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Con la nuova generazione di Mazda2 il costruttore giapponese si pone degli obiettivi estremamente importanti ed ambiziosi: in casa quello di diventare il primo produttore di auto premium mentre in Europa ed in America quello di andare ad insidiare i marchi più blasonati puntando tutto sul prodotto. Ecco perché qualità, tecnologia e design sono elementi considerati di fondamentale importanza per questo modello da parte dei vertici Mazda. Elementi mica "banali" che in Mazda stanno perseguendo modello dopo modello aggiustando man mano il tiro per quanto concerne lo stile Kodo e portando all'estremo soluzioni tecniche e tecnologiche con il pacchetto di soluzioni Skyactiv sulla scia di quanto fatto nell'ultimo paio di lustri da Audi e BMW con le strutture leggere e la tecnologia onboard.
Lunga 406 cm, larga 170 ed alta 150 (passo 257) la nuova Mazda2 vanta un peso inferiore alla tonnellata (975 kg nella versione 1.5 benzina) grazie all'introduzione di una serie di accorgimenti tecnici/meccanici - tra cui il nuovo telaio e la carrozzeria - che sfruttano le maggiori resistenze degli acciai di ultima generazione a fronte di spessori decisamente più contenuti che in passato. Una modernità costruttiva che si manifesta anche nel design, dove spicca il frontale con la calandra molto pronunciata ed evidenziata dal profilo inferiore cromato che si sviluppa fino ad incrociare i gruppi ottici, che a differenza di quanto accade in altri Paesi del mondo (in cui viene commercializzata anche come Demio) vengono proposti con un'architettura interna in cui spicca la firma luminosa a led.
Rispetto al modello precedente anche la fiancata è stata rivista per dare un'immagine più sportiva: l'abitacolo è stato arretrato di 8 cm, a tutto vantaggio di un cofano più lungo e che assicura slancio alla silhouette, ed ora profonde nervature solcano la fiancata senza però distogliere l'occhio dal rinnovato volume dei passaruota. Dietro, invece, le forme sono più tradizionali anche perché è evidente il richiamo alla Mazda3. Richiamo, quest'ultimo, che spicca in modo evidente dentro: la strumentazione, con lo strumento centrale analogico "3d" (tachimetro o contagiri se si sceglie il pacchetto i-ActiveSense Technology a 600 euro) e display digitali ad ala è fortemente ispirata a quella della sorella superiore così come sono identici l'head-up display (una chicca per la categoria) e la "human interface" costituita dalla combinazione tra pulsanti e pomellino/joystick posizionata sul tunnel centrale all'altezza dei sedili attraverso la quale si può pilotare (in base all'allestimento) il sistema che oltre ad uno schermo da 7" offre la navigazione satellitare e funzionalità multimediali (anche internet se dotato di MZD Connect) di ultima generazione. Da sottolineare la presenza di due porte USB nella zona inferiore del cruscotto.
Peculiare di Mazda2, invece, la forma della plancia che vanta uno sviluppo orizzontale, studiato per esaltare la sensazione di spazio, in cui spiccano tre bocchette d'areazione di forma circolare: la quarta, centrale lato passeggero, è rettangolare e disegnata per integrarsi senza farsi notare. Omologata per cinque persone Mazda2 offre un vano bagagli di 280 litri estendibile a 980 abbattendo progressivamente gli schienali posteriori. L'allestimento base, l'Essence, offre clima, radio, sei airbag, gli specchietti regolabili elettricamente e tre anni di garanzia ad un prezzo di 13.900 euro. La versione baricentrica per l'Italia, la Evolve, a 14.600 euro fa posto anche al bluetooth, ai retrovisori sbrinabili ed al cruise control. La Exceed, disponibile in abbinamento ai motori top di gamma, costa 17.800 euro ed offre quasi tutto di serie: keep lane assist, frenata antitamponamento, sensori di parcheggio posteriori, fari full fel, cerchi da 16" e sistema multimediale con schermo da 7" e navigatore satellitare.
La gamma motori segue la filosofia Skyactiv che prevede il raggiungimento della "perfezione" con quanto già esiste piuttosto che lanciarsi in voli considerati evidentemente inutili dai calcoli dei tecnici nipponici: al posto dei soliti tre cilindri da un litro, magari turbo, trova posto una bella serie di quattro cilindri omologati Euro6 ed alimentati (anche i benzina) per mezzo di un sofisticato sistema di iniezione diretta. Gli Skyactiv-G, aspirati, sono entrambi da 1.5 litri e vantano potenze di 75 CV (135 Nm a 3.800 giri) e 90 CV con una coppia di 148 Nm a 4.000 giri.
Rispetto alla precedente generazione di Mazda2 è evidente sotto ogni punto di vista lo sforzo degli stilisti giapponesi per donare alla loro compatta un'aria solida ma allo stesso tempo sportiva e personale
I consumi dichiarati vanno 4,7 l/100 km (110 g/km di CO2) del meno prestazionale ai 4,5 l/100 km (105 g/km di CO2) del più potente. Per quest'ultima versione è disponibile anche un cambio automatico a sei rapporti, in alternativa al cinque manuale, che offre anche la possibilità di essere gestito manualmente: con questa "opzione" - offerta nel solo allestimento Exceed (19.300 euro) - i consumi salgono a 4,8 l/100 km mentre le emissioni di CO2 toccano la pur modesta soglia di 112 g/km. A luglio arriverà anche un diesel: il quadricilindrico promette 115 CV di potenza e 220 Nm di coppia massima già a 1.400 giri con un consumo medio di 3,4 l/100 km ed un livello di emissione medio di CO2 pari a 89 g/km.
Dal vivo: com'è fuori
Rispetto alla precedente generazione di Mazda2 è evidente sotto ogni punto di vista lo sforzo degli stilisti giapponesi per donare alla loro compatta un'aria solida ma allo stesso tempo sportiva e personale. Ben assemblata (viene costruita in Messico) e ben rifinita la Mazda2 è certamente più interessante davanti e di lato mentre dietro l'aspetto è leggermente più semplice. Complessivamente si tratta di una vettura stilisticamente proporzionata, in grado di "nascondere" in modo efficace le porte posteriori in funzione della sportività, apparentemente più corta di quanto di quanto poi non risulti alla prova del metro.
Dal vivo: com'è dentro
Una delle cose che impressiona di più quando si apre la Mazda2 non è tanto lo stile dell'interno ma la leggerezza della porta. Molti dettagli, a partire dalle lamiere, sono stati pensati per essere i più leggeri possibile anche se questo non comporta alcun riflesso in termini di confort o di qualità costruttiva: i nuovi materiali, infatti, hanno permesso di tenere molto basso lo spessore delle lamiere assicurando comunque elevati indici di sicurezza e (per il telaio) eccellenti indici di rigidità torsionale e questo si riflette, come già detto, più sulla guida che sulla qualità della vita a bordo.
Una volta preso posto nell'abitacolo della "mazdina" si respira un'aria di famiglia: i comandi principali sono gli stessi della Mazda3, della Mazda6 e della CX-5 e questo testimonia da un lato l'impegno dei tecnici nell'offrire un prodotto realmente di categoria superiore. Soprattutto nelle versioni di punta, dunque, Mazda2 è una sorta di "concentrato" dei modelli superiori: molto interessante e ben leggibile l'head-up display, piacevole la strumentazione (in particolar modo quella sportiva del pacchetto i-ActivSense con il grande contagiri al centro) e ben posizionato il maxi-display da 7".
Molto buona anche la posizione di guida: per quest'ultimo elemento i tecnici Mazda hanno lavorato sodo per renderla il più confortevole possibile, allineando il più possibile la pedaliera a sedile e volante ed assicurando un valido appoggio al piede sinistro. Meno bene, invece, la regolazione a scatti dello schienale (cotanta attenzione avrebbe meritato una regolazione più raffinata) ed il posizionamento dei pulsanti e del joystick che comandano il sistema multimediale: il tutto è un po' troppo arretrato nel contesto del tunnel centrale e bisogna ricorrere ad una posizione del braccio un po' innaturale per utilizzarli.
Lo spazio per chi siede dietro è buono per due persone, il terzo è di fortuna, mentre per quanto concerne i bagagli non è tanto lo spazio (buono anche quando si abbattono gli schienali) a fare difetto quanto la geometria della bocca del vano: il dislivello tra la soglia di carico ed il pavimento è di 25 cm ed il profilo è tutt'altro che rettangolare visto il forte andamento ad arco che caratterizza il lato verso il paraurti. Ottimo il sistema multimediale: oltre allo schermo, tra i più grandi della categoria, spicca la qualità del software, cosa che avevamo già evidenziato anche nel corso della prova di Mazda3. Rimane un po' cervellotica la selezione delle radio dall'elenco: ogni volta che se ne sceglie una per cambiarla nuovamente è necessario tornare alla schermata di selezione con una rotazione ed un click del pomellino.
La leggerezza, elemento chiave di questo progetto, oltre a far rendere meglio i motori consente al corpo vettura di cambiare direzione più velocemente
Come si guida
Per la nostra prova abbiamo avuto a disposizione i millecinque benzina in tutte le declinazioni. A sorprendere tra tutti è stato il 75 CV, che si è dimostrato in linea con le esigenze cittadine della vettura, mentre per quanto concerne il 90 CV a fronte della stessa silenziosità di marcia (girano come orologi) abbiamo riscontrato una maggior spinta oltre i 3.500 giri, che può tornare utile nelle fasi di sorpasso ed in salita a pieno carico. Meno brillanti del previsto, invece, sotto ai 2.000 giri: a questo range di giri, per quanto i conti dei tecnici giapponesi dimostrino una sostanziale uniformità di prestazione, i mille turbo di nuova generazione e pari potenza si dimostrano più brillanti.
Interessante anche la prestazione del 90 CV abbinato al cambio automatico. Le sei marce agevolano la sensazione di accelerazione e di ripresa - anche se la cosa rimane tale visto che i numeri parlano a favore del manuale in termini di prestazioni e consumi - ed il comportamento generale della trasmissione ci è sembrato tutto sommato veloce per quanto concerne l'interpretazione dei desideri del guiatore e per i singoli passaggi di rapporto.
Dove sorprende davvero la nuova Mazda2 è nel comportamento stradale: la leggerezza, elemento chiave di questo progetto, oltre a far rendere meglio i motori consente al corpo vettura di cambiare direzione più velocemente, frenare meglio ed assicurare maggior feeling di guida rispetto al modello precedente. Con il nuovo schema di sospensioni, poi, non è migliorata solo la stabilità ma anche il confort sia in città che fuori porta. Peccato solamente per lo sterzo: il comando è preciso e veloce ma la servoassistenza è sin troppo presente e fuori città toglie una sfumatura alla comunque buona sensazione di controllo. Bassi i consumi: con il 90 CV in modalità manuale, l'unico che siamo riusciti a provare a fondo in autostrada, città e fuoriporta, abbiamo registrato l'ottima media di 5,9 l/100.
In conclusione
La volontà di Mazda è quella di posizionare Mazda2 a ridosso delle principali competitor premium del segmento. L'obiettivo, anche se non dichiarato, è di arrivare a ridosso della Audi A1 nelle versioni più accessoriate contendendosi con Renault Clio e Peugeot 208 la palma della vettura più interessante del segmento. Peccato solamente per il prezzo di listino: la tecnologia si paga, è vero, ma in proporzione fanno meno sensazione i 18.000 euro richiesti per una versione davvero ben accessoriata piuttosto dei 13.900 che ad oggi costituiscono l'accesso - caro - alla gamma.
Pro
- Look: sviluppa bene l'identità Mazda
- Tecnologia: eccezionale, anche quella costruttiva
- Disponibilità di motore diesel e cambio automatico
- Comfort di bordo e piacere di guida (servosterzo a parte)
Contro
- Il 1.5 da 90 CV potrebbe essere più brillante ai bassi
- Geometria del bagagliaio non lineare
- Ergonomia dei comandi del sistema multimediale
- Prezzo d'accesso alla gamma