ come gli aerei, dove quelli più grandi non solo hanno maggior percorrenza ma anche prestazione e comodità. Ora la nuova Classe G è davvero confortevole anche in autostrada, relativamente rapida nei cambi direzione in velocità, grazie alle sospensioni adattive; con poche pecche da smaliziato che vi si trovano dopo essere andati al limite. Più sensibili a tutti invece i consumi, che sono sulla G 500 11,1 l/100 km (combinato) e quando si tengono i differenziali e il resto in G-Mode, a pieno gas, salgono abbastanza. D'altronde il target è molto elevato e le prestazioni pure.
Nuova G 500 da euro 115.020, per arrivare fino alla G 63 AMG Premium Plus da 166.249 euro. Pensando alla meno esosa G 500 sono disponibili e utili tre pacchetti: Sport, Premium e Premium Plus (da tremila a dodicimila euro circa). Con questi, dei quali almeno uno è un must al livello della Classe G, si possono aggiungere: fari Multibeam adattivi, plancia con display widescreen, tetto scorrevole, sistemi assistenza alla guida (Distronic) parcheggio con camera a 360° e vista Offroad Front View, sedili Multicontour attivi e sospensioni attive. Non è poco, ma non è poco nemmeno il suo appeal quando passano gli anni e il tempo la svaluta meno di altre vetture, come non è poca la sua affidabilità, comprovata.
Mercedes investe ancora in un segmento non certo dei più popolari, facendo vivere a lungo il matrimonio con Magna Steyr e allargando lievemente il target di utilizzo. In Italia non è per molti, visti gli oneri e le motorizzazioni (eppure in Austria di test drive sullo Schokl per i clienti, ne fatto tutte le settimane) ma di certo con questo MY2019 Classe G diviene un gran bel mezzo a 360°, per andarci in viaggio e anche in città, senza rinunce in termini di comfort, o sicurezza. Le assistenze non sono quelle di frontiera, per una nuova Mercedes invero, ma a dispetto del taglio rustico non manca niente, per viaggiarci sicuri, con la famiglia, prima di andare per sentieri o dune. La ricca serie di personalizzazioni permette di sbizzarrirsi, pagando (specialmente la AMG G 63) e le rivali vere sono poche, di altro stile, misura e talvolta compromesso, quando costano meno. Non a caso è stata da subito una ‘Papa-mobile’ e se per molti è il top dei fuoristrada, alla prova per noi ha fatto quasi sentire “re del percorso” sullo Schokl.
Mercedes-Benz
Via Giulio Vincenzo Bona, 110
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(RM) - Italia
800 77 44 11
https://www.mercedes-benz.it
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