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Lisbona - Intelligenza artificiale. Così i pionieri dell’informatica definivano la capacità che le “macchine” del futuro avrebbero avuto nel prendere decisioni autonome. Queste erano le loro previsioni, quasi come se i computer potessero sfruttare una sorta di volontà “umana”. Oggi sappiamo che quelle previsioni non potevano essere più corrette. La tecnologia governa il mondo e sempre più oggetti di uso quotidiano utilizzano una vera e propria intelligenza artificiale. Ma probabilmente quegli stessi pionieri non crederebbero ai loro occhi se oggi potessero vedere in azione la nuova Mercedes-Benz Classe E. Sì perché la regina di tutte le berline, dopo 13 milioni di unità vendute, giunge alla decima generazione (W213) e si prepara a stupire il mondo come l’automobile più intelligente di sempre. Il merito è di un’elettronica super sofisticata, che tende ad affiancarsi sempre più all’azione dell’uomo e a comunicare direttamente con il mondo esterno. In maniera del tutto autonoma, proprio come se fosse animata da un propria volontà.
Ma andiamo con ordine e iniziamo a scoprire la nuova Classe E dal suo volto più soggettivo: quello dell’estetica. Inutile nascondersi, le ultime Mercedes sembrano realizzate tutte con lo stampino. E la Classe E non è da meno visto che potrebbe essere scambiata senza troppi complimenti per una Classe S in miniatura o per una maxi-Classe C. Un po’ più di originalità e differenziazione tra i diversi modelli non avrebbe guastato, a mio parere. Ma si sa, il giudizio estetico rimane ciò che di più soggettivo abbiamo a questo mondo quindi a voi lettori il giudizio definitivo. La tattica stilistica Mercedes porta con sé un rischio molto più oggettivo però. Chi non ama questo nuovo family feeling finisce per allontanarsi non solo da un singolo modello, ma da un’intera gamma…
Anche in questo caso, come era avvenuto già con il precedente restyling, Mercedes non rinuncia a donare un volto decisamente più sportivo alla nuova E. Si può continuare a scegliere quindi il frontale con la mega Stella integrata nella calandra, che regala un volto molto più dinamico a questa tedesca. In ogni caso - e sarebbe un sacrilegio il contrario - i puristi potranno continuare a optare per la classica calandra a listelli cromati orizzontali con la Stella separata, che torna a spiccare sul cofano come ai vecchi tempi. Da notare i sofisticatissimi fari con tecnologia Multibeam Led (matrix led) che permette di avere sempre gli abbaglianti attivi senza il rischio di abbagliare nessuno. Un dettaglio che invece continua a non andarci giù sono i terminali di scarico “finti” posteriori riservati alle versioni a quattro cilindri. Una caduta di stile non degna di una regina come la Classe E.
Visto il trend del momento, anche la nuova Classe E ha pensato bene di crescere nelle dimensioni. Ora è più lunga, tanto che arriva a sfiorare i 5 metri di lunghezza (4,94 m per l’esattezza). Questo ha permesso però di migliorare ancora di più l’abitabilità posteriore, tanto che ora si sta ancora più comodi nonostante l’immancabile presenza del vistoso tunnel centrale (sotto ci passa la trasmissione). Un dettaglio fondamentale per un’auto che nella stragrande maggioranza dei casi dovrà ospitare almeno un passeggero dietro. Rimane sostanzialmente invariato invece il vano bagagli, da sempre uno dei punti di forza della E. Ora il bagagliaio è lievemente più piccolo, con un valore che raggiunge i 530 litri (prima erano 540). Anche l’abitacolo in ogni caso riprende fedelmente l’impostazione della sorella maggiore Classe S. Strumentazione e sistema multimediale si affidano interamente a due maxi-schermi da 12,3 pollici ciascuno affiancati l’uno all’altro. La definizione è altissima e sono veramente piacevoli da consultare. Quello che convince meno è piuttosto la forma dei display, sin troppo squadrata che finisce per conferire all’intera plancia una conformazione poco armonica.
I materiali in compenso sono eccezionali, degni di una best in class come la E. Legni, plastiche e pellami sono al top e creano un ambiente elegante ma al tempo stesso molto sofisticato, mentre il design fonde alla perfezione la modernità con un pizzico di sapore retrò. Tutti i sistemi si comandano grazie all’ormai noto touch pad centrale, che si aziona tramite semplici e intuitivi comandi a sfioramento. Una tecnologia che ritroviamo per la prima volta anche sul volante, dove è sufficiente sfiorare i controlli per accedere comandamenti ai diversi menù. A proposito il sistema multimediale è diventato veramente ricco, si potrebbero passare ore a navigare tra i menù. Si possono perfino scegliere 64 tonalità diverse per le luci di ambiente interne. Peccato però che il sistema resti un po’ lento nel complesso, soprattutto in relazione al calibro del modello, e che il navigatore non sia ancora efficace come quello di alcuni competitor (vedi BMW).
Dove la nuova Classe E segna un vero solco rispetto all’attuale concorrenza però è nei sistemi di assistenza alla guida. La berlina tedesca infatti, grazie ad un famiglia di complesse tecnologie che vanno sotto al nome di Drive Pilot, riesce a darci più che un assaggio di guida autonoma. Una volta impostata una determinata velocità infatti la Classe E frena e accelera automaticamente a seconda delle condizioni del traffico fino a 210 km/h. In più imposta automaticamente le curve applicando una leggera forza allo sterzo fino a 130 km/h. E lo fa persino in assenza delle strisce bianche, regolandosi con il traffico circostante. Inutile dire che in coda fa tutto da sola e che la frenata di emergenza è stata perfezionata a tal punto che la macchina è in grado di capire a seconda delle situazioni come reagire. Può scegliere di arrestare completamente il veicolo o solo parzialmente, ma sa perfino suggerire al guidatore con un colpo di sterzo dove si trova la via di fuga più vicina per evitare una collisione. Sembra fantascienza, ma sulla Classe E è pura realtà. Lo abbiamo provato ed è impressionante, perché in definitiva l’auto fa quasi tutto in autonomia durante i viaggi. Basta tenere una mano sul volante e poi pensa a tutto lei. Imprevisti compresi. Per non farsi bagnare il naso dai rivali della BMW poi gli ingegneri Mercedes portano sulla Classe E il parcheggio da remoto tramite smartphone (l’avevamo visto sulla nuova Serie 7).
Ma a Stoccarda non si sono limitati a infarcire la nuova E di tecnologia. Per l’occasione l’hanno riprogettata tutta da capo, partendo dal foglio bianco. La nuova generazione infatti nasce sulla piattaforma modulare MRA, la stessa di Classe S e Classe C. E porta al debutto un motore molto importante per noi Italiani. Si tratta del nuovo quattro cilindri diesel della 220d che manda in pensione il leggendario 2.1 tanto apprezzato negli scorsi anni. Al suo posto arriva un moderno 1.950 in alluminio in grado di erogare 195 CV e 400 Nm di coppia. Sarà disponibile fin dal lancio insieme al 2.0 turbo benzina da 184 CV della versione 200. Poi arriverà la carica dei sei cilindri con l’immancabile 3.0 diesel da 258 CV della 350d affiancato dal benzina della versione 400 4Matic. La cilindrata è sempre da 3.0 litri, ma grazie alla sovralimentazione è capace di erogare 333 CV. Per non farsi mancare niente poi i tedeschi hanno già realizzato anche la versione ibrida plug-in 350e con motore 2.0 a benzina e possibilità di ricarica dalla presa domestica, per una potenza complessiva di 286 CV (211 motore termico + 88 unità elettrica). Grande novità anche a livello di trasmissione, visto che il nuovo cambio automatico a nove marce 9G-Tronic con convertitore di coppia, prodotto in house da Mercedes, diventa di serie per tutte le motorizzazioni.
Con un prezzo base di 51.200 euro la nuova Classe E non è di certo un’auto per tutti. Bisogna ammettere però che per la prima volta nella storia del modello con la versione di ingresso (che si chiama Sport) si porta a casa un’auto già super equipaggiata, con fari led, cerchi da 17 pollici, fari posteriori full led, luci d’ambiente, sistema multimediale e sedili Artico/tessuto. Ovviamente se si vuole il top di gamma, rappresentato dalla versione Premium Plus si raggiungono senza troppi complimenti i 74.000 euro…
Abbiamo scelto di guidare la nuova Classe E in versione 220d per due motivi. Il primo è che sarà senza alcun dubbio la preferita nel nostro Paese. Il secondo è che avevamo una grande voglia di sapere come si sarebbe comportato il nuovo quattro cilindri diesel. Questo motore ci ha sorpreso prima di tutto per una estrema silenziosità. Scordatevi il borbottio del vecchio 2.1, perché il nuovo 1.9 in alluminio è un vero gioiellino. È molto pronto in basso, grazie alla cascata di coppia subito disponibile e nel 90% dei frangenti in cui ci ritroviamo a guidare quotidianamente non fa rimpiangere il V6. Il nuovo quattro cilindri tedesco infatti non è ruvido, non vibra ed è molto corposo nell’erogazione, soprattutto tra i 2.000 e i 3.000 giri/min. In definitiva è perfetto per una berlina di quasi 5 metri come la Classe E e finisce per avere un po’ l’acqua alla gola soltanto quando gli si tira il collo. Ecco, portando le marce al limitatore inizia a dimostrarsi un po’ impiccato. Ma in fondo, quand’è che vi ritroverete a guidare una regina dei viaggi come la Classe E in questo modo? Forse un paio di volte nella vita. In ogni caso, se proprio non vi dovesse andare giù questo limite, potete sempre scegliere il maestoso V6 diesel, morbido, fluido come non mai e pieno di coppia a non finire.
Abbiamo apprezzato così tanto il nuovo 220d anche per merito dell’ottimo cambio 9G-Tronic. Lo avevamo già elogiato sulla GLE ma anche sulla E si conferma un primo della classe, praticamente a livello dello ZF a otto marce usato dalla concorrenza. Gli innesti sono immediati, impercettibili. Filtra benissimo le cambiate, con logiche di gestione perfette. Rapidissimo quando si ha fretta, economo e lungimirante quando si guida con calma. Quello che gli manca, rispetto allo ZF, è forse un briciolo di cattiveria nella guida dinamica, dove resta sempre e comunque molto “educato”, senza far mai sentire un cambio marcia coinvolgente. Ma del resto un cambio simile si sposa perfettamente all’indole della Classe E. Rispetto al passato è migliorato di molto anche il telaio. Abbiamo maltrattato una Classe E 400 4Matic sul circuito dell’Estoril e ha superata la prova a testa alta. Nonostante la vocazione turistica di questo modello, la E si è trovata quasi a suo agio lanciata tra i cordoli, dimostrando una rigidità e una reattività di telaio a lei sconosciuta sino ad ora. Magnifiche infine le sospensioni ad aria, che filtrano in maniera eccezionale qualsiasi tipo di terreno, trasformando il viaggio dei passeggeri in un viaggio da mille e una notte.
Il nuovo 1.9 diesel della 220d ci ha convinto anche per quanto concerne i consumi. Nel corso della nostra prima presa di contatto il quattro cilindri tedesco ha consumato 7,1 l/100 km. Un bel risultato per un’auto automatica da 2.245 kg, con 195 CV di potenza. Soprattutto perché non ci siamo nemmeno risparmiati troppo con il pedale del gas.
La nuova E si presenta nuovamente come la best in class del momento. Ha un tecnologia spaventosa, capace di farci assaggiare per un attimo il futuro. Il nuovo diesel con il 9G-Tronic formano un’accoppiata irresistibile. Peccato solo per il design, sin troppo simile a quello della sorella minore Classe C (o maggiore Classe S) e per qualche caduta di stile come i terminali di scarico finti.
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